[Premessa: Tsubasa era tornato in Giappone dal
Brasile per 2 settimane durante le vacanze estive, manca qualche mese
all’inizio del World Youth.
Che Tsubasa
sposasse Sanae mi è sempre sembrato doveroso visto tutto quello che le ha fatto
passare :D Un giorno ascoltando Ti sposerò Perché di Ramazzotti (di cui non
detengo i diritti e neanche dei personaggi citati) mi è sembrata adattissima
per descrivere i pensieri che hanno portato Tsubasa a decidere di chiedere la
mano di Sanae.
Questa FF è il
prequel (ma si dice così anche per le FF?!) della mia “Sei Sicura”, anche se è
stata scritta dopo : )
Buona lettura! E
ovviamente se avete consigli dite pure :D
P.S. Per quanto
riguarda i luoghi citati ho usato Google Maps, spero siano corretti…]
TI SPOSERO' PERCHE'
Era una calda,
caldissima giornata di agosto. Non un refolo d’aria, non una nube in cielo. In
pratica un perfetta giornata da passare in piscina. Ovviamente anche altre decine
di persone avevano avuto la loro stessa idea. Tsubasa era contentissimo di
essere tornato per le vacanze estive in Giappone, ma in quel momento
rimpiangeva la piccola ed appartata spiaggietta che aveva scovato un giorno non
lontano da casa sua in Brasile. E sì, perché in quella bolgia di sudata carne
umana che era la piccola piscina pubblica di Fujisawa non si sentiva libero di
mettere in atto, a beneficio della sua Sanae, quelle piccole dolcezze che lei
tanto adorava ma che lui proprio non riusciva ad esternare in pubblico. In quel
pomeriggio se ne stava strizzato nello spazio che il suo asciugamano gli permetteva,
guardando ammirato la sua ragazza (definizione che si ripeteva di continuo
nella sua testa orgoglioso come non mai :D) che tentava di spalmarsi la crema
sulla schiena. Molto cavallerescamente (e con occhio malizioso alle sue forme
armoniose) si offrì di aiutarla e mentre accarezzava dolcemente quella pelle
profumata che ormai da un po’ aveva iniziato a conoscere nel profondo ripensò
alla sua storia con Sanae. Stavano insieme da poco più di 2 anni, anche se in
effetti non è che si fossero visti molto in quel periodo. Lui era partito pochi
mesi dopo che si erano messi insieme e negli anni di lontananza avevano
mantenuto i contatti tramite lettere, telefonate e i passionali incontri nei
suoi (sempre troppo) brevi ritorni. Mentre continuava il massaggio
accarezzandole le spalle e il collo, si sorprese a pensare a come era cambiata
la sua Sanae. L’aveva conosciuta da bambina, con quel carattere forte e
allegro. Era stato testimone della sua trasformazione in ragazza pur mantenendo
quella genuinità tipica del suo carattere. Ora, stando un po’ di tempo insieme
si era accorto che ormai era una donna, con un corpo ben formato e una
carattere determinato e dolce, una donna che si preoccupava degli altri (di lui
in particolare), che era stata capace di sopportare la lontananza e il suo
essere una “capra” nei sentimenti [E qui si leva il coro:<< Capra! Capra!
Capra! Capra! Capra! Capra! ndA].
Ti sposerò perché
mi sai comprendere
e nessuno lo sa fare come te
Si accorse che il
tempo che passavano da soli era sempre troppo poco e che in quel preciso
istante aveva necessità di essere solo con lei, per potersi beare della sua
vicinanza e del suo buonissimo profumo di muschio bianco. Non voleva però
obbligarla a lasciare gli altri amici che erano in piscina con loro per
assecondare un suo capriccio, quindi decise di non dire niente.
Mentre pensava a
questo si accorse dei suoi occhi su di se. Si guardarono intensamente per
qualche attimo. Poi, con calma, Sanae si alzò in piedi, radunò le proprie cose
e rivolgendogli un bellissimo sorriso disse “Andiamo?” Tsubasa rimase
interdetto. “Dove?” chiese il ragazzo seguendola sorpreso. “Ho voglia di stare
da sola con te” rispose la ragazza sorridendo.
Ti sposerò perché
hai del carattere
quando parli della vita insieme a me
Guardandosi complici
salutarono gli altri con una scusa e si avviarono verso il parco cittadino.
