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Autore: Aniel_    14/12/2011    1 recensioni
"Sono gli amori più forti quelli che sopravvivono nonostante tutto, quelli che vincono tutto, persino la morte."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Nimphadora Tonks, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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31 ottobre 1981


Vi stringete attorno ad un caminetto appena acceso, aggrappandovi a quella nuova vita che muove i pugni in mezzo a voi: è ancora travestito da piccola zucca, e non potete fare altro che rispecchiarvi nella felicità di quei vispi occhietti verdi. Adesso lui è il protagonista, lui è la ragione, lui è tutto quello che avete e che desiderate avere. E' la perfezione, vestita da piccola zucca.

James si stropicciò gli occhi, visibilmente stanchi dopo tutti quei "dolcetto o scherzetto". Lo ha sempre trovato stimolante, Halloween. Ma ora era maturato, ora era marito e padre di una piccola zucca. Il naso ancora gelido nonostante il camino acceso.

Ho bisogno di un po' di calore, il mio vecchio buon calore. Il calore che sa di buono, il calore che non scotta ma riscalda...

Lily afferrò Harry con delicatezza, e si sedette sopra un James semiaddormentato. Riuscì appena a sfiorargli una mano, e notò quanto potesse essere gelida. Non era esattamente una novità. James aveva sempre mani, piedi e naso gelati, indipendentemente dalla stagione. Ma lei sapeva come riscaldarlo. Avvicinò lentamente le proprie labbra alle sue, piano, come a voler sussurrare segreti inimmaginabili e proibiti. Un tocco...

Ho bisogno di un po' di frescura, la mia buon vecchia frescura. Frescura che sa di buono, frescura che non gela ma dà sollievo...



Era stato quello, l'ultimo bacio, l'ultimo prima che James e Lily si addormentassero, così distanti l'uno dall'altra.
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19 novembre 1980

Il San Mungo è probabilmente il luogo più devastante per un mago. E adesso ci siete finiti dentro tutti e due, anche se per motivi diversi, anche se uno sta in piedi con dei fiori e l'altra rimane stesa sul letto a sorridere mestamente. Ma il San Mungo è un lungo devastante...per la mente...

Sirius evitava di incappare in quegli occhi castani tanto profondi. Non ci riusciva. Il grande Sirius Black...un codardo. Era abituato a camuffare le proprie emozioni, ma in quell'istante la cosa sembrava quasi impossibile. Li aveva sentiti i medici, là fuori, parlottare tra loro: un banale incidente, un trauma cranico, la possibilità che non riuscisse a superare la notte.

E pensare che sembra ieri quando non faceva altro che insultarmi, ricordandomi quanto fossi inutile come ragazzo. E nella mia inutilità non posso fare niente, proprio niente...

Mary avvicinò a sé il ragazzo, che si sforzava di non fissarla troppo. Le sembrava un bambino indifeso e questo quasi non la spaventò. Non voleva avere davanti un ragazzo, aveva bisogno dell'uomo. Non voleva essere rassicurata, perché si sa, quando la fine si avvicina, è possibile percepirla nell'aria. Lei lo aveva accettato, e ora toccava a lui. Vide una lacrima solcare un volto più scarno di quello che ricordava, e sentì il proprio cuore frantumarsi...diventare polvere. Le servì tutto il proprio autocontrollo per ignorare il formicolio alla gola che la colpiva ogniqualvolta le veniva l'istinto di piangere. Senza pensarci neanche un secondo, poggiò le proprie labbra su quelle del ragazzo, e si persero proprio come si erano persi qualche anno prima...

L'inevitabile è quasi impossibile da accettare come la consapevolezza di non poter far nulla. Ma prova a non pensarci, prova a non pensare a niente, proprio niente...



Il giorno seguente Sirius non riuscì più a perdersi in quegli occhi castani, ma riusciva ancora a sentirlo, quel profumo così dolce che sapeva di casa.
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2 maggio 1998

La guerra distrugge, la guerra cattura, la guerra è mietitrice. La guerra prende e porta via. E voi combattete in mezzo a questa guerra, pensando l'uno all'altra, pensando al frutto del vostro amore, che forse in quel momento sta giocando con il cane di peluche che la mamma gli aveva consegnato prima di lasciarlo lì, al sicuro, per seguire l'amore che sperava di non perdere mai più...

Remus avrebbe urlato di rabbia ma non era il momento. Lui l'aveva implorata di restare al sicuro, e lei, cocciuta fino al midollo, lo aveva seguito a capofitto in una missione suicida. Voleva che se ne andasse, voleva che restasse. La sua mente era in pieno conflitto.

Eppure vederla, averla qui, mi darà solo un motivo per sopravvivere, per farla sopravvivere, e far sopravvivere un mondo in cui il nostro bambino potrà crescere felice.

Dora si gettò tra le braccia di Remus, tra un lampo di luce verde ed un altro. Niente l'avrebbe colpita in quel momento, a parte gli occhi di suo marito, così pieni di angoscia e paura. Si fece coraggio, colorando i propri capelli del rosa più forte che riuscisse a creare, per continuare a portare colore in una vita grigia. Le loro labbra si sfiorarono appena: dopo di ché la guerra iniziò a prendere il sopravvento.

Eppure mi basta. Noi sopravviveremo, ce la faremo. Creeremo un mondo in cui il nostro bambino potrà crescere felice...



Ma non lo videro crescere mai quel bambino, che adesso se ne stava tra le braccia della nonna a giocare con il proprio cane di peluche, con un paio di occhi castani e un ciuffetto turchese che gli scivolava sul capo.
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1 novembre 1981

E' strano come il momento esatto prima di morire possa richiamare alla mente molti più dettagli di quanto si riesca minimamente a immaginare. Il momento dopo la morte è più o meno lo stesso, solo che stavolta il soggetto cambia: il soggetto osserva da fuori e vorrebbe morire pur di non sentire la mente così satura di pensieri...

Lily stringeva il suo bambino, cantando lentamente in direzione del suo piccolo orecchio. Sapeva che era infastidito: le sue lacrime lo stavano quasi sommergendo. Ma non riusciva a fermarsi; sapeva che solo un piano più giù giaceva a terra il corpo dell'uomo della sua vita, ormai perduto, andato, morto. E lei stringeva Harry, decisa a non lasciarlo mai più. Il suo Harry, che aveva il suo viso ma non gli occhi di lei..questo comunque non era importante. Lily pensava a tutte le cose che non avrebbe visto: il suo bambino crescere, il suo James invecchiare, nemmeno il suo migliore amico Severus, che forse, con il tempo, avrebbe perdonato.

Non pensavo di avere così tante faccende in sospeso, eppure la morte sembra quasi cristallizzare tutto. Forse Severus, avrei dovuto darti retta quella sera, avrei dovuto ascoltarti, e per lo meno chiarire quel torto con l'unica persona che mi è stata sempre e comunque vicina.

Severus cadde in ginocchio, prima ancora di rendersi conto che la donna a terra fosse la sua Lily. Un bambino piangeva, ma lui lo ignorò facilmente. Lacrime salate e dolorose bagnavano il volto di lei, ancora umido, e i suoi occhi lo guardavano senza vederlo. Poggiò le proprie labbra sulla fronte della donna, lasciandosi invadere da un senso di sconforto e distruzione.

Un ultimo bacio per dirti che mi dispiace, un ultimo bacio per dirti che ti ho sempre amata, un ultimo bacio per dirti che, nei miei pensieri, mi sei stata sempre e comunque vicina.




Sono gli amori più forti quelli che sopravvivono nonostante tutto, quelli che vincono tutto, persino la morte.
   
 
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