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Autore: OhMiracle    14/12/2011    3 recensioni
Spesso una passione riesce a superare qualsiasi ostacolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spesso viene da pensare che nel mondo una persona che ti capisce davvero non c’è.
Un po’ tragico, vero? Beh, comunque era quello che stavo pensando in quel momento. Ero seduto, in classe, che fissavo un punto indefinito. Agli occhi dei miei compagni sembravo sicuramente strano, ma io stavo solo pensando, niente di che.
«Ehi Liam, guarda lì!» mi disse qualcuno, colpendo ripetutamente il mio braccio. Non si poteva nemmeno riflettere in pace, accidenti. La gente disturba in continuazione.
Okay, forse ero davvero un po’ strano.
La classe si era riempita di urla e schiamazzi per le scemenze che facevano i miei compagni. Sembrava di stare allo zoo, e i miei compagni erano delle vere scimmie.
Alzai gli occhi al cielo e decisi di sgranchirmi le gambe. La professoressa continuava a tardare e, quasi sicuramente, non sarebbe proprio arrivata. Mi alzai ed andai a poggiarmi sul telaio della porta, guardando il corridoio. Le urla dei miei compagni mi avevano fatto venire il mal di testa, così provai a concentrarmi su qualcos’altro e l’occasione non tardò ad arrivare.
Già, in mezzo al corridoio stava passando Zayn Malik, uno dei ragazzi più popolari della scuola, uno di quelli che è bravo negli sport, uno di quelli circondati da mille ragazze, quello che a me piaceva da impazzire. Peccato che io non fossi né una cheerleader né tantomeno una bella ragazza. Io ero solo Liam Payne, un normalissimo ragazzo che ama cantare.
Ah, quasi dimenticavo, sono gay. Abbastanza sconvolgente, almeno per tutto quelli che ne erano a conoscenza.
Lo guardai attraversare il corridoio, finché non arrivò al suo armadietto, proprio di fronte alla mia classe. Provai a non guardarlo troppo a lungo ma era più forte di me. I suoi occhi, i suoi capelli, il suo sorriso, tutto mi attirava di lui.
Il suono della campana mi distolse dai miei pensieri decisamente poco decenti, ed i miei compagni iniziarono tutti ad uscire dall’aula, in modo del tutto incivile tra parentesi. Quando tutti furono corsi via io rientrai in classe e presi i libri che avevo lasciato sul banco. Non appena mi voltai rimasi spiazzato e, soprattutto, mi sentii in notevole imbarazzo. Zayn era lì, a qualche metro di distanza da me.
Il mio cuore era in netto conflitto con il mio cervello, in un certo senso. L’uno mi diceva di scappare via terrorizzato, l’altro diceva di restare calmo ed affrontare la situazione.
Decisi di seguire quello che mi diceva il cervello, come mio solito, anche se in questa circostanza ne andava della mia sanità mentale e dell’incolumità di Zayn. L’istinto di saltargli letteralmente addosso era forte, ma sarei riuscito a trattenermi. In fondo eravamo soli, in una classe, circondati dal.. vuoto.
Okay, panico.
«Ciao.» disse Zayn. Il suo tono di voce era piuttosto basso e questo lo rendeva ancora più attraente.
«C.. ciao.» beh, mi meravigliai di me stesso, ero riuscito ad abbozzare un saluto. Sperai solo che non notasse il rossore che sentivo sulle mie guancie, sarebbe stato imbarazzante. Ma in fondo già lo era. Continuavo a grattarmi il braccio nervosamente, mi sentivo a disagio.
«Tu canti, vero?» ecco, se mai ci fosse stata qualche speranza remota sul fatto che Zayn potesse essere interessato a me, dopo la mia risposta sarebbe del tutto svanita.
«Già.» dissi, senza nemmeno guardarlo. Avevo paura di essere umiliato da un suo solo sguardo, da una sua risata. Non volevo essere giudicato come ‘diverso’. Io non ero diverso, o almeno questo era quello di cui cercavo disperatamente di convincermi.
«State preparando lo show per questo Natale, no?»
«Si, perché?» ero curioso di sapere perché mi stesse facendo quello strano interrogatorio.
«Sai se ci sono parti libere? Si, ecco, il fatto è che..»
«Vuoi partecipare?» ora lo stavo guardando, dritto negli occhi. Si, quelli che mi facevano sciogliere per quanto fossero belli e scuri. Non lo lasciai nemmeno finire di parlare, non riuscivo a credere a quello che stava per dire. Che volesse davvero partecipare? Che improvvisamente gli fosse venuta una strana passione per il palcoscenico? Era tutto fin troppo surreale.
«Ma vedi..» sembrava preoccupato, lo percepii dal tono di voce. Ora era lui quello imbarazzato.
«Sai cantare?» chiesi di getto. Ricordai che sarebbe stato utile un altro cantante allo spettacolo, così tentai.
«Credo di si..» scommetto che se la scuola non fosse stata deserta in quel momento, questa conversazione non sarebbe mai avvenuta. Stavo finalmente parlando con Zayn, il ragazzo più carino della scuola, e stavo per convincerlo a venire allo show.
«Vieni oggi alle prove. Alle 16.30 in auditorium.» gli sorrisi. Riuscivo a percepire il suo imbarazzo. Eppure a me sembrava ancora più carino così.
D’accordo Liam, i pensieri su quanto Zayn sia bello è meglio se te li fai più tardi.
«Ah, non preoccuparti, allo show saranno presenti solo quelli che hanno comprato il biglietto. Non ho mai visto nessuno della squadra di football venire, quindi sei a posto.» conclusi infine, intuendo il suo problema più grande.
«Oh, fantastico.» disse, cercando di essere indifferente «Zayn, comunque» aggiunse, porgendomi la mano. Chissà se era morbida come l’avevo sempre immaginata.
«Io sono Liam, piacere.» allungai la mia mano verso la sua e la strinsi. Morbida e calda, ecco com’era la mano di Zayn.
«Allora, a dopo.» disse, facendomi un sorriso che mi fece arrossire ancora di più. Accidenti!
«A più tardi.» risposi io, ma lui si era già dileguato.
Rimasi ancora qualche secondo fermo nell’aula. Cercai di ricostruire per bene la scena ed improvvisamente sul mio volto apparve un enorme sorriso.
 
