Billie aveva capito...aveva capito che il padre stava per
andarsene....quel padre che amava in particolar modo quel suo piccolo
figlio...quel padre che solo in lui aveva riconosciuto una propensione per la
musica...una pura passione...quel padre cha passava le giornate ad ascoltare e
riascoltare i vinili con il figlio, cercando di capire tutte le sfumature, quel
padre tanto orgoglioso del figlio che donava la sua voce agli anziani
dell'ospedale che stava proprio dietro casa....quel padre che portava sempre il
suo figliolo con sè quando andava a suonare nella sua jazz band...quel padre
che avrebbe fatto partire tutto.
il giorno dopo Billie si preparò per andare a scuola...per
la prima volta nella sua vita non aveva il solito sorriso sul viso...anzi...si
limitò a salutare con un bacio il padre e la madre poi si affrettò a prendere
il piccolo pulmino giallo che lo avrebbe portato ad iniziare la solita giornata
scolastica.
Arrivato a scuola senza togliersi il cappotto
pesante dell'inverno, si sedette al suo posto, lasciando il banco vuoto...gli
occhi persi nel nulla. Quando la maestrà entrò in aula..tutti, o quasi..., si
alzarono per salutare la maestra, come di routine
maestra:" Armstrong!! che modi sono! in piedi
come i tuoi compagni!
Billie non si era neanche accorto di quella
presenza, continuava a guardare il banco vuoto immobile...la maestra perse le
speranza...si recò alla cattedra e ordinò ai bambini di tirare fuori i libri
per correggere tutti insieme i compiti assegnati il giorno prima....e di
nuovo...Billie non diede retta alle parole della maestra
maestra:" questo è troppo! Billie Joe
Armstrong alzati subito e portami il tuo quaderno con i compiti! BILLIE!! mi stai
ascoltando!!!! MUOVITI! su! non è ora di dormire questa!!!"
Billie alzò lo sgurdo dritto, diretto a quello
della maestra e sussuro:"mi lasci in pace"
la mestra si alzò di scatto battè bruscamente la
mano sulla cattedra, spaventando un pò i bambini per quel suo gesto aggressivo
maestra:" ora mi hai stancata! fuori! vai
subito dal preside!" la maestra scrisse un bgliettino dove spiegava il
motivo della punizione..si recò al banco di Billie che era tornato muto lo fece
alzare, gli mise il biglietto tre le mani e lo fece condurre, da una bidella,
nella sala d'aspetto del preside.
In quella sala c'era un altro
bambino...magrolino...alto...con dei soffici capelli biondi e due chiari occhi
azzurri. La bidella fece sedere Billie accanto a quest ultimo che continuava a
sghignaazare per il proprio conto, e se ne andò.
bambino biondo: "hihihihi oggi c'è un bel via
vai dal capo!eh? dentro c'è una ragazzina che ha rubato un giocattolo alla
compagna di banco. hihihi se tiene così tanto lei figuriamoci cosa combina a
me! sai cosa ho fatto???" il bambino si alzò in piedi e si mise davanti a
Billie sperando di catturare la sua attenzione
Billie "..."
bambino biondo:" hihihih sai cosa mi dà
fastidio?? gli ordini!! hihihihi la mestra voleva a tutti i costi che andassi
alla lavagna a fare quegli stupidi disegnini per far capire le parole a tutti
hihihi! oh ma io mi ero impuntato! non sono mica un pittore! hihihih le
continuavo a dire di no perchè non avevo minimamente voglia di stare ai suoi
giochetti hihihi. e allora sai cosa ho fatto???"
Billie che continuava a fissare il pavimento senza
dare segni di vitalità non accenno a rispondere.
bambino biondo, gesticolando: gli ho tirato
addosso il suo gessetto! ihihhihi! oh ma dovevi vedere! si è infuriata!!!
ahahah il preside mi uccide! e tu cos'hai fatto??! chieso incuriosito
Billie:"...."
Bambino biondo:"peggio di me??? ti vergogni
persino a dirlo?? hhhhhh. dai dimmelo ti prego!!" iniziò a saltellare come
quei bambini che si impuntano su certe cose e fanno di tutto per riuscire ad
ottenere quello che vogliono
Billie:..."
bambino biondo:" ok on ti va di perlarne...va
bene...posso capirlo.hihih! ah comunque piacere io sono Michael ma puoi
chiamarmi Mike!!!!"
bambino biondo:" ok on ti va di perlarne...va
bene...posso capirlo.hihih! ah comunque piacere io sono Mike!!!!"
Mike porse la mano a Billie con un sorriso grande
quanto la stanza, ma lui non si mosse neanche di un millimetro...continuava
inerte a gurdare quel punto fisso del pavimento, come se all'infuori di quello
non esistesse nient'altro
Mike"ma non è che sei muto??? o forse sordo??
eh???? ce nessuno???"
Mike cercava in tutti i modi di far parlare Billie
ma anche lui capì che era inutile, si risedette al suo posto ed iniziò di nuovo
a sghignazzare
Finalmente, poco dopo, la bambina dal preside
uscì, in lacrime ed ad attenderla c'era una mamma su tutte le furie! Questa con
passo deciso si avvicino frettolosamene dalla figlia lo tirò per il braccio ed
iniziò a farle la ramanzina per averla fatta uscire così di fretta dal lavoro e
le elencò una lunga serie di punizioni impossibili
Mike:"olè tocca a me!!! sappi che sei
l'ultimo che mi vede vivo hhhhhh" Mike si alzò ed entrò con il suo solito
sorriso dal preside non curante della punizione che lo attendeva XXX
Non appena Mike entrò dal preside arrivò di corsa
una maestra a seguirlo, probabilmente la vittima del gessetto.
Dopo un quarto d'ora circa Mike( sempre
sghignazzando) uscì dalla presidenza accompagnato con la sua maestra. Passsando
davanti a Billie lo salutò con la mano e per la prima volta in quel giorno lui
alzò lo sguardo ed accenno ad un timido sorriso...come se quel bambino estraneo
fosse stato l'unico in grado, per qualche istante, di togliergli dalla testa
quell'ansia,quell'agitazione ed afflizione che lo opprimevano dalla sera
prima...
ora toccava a lui entrare nel lager.