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Autore: CurlyMoon    13/12/2011    4 recensioni
Questa storia è ambientata dopo la fine della Seconda Guerra Magica.
Harry, Ron ed Hermione sono tornati a Hogwarts per un anno di "recupero" imposto dal ministero. Hermione è spaesata, svuotata e si sente senza prospettive. E’ come se tutti gli obiettivi coltivati (ed ora raggiunti) l’abbiano lasciata arida nel cuore, nell’anima e nella testa. La storia con Ron è finita, l'adrenalina del combattere fianco a fianco, come li ha uniti in battaglia, li ha irrimediabilmente lasciati senza prospettive nella vita reale. La malinconia pervade Hermione che si chiude progressivamente in se stessa e cerca piccoli piaceri consolatori... Nel frattempo si avvicina, inesorabile, il Natale
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Di Natale, damore e di altre sciocchezze

 

Questa storia è ambientata dopo la fine della Seconda Guerra Magica.

Harry, Ron ed Hermione sono tornati a Hogwarts per un anno di "recupero" imposto dal ministero.

Hermione è spaesata, svuotata e si sente senza prospettive. E’ come se tutti gli obiettivi coltivati (ed ora raggiunti) l’abbiano lasciata arida nel cuore, nell’anima e nella testa. La storia con Ron è finita, l'adrenalina del combattere fianco a fianco, come li ha uniti in battaglia, li ha irrimediabilmente lasciati senza prospettive nella vita reale.

La malinconia pervade Hermione che si chiude progressivamente in se stessa e cerca piccoli piaceri consolatori...

Nel frattempo si avvicina, inesorabile, il Natale

 

A Francesca, che è sempre stata unamica speciale  

 

 

- Maledetto, maledetto Malfoy –

 

Hermione Granger alla finestra era intenta a guardare, senza vederla la neve, che copriva silenziosa il giardino di casa.

Erano anni che non trascorreva un Natale tra le mura della sua casa Babbana… anni… secoli… da prima della guerra.

Avrebbe dovuto essere il Natale della leggerezza, del cuore svuotato di preoccupazione, dei capelli ricci a coprire solo la sua testa leggera di angoscia.

E ancora una volta non era così, ancora una volta ogni suo ricciolo ricadeva sulle spalle nervoso ed elastico a ricordarle che, nonostante tutto, quel maledetto tacchino sarebbe stato ripieno di inquietudine, con contorno di  mele e tormenti, ancora una volta, almeno per un altro Natale.

 

- Allora saputella Mezzosangue, ancora non ti è andata giù che il Ministero abbia obbligato anche voi tre allanno di recupero, eh!  

- Piantala Malfoy, il Ministero dovrebbe obbligarti ad una vita intera di recupero ad Azkaban - 

Elfi che cominciano ad aggirarsi per la scuola con decorazioni natalizie. Un Christmas Carol in lontananza. 

 

La neve continuava a cadere e a coprire il piccolo balconcino, Hermione, la fronte appoggiata al vetro della porta finestra, si chiedeva se fosse il caso di avventurarsi fuori per fumare una sigaretta. Santo Merlino, se sua madre avesse scoperto che fumava, sarebbe stato preferibile affrontare Voldemort e suo fratello gemello insieme piuttosto che fronteggiare la sua, di ira.  Questa consapevolezza la tratteneva dal mettere il naso fuori e i piedi nella poca neve che si andava accumulando, anche se il desiderio di fumare le bruciava la lingua e le intorpidiva la dita. La stessa voglia di quegli ultimi mesi al Castello.

