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Autore: crownless    13/12/2011    7 recensioni
“Ma che cazzo è, un topo?”
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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pubblico questa piccola cosettina allegra e senza pretese per risollevarmi il morale, dopo giorni orrendi. Spero vi piaccia. Un commentino? *occhioni*
Crownless

 

Merlin, Arthur and the warrior princess... little dog






“Sono a casa!” gridò Merlin, ridacchiando sotto i baffi.
Con una mano si tolse la cuffia dalla testa rabbrividendo per il freddo. A Londra la pioggia di Dicembre era ghiacciata. Si avviò verso il salotto e vide Arthur spaparanzato sul divano, i piedi in calde calze, una tuta addosso, intento a giocare a GTA. Merlin roteò gli occhi.
“Ciao Merlin.” Arthur non distolse lo sguardo dalla tv, ma nonostante questo sottolineò il suo nome com’era solito fare. Merlin si avvicinò a lui, le braccia ancora strette alla giacca, un piccolo fagotto al suo interno. Gli baciò il collo e lo sentì sospirare.
Ciao.” Merlin respirò sulla sua pelle. “Cosa hai fatto, a parte distruggerti il cervello con la playstation?”
Arthur sorrise. “Prima di, come dici tu, distruggermi mi sono fatto una sega... pensando a te” mormorò, afferrandogli la nuca per condurlo verso le sue labbra e baciarlo profondamente. Merlin chiuse gli occhi, morbidi respiri àncorati assieme in uno, le loro lingue calde che si accarezzavano. Arthur mosse la mano, infilando le dita tra le corte ciocche della sua testa, alla base della sua nuca. Un verso gli fece aggrottare la fronte e si staccò lievemente da Merlin, che ora lo guardava vagamente colpevole, le labbra lucide.
“Merlin?” chiese Arthur, guardandolo come se già sapesse tutto. “Dimmi che come tuo solito non mi hai dato retta.”
“Uh,” rispose Merlin, “amore, lo sai quanto ci tenevo e oggi casualmente ero vicino al negozio e-insomma, non ho potuto resistere, aveva questi occhi-”
Arthur gli spalancò la giacca, e tra le braccia serrate di Merlin vi stava un minuscolo cane che non sembrava neanche un... cane.
“Ma che cazzo è, un topo?”
Merlin lo guardò offeso. “E’ una chihuahua, stupida testa di fagiolo. E’ piccola.”
Arthur amava Merlin con tutto il cuore, dopo essere stato il suo migliore amico da... sempre, ma tra i tanti difetti che possedeva, ovvero essere logorroico e iperprotettivo, quello più eclatante in lui era l’essere idiota.
Che poi lo eccitasse come nessun altro al mondo e che pareva fossero nati per essere incastrati l’uno con l’altro era un’altra storia.
“Io non voglio questo cane, Merlin.  E’ orrendo. Non c’era nero? Marrone? E’ bianco. Beige pallido? Cazzo è? Non potevi, un - un qualsiasi altro colore? Poi perché  un chihuahua? Non potevi, se davvero non potevi resistere, maledizione, prendere un--un cane più virile! E’ un ratto!”
Merlin sbuffò e si sedette sul divano. Arthur gli prese la giacca e la gettò sulla poltrona lì vicino, scrutandolo accigliato.
Brutto idiota che stringeva tra le mani quel ratto con quell’espressione da Merlin. Quella che riusciva ad abbattere le barriere di Arthur, quella che gli stringeva e colpiva e riscaldava il petto.
Merlin sorrideva tutto contento. “Come la chiamiamo?” chiese, non avendo ascoltato minimamente il monologo dell’altro.
Arthur roteò gli occhi sbuffando. Sapeva di aver ceduto non appena l’altro era entrato in casa. E senza nemmeno sapere di cosa si trattasse. “Non certamente Xena. Sei fissato.”