Mentre passeggiavano mano nella mano una compagna di scuola di Sanae si
avvicinò e con la scusa di salutare la ragazza si mise a fare gli occhi dolci
al capitano, commentando sfacciatamente la prestanza fisica del ragazzo. Dopo
le solite frasi di circostanza la scocciatrice osò dire: “Sai capitano”, con
quel appellativo si guadagnò un’occhiata omicida da parte di Sanae, “Stavo
pensando di fare una vacanza post-diploma in Brasile, potresti farmi da guida
personale…”. Tsubasa era imbarazzatissimo e mentre cercava le parole per
rifiutare la ragazza Sanae disse: “Oh, mi spiace ma per quel periodo Tsubasa
sarà impegnatissimo con la preparazione della nazionale e nel tempo libero recupereremo
il tempo perso!” e dicendo questo si attaccò al braccio del ragazzo,
carezzandogli la mano “Quindi come vedi non sarà disponibile (sorriso
diabolico) ma se vuoi ti posso prestare le guide che ho usato quando sono
andata a trovarlo, mi sono state molto utili, anche se purtroppo non ti posso
aiutare per l’alloggio”. Il capitano non aveva capito niente, ma la ragazza
colse il significato sotteso a quelle parole e indispettita salutò e se ne
andò. Come se niente fosse successo, Sanae sorrise a Tsubasa e ripresero a
camminare
E poi mi attiri sai da far paura
fra il bianco e il nero dell'abbronzatura
Dopo una po’ si
fermarono a bere qualcosa in un bar. Mentre aspettavano le ordinazioni Sanae si
perse a parlare della scuola e della Nankatsu, di come fossero migliorati e
impegnati in questi anni. Mentre l’ascoltava, lo sguardo di Tsubasa venne
catturato dalla spallina del top di Sanae che, birichina, era scivolata lungo
la spalla della ragazza, sottolineando la pelle abbronzata dal sole. Incantato
da quella visione, prepotenti si riproposero al ragazzo le immagini di lei in
costume che giocava e scherzava con gli amici. Con gli occhi della mentre
ripercorse quel giovane e caldo corpo che ben conosceva, ma che ad ogni contatto
sapeva regalargli nuove emozioni.
Ti sposerò perché
ti piace ridere
e sei mezza matta proprio come me
L’arrivo delle
ordinazioni interruppe il flusso dei pensieri del ragazzo che concentrò la
propria attenzione sulle parole della fidanzata. “… e così, anche se non siamo
riusciti a vincere la scorsa finale siamo molto fiduciosi per quest’anno”.
“Sai” rispose il capitano “Questa è una delle cose che mi mancano di più”,
“Cosa?” rispose la manager stupita “Chiacchierare in un bar con te, parlare
della scuola, degli amici, organizzare la serata. Mi sono fatto molti amici in
Brasile, ma la lontananza è dura e ogni tanto la nostalgia mi prende. Per
fortuna in quei momenti Pepe e Carlos si inventano qualunque cosa per farmi
tornare il sorriso, ricordandomi che tu credi in me” ”Già” concordò la manager
“ Gli amici sono una grande risorsa. I nostri compagni di squadra mi sono stati
molto vicini da quando sei partito, ma devo dire che senza Yukari questo
periodo sarebbe stato ancora più duro. Ormai riesce a capire con un solo
sguardo quando mi faccio prendere dalla tristezza, allora, grazie anche
all’apporto inconsapevole di Ryo, riesce a farmi ridere e il momento passa.