 

- Mezzosangue su questa torre non si viene per approfondire lo studio delle costellazioni - 

- Non è una stella quella che sto fumando, Mal Furetto - 

- Tuuuu? Fumi??? - 

- Sei peggio di mia madre, Malfoy - 

- Dubito di poter essere peggio di una babbana. Tantomeno di una babbana che ha concepito te - 

Un Christmas Carol in lontananza. Uno schiantesimo 

 

Ginny, Ron e Harry stavano sicuramente giocando a Scacchi Magici in quel momento. Se stringeva gli occhi, Hermione riusciva a immaginarli seduti sul divano alla Tana, le luci calde e magiche dell’albero di Natale, una burrobirra in mano, Harry e Ron a sfidarsi alla scacchiera, Ginny seduta a fianco del Bambino (cresciuto) Sopravvissuto, accoccolata con un libro che non leggeva, troppo presa a respirare la felicità che aveva sempre desiderato…

Hermione aprì gli occhi e si scostò un ricciolo impigliato in una delle sue lunghissime ciglia…

 

- Hai sbucciato le cipolle per aiutare i tuoi amichetti Elfi, Granger?- 

- Vedi di sparire Malfoy, se non vuoi diventare langioletto in cima allalbero di Natale. Ti lascio immaginare dove si infilerebbe la punta dellabete- 

- Ne deduco che quelle sono lacrime, Mezzosangue - 

- Non hai altro da fare, furetto? Tipo pavoneggiarti con i tuoi amichetti purosangue su dove andrai questo Natale? - 

- Cioè qui? - 

- Scusa? - 

- Non credo che ad Azkaban al momento accettino di organizzare cene con tacchino e ospiti - 

- Tuo padre- 

- Lho sempre detto che la tua intelligenza era sopravvalutata- 

Silenzio solo un Christmas Carol in lontananza. Loro due sotto lalbero 

- Perché piangevi, Granger? Dovresti essere felice, hai avuto tutto quello che volevi, no?- 

- Malinconia, Malfoy - 

- Di cosa, Mezzosangue? Dei bei tempi andati? Di quando mi prendevi a pugni per il tuo stupido orgoglio Grifondoro?- 

- Più o  meno. Anche - Sorriso sottile tra i capelli 

- Non dovresti piangere Granger. Hai le ciglia troppo lunghe, lacrime enormi rimangono impigliate. Non può sfuggire a nessuno, così - 

La sua mano gelida e bianca a scostarle un ricciolo, il dorso ad appoggiarsi delicatamente ad una delle sue ciglia, la sua lacrima trasparente sulla pelle di lui. 

 

Trasparente come quel vetro che la divideva dal quel balconcino, sempre meno visibile, per la luce del pomeriggio che scivolava nel buio della sera… per la neve che ne copriva gli spigoli, facendolo somigliare ad una nuvola soffice abbandonatasi per caso al fianco della casa. Nella sera della vigilia il suo esilio di solitudine era al culmine della sofferenza. La malinconia le pungeva il cuore, quel Fierocuore, senza macchia e senza paura, che si portava dentro da perfetta Grifondoro. La mancanza le bruciava l’anima come e peggio di un Ardemonio. Avrebbe voluto avere ancora otto anni e poter chiedere qualcosa a Babbo Natale…

 

- Come si chiama quellessere strano in cui credete voi Babbani, Mezzosangue?- 

- Crediamo in tante cose Malfoy, perché invece di dire stronzate non finiamo di compilare questo maledetto rapporto sulla ronda?- 

- Dai Granger, quel coso che scende dal camino e porta i regali?- 

- Babbo Natale, Malfoy, Babbo Natale. Puoi firmare ora?- 

- No, fino a quando non mi dirai cosa fa esattamente questo Babbo Natale?- 

- Le persone esprimono desideri, gli mandano una letterina, lui arriva sulla sua slitta volante trainata da renne la notte della Vigilia e porta i doni richiesti, contento ora?- 

- Sembra divertente. E funziona?- 

- Malfoy Babbo Natale è una leggenda per i bambini babbani! Sono i genitori che comprano i doni e li mettono sotto lalbero. Ora leggi quel maledetto rapporto, firmalo e andiamocene o giuro che ti trasfiguro in uno dei topi di gomma di Grattastinchi! 

