14/12/2011
2 recensioniNote: Doveva essere una fanfiction in cui Ian, Paul e Torrey fossero presenti in egual misura, in realtà. Poi, boh, Paul ha preso il sopravvento - che dite, si capisce che lo amo da impazzire? Ovviamente ringrazio infinitamente alister_, che mi ha betato.
Credits: Tutte le teorie su Ezra-A inserite in questa fanfiction sono prese dall'articolo presente in questo link, che mi aveva segnalato alister_ (sì, okay, prima o poi faccio una statua a quella donna. <3)
Disclailmer: Ian, Paul e Torrey non mi appartengono (anche perché se mi appartenessero, non sarei qui a parlarne, ma a farci delle orge altrove) e non intendo dare una rappresentazione veritiera dei loro caratteri.
Di teorie e fangirling
"Secondo me A. è Ezra".
Non ricordava nemmeno più come il tutto fosse cominciato - probabilmente da una qualche battuta di Ian. Ma era ormai più di mezz'ora che quei due continuavano imperterriti a scambiarsi opinioni e congetture con fare complice. E non poteva negare che la cosa lo infastidisse un pochino: si sentiva deliberatamente ignorato ed escluso, ecco.
Dal canto suo, aveva tentato di seguire la conversazione per un po'. Quando però i nomi dei personaggi avevano cominciato a diventare più di una decina e gli intrighi a moltiplicarsi in maniera esponenziale, aveva deciso di lasciar perdere.
Ciò che più lo aveva lasciato perplesso era l'aver scoperto in Ian un così grande fan di Pretty Little Liars, con una predilezione per il personaggio di Spencer. E proprio come una fangirl - di quelle più accanite - aveva farneticato per almeno dieci minuti sulla questione morte/non morte di Alison. Non che lui ci avesse prestato molta attenzione, comunque: già alla menzione di un certo Jason non aveva più capito nulla.
Aveva cercato più volte di spostare il discorso su altri argomenti, ma ogni suo sforzo si era rivelato vano. E, anzi, ciò che aveva ricevuto in cambio erano rimproveri da parte di Ian per non essersi mai interessato al telefilm in cui lavorava sua moglie. Il bastardo aveva insomma tutta l'intenzione di farlo sentire in colpa. Oh, ma non gli avrebbe dato quella soddisfazione - nemmeno morto! Paul era convinto di non avere nulla di cui rimproverarsi: lui un tentativo lo aveva fatto; e non era colpa sua se quel telefilm era decisamente troppo trash per i suoi gusti.
Dopo l'ennesimo fallimentare tentativo di attirare l'attenzione, aveva allungato le gambe sul bracciolo della poltrona e si era collegato a Twitter, nella speranza di trovare qualcosa di interessante. Speranza alquanto disattesa, in realtà. Non gli avevano scritto nulla di particolarmente entusiasmante: un paio di fan si complimentavano per essere stato eletto da People uno degli uomini più sexy del mondo, un'altra esprimeva il proprio disappunto per non poter essere sua moglie e un tizio aveva espresso la propria ammirazione per il modo in cui stava interpretando il ruolo di Stefan nella terza stagione.
Sbuffò, abbandonando il cellulare sull'addome e tornando a concentrarsi su ciò di cui discutevano quei due.
"Avanti: pensaci!" stava dicendo Ian. "Ha cominciato a insegnare proprio quando tutta la storia di A è cominciata. Lavora presso il liceo, il che gli rende abbastanza facile spiare chiunque lui voglia", cominciò ad elencare, tenendo il conto sulla punta delle dita. "Poi, essendo un insegnante, potrebbe aver ottenuto facilmente il numero di telefono delle ragazze, nonché la combinazione dei loro armadietti, e in questo modo avrebbe potuto mettere i biglietti di A negli armadietti di Emily e Hanna, il libro con la sua poesia in quello di Aria e le risposte al test in quello di Noel, sapendo che lo avrebbe presto denunciato al preside. Inoltre c'è il pesce d'Aprile, che indicava proprio lui come A, e che potrebbe essere la più finta falsa pista di sempre."
"Però sarebbe un po' troppo una forzatura", obiettò Torrey. "Vuoi dire che per tutto questo tempo sarebbe riuscito a fingere così bene da passare sempre come l'idiota di turno?"
"Perché no?" fece retoricamente lui.
Lei arricciò il naso e scosse la testa, per nulla convinta dagli argomenti che l'amico cercava di sostenere con tanta convinzione. "E quale movente avrebbe?"
"Magari Alison gli ha fatto qualcosa che lo ha fatto incazzare", tentò, alzando le spalle. "Chi può saperlo?"
"Qualcosa di tanto grave da spingerlo a vendicarsi in questo modo?" insistette.
Ian rise. "Devi ammettere che Alison non è esattamente Miss Simpatia dell'Anno".
"Boh, può essere come dici tu", gli concesse Torrey infine, sebbene ancora con non poche perplessità.
"Non lo dico solo io. Ho trovato un sito su cui un ragazzo elencava quaranta motivi diversi per cui Ezra sarebbe A."
Torrey sgranò gli occhi. "Stai scherzando?"
"No, te lo giuro. Aspetta", prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni. "Dovrei aver salvato il link tra i preferiti". Dopo qualche secondo, gli si illuminò il viso di un'espressione trionfante, e porse il telefono all'amica. "Eccolo!"
Mano a mano che lei procedeva nella lettura, il suo stupore per l'assurdità di certe teorie - e per la crescente consapevolezza dei livelli di maniacalità che alcuni fan potevano raggiungere - aumentava. "La gente è pazza", commentò, una volta arrivata al punto numero 21.
"Per lo meno, certa gente dimostra di essere affezionata al tuo show. A differenza di altre persone", aggiunse allusivo Ian, ma Paul sembrò non aver colto la frecciatina: afferrò il proprio BlackBerry e, all'improvviso, parve estremamente concentrato nel digitare con frenesia alcuni tasti.
"Oddio, senti questa", esclamò incredula, soffocando le risate. "Il racconto che Ezra stava leggendo al bar nell'episodio 4 finiva con: «E in un attimo, la sua vita è stata annullata. Tutto ciò che sapeva era scomparso, alla deriva nel cielo d'estate». Ali è stata uccisa durante l'estate. Alla motivazione dopo," proseguì sempre più coinvolta. "Dicono che le altre ragazze sembrano essere prese di mira molto di più rispetto ad Aria, che non è ancora-", si interruppe d'un tratto. "Ti è appena arrivato un messaggio", lo informò Torrey, restituendogli il cellulare.
Ian entrò nella casella messaggi. "Ma cosa-" mormorò confuso, corrugando la fronte.
Poi capì e alzò di scatto la testa. Paul si alzò dalla poltrona, incurante dello sguardo che l'altro gli aveva puntato addosso e si stiracchiò appena.
"Io credo che andrò a dormire", annunciò, sfiorando le labbra della moglie in un bacio.
E Ian sapeva di non essersi immaginato la luce divertita che gli attraversò gli occhi, mentre, accennando un saluto nella sua direzione, lasciava la stanza.
Nuovo messaggio.
"Certa gente invece dovrebbe andare a fanculo, ogni tanto. P."
"Certa gente invece dovrebbe andare a fanculo, ogni tanto. P."