“E’ che mi piace il romanticismo tra lei e Gabrielle, sono anime gemelle.” borbottò Merlin arrossendo. “E Ares non mi dispiace. Così muscoloso. Focoso. Possente. Passionale.”
Arthur gli diede un calcio. “Ah sì? Ares?”
Merlin rise, guardandolo negli occhi. “Xena, Xena. Lei e Gabrielle sono come noi due, asino idiota. Se non dormissi quando lo guardiamo...”
“... quando tu lo guardi spalmandoti su di me avvolto nella tua copertina verde, ed io giustamente preferisco collassare piuttosto che vedere quei telefilm orrendi...”
“... capiresti perché dobbiamo chiamarla così... , ma io prima di solito ti faccio un pompino, per cui non dovresti lamentarti più di tanto e la chiameremo Xena, ho deciso” mormorò Merlin, umettandosi le labbra.
Arthur grugnì. Poi Merlin gli cacciò tra le mani Xena ed era davvero calda e morbida. Arthur gli sfiorò il pancino con un dito. Merlin spense la tv e lo spinse con delicatezza all’indietro fino ad  appoggiare del tutto la schiena sul divano. Poi si tolse le scarpe e gli si spalmò addosso, le gambe su quelle di Arthur.
“Arthur, Merlin e Xena. Non suona male.”
“Siamo un cliché pessimo. Seriamente.”
Arthur si appoggiò Xena sul petto, e lei praticamente affondò, addormentata e minuscola, il musino nella sua felpa calda. Aveva piccolissime orecchiette morbide. La testa di Merlin affondò nell’incavo del suo collo, inspirando l’odore della pelle del compagno.
“Sei insopportabile, Merlin,” soffiò Arthur, baciandogli la testa. “Sei incredibilmente testardo, non fai mai quello che ti si dice, ti avevo detto-”
Merlin strofinò il naso freddo contro la sua pelle, cercando la sua mano per intrecciare le loro dita.
“Sì, certo, perché io ovviamente devo ascoltarti in tutto e per tutto, perché ti senti il re del mon--”
“Oh, tu saresti un servitore perfetto,” gli mormorò Arthur sensualmente. Trattenne con una mano Xena che stava scivolando un po’. “Ti farei scopare molte volte al giorno e tu esaudiresti ogni mio desiderio.”
Merlin gli diede nuovamente un bacio sul collo, per poi mordicchiarlo dolcemente, succhiando la pelle. “Non è quello che faccio sempre, Arthur?”
Arthur non poté replicare.
Il bacio di Merlin arrivò senza preavviso, furente quasi. Arthur si sentì saccheggiare la bocca, aveva il suo odore addosso.
“E per quanto riguarda lo scoparmi... e lasciarti scopare...” la voce di Merlin era roca e Arthur sentì una fitta di eccitazione bruciargli lo stomaco e l’inguine. “Io direi... diamo la pappa a Xena, a proposito Arthur prendimi quelle borsine all’ingresso, poi la avvolgiamo in una coperta e la mettiamo a dormire... e tra poco ti faccio vedere io quanto esaudisco ogni tuo desiderio,” soffiò Merlin, malizioso. “Ed il servitore si prenderà ciò che è suo.. il suo re.”
Arthur gli leccò le labbra. “Com’è che mi rigiri ogni volta?”
Merlin gli tirò il labbro inferiore, succhiando piano e con calma. Poi glielo baciò. “Perché sei un asino.”
I denti di Arthur morsero il suo collo. Merlin gemette, stringendolo.
“Coraggio, Merlin, vai a dare la pappa alla bimba,” ironizzò Arthur. Merlin riaprì gli occhi e si umettò le labbra; sogghignò.
“Va bene, Arthur.” prese la cagnolina e gli indicò con il mento le borsine all’ingresso, guadagnandosi un’occhiataccia, ma Arthur ovviamente cedeva perché l’idiota lo soggiogava... non era colpa sua.
Era sempre colpa di Merlin.
“E poi...” Arthur guardò i suoi occhi blu scurirsi dalla lussuria. “... ti farò urlare talmente tanto che domani non avrai più voce.”
Arthur gemette agguantando le borsine come una furia per poi corrergli dietro, fissandogli il sedere.


