# # # Un bacio al
sapore d’amore # # #
Oggi il sole non
splende come al solito, le nubi grigie lo stanno
coprendo e la pioggia che batte sulla tettoia di quest’abitazione, scende
con lo stesso ritmo del mio battito. Il cielo piange, il
motivo non lo capisco. So solo che quando la pioggia scende mi viene da
pensare.
Penso a tante
cose…
A quella che una volta
era la mia vita;
A quella che una volta
era l’unica donna della mia vita;
A quel sentimento che
una volta mia aveva portato a fare la scelta più importante della mia
vita;
A quella che se non
fosse arrivato Naraku, sarebbe stata la mia vita al fianco di una donna che
amavo;
A quella prima volta
che ho incontrato due occhi castagno pieni di voglia vivere;
A quella prima volta
che ho chiamato per nome quella ragazza piena di vita;
A quella prima volta
che ho desiderato di proteggere la sua vita con tutto me stesso;
A quella prima volta
che ho stretto fra le mie braccia il suo corpo caldo e vivo;
A quella prima volta
che ho notato la differenza che intercorreva tra le due, una fredda come il marmo,
l’altra calda e passionale;
A quella prima volta
che le sue labbra hanno sfiorato le mie, facendomi sentire vivo;
A quel sentimento al
quale non riesco a dare una definizione, che mi riporta sempre col pensiero
alla ragazza, che ora sta giocando con il piccolo kitsune;
Dopo tanto tempo sono
ancora qui che mi chiedo: ma io cosa provo veramente per lei?
E’ da molto forse
troppo tempo che sto cercando la risposta a questa
domanda.
Nella mia mente
è talmente in subbuglio che sembra la fine del mondo.
La pioggia continua a
cadere, sono così perso nel caos dei miei pensieri, che non ti sento arrivare.
- Inuyasha cosa ti
succede? –
La tua voce mi riporta
alla realtà, ti osservo sederti al mio fianco, mi perdo nel tuo sguardo
castagno.
Sei bellissima,
ma dato che sono il solito timido orgoglioso non te lo dico.
- Tsk!
Niente stavo pensando! –
Ecco quando si dice,
che uno è masochista e si fa del male da solo, io sono il numero uno in
queste cose.
- Sarà! Eppure
hai un espressione veramente seria, dev’essere qualcosa di molto importante –
- Infatti
lo è! –
- Bene – dicendo
questo si alza ed esce sotto la pioggia.
- Ma
sei impazzita! – la raggiungo e comincio anche io a bagnarmi.
- Inuyasha non pensi
sia bellissimo sentire la pioggia sfiorarti il viso, la pelle, vedere queste
piccole gocce d’acqua che scivolano sul tuo corpo? – ha reclinato
il capo all’indietro, i suoi occhi sono diretti a quelle immense nubi che
lasciavano cadere la pioggia. Io non riesco a smettere di guardarla è
bellissima sotto la pioggia, il suo profilo bagnato, gli abiti semi trasparenti
appiccicati a quel corpo longilineo dalle curve perfette, ho una voglia
irrefrenabile di stringerla a me, e asciugare con le mie labbra tutte quelle
gocce prepotenti, che le scorrono sul viso, dalla fronte alle labbra, voglio affondare le mie mani tra quelle ciocche di capelli
neri come la pece, ora lucidi perché bagniati.
Voglio….
Io voglio…
Io la voglio…
Io voglio Kagome!
Io la desidero…
No!
Molto di più
io…
La amo!
Sì proprio
così!
Io amo Kagome!
E’ questa la
risposta alla mia domanda.
Io amo Kagome!
Non perché
è il ricordo della defunta miko, io amo
Kagome, la ragazza piena di vita che mi è sempre stata accanto, la
ragazza che la prima volta che ha incrociato il suo sguardo castano col mio
ambrato mi ha detto di non voler morire, da allora, da quel momento io ho
capito che sarebbe toccato a me, il compito di non permettere che ciò
accadesse, io avrei dovuto proteggerla, da chiunque
volesse farle del male.
Siamo ancora sotto la
pioggia incessante, continuo ad osservarla, vedo ogni singola goccia che le
scende sulle labbra, e sento qualcosa montarmi dentro, ma mi do
dello stupido, sono addirittura geloso della pioggia che la sfiora.
- Kagome! – e ora perché l’ho chiamata? Il suo nome
è uscito spontaneamente dalle mie labbra.
- Sì Inuyasha?
– mi chiede lei voltandosi verso di me con un sorriso bellissimo, posando
su di me i suoi occhi grandi limpidi e brillanti.
Non trovo le parole per
esprimere quello che sento, è qualcosa di indescrivibile,
solo adesso mi rendo conto di non aver mai amato nessuno in questo modo,
nemmeno Kikyo, la miko che cammina ancora su queste
terre, involucro di creta che desidera vendetta, quello che provavo per lei non
era minimamente paragonabile a quello che adesso provo per la ragazza che ho di
fronte, con lo strano chimono ormai trasparente. Mi avvicino a lei, non
è più tempo di riflettere, non è più tempo di indugiare, non è più tempo di aver
paura, non è più tempo...
Le mie mani sono sui
suoi fianchi, i nostri
sguardi si perdono uno in quello dell’altra, lei prima sorpresa, poi come
se avesse capito, mi prende il viso tra le mani, le nostre labbra ad una
distanza ormai invisibile, prima che questa distanza perda finalmente
consistenza, mi sussurra due parole, e io faccio altrettanto.
Poi…
Non so nemmeno io come,
ma improvvisamente credo di essere arrivato in paradiso, mi sento leggero,
sembra stia volando, mi chiedo addirittura se io sia ancora vivo, così
apro gli occhi.
E vedo quel colore castano che amo
tanto.
Le nostre labbra sono
ancora unite nel più dolce dei baci.
Un bacio al sapore di
pioggia…
Un bacio al sapore di
sale…
Un bacio al sapore d’amore.