- Santissimo Merlino, quanto sei nervosa, sei peggio della Malcontenta nei suoi giorni no-  

- Al diavolo, Malfoy. Non sopporto di fare la ronda prima delle vacanze di Natale. Con tutte quelle decorazioni che suonano al nostro passaggio, e le coppiette che cercano i rami di vischio più appartati della scuola per potersi, insomma hai capito  

- Baciare Granger, baciare. Hai paura di trovarti sotto il vischio con la persona sbagliata?  

Un ghigno sardonico peggiore del solito, quelle labbra sottili, trasparenti, lucide, come la pelle di lui, come le lacrime di lei 

- No Malfoy, ho paura di non trovarci nessuno sotto quel vischio  

Silenzio, ancora silenzio, un Christmas Carol in lontananza 

 

Accidenti a lei e a quella maledetta canzone che le suonava in testa da giorni. Se solo avesse ricordato le parole, se solo fosse riuscita a ripeterne una breve strofa, forse avrebbe smesso di tormentarla… Forse il pensiero di lui avrebbe smesso di tormentarla. Forse il pensiero di quel bacio non l’avrebbe fatta sentire così maledettamente… viva prima… trasparente poi….

 

- Attenta allultimo scalino, Granger  

- Malfoy vengo a fumare su questa torre da mesi, so che quel dannato gradino è pericoloso. E poi da quando ti preoccupi per me?- 

Nel dirlo, Hermione volge la testa verso Draco che la segue, ma non si ferma. Allunga il passo senza guardare, sicura di non sbagliare, mentre con gli occhi si prende gioco di Malfoy. Eppure talvolta la sua saccenza si volge in arroganza e al ghiaccio sui gradini non piacciono le persone arroganti. Così Hermione perde un colpo, il tacco delle sue scarpe pratiche e comode, non trova lappiglio che cerca, scivola, scivola come un vecchio pattino. Tradita, tradita, tradita, si sente tradita dalle sue scarpe, dai suoi piedi, dalle sue gambe. Starebbe già precipitando se Draco non la afferrasse veloce, una presa ferrea su un braccio, laltro a sorreggerle il fianco, anche lui travolto dalla forza di gravità, ma pronto. Sicuro nel gestire una caduta controllata. 

 Si ritrovano entrambi in fondo alla scala, Draco sotto di lei, a farle da materasso. 

- Malfoy io- 

- Ti avevo detto di fare attenzione! Maledizione Granger, sei più imbranata di quel tuo semi fidanzato  

- Ex  

- Sì, sì, va bene  

Hermione sta cercando di alzarsi, senza appoggiarsi troppo a Malfoy, senza fargli troppo male, senza farsene troppo. La vicinanza dei loro corpi è lì, presente, consapevole e pungente nella mente di entrambi. Nella caduta Draco lha sorretta, ha scambiato il suo corpo con quello di lei, ha fatto un patto con la legge di gravità. Fai male a me...proteggi lei. Lha difesa e lei ora è praticamente seduta su di lui, le gambe intrecciate a quelle di Draco.  

"Sono molto più lunghe delle mie", pensa Hermione mentre cerca disperatamente un modo per fare leva ed alzarsi, un modo che non implichi il poggiare ancora di più il suo sedere sul bacino di Draco. 

 - Non così in fretta Mezzosangue dice lui trattenendola. 

Hermione si gira e gli lancia uno sguardo interrogativo e lui le risponde guardandola intensamente negli occhi, leggermente ironico, poi volge gli occhi al soffitto. Hermione non capisce, segue lo sguardo di lui e scorge ciò che non avrebbe mai voluto vedere. 

Fermo, immobile, natalizio, inopportuno e assolutamente assurdamente appeso un vischio e sotto loro, fermi, immobili, inopportuni e assolutamente assurdamente vicini. La breve distanza del pensiero di un bacio per renderli natalizi. 