Un anno dopo



Arthur roteò gli occhi quando Merlin, al suo fianco, rabbrividiva nonostante avesse addosso un cappotto pesante, una sciarpa e i guanti. E il bello è che era stata una sua idea andare al parco a fare una passeggiata.
“Sei proprio una femminuccia, Merlin.”
Merlin gli diede una spallata, stringendo la presa delle loro mani unite. Poco lontano da loro vide un cane, un labrador nero, ed emise un gemito.
“Oddio, Arthur, un cane.”
Arthur strinse il guinzaglio che teneva in mano.
Catastrofe. Apocalisse. Tragedia.
Xena era cresciuta in fretta, era magra e lunga, ma vivace e con un caratteraccio, verso sera più tenera... se aveva tutti i suoi giochi nella cuccia rosa e pelosa regalatale da Morgana, chiaro.
I due ragazzi guardarono il loro cane, avvolto in una dolcevita rossa con una sciarpetta dorata con scritto sopra I’m a fucking Gryffindor, (Merlin aveva riso come un deficiente per l’acquisto di Arthur) il collare borchiato nero (regalo del loro amico Gwaine, che chiamava Xena cagnaccio anche se pesava 2 kg stentati), che tendeva le enormi orecchie, dritte.
Gli occhi i soliti occhi a palla, sporgenti.
Arthur continuava, comunque, a pensare che fosse una specie di Timon canina, dello stesso colore, altro che chihuahua, era un incrocio con un cane e un ...Timon. O un lemure. No, quello solo per gli occhi. Il corpo era... un furetto? Poteva sembrare un furetto, .
“Xena.” sibilò, nervosamente. La coppia che aveva il labrador nel frattempo si stava avvicinando a loro, inesorabilmente.
“Xena, non fare stragi come tuo solito,” ammonì Merlin preoccupato.
Ora più vicino, il labrador vide Xena e iniziò a tirare e scodinzolare.
Xena scatenò l’inferno. Alcuni passanti si fermarono a guardarla increduli. Prese ad abbaiare furiosamente, tirando in un modo impossibile per un dannato chihuahua, i denti in vista e gli occhi che le schizzavano dalle orbite, spalancati.
Merlin si schiaffò una mano sulla faccia.
“Xena!” urlò Arthur, abbassandosi per provare a prenderla in braccio, ma lei provò a morderlo.
“Mordi me, Xena? Tuo padre? Ma io ti sbatto fuori casa e--”
Merlin si cacciò la mano nella tasca della giacca e tirò fuori un piccolo peluche a forma di drago. “Xena, guarda, c’è Gabrielle. Vuole giocare con te.” sventolò il peluche consumato. Avrebbero dovuto sbatterlo in lavatrice più spesso, ma il loro ‘adorabile’ cane non lo lasciava mai e ringhiava se provavano a tirarglielo via.
Xena smise di abbaiare.
Saltellò verso Merlin e, cercando di afferrare tra i dentini il suo gioco preferito, da cui non si divideva mai, prese perfino a scodinzolare.
Arthur sospirò sconsolato dal loro cane, Merlin cacciò in bocca a Xena Gabrielle, si presero ancor più saldamente per mano e tutti e tre continuarono la passeggiata, tranquilli.


fine



Ecco la neonata Xena di Merlin e Arthur come me l'immagino io XD


Il mio chihuahua fisicamente è come..ehm..Xena. Occhi sporgenti, orecchiette morbide -non dritte-, un fisico da furetto e.. dannazione, sembra Timon. Però è coccolona e di notte mi dorme addosso, solitamente o sul cuscino o in mezzo alle gambe, perché pesa 1 kg e 2 ed è freddolosa da morire. la amo, non sembra davvero un cane.. mi ha ispirato lei.. una sera ci coccolavamo davanti al pc guardando un video slashoso di Merlin. Ho guardato Paloma acciambellata sulle mie gambe, chiaramente avvolta in un pile -sì, si chiama Paloma <3-. Poi il Merthur e.. ecco, è venuta da sé questa ff.
Non...credo si noti che recentemente ho rivisto i miei dvd di Xena, ah? crossover, please *occhioni*

  
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