Circa due mesi fa, quando mi dicesti che non saresti potuto rientrare per la
partita della nazionale ci ero rimasta veramente male. Non fraintendermi, lo so
che non era colpa tua, ma erano già 6 mesi che non ci vedevamo e io aspettavo
davvero molto quest’occasione”. A queste parole Tsubasa si sentì in colpa e
prese la mano della ragazza accarezzandole le dita. Lei sorrise serena a quel
contatto e continuò “Era anche il periodo che precedeva gli esami ed eravamo
molto sotto pressione. Non so se lo sai ma i genitori di Yukari sono molto
ossessivi per i buoni voti a scuola. Entrambe necessitavamo di una pausa. Io
dai miei pensieri tristi e lei dai suoi genitori. Una mattina ci incontrammo al
cancello della scuola e guardandoci capimmo subito che anche l’altra non
avrebbe retto un’altra giornata uguale alle precedenti. Senza neanche parlaci
ci prendemmo per mano e ci allontanammo dalla scuola”. A quella ammissione
Tsubasa rimase incredulo, conosceva bene la disciplina e la correttezza della
sua ragazza e si chiese quanto la sua mancanza si facesse sentire nella sua
vita. “Vagammo un po’ per la città ridendo e scherzando sulla nostra bravata
quando ci trovammo davanti alla stazione [dei treni ndA]. In quel momento era
in arrivo un treno e senza pensarci saltai sopra trascinando Yukari con me. Una
volta che il treno ripartì lei mi fece notare che non sapevamo dove era diretto
il treno e che eravamo senza biglietto. Scoppiammo a ridere come della bambine”
la ragazza rise ricordando l’episodio e a Tsubasa non sembrò mai così bella, si
ripromise di fare di tutto pur di essere lui l’artefice di quel bellissimo
sorriso. “Dopo qualche fermata fu annunciata l'isola di Enoshima [località
sul mare vicino a Fujisawa ndA], decidemmo di scendere e passammo tutta la
giornata al mare, dimenticandoci per un po’ dei nostri problemi e tornando
spensierate come bambine”. Ridendo divertito dal racconto Tsubasa disse “Quindi
avete marinato la scuola, preso un treno a caso e passato la giornata al mare?
Sei proprio matta!” Contagiata dalla risata del compagno Sanae replicò “Parli
proprio tu che sei volato dall’altra parte del mondo per realizzare il tuo
sogno” “Va bene allora diciamo che siamo matti tutte e due” concordò Tsubasa
lasciandosi andare una risata “E quindi fatti apposta l’uno per l’altra”. Sanae
arrossì a quelle parole, per poi perdersi negli occhi dell’amato. Eccoli lì
dunque. Due ragazzi innamorati, persi nel loro mondo, impegnati a sorridersi e
tenersi per mano, incuranti del mondo esterno.
Ti sposerò perché
per esempio so che del pallone sei tifosa
Mondo esterno che rientrò
prepotentemente nei loro pensieri al suono del cellulare di Tsubasa, che
rispose un po’ scocciato dall’interruzione a un Genzo irritato dall’essere stato
trattato, come sosteneva lui, da segretaria e che gli ricordava la riunione
tattica dell’indomani con la nazionale. Salutato il SGGK Sanae chiese “Come sta
andando la preparazione per il mondiale giovanile?” “Sinceramente non so”
rispose Tsubasa “E’ molto che non vedo gli altri e non conosco il loro livello
di preparazione, ormai li vedi più tu di me” concluse sorridendo. “Si in
effetti durante il loro ultimo ritiro mi sono sembrati molto migliorati, sia
fisicamente che tecnicamente, in particolare…” Il ragazzo si stupì
dell’accurata e approfondita analisi tecnica della ragazza, ma poi constatò che
Sanae era una ragazza molto intelligente e seguendolo in tutti quegli anni
aveva pur dovuto imparare qualcosa.
Che in comune fra di noi c'è più di una
cosa
Ti sposerò perché
non mi chiedi mai il giorno che sarai mia sposa
e poi
Finite le bevande i
ragazzi ripresero a passeggiare per il parco. Il tempo era passato e non faceva
più caldo come prima. Era piacevole camminare per quei luoghi a loro cari,
tenendosi per mano. Improvvisamente Sanae si fermò e guardando intensamente il
ragazzo chiese “Quando riparti?” Tsubasa si adombrò al pensiero del suo ritorno
in Brasile, ma poi abbassando lo sguardo su quello della fidanzata disse “Non
pensarci, oggi viviamolo senza pensieri, senza pensare ad addii ed aerei da
prendere. Ho bisogno di condividere più cose possibili insieme a te, per quando
saremo lontani”
“Hai ragione scusa”
rispose la ragazza abbracciando il fidanzato “Non pensiamo al futuro, non
pensiamo a cosa succederà tra una settimana, un mese o un anno. Godiamoci solo
il presente, solo tu ed io” dicendo questo azzerò la distanza tra di loro e lo
baciò, incurante degli sguardi dei curiosi fissi su di loro.