                                                                          * * *
 
Ormai erano quasi le 17.00 ma di Zayn nemmeno l’ombra. Ero rimasto seduto su quella sedia, a guardare i ballerini sul palco che provavano i loro passi, per circa mezz’ora. Iniziai a preoccuparmi.
E se fosse stato tutto uno scherzo? Una presa in giro?
Eppure avrei giurato di vedere interesse nei suoi occhi, riguardo lo spettacolo.
«Scusa, c’erano gli allenamenti.» al suono di quella voce sussultai. Zayn si era appena seduto in platea, accanto a me. Aveva il fiatone per la corsa che aveva fatto ed iniziò a togliersi il giubbotto.
«Sono bravi.» continuò poco dopo. Io ero talmente concentrato nel guardarlo, nel vederlo così vicino a me, che non gli avevo risposto.
«Già. Tra poco tocca a noi.» dissi, riprendendo a guardare il palcoscenico per evitare di sembrare un pazzo maniaco. Avrei preferito che mi conoscesse sotto un’altra luce, possibilmente.
«Cosa devo fare? Insomma, non ho mai fatto cose.. simili.»
«Andrai benissimo, vedrai.» cercai di tranquillizzarlo. Sembrava davvero teso ed in imbarazzo «Ho scelto una canzone stupenda.» dissi poi, così che si preparasse psicologicamente alla canzone che avrebbe dovuto cantare.
«Quale?» mi chiese, voltandosi verso di me. Eravamo davvero troppo vicini, riuscivo a vedere le sfumature nei suoi occhi, così profondi..
Riuscii a tornare in me giusto in tempo, i ballerini avevano concluso le loro prove e adesso toccava a noi.
«Canterai ‘Santa Claus is coming to town’ insieme a me.» risposi, sorridendo. Ero felice, si. Avrei passato parecchio tempo con lui, sarei riuscito ad accontentarmi di questo. Me lo sarei fatto bastare.
«Ah, canteremo insieme? Meno male.» sembrava sollevato da questo fatto. Ciò mi rese ancora più felice, ma cercai di non darlo a vedere.
«Bene, il palco è tutto tuo, Liam.» mi disse Sharon, una delle ballerine, uscendo dall’auditorium. Presi i microfoni, ne porsi uno a Zayn e gli diedi il testo.
«La canterò una volta io, così la senti, e poi la proviamo insieme. D’accordo?» chiesi. Lui annuì con un cenno del capo ed io presi un bel respiro.
Amavo cantare e, inoltre, ero abbastanza bravo ma, davanti a Zayn, dovevo assolutamente fare bella figura. Non dovevo sbagliare nessuna nota. Accesi lo stereo, inserii il CD e la base partì.
 
