14/12/2011
6 recensioni:: Ci sarà tempo anche per quello ::
Io appartengo a lei. Lei appartiene a me.
Non c’è nient’altro da dire. È così. Secondo un tacito accordo di molti anni prima. Forse, questo patto, è sempre esistito…
E anche se facciamo gli indifferenti, sotto, sotto ci ferisce quando l’uno o l’altra viene corteggiato apertamente o viene adocchiato quando siamo in giro.
Solo che il cretino dei due sono solo io.
Quando mi vedo accerchiato da ragazzine urlanti e ‘innamorate’ del famoso detective liceale non capisco più niente e faccio il farfallone, come mi dice sempre Ran.
Mentre quando qualcuno le fa complimenti, lei arrossisce compiaciuta. Ma la prima cosa che fa è sempre quella di voltare lo sguardo verso di me e controllare la mia reazione.
Credo che si aspetti un qualcosa, un moto di gelosia o approvazione. Invece, l’unica cosa che so rifilarle ogni volta è pura e semplice indifferenza.
Ma in realtà muoio dentro.
La guardo finire il suo frullato e spero di non avere un’aria da ebete stampata in faccia. Il fatto è che, quando mi perdo a guardarla, lei mi riscuote chiedendomi cosa ci sia che non va, perché ho sempre un’espressione strana in faccia. Lei la definisce ‘da addormentato’, io da ‘innamorato perso irrecuperabile’.
Allontana il bicchiere ed incrocia le mani sotto il mento, fissandomi a sua volta.
Scuoto il capo, tornando in me. Che diamine, ma che sto facendo? Io sono il grande detective Shinichi Kudo! Non mi posso abbindolare come... come…
“A che pensavi?” mi chiede, con mezzo sorriso stampato su quelle labbra perfette che... no, torna in te!
Mi costringo a guardarla negli occhi per non perdermi ulteriormente, ma è stato un altro errore. I suoi occhi chiari mi catturano come un’ape sul miele. Impossibile resistere...
“Shinichi?” mi richiama.
Non le ho ancora risposto. Saranno passati alcuni istanti, o forse minuti. Impossibile esserne certi, con lei il tempo non esiste.
“Mmm?” faccio, spostando nuovamente lo sguardo. Credo che il suo mento sia neutrale. Sì, insomma, è un mento qualunque, no? Che avranno di speciale i menti della gente?
Noto che ha una gocciolina di frullato, proprio lì. Maledizione.
“Hai... hai...” dico facendo fatica a deglutire.
Ran scatta subito sulla sedia. Si posa una mano sulla bocca e arrossisce un po’.
“Ho qualcosa in faccia?” domanda preoccupata.
Sorrido. Vuole sempre essere perfetta, ai miei occhi.
Prendo un tovagliolino di carta e mi allungo sul tavolino del nostro bar preferito, arrivando vicinissimo alla sua zona di pericolo: il viso.
Le pulisco il mento e rimango lì sospeso a metà. I suoi occhi sono intimiditi dalla mia notevole vicinanza.
Non mi va di turbarla, torno a sedere e appoggio il gomito sullo schienale.
Torno a mettere la mia corazza indifferente. “Sai, Ran... stavo pensando ad un caso complicato”.
I suoi occhi si spengono un po’, ma solo per poco.
Si aspettava tutt’altro, eh?
Ci sarà tempo anche per quello, fidati.
Mi è uscita così, chiedo perdono se fa terribilmente schifo!
Stavo gironzolando qui su EFP, quando mi è frullata (ogni riferimento alla storia è puramente casuale u.u) questa ff in testa e... mi sono messa a scrivere...
Tra poco torno con qualcosa di più serio e decente, prometto XD
Un abbraccio,
Dony_chan