- Non ci provare, Malf- 

Ma non ne ha il tempo, non ha il tempo per pronunciare quella o che opportunamente le fa socchiudere le labbra, perché Draco, tra quelle labbra, infila, rapido e dolce, la sua lingua, perché Draco le intrufola la mano dietro la nuca, tra i lunghi capelli ricci e le piega la testa per poterla baciare ancor più in profondità. Perché Draco ha due labbra trasparenti (bollenti) che lei non riesce a fermare. Perché Draco la bacia non solo con passione, ma con un bisogno che lei non riconosce, ma sente drammaticamente anche suo. Perché Draco non la lascia andare e la tiene ferma tra le sue braccia e lei sente le sue mani trasparenti (forti) che le sorreggono la schiena. E perché di Draco lei non può fare a meno, sotto quel vischio, ora 

Prender fiato e parlare sono un tuttuno per Malfoy: 

- Meglio me o nessuno Granger? - 

Un vischio, un bacio, un Christmas Carol in lontananza. 

 

Il bisogno di una sigaretta la consumava come un mozzicone al vento, quel mozzicone che tanto avrebbe voluto tenere tra le dita. Aprire piano la porta e uscire silenziosa sul balcone furono un unico movimento delicato. Faceva freddo, le entrava nelle ossa un gelo che non pensava di poter provare. Con la mano tremante Hermione accese a fatica la sigaretta e la prima boccata diede solo un parziale sollievo al grumo che le si era incastrato tra la trachea e l’esofago.  Il fumo che le usciva dalla bocca disegnava nell’aria una sagoma trasparente…

 

e calda. Hermione senza la camicetta appoggiata ad un tavolo gelido, nella stanza delle necessità. Ha addosso solo le mani di Draco e la gonna della divisa. Ha spento minuti fa la sua razionalità e ora i suoi gemiti riempiono laria di alito denso e caldo nella gelida temperatura della stanza. La camera ha preso forma dai desideri di Hermione, Draco non ha chiesto i motivi di quello spartano alloggio, né del freddo che li attanaglia. 

- Perché siamo qui Mezzosangue?- 

Lei non ha risposto, se lo è buttato addosso, ha infilato le mani sotto la camicia di lui, ha cominciato ad armeggiare con la sua cintura. 

Draco è rimasto immobile per qualche secondo e poi è esploso, lha appoggiata al tavolo gelido, le ha tolto la camicetta, il reggiseno, le calze. Lha baciata fino a consumarsi le labbra. Lha accarezzata lentamente e poi con frenesia, le ha preso i capezzoli tra le mani.  

Hermione geme, geme e guarda il suo alito bollente che si condensa fuori dalla sua bocca, dalla bocca di Draco  

Lo stringe forte e dimentica chi sono, chi è lei, chi è lui. Altre lacrime scendono e si incastrano tra le sue ciglia e quelle di Draco. Lui la stringe come se volesse entrarle dentro con tutto il corpo e smettere di sentirsi trasparente. 

 

- Granger?- 

- Mh?- 

- Ho visto una foto su quel tuo giornale Babbano, nella saletta dei Capiscuola  

- Eh?- 

- Cerano quei cosi che chiami Nabbi Batale- 

- Babbo Natale, Malfoye ci tengo a farti notare che è solo uno  

- Ma in quella foto ce nerano tanti!  

- Non ho capito niente Malfoy! Devo usare la Legilimanzia o hai intenzioni di spiegarti meglio?- 

- Nella foto sul tuo giornale Babbano cerano tutti questi N - 

- Babbo Natale- 

- Quelli insomma, che si arrampicavano su balconi delle case Babbane, ma non mi avevi detto che scendevano dal camino?- 

Hermione non ride così tanto da un tempo infinito. Ha altre lacrime incastrate tra le ciglia, ma sono lacrime di ilarità. Coricati sul mantello di lui, coperti da quello di lei. Lui la guarda ridere mentre lei lo sovrasta e non riesce a smettere. 

- Mezzosangue parla o un Cruciatus non te lo leva nessuno!  