                                                                     * * *
 
«Sei stato grande!» espressi la mia gioia, quasi urlandolo. Zayn era stato bravissimo, la sua voce era spettacolare. Il sorriso che avevo stampato in faccia in quel momento era il più grande che potessi fare.
«Diciamo che me la sono cavata..» faceva il modesto, adesso. Non l’avevo mai visto comportarsi così in tanti anni di scuola ed improvvisamente era diventato umile.
«Oppure sei stato bravissimo, ammettilo.» lui mi sorrise timidamente, facendomi arrossire.
Avevamo provato quella canzone per 2 ore e mezza, avevamo parlato, avevamo scherzato, ci eravamo conosciuti un po’ meglio.
Erano state due ore fantastiche. Zayn era fantastico. Ed io ero al settimo cielo.
«Sei simpatico.» disse tutt’un tratto, mentre stavamo uscendo. Io rimasi esterrefatto e, se possibile, arrossii ancora più violentemente.
«Oh.. anche tu.» ero di nuovo a corto di parole. Per due ore avevamo parlato tranquillamente ed io non trovavo più le parole.
Stupido Liam!
«Allora, a domani.» e sorrise, con il suo solito sorriso che mi faceva tremare le ginocchia.
«A domani.» ricambiai il sorriso e lo guardai allontanarsi dal lato opposto al mio.
Era stata una giornata magnifica che, probabilmente, non avrei scordato per tutta la vita.
 
