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Autore: Yuki_o    12/12/2011    6 recensioni
In ogni gruppo di persone che si trovino a vivere insieme si creano piccoli riti e abitudini che costituiscono la quotidianità, ma non sempre è facile accettare queste stesse consuetudini, specialmente se gli interessatti sono un cuoco e uno spadaccino ...
Breve fanfiction che prova a figurarsi un momento della everyday-life dei Mugiwara.
Senza pretese, spero vi faccia sorridere!
Buona lettura!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Housewife-Syndrome
 
 





Zoro entrò nella stanza con passo circospetto, sentendo brividi di  inquietudine serpeggiargli lungo la schiena.
Lo shock lo paralizzò: gli occhi sbarrati, le labbra mute e schiuse, incapaci di proferire parola.
Non era possibile che fosse arrivato anche lì!
Non c’era dunque più un solo angolo sicuro sulla Sunny?
Frugò in ogni cassetto, aprì ogni anta e controllò sotto ogni mobile scrupolosamente.
Niente. Erano sparite.
 Le sue magliette di ricambio per gli allenamenti erano sparite di nuovo.
Zoro iniziò a indietreggiare lentamente, continuando a fissare sgomento di fronte a sé.
No, non poteva accettarlo, non voleva farlo!!
Gli avrebbe parlato … subito!
Lo spadaccino ruotò deciso sui tacchi e marciò spedito lungo i corridoi della nave verso la sua meta.
 
Sanji stava strofinando una pentola, fischiettando allegramente, sul volto uno sguardo  soddisfatto.
Quelli erano giorni in cui aveva la certezza che nulla sarebbe potuto andare storto.
Come ogni settimana aveva fatto fronte a quella tremenda emergenza con solerzia e abilità magistrali: si sarebbe abbracciato da solo.
Era sempre stato un problema e dacché vivevano sulla Sunny la situazione aveva rischiato seriamente di peggiorare sino alla catastrofe: fare il bucato per nove persone in mare aperto.
L’operazione era già di per sé difficile, se poi ci si ritrova a fare i conti con elementi come quelli con cui lui aveva a che fare, l’impresa diventava quasi titanica.
Nonostante questo, come ci si aspettava da un professionista come lui, ancora una volta aveva superato ogni difficoltà, compresa la riluttanza dei sui stessi nakama, e la biancheria stava proprio in quel momento sventolando candida sul ponte della nave.
Nulla avrebbe potuto inclinare il suo buon umore.
 
Zoro entrò nella cambusa sbattendo la porta con forza.
-Cuoco!-
Urlò marciando verso l’altro, intento fino a quel momento a lustrare un pentolone enorme.
Questi lo guardò incedere con sguardo interrogativo, cessando dalle sue faccende.
Subito lo spadaccino gli piantò un dito accusatore in faccia e continuò a gridare:
-Tu! Razza di maniaco! Che fine hanno fatto le mie magliette, di nuovo?!-
Sanji sbatté le palpebre un paio di volte, apparentemente senza comprendere la situazione, facendo irritare ulteriormente Zoro.
Infine sembrò riscuotersi e allora:
-Marimo, tu hai qualche problema … considerando che è venerdì, dove vuoi che siano le tue abominevoli e pestilenziali magliette?-
Zoro intensificò il suo sguardo omicida e avvicinò ulteriormente il dito al viso del cuoco, tanto che questi temette sinceramente di ritrovarselo conficcato in un occhio di lì a non molto.
Nonostante questo nessun altro lume di comprensione si accese negli occhi del nakama, così che Sanji, misericordiosamente, decise di svelargli l’arcano.
A volte la stupidità di quell’uomo riusciva ancora a coglierlo impreparato.
Trasse un profondo sospiro  e con tono paziente parlò:
-Non preoccuparti, Marimo. Le tue disgustose magliette sono intatte, semplicemente, come ogni venerdì, ho fatto il bucato … sono stese sul ponte, tra poco saranno asciutte.-
Lo spadaccino assunse l’aria più sconvolta che si potesse immaginare, continuando a fissare il cuoco.
Stavolta, non sapendo proprio quale altro problema potesse esserci, questi tacque, attendendo una spiegazione, ma quello che udì andò al di là di ogni sua più bizzarra fantasia.
-Ancora?!- esclamò infatti Zoro.
-Cosa, ancora?- domandò Sanji.
-Hai fatto il bucato anche venerdì scorso, che bisogno c’era di farlo ancora?!-
Il povero cuoco assorbì a stento il colpo.
 -Come ‘che bisogno c’era’? È passata un settimana: ecco che bisogno c’era, razza di buzzurro!! Mai sentito parlare di igiene personale?-
Non credeva che avrebbe visto il giorno in cui quel Marimo sarebbe riuscito a indignarlo più di quanto non avesse già fatto in passato, e invece …
-Tsk! Taci, torciglio! Se io sono un buzzurro, tu sei un damerino! Maniaco della pulizia!-
-Io maniaco?! Esci dalla mia cucina, cavernicolo!-
-Certo che me ne vado! Ma tu dammi retta, fatti curare! Deve essere una qualche patologia psicologica … una sindrome … Ecco! La ‘sindrome del casalingo’!-
E dopo aver esclamato questo uscì dalla stanza, sbattendo, nuovamente, la porta.
Sanji rimase per un po’ a fissare il punto dove Zoro era scomparso con sguardo allucinato.
Passarono alcuni istanti di assoluto silenzio prima che riuscisse a dire qualcosa e a quel punto sussurrò …
-Sindrome … sindrome del casalingo?-
 