E poi perché io so già che
se litighiamo io e te
non stiamo mai più di un minuto
col cuore arrabbiato
Infine si staccarono
e ripresero a passeggiare, uscendo dal parco e inoltrandosi per le vie della
città che li aveva visti conoscersi da bambini e poi innamorarsi. Il suono del
cellulare di Tsubasa ruppe ancora l’idillio. Scusandosi e promettendo di
metterci poco il ragazzo rispose al suo allenatore e si allontanò leggermente
parlando in portoghese. Come sempre quando parlava di calcio, non si rese conto
di aver perso il senso del tempo e quando tornò dalla ragazza erano passati la
bellezza di 40 minuti [povero credito telefonico ndA e si, lo so che per quando
è ambientato il manga i cellulari non erano ancora così diffusi, ma fatemela
passare :D ndA]. Capì che era nei guai già da lontano. Il piede della ragazza
batteva nervosamente a terra, aveva le braccia incrociate strettamente sul
petto e, cosa ancor più pericolosa, le pulsava furiosamente una vena sulla
tempia destra. Cercò di dire qualcosa, ma la manager lo squadrò con sguardo
omicida, sibilò un “Sei sempre il solito!” e si avviò a passo di marcia lungo
la strada. Resosi [stranamente ndA] conto di aver fatto una stupidata si mise
all’inseguimento della ragazza, che sbuffando tentava di mantenere le distanze
il più possibile. Dopo qualche minuto Sanae vide Tsubasa superarla con uno
scatto e fermarsi davanti a lei, con lo sguardo basso e le mani dietro alla
schiena. Sempre più arrabbiata disse stizzosamente “Beh?!” A questo punto
Tsubasa piantò i suoi occhi scuri in quelli della ragazza e porgendole un fiore
[colto prima in un giardino… Ahhhh! Tsubino romanticone ndA] sussurrò uno
“Scusami…”
A quell’immagine lei
si sciolse, accettò il fiore e lo abbracciò mormorando “Per questa volta sei
scusato… ma vedi di non ripetere!”
Si era fatto tardi,
così Tsubasa accompagnò la ragazza a casa e si avviò alla propria sorridendo
felice per la giornata appena trascorsa.
Ti sposerò perché
ami viaggiare e poi
stare in mezzo alla gente quando vuoi
e sei di compagnia
si vede subito, tant'è vero
che il mio cane ti ha già preso in simpatia
La mattina dopo se la
ritrovò sulla porta di casa che sorrideva felice “Finché sei qui ne voglio
approfittare”si giustificò. Si diressero in cucina dove uno sputacchiante
Daichi stava ricoprendo il padre con la colazione. Sanae si propose per
continuare l’ardua opera di far mangiare il minore degli Ozora e il padre
acconsentì grato. Mentre imboccava il bambino, che sembrava estasiato dalla sua
presenza, prese a raccontare a Tsubasa tutte le novità sugli amici comuni. Gli
raccontò della scuola, delle gite domenicali, dei pomeriggi passati al karaoke.
Tsubasa si beava della vista della sua ragazza con il fratellino in braccio e
dei suoi racconti, gli sembrava di essere sempre stato li con lei. Poi presero
a discorrere del Brasile, delle parti che ancora non avevano visto insieme e di
tutti quei viaggi che avrebbero potuto fare in futuro. Dopo qualche ora, ancora
immaginando loro due insieme in giro per il mondo, Tsubasa la salutò,
accettando il suo invito a cena per la sera stessa.
Sono straconvinto che sarà una cosa
giusta,
ti sposerò perché
sei un po' testarda si, ma quel che conta onesta
Puntuale alle sette
si presentò alla porta della ragazza. Scoprì con piacere che la sua famiglia
era a trovare i nonni in una città vicina e sarebbe rientrata solo l’indomani
[Non che sia cattivo… però ragazzo+fidanzata+casa vuota=!!!!! mica
è scemo ndA]. Dopo aver cenato e averla
aiutata a rassettare si ritrovarono sul divano a guardare la
televisione.