- Oh Malfoy, sei così… buffo! Quelle sono decorazioni natalizie. Come lalbero di Natale, le palline, le corone di vischio e tutte quelle cose lì  

- Vuoi dire che voi Babbani appendete fuori dalle vostre case dei pupazzi che sono copie di un essere che neanche esiste?  

- Più o meno funziona così, Malfoy  

Lui la prende di nuovo tra le braccia, lei sorride ancora, Draco sembra perplesso. 

- Granger?- 

- Cosa Malfoy? Sei più piattola di una piattola stasera- 

- Cosa vorresti che ti portasse Babbo Natale questanno?- 

- Un Natale diverso da quello che mi aspetta...- 

Silenzio, sospiro un Christmas Carol in lontananza. 

 

- Tesoro, siamo a casa –

Accidenti, adesso doveva trovare un modo perché non sentissero l’odore di fumo che sicuramente le era rimasto tra i capelli e le dita. Almeno non stavano salendo, sua madre e suo padre si muovevano rumorosi al piano di sotto. Ultimi preparativi prima della cena, ultime rifiniture al tacchino, alle candele, ai regali... ai sorrisi. Hermione aveva bisogno di un serio “ritocco” al suo umore per poter affrontare lo spirito natalizio di quella notte. Doveva far uscire il suo vecchio, consumato, orgoglio Grifondoro, doveva alzare la testa, gli occhi e le spalle, doveva innalzare la sua volontà davanti alla breccia del desiderio. Scacciare la malinconia e il malessere della mancanza, rendere il ricordo di lui trasparente come la sua pelle, inconsistente come la nebbia sulla torre….

 

 

Una voce nella nebbia  

- Granger  

- Malfoy

- Speravo di trovarti qui -

- Mi spiace di non poter dire lo stesso

- Sempre simpatica come una cioccorana mezza sciolta tra le lenzuola -

- O piantala e sputa il rospo, cosa vuoi Malfoy?-

- Cosa ti fa pensare che voglia qualcosa da te, Mezzosangue -

- Sei una serpe, non fai niente per niente -

Silenzio Solita musica di sottofondo

- Rimani -

- Cosa?-

- Rimani per Natale, a Hogwarts, qui

- E perché dovrei farlo?

- Potremmo-

- Cosa Malfoy? Festeggiare insieme la vigilia e scambiarci i regali sotto lalbero. Brindare ad un nuovo anno di odio e scambiarci un bacio al veleno sotto al vischio?

- Sei impossibile Mezzosangue Denti che digrignano, labbra trasparenti che spariscono, nebbia dentro e fuori la sua testa che si infittisce Non potremo semplicemente parlare? Farci compagnia? Non stare soli? Tu tu mi hai detto che vorresti passare un Natale diverso da quello che ti aspetta e io vorrei. evitare una visita di cortesia ad Azkaban

- No Malfoy, grazie

- Cazzo Granger che cos’è che vuoi? Cosa vorresti?

- Non lo soSai quando ero bambina guardavo sempre questo film Babbano, dove lei è una prostituta e lui un avvocato ricchissimo. Lui ha bisogno di una donna, di qualcuno che gli stia accanto durante la settimana che trascorre in città per lavoro. La paga, lei rimane. Si innamorano. Ma lui è sempre lui, un freddo avvocato calcolatore. Quando è ora di partire, le offre uno squallido compromesso: di mantenerla, di pagarle un grazioso appartamento-

- Non capisco Granger

- Certo che non capisci Malfoy, mi stai offrendo lequivalente dellappartamento nel tuo mondo, ovviamente

Rabbia, rabbia tra i denti, delusione.

- E lei, questa prostituta del tuo film babbano, cosa voleva? Cosa voleva da lui?

- Voleva la favola

Passi che si allontanano sulle scale, una leggera esitazione allultimo gradino, il solito Christmas Carol in lontananza.

 

"Al diavolo mamma e papà", pensava Hermione estraendo un’altra sigaretta e accendendola velocemente con la bacchetta…. Una goccia d’acqua gelida le cadde in quel momento sul collo… accidenti mancava solo quello. Si scostò bruscamente e il suo movimento attivò l’angelo rosso-oro che sua madre aveva appeso fuori dalla sua camera, sopra la porta finestra del balconcino. L’angioletto si illuminò e una canzone leggera riempì l’aria.