                                                                      * * *
 
Ero dietro le quinte, in attesa del momento di entrare in palcoscenico. Il panico mi aveva improvvisamente colpito, così iniziai a fare respiri lunghi e profondi.
«Paura?» chiese Zayn, che era proprio accanto a me, aspettando.
Ormai erano passate due settimane da quando avevamo iniziato a vederci per provare la canzone. Avevamo iniziato ad essere amici, ci eravamo scambiati i numeri di telefono e spesso, quando nessuno dei suoi compagni della squadra di football era nei paraggi, parlavamo del più e del meno.
Ci eravamo avvicinati molto, lui sembrava trovarmi veramente simpatico, si fidava di me.
Io continuavo a guardarlo con occhi diversi, ma non potevo pretendere nulla.
Io ero gay, lui no.
«Solo un po’ di ansia.» risposi. Lui mise un braccio attorno alla mia spalla e mi strinse. Era una bella sensazione, sentirmi così vicino a lui. Mi rilassai un po’ e poggiai la testa sulla sua spalla.
Eravamo dietro le quinte, nessuno poteva vederci.
«Dai, andremo bene.» disse, scompigliandomi i capelli. Sapeva che odiavo quel gesto, ma mi misi comunque a ridere. Il solo pensiero che fossimo diventati amici mi rendeva felice, mi sarei accontentato.
Sospirai. Non era il momento di farsi paranoie simili. Mi sarei goduto lo spettacolo, divertendomi.
«Domani tornerà tutto come prima?» chiesi senza nemmeno accorgermene. Le parole mi erano uscite di bocca da sole. Sentii la mano di Zayn, che prima mi stava accarezzando i capelli, fermarsi.
«Che intendi?» chiese lui a sua volta. Io alzai la testa e mi voltai verso di lui.
«Questo.» dissi, riferendomi alla nostra nuova amicizia «Noi.»
Peccato che le parole mi uscivano molto male.
«In che senso, noi?» continuava a riempirmi di domande. Ero di nuovo in imbarazzo. Avevo dato voce ad un mio pensiero che sarebbe dovuto rimanere segreto.
«Cioè.. volevo dire.. ecco..»
«Liam, c’è qualcosa che devi dirmi?» eccola. La solita frase che mette in crisi chiunque.
Eh beh, in effetti c’erano tante cose che avrei dovuto dirgli, ma non l’avrei fatto. Non avevo intenzione di rovinare tutto quello che ero riuscito a creare in due settimane.
«Liam..» lui continuava a dire il mio nome. Suonava così bene detto dalle sue labbra. Peccato che non fosse il momento adatto per pensarci. Mi stavo torturando le mani, non sapevo più cosa dire.
«Liam vuoi guardarmi, accidenti!» esclamò, prendendo il mio viso tra le sue mani calde.
Era una sensazione unica, che provai a controllare, ma con scarsi risultati. A quel tocco le mie guancie mi tradirono, andando a fuoco. Zayn mi stava guardando fisso negli occhi.
«Liam, dimmi che succede..»
«Zayn, io..» iniziai. Non potevo davvero dirglielo. Non potevo confessare tutto adesso. Non potevo rovinare l’amicizia. Non potevo perderlo perché..
Ero diverso. Era questa la verità.
«Tu..?» mi incitò a parlare, senza lasciare il mio viso. Lo teneva delicatamente tra le sue mani.
«Io.. io sono.. diverso..» abbassai lo sguardo, non riuscivo a guardarlo negli occhi e dirgli tutta la verità.
«Che vuol dire che sei diverso? Tu sei normalissimo.» disse, facendo in modo che io tornassi a guardarlo «Di cosa hai paura?» chiese alla fine.
«Che tutto questo finisca.. Ho paura di..» provai con tutte le mie forze, forse era davvero giusto dire la verità «perderti..» i miei occhi erano legati ai suoi, come fossero delle calamite. Mi sentivo a disagio, ma non riuscivo a staccarli dai suoi.
Rimanemmo a guardarci per svariati minuti, nessuno dei due abbassò lo sguardo, mai.
Zayn si avvicinò al mio orecchio e sussurrò «Tu non mi perderai, Liam» e, rimanendo così vicino, aspettò qualche secondo e poi..
Mi baciò.
Uno di quei baci semplici, lenti e caldi. Le sue labbra erano così morbide che mi venne difficile staccarmici.
Appena ci separammo eravamo entrambi rossissimi in volto. Io lo guardai senza dire niente, non riuscivo a trovare una spiegazione. Mi diedi un pizzicotto sul braccio, ma la scena rimase invariata.
«Non ci credi?» chiese Zayn, notando il mio sguardo stralunato.
«No..» fu l’unica cosa che dissi. Ero di nuovo senza parole, Zayn riusciva a ridurmi sempre così.
Un altro bacio, più deciso, più passionale, più lungo..
Non ci credevo davvero, eppure stava succedendo.
«Desideravo farlo da giorni ormai..» confessò Zayn, guardandomi negli occhi, lasciando un altro bacio sulle mie labbra, e un altro, e un altro..
«Io da molto di più.» aggiunsi, dandogli un bacio di mia iniziativa. Avevo l’adrenalina che saliva sempre più, mi sentivo energico.
«Ti senti meglio adesso?» chiese, prendendomi la mano e stringendola forte.
Era arrivato il nostro momento, la nostra canzone.
«Con te, si.» lo guardai, gli sorrisi e strinsi la sua mano.
Lo spettacolo sarebbe andato bene e, sicuramente, avrebbe preannunciato l’inizio di un nuovo anno senz’altro stupendo.

   
 
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