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Autore: Cucuzza2    12/12/2011    3 recensioni
«Infatti la mia osservazione sulla segretezza si riferiva esclusivamente all’aggettivo citato poc’anzi; e nemmeno quello sarebbe poi tanto rischioso, non dopo che la tua imperdonabile sconsideratezza nel trattare di Charles Augustus Milverton passò completamente sotto silenzio. Il paragrafo al quale mi riferisco ha però un problema di diversa natura: mostra un’immagine del tutto distorta di me.»
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È una cazzata, Waston probabilmente un po' OOC - ma spero di no, i cinque minuti alla fin fine vengono a tutti - e, quasi dimenticavo, partecipante alla Maritombola di [info]maridichallenge. Se non vi siete iscritti, lo dico per voi, non fatelo.
(edit: a quanto pare non solo Watson non era OOC, ma mi ero pure sbilanciata nell'altro senso XD ora dovrebbe essere a posto)
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«Mi sono permesso di far correre lo sguardo sull’abbozzo del tuo prossimo, mirabolante racconto, mio caro. Spero non sia stato un problema.»
In realtà non lo sperava affatto, chiaramente; sapeva sin troppo bene quanto il suo modo di fare mi infastidisse, dunque non avrebbe proprio dovuto farlo. Ma non era tipico di Holmes badare alle esigenze altrui, quindi il suo comportamento era perfettamente in regola.
«L’avrai trovato pessimo, immagino.»
«Ovviamente, ma non è tutto qui.» Estrasse il taccuino sul quale avevo descritto i fatti e ne sfogliò le pagine, mentre io avevo già una vaga idea sul cosa avesse potuto innervosirlo. L’esserci riuscito mi colmava di trionfo, perché in un balugino di perfidia più sua che mia avevo sperato davvero che accadesse. «Si parla, mio caro Watson, della segretezza che dobbiamo indubbiamente osservare.»
Aggrottai la fronte - quella mi giungeva nuova. «A cosa ti riferisci, di preciso?»
«A “muscolose”» m’indicò la riga dell’Avventura dei Tre Garrideb.
«È un semplice aggettivo.»
«Uno estremamente sospetto. Per scrivere qualcosa del genere sarebbe necessario essere o molto stupidi o molto innamorati; o entrambe le cose, e devo dire che tu sei un ottimo campione per questa terza classificazione. Ma non si tratta solo di questo. Tutto il paragrafo seguente...»
«È qualcosa che potrebbe benissimo riferirsi a un amico, non vedo nulla di sospetto nel dispiacersi perché la persona con la quale si condivide tutta una vita da parecchi anni è ferita. Alla maggior parte degli uomini parrebbe strano il contrario.»
«Infatti la mia osservazione sulla segretezza si riferiva esclusivamente all’aggettivo citato poc’anzi; e nemmeno quello sarebbe poi tanto rischioso, non dopo che la tua imperdonabile sconsideratezza nel trattare di Charles Augustus Milverton passò completamente sotto silenzio. Il paragrafo al quale mi riferisco ha però un problema di diversa natura: mostra un’immagine del tutto distorta di me.»
«Ti mostra come un essere umano, Holmes, quale sei. Mostra che, nonostante tutto, sei in grado di provare dell'effetto, pur non potendo per ovvie ragioni chiamare in causa l'amore.»
«Il problema è precisamente questo. Ciò che suggerisco è, a dire la verità, un taglio netto all’intera scena; la lunghezza del racconto non ne risentirà che di poco.»
«Temo di non potere» risposi, pacato. L'aggettivo non aveva ruolo, sapevo bene di trovarmi davanti a un pubblico che non avrebbe notato; ma quanto al paragrafo sulla sua umanità, sarebbe stato estremamente divertente vederlo in una situazione del genere davanti all'intera Londra.
«E perché mai, di grazia? Non vorrai certo darlo alle stampe in questo stato.»
Alzai le spalle. «Ricorda che non puoi pretendere il controllo assoluto su quanto scrivo di te.» Stavo adorando l’essere tanto spigliato - si trattava di uno di quei momenti di delirio d’onnipotenza che colgono ognuno, una volta o l’altra.
«Non farlo.» Cercò dapprima d’imporsi, poi la sua voce si velò sottile d’ironia nel fingere di supplicarmi: si prendeva gioco di me. «Per favore, non farlo.»
«L’ho già fatto. Vedi, Holmes, quella era solo un abbozzo, che avevo dovuto ricopiare a causa di qualche correzione di tutt’altra natura. La nuova versione ha già raggiunto l’usuale casa editrice.»
Fu un momento che non dimenticherò molto facilmente, poiché fu il mio giorno di potere. La sensazione di avere in mano ogni cosa aveva dell’inebriante, e l’idea di essermi preso una piccola vendetta in modo così fortuito mi portava a un passo dal sogghignare.
   
 
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