Hermione rimase immobile… non era possibile… la canzone…

 

(Last Christmas)

 

Poi un lieve rumore attirò la sua attenzione, con le membra ancora intrise del Christmas Carol si avvicinò al bordo del balcone per guardare giù. E quello che vide, dapprima, la lasciò solo confusa… Da quando i suoi genitori appendevano uno di quei Babbo Natale finti fuori dal balcone della sua stanza? Ed era anche piuttosto grosso…

 

(I gave you my heart)

 

Ma lo stupore di Hermione divenne strabiliante quando quel Babbo Natale si mosse… e lei vide oro, oro brillare sotto quel cappello rosso… Un biondo babbo natale appeso al balcone della sua anima, un biondo babbo natale intento a risalire i filamenti ghiacciati del suo essere, un biondo babbo natale, tutto speciale, a cui donare il suo fierocuore

 

(but the very next day you gave it away)

 

Fu un attimo riconoscerne i lineamenti, il volto, le labbra e la pelle trasparente quando alzò il volto verso di lei.

- Malfoy cosa diavolo ci fai lì appeso? –

- Sto cercando di arrivare da te, non si vede?-

Lei rise, stupita

- Posso usare la scopa per l’ultimo tratto? Fa freddino, mi si stanno congelando le mani, la corda mi sta per scivolare e non vorrei ritrovarmi spiaccicato sotto casa tua la notte di Natale -

– Muoviti scemo -

- Grazie -

 

(This year)

 

Erano sul balcone insieme ora

- Granger sembra che a noi piacciano particolarmente i terrazzi –

- Già Malfoy, ma…

- Zitta Granger! – disse lui prendendola fra le braccia… Era buffo essere abbracciati da Babbo Natale

- Ricordi quel tuo film Babbano? –

- Sì Malfoy-

- Ho visto la fine…-

- Tu? E come diavolo…-

- Ho detto zitta! Sai cosa dice lui dopo essere arrivato da lei sul suo cavallo bianco, che poi è una limousine? –

- No, non me lo ricordo-

- Lui dice “e dopo che lui l’ha salvata che succede?” -

- Che lei salva lui…-

- Allora te lo ricordavi, Granger?-

- E tu sei qui per salvarmi?- gli chiese Hermione respirando le parole sul petto di lui

- No sei tu che hai salvato me-

Silenzio

 

(to save me from tears)

 

- Ed io ora sono Babbo Natale e sono qui per portarti il dono che hai chiesto -

Le lacrime le scendevano adesso veloci sulle guance, mentre lui le scostava il volto dal suo petto e avvicinava le labbra alle sue…

- Un Natale diverso da quello che ti aspettavi… La favola -

E d'improvviso nulla fu più trasparente...

 

(I’ll give it to someone special)

 

 

 ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Questa storia partecipa alliniziativa Lalbero delle Dramione del gruppo Blue Ladies Ragazze fantastiche a cui va tutto il mio immenso natalizio grazie!

Per il resto perdonatemi, se non ho saputo inserire qualcosa o ho dimenticato informazioni fondamentali... è la mia prima Fan Fiction.


 

Citazioni:

 

Il titolo è una parafrasi ad un famoso album di Francesco Guccini (Damore di morte e di altre sciocchezze)

 

Il dialogo tra Draco e Hermione che discutono di un film babbano è un chiaro riferimento metateatrale a Pretty Woman, che non solo è il film a cui Hermione fa riferimento, ma il dialogo stesso (parafrasato) è quello recitato da Julia Roberts (parola più parola meno)

 

Il testo della canzone misteriosa è ovviamente quello di Last Christmas

 

Se lo è buttato addosso è un vago riferimento ad una canzone di Guccini (Eskimo): perché fra i tanti, bella, che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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