Scoppiò a ridere. Rideva senza riuscire a fermarsi, cercando di fare in modo che nessuno lo sentisse -non avrebbe avuto il coraggio di confessare perché lo stava facendo.
 Un po’ piegato su se stesso, il volto leggermente arrossato e le lacrime agli occhi, temette di soffocare.
Alla fine riuscì a calmarsi, raggiunse una sedia e lì si sedette, stropicciandosi gli occhi che gli lacrimavano, trattenendo gli ultimi frammenti di risata.
Ripensando a quello che aveva detto lo spadaccino, ora non lo trovava più così esilarante, ma se solo si immaginava ancora la faccia seria con cui aveva pronunciato quelle parole, di nuovo le risate minacciavano di sopraffarlo.
Non credeva nemmeno che quel buzzurro conoscesse una parola come ‘sindrome’ …
Il cuoco si ritrovò a fissare di nuovo la porta da cui, qualche minuto prima, Zoro era uscito, come sempre senza la minima grazia.
Fissava quel punto con sguardo dolce e un lieve sorriso.
Ora ne era assolutamente sicuro.
Nulla avrebbe potuto rovinare il suo buon umore quel giorno. Assolutamente nulla.
 
 
 










Angolo dell’autrice
 
 
 
Halo!
Wow, non posso credere di averla davvero scritta O_O
Il progetto iniziale di una drabble su questi due cari giovanotti (Sanji e Zoro of course) è vagamente degenerata temo ^_^”
Beh, non ho molto da dire, è solo una fan fiction senza capo né coda che vuole far sorridere.
Non ho note né precisazioni, spero solo che vi faccia sorridere xD
Ovviamente non so né se sia davvero Sanji a fare il bucato né se nel caso lo faccia di venerdì, quelle sono puri viaggi mentali ovviamente^_^
Non ho pensato a un pairing nettamente shonen-ai per questa cosuccia, ma effettivamente potrebbe starci … a voi l’ultima parola su questo punto xD
Questa ff è stata ispirata dalla cara La Pessimista Cosmica, che ha anche tentato di sbirciarne la stesura (spia industriale!! >.<) quindiarigato my Darling *_*
Spero che stile e forma vi soddisfino e aspetto fiduciosa le vostre magnifiche recensioni per poter sapere cosa ne pensate ^_^
Ringrazio fin d’ora tutti voi, che leggendo questa ff mi dedicherete del tempo (_ _)
 
Alla prossima
 
Baci
 
boby 
  
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