QUESTA E’ LA GUERRA
Solo la lacrima che prepotentemente aveva bagnato la tua mano ti fece realizzare che stavi piangendo. Prepotentemente, come la morte, quella lacrima era uscita dall’occhio ed era tranquillamente caduta sulla morbida pelle, ignara del perché della sua esistenza. Quella era la lacrima che non avresti mai voluto versare, eppure non c’era via di scampo. Lacrime amare bagnano il viso di ogni uomo e non sono presagio di morte, bensì la conseguenza della stessa. Spesso vengono versate inutili lacrime, lacrime false, che cercano di coprire una maschera di fasulla sofferenza. Ma sono le lacrime di chi non piange le più dolorose. Sono quelle che ti bruciano, ti logorano dentro.
Solo un pensiero ti frenava. Solo il pensiero che diverse vite erano state sacrificate per salvare la tua e che a molte altre sarebbe toccato lo stesso destino se non avessi combattuto, ti spingeva a non ricorrere all’unica soluzione che, eri sicuro, avrebbe allentato le tue sofferenze e avrebbe posto finalmente fine al tormento della tua vita.
Soltanto tu potevi veramente comprendere ciò che provavi e spesso ti scoprivi nella tremenda situazione di non riuscire a farlo davvero fino in fondo. Ma è da ipocriti, egoisti pensare a queste cose mentre là fuori c’è ancora gente che muore per te. Così sei obbligato ad alzarti, raccogliendo le poche forze che realmente in te si sono esaurite, ed uscire. Solo un unico sentimento ti sorregge ed è l’unica ragione per cui non hai ancora mandato al diavolo tutto: la rabbia.
Una rabbia mossa dalla certezza che lui non sarà l’ultimo. Dalla certezza che quella per Sirius non sarà l’ultima lacrima strappata con prepotenza dai tuoi occhi.
Quella certezza che ogni mattina ti fa domandare se stavolta toccherà o no a te. D’altronde questa è la guerra.