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Autore: Gra Gra 96    16/12/2011    5 recensioni
{Questa storia ha partecipato al contest "Aspettando Pottermore", indetto da Wynne_Sabia e da SeleneLightwood, classificandosi prima della classifica Young e ottava di quella generale}
Ricordi sbiaditi vagano nella mente della giovane Potter.
Rotoli di pergamena ingialliti ingombrano il suo comodino.
Improvvisamente Lily sentì il bisogno di rileggere alcuni di quegli scritti e afferrò a casaccio una busta bianca, ingiallitasi nel tempo, il cui mittente era James Sirius Potter.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ricordi sbiaditi, rotoli di pergamena ingialliti.

Era ufficiale: Lilian Luna Potter adorava trascorrere lenti e rilassanti pomeriggi estivi tra le solide mura della sua graziosa villetta di periferia. Da sola o in compagnia, era lo stesso. Amava la solitudine, non lo negava.

Leggere un libro d’avventura sdraiata sul morbido e profumato prato del suo giardino; sonnecchiare pigramente all’ombra di un albero; immergersi in un caldo e rilassante bagno pieno di colorate bolle fluttuanti.

Anche trascorrere le giornate in compagnia dei cugini e dei fratelli non le dispiaceva.

Disputare emozionanti partite di Quidditch con James e Fred; cimentarsi in complicate ricette di biscotti con Roxanne; chiacchierare ininterrottamente con Rose; organizzare scherzetti di vario genere con l’immancabile complicità di Hugo; litigare in continuazione con Victoire; condividere con Dominique un sogno comune; giocare a nascondino con Molly e Lucy; acconciare in tutti i modi possibili e immaginabili i meravigliosi capelli dorati di Louis.

- Lily, vuoi ascoltarmi una buona volta?! – esclamò Ginny esasperata, destando improvvisamente la figlia da quei piacevoli pensieri. – Questo pomeriggio verranno a trovarci i Weasley, quindi vorrei che ordinassi la tua stanza, intesi?

La ragazzina annuì distrattamente, poi richiuse gli occhi e tornò a immergersi nelle sue riflessioni. Una lieve brezza estiva le conciliava il sonno.

- Lilian Luna Potter, esigo che tu faccia quanto dettoti adesso! – sbraitò la madre improvvisamente, facendo sobbalzare la figlia.

Quelle urla stavano letteralmente perforando i timpani della ragazzina, così decise di ubbidire, anche se forzatamente.

- Va bene, come vuoi. – rispose, con un’arrendevolezza che di solito non le apparteneva.

Con passo lento e insofferente, si trascinò fino al piano di sopra; non ci mise molto a raggiungere la sua stanza.

Ampia e spaziosa, vi predominavano tinte pastello: lilla, rosa, celeste. Un imponente letto a baldacchino era affiancato alla parete di sinistra; il resto dello spazio era occupato da un grande armadio in legno, una libreria colma di testi di ogni tipo e una scrivania di media grandezza in cui regnava il più assoluto caos. Piume d’oca, boccette d’inchiostro, rotoli di pergamena, Merendine Marinare e molte altre cose erano sparpagliate ovunque.

La gabbia di Bernie, il piccolo barbagianni di Lily, era sporca e mal ridotta; il mangime era finito e la riserva d’acqua quasi agli sgoccioli.

- Sono una pessima padroncina! – si disse da sola la ragazzina, apprestandosi a rimediare a quel disastro, inconfutabile prova della sua disattenzione nei confronti del povero animale.

Nel frattempo si accorse anche della quantità abnorme di vestiti che ingombrava quella che un tempo era stata una graziosa poltroncina in feltro e che ora ricopriva il ruolo di armadio di riserva.

Jeans scuri, chiari o strappati; magliette a maniche corte, lunghe o smanicate; felpe pesanti o leggere; gonne corte o di media lunghezza; sciarpe, guanti, berretti… da quanti mesi quegli indumenti si ammonticchiavano l’uno sull’altro? Tanti, forse troppi.

E che dire della moltitudine di lettere che giaceva sopra il suo comodino?

Improvvisamente Lily sentì il bisogno di rileggere alcuni di quegli scritti e afferrò a casaccio una busta bianca, ingiallitasi nel tempo, il cui mittente era James Sirius Potter.

Cara sorellina,
immagino che la tua vita non abbia più un senso da quando sono andato via.
La tristezza caratterizza costