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Autore: _Nica89_    12/12/2011    6 recensioni
Piccola one-shot ambientata circa un'anno dopo la battaglia coi volturi, siamo di nuovo a Natale, e sotto le direttive di Alice tutta la famiglia Cullen si appresta a decorare la villetta di Edward e Bella.
storia partecipante al contest "Un canto di Natale" di Arahan86/Kagome_86
Jakefan
Genere: Generale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Io e Edward siamo accoccolati sul divanetto accanto al camino; ci stavamo godendo quei pochi attimi di tranquillità, prima che casa nostra venga invasa dal resto della famiglia per “creare un po’ di atmosfera natalizia” così sostiene Alice, che ancora non accetta il mio rifiuto ad andare fino a New York per svaligiare i grandi magazzini e i vari negozi sulla Quinta strada.
“Sai che Alce non ti permetterà di controllare nulla” iniziò Edward.
“Non sarà ancora arrabbiata perché voglio festeggiare qui e non a casa dei tuoi?” domando.
“Penso che sia perché non sei andata con lei a fare incetta nei più grandi magazzini d’America”.
“In fondo ho solo sostenuto che anche a Port Angeles avrei potuto trovare qualche addobbo!” mi giustifico ridendo, conoscendo mia cognata so bene che quelle parole rasentavano l’eresia.
Edward fa appena in tempo a bisbigliarmi un:
“Preparati” che Alice entra in casa come un ciclone, con le braccia cariche di scatole, scatolette e addobbi natalizi di ogni genere.
“Forza, dobbiamo iniziare a creare un po’ di atmosfera in questa casetta!” esclama, senza nemmeno salutarci.
“Ciao anche a te, Alice!” la saluta Edward, alzandosi di malavoglia dal divano e interrompendo così il nostro abbraccio.
“Tranquillo fratellone, sapevo benissimo che non avrei disturbato!” esclama sorridente.
Ancora prima che potessi commentare, il piccolo folletto aveva cacciato fuori di casa mio marito, per procurarsi l’albero adatto da decorare.
“Tra poco ci raggiungeranno anche gli altri”. Con velocità vampiresca sparisce per ritornare con altre diverse ghirlande e luci, sia per interni che esterni.
“Alice, so che hai svaligiato ogni centro commerciale possibile, ma non pensi di aver esagerato?”. Mia cognata mi fulmina con lo sguardo:
“Bella credimi, l’anno scorso non è stato possibile festeggiare in maniera decente, quest’anno dobbiamo recuperare!” mi spiega, quasi fossi una bambina. Effettivamente l’anno scorso, a Natale, lei non c’era.
“Ehi Bellina, come mai non ti trovo ingarbugliata tra le lampadine e le ghirlande di agrifoglio?” domanda scherzoso Emmett, ricevendo uno scappellotto dalla sua compagna.
“Sono finiti i tempi che mi prendevi in giro per la mia goffaggine!” rispondo ridendo.
Prima che Emmett possa ribattere, un piccolo tornado dai capelli rossi, accompagnata da Jacob, fa la sua comparsa travolgendoci tutti con la sua allegria.
“Zia, Zio! Che bello, siete arrivati tutti?” esclama felice la mia bambina.
“Come sta la mia nipotina preferita? Stavamo aspettando tutti te per i preparativi” domanda Rosalie, togliendole un rametto dai capelli. Il grido di Alice fa sobbalzare tutti.
“Santo cielo Nessie! Come ti sei ridotta! Vieni, che andiamo a cambiarci”. Così dicendo, Alice rapisce mia figlia e la porta al piano superiore.
“Ma il cane deve proprio rimanere a fare la guardia?” borbotta mia cognata, che ancora non accetta la relazione tra Jake e Nessie.
“Ehi Rosalie, sai come si fa a sapere quando una bionda sta per dire qualcosa d’intelligente? Quando inizia una frase con: ‘un uomo mi ha detto … ’ “ inizia Jacob, porgendo il suo personalissimo saluto alla vampira che gli sta di fronte.
“Vecchia!” si limitò a ribattere Rose.
“Ragazzi è la vigilia di Natale, cercate di collaborare” cerco di mediare.
“E poi Jake è il mio licantropo preferito!” mi fa eco Renesmee, scendendo le scale indossando un vestitino di velluto rosso, bordato di pelliccia bianca, seguita da un’orgogliosissima Alice.
“Siamo già arrivati alla fase del ‘tuo licantropo preferito’?” aggrottò le sopracciglia Rosalie.
“Già” borbotta geloso il mio Edward.
“Coraggio ora mettiamoci all’opera altrimenti domani niente festa!” ci riporta all’ordine quel folletto di mia cognata, caricando sul suo portatile una serie di canzoni natalizie, per creare un po’ di atmosfera. In breve tempo tutti siamo sotto le rigide direttive di Alice, e la casa si trasforma: il caminetto, ora è addobbato con ghirlande di agrifoglio con le sue bacche rosse a fare compagnia alla calza che Renesmee ha già appeso.  Le finestre, prima spoglie, ora sono rallegrate da rametti di vischio e festoni natalizi. Jasper porta il suo personalissimo contributo, mettendoci tutti dell’umore giusto. Alice saltella qua e là, con passi di danza a controllare che tutto sia perfetto, seguita da Renesmee.
“Queste dove le metto?” domanda Emmett, con le braccia piene di stelle di natale.
“Lasciale lì sul tavolo, insieme alle spugne –inizia Alice, che poi si rivolge a mia figlia – vieni Nessie, ti faccio vedere come preparare i centrotavola ”. Mia figlia la segue allegra, canticchiando sulla musica, e ripetendo i gesti della zia.
Sulle note di “Jingle bells rock”, io e Edward iniziamo a decorare l’abete con luci e palline colorate. Presto al nostro lavoro si aggiungono tutti i membri della famiglia Cullen, compresi Carlisle ed Esme, appena tornati da una visita al clan dei Denali. Di tanto in tanto lancio degli sguardi a mia figlia, seduta sulla sedia con le gambe penzoloni, intenta ad alternare le stelle di natale con agrifoglio e rametti dorati: devo ammettere che ha talento. Lei mi sorride, saltando giù dalla sedia e mostrandomi orgogliosa il suo lavoro.  
“È bellissimo tesoro! Vediamo dove possiamo metterlo” le dico, guardandomi attorno, poi poso il centro tavola sulla mensola del caminetto.
“Hai salvato tutti – bisbiglia Edward al mio orecchio – Alice stava giusto pensando che mancasse dell’oro tra le ghirlande, e stava già per impormi di togliere tutte le decorazioni per riparare alla svista!”
“Povero amore mio!” lo prendo in giro, facendo ridere tutti.
“E questa è l’ultima” afferma Carlisle soddisfatto, mettendo al suo posto l’ultima pallina dorata. Rimaniamo a osservare il nostro lavoro, orgogliosi del risultato.
“Aspettate, manca una cosa!” esclamo precipitandomi al piano di sopra, e tornando poco dopo con una scatoletta di velluto blu tra le mani.
“Era di nonna Swan” esclamo, senza aprire il piccolo contenitore.
“Bellina, non dirmi che stai per proporre al mio fratellino di sposarti di nuovo!” inizia Emmett ridendo.
“Di solito sono gli uomini che devono fare la proposta” gli fa eco Jasper. Io li fisso allibita, e sì, se potessi, arrossirei. Prendo un bel respiro e apro la scatoletta, rivelando il suo contenuto: un piccolo angelo in vetro soffiato. Prendo il piccolo addobbo dal nastrino, fermato all’aureola e lo poso tra le mani di mia figlia.
“Perché non lo appendi là?” le propongo, indicandole un ramo senza decorazioni. Subito Jake la prende in braccio, per aiutarla e la mia bambina lega il nastrino, concludendo così tutti i preparativi.
 Edward si china sotto l’albero, premendo l’interruttore, e come per incanto, le lampadine prima spente, si accendono e la magia del Natale ci avvolge.
Edward si siede al piano e inizia a muovere le lunghe dita sui tasti bianchi e neri, facendone uscire una dolce melodia. Subito riconosco le dolci note di “Oh Holy night”, Renesmee si accoccola tra le mie braccia, appena inizio ad intonare il canto:

 O Holy night, the stars are brightly shining
It is the night of our dear Savior`s birth
Long lay the world in sin and error pining
Till He appeared and the soul felt it`s worth
A thrill of hope the weary world rejoices
For yonder breaks a new and glorious morn
Fall on your knees[…]

Osservo la mia bambina che lentamente inizia a rilassarsi tra le mie braccia, giocando con I miei broccoli. Sorrido, sicura che domani sarà una giornata di festa, nulla potrà cambiarla. Faccio in modo che i miei pensieri arrivino anche a mio marito, che si volta verso di me, il suo solito sorriso sghembo a rassicurarmi. Le sue dita continuano a volare sui tasti del pianoforte, ed io continuo a intonare il ritornello.

[…]O hear the angel voices

O night divine!
O night when Christ was born
O night divine!
O night, O night divine![…]

La nostra famiglia ci lascia soli, lasciandoci qualche ora d’intimità, prima di ritornare per festeggiare tutti insieme.

Il mio piccolo angelo si è addormentato tra le mie braccia. Senza sforzo la sollevo, avviandomi verso a sua cameretta. Mi fermo davanti alla finestra, a osservare il bosco che circonda la nostra villetta. Il panorama, di solito verdeggiante ha lasciato il posto al bianco candido della neve. Continuo a cantare, osservando i piccoli fiocchi cadere e adagiarsi sofficemente al suolo. Rimango incantata dalle forme dei cristalli di neve che scendono dal cielo. Edward si avvicina e ci abbraccia, lasciando un tenero bacio prima a nostra figlia, e poi a me.
“Buon Natale amore!” mi augura, prima di prendere mia figlia tra le braccia e portarla nella sua stanza.
Finalmente siamo rimasti soli, decidiamo di passeggiare nel nostro piccolo giardino. Camminiamo, mano nella mano, a velocità umana, inspirando il profumo di neve che ci avvolge. Attorno a noi solo i rumori della natura, e il battere veloce del cuore di nostra figlia, che dorme serena nel suo lettino.
  
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