Mentre faceva zapping in cerca di qualcosa di interessante Tsubasa si
scoprì a
pensare che gli sarebbe piaciuto trascorrere in quel modo molte
più serate, era
davvero piacevole il pensiero di trovare Sanae tutte le sera ad
attenderlo al
suo rientro a casa. Non trovando niente di decente alla televisione
Sanae
propose una sfida con i videogiochi del fratello e dopo un’accesa
discussione
su calcio vs Mario si decisero per un diplomatico gioco di corse in
auto. A 2
giri dalla fine Tsubasa era saldamente in testa. Sentendosi ormai
perduta Sanae
tentò il tutto per tutto, si accostò all’auto di
Tsubasa, gli disse “Sai,
mentre non c’eri ti ho tradito con Taro” e approfittando
del suo momento di
sbalordimento lo superò e vinse la sfida dicendogli “Stavo
solo scherzando
caro”con fare innocente. Improvvisò quindi un balletto
della vittoria mentre il
ragazzo protestava vivacemente per il comportamento scorretto della
fidanzata.
Dopo quasi 10 minuti di una discussione civile e adulta sul gioco
(“Hai barato”
“Si” “No” “Si” “No”
“Si” “No” “Si” “No”) la
manager ammise la sconfitta. “Bene”
replicò il capitano “Come premio per la vittoria
voglio… un tuo bacio” concluse
sorridendo. “Va bene” concesse sorridendo la ragazza
“Le regole sono regole, mi
sacrificherò”. Detto questo si avvicinò e depose un
dolce bacio sulle labbra
del fidanzato.
Ti sposerò perché
per un tipo come me tu sembri fatta apposta
e poi…
Il bacio si trasformò
ben presto da dolce ad appassionato e ricordando che non avevano molte
occasioni per stare da soli, approfittarono degnamente della casa a loro disposizione,
riscoprendo che anche dopo mesi di lontananza il loro corpo ricordavano
perfettamente quello dell’altro, creando deliziosi e caldi incontri.
E poi perché se chiedo a te
fiducia e un po' di libertà
non dici no anche per questo
vorrei sposarti presto
Rimasero abbracciati
a lungo stretti su quel divano. Tsubasa andò in cucina per preparare del the, e
qualche istante dopo squillò (ancora!) il suo cellulare. Sanae rispose
d’istinto e all’altro capo le rispose una voce di donna in portoghese. Il primo
istinto fu di entrare nel panico. Chi era quella ragazza? Cosa voleva? Che
rapporto c’era tra lei e il ragazzo? Scene di procaci brasiliane che
abbracciavano e baciavano il calciatore, ridendo di lei, le comparvero davanti
agli occhi. Fu tentata di sbattere il telefono in faccia a quella gallina e
fare una sfuriata all’ignaro ragazzo. Poi però fu distratta dalla voce di
Tsubasa che chiedeva “Il the lo prendi sempre amaro e con il latte, giusto?” e
si ricordò improvvisamente che tipo di persona fosse il fidanzato. Reprimendo
l’ansia rispose “S…Si grazie, senti c’è una telefonata per te”. Tsubasa rientrò
in salotto sorpreso, rispose al telefono e dopo qualche frase che lei non capì
assolutamente chiuse la telefonata sorridendo. “Chi… chi era?” domandò
titubante Sanae. “Era Bea” A quel nomignolo così famigliare il cuore di Sanae
mancò un colpo “La nuova fidanzata di Carlos che mi avvertiva che per uno
sciopero degli arbitri l’inizio del campionato e la conseguente preparazione è
rinviata di una settimana, così posso stare di più qui con te” concluse
sorridendo Tsubasa. A quelle parole la ragazza si diede mentalmente della
stupida gelosa ed ansiosa ed emettendo urletti di gioia si fiondò nelle braccia
del fidanzato festeggiando la bella notizia.
Ti sposerò perciò
ci puoi scommettere
quando un giorno quando io ti troverò
Mentre stringeva tra
le braccia la sua ragazza Tsubasa lasciò correre i pensieri in libertà.
Ripercorse con la memoria la loro infanzia, la loro amicizia trasformatasi in
amore, le chiacchierate transcontinentali al telefono, i fantastici due giorni
appena trascorsi. Improvvisamente la vide emozionata e con gli occhi lucidi,
vestita di bianco che lo raggiungeva all’altare. Vide i loro figli e la loro
vecchiaia. Si chiese se poteva davvero pensare di passare tutta la sua vita con
quella ragazza. Lei lo abbracciò più forte e lui si rese conto che si… si
vedeva davvero molto bene a passare tutta la vita con lei. Prima di poterlo
fare però aveva bisogno di raggiungere un obbiettivo importante all’interno di
quel sogno che li aveva divisi per tanto tempo. Avrebbe vinto il World Youth e
allora sarebbe stato degno di chiederla in sposa.