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Autore: Kyoya Ootori    12/12/2011    1 recensioni
E, all’improvviso, un contatto: un tocco fatto d’un sospiro di vento, uno spiraglio di realtà in quel suo mondo fatto di sogni spezzati e pianti giornalieri; sbatté le palpebre un paio di volte, stringendo impercettibilmente la borsa, disarmata.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza dello specchio

Dopo il pianto quotidiano, la ragazza si asciugò le lacrime dal volto, si soffiò il naso e si sciacquò il viso; una spolverata ai vestiti -accucciarsi nei bagni di un Mc Donald’s, anche se in crisi, non era troppo igienico- e uscì dal fast food. Una volta fuori si guardò intorno spaesata, e si spostò a passi incerti verso la pompa di benzina, insicura come una bambina che si è persa; il modo in cui muoveva le ballerine sul marciapiede, accentuava la sua fragilità. Stringeva la borsa a tracolla a sé, come temesse uno scippo.
E, all’improvviso, un contatto: un tocco fatto d’un sospiro di vento, uno spiraglio di realtà in quel suo mondo fatto di sogni spezzati e pianti giornalieri; sbatté le palpebre un paio di volte, stringendo impercettibilmente la borsa, disarmata.
Dopo essersi voltata in direzione della persona che l’aveva urtata, si meravigliò nel trovarsi di fronte un riflesso di se stessa. Un’altra sé la osservava, stupita quanto lei, dalla superficie di uno specchio antico, uno di quegli specchi da camera che ti prendono per intero e ti permettono di guardare come ti fanno il sedere determinati pantaloni.
Inclinò il capo di lato, non capendo cosa volesse dire l’intera situazione. 
“Sei così fragile che ti urti da sola” commentò il vento, che mai come in quel momento le sembrò malizioso e fraudolento. Scosse la testa, la ragazza, mentre quella dello specchio incrociava le braccia al petto e inarcava il sopracciglio destro, chiedendole: << Cosa intendi fare? >>
Avrebbe continuato quel sogno, si disse, mentre faceva un sorriso di circostanza all’altra sé, mentendole, mentendosi, e al momento del risveglio si sarebbe dimenticata tutto, come al solito. Non aveva intenzione di lottare, non più. Poteva dirsi di tenere duro quanto voleva, ma la verità era che non era mai stata una tipa forte, e che non voleva più andare contro corrente, essere diversa. Era stanca, anche se aveva ancora tutta una vita da vivere.
“Andiamo, mentire a se stessi è così fuori moda” sibilò malevolo il vento, sfiorandole le spalle nude, come a volerla confondere.
<< Non ti intromettere, tu – rispose la ragazza dello specchio, portando le braccia ai fianchi e sbuffando sonoramente – che la confondi >>
Trasse un sospiro, portandosi una mano alla fronte, scuotendo lievemente il capo: quando si mettevano a discutere non c’era niente da fare. 
“Ti sto confondendo?” domando il vento in un’ironica domanda retorica, falsamente curioso, materializzandosi accanto e lei per poi entrare nello specchio affiancando la ragazza dentro di esso.
<< Perché sei venuto qua? Adesso non capirà più nulla! >> sbottò la ragazza dello specchio, rivolta a quella che era una sua replica esatta.


Potrete trovare questo racconto solo su un profilo di facebook che uso per ruolare. E' MIO. Gradirei non fosse copia-incollato da nessuna parte.

Grazie dell'attenzione.
Kyoya Ootori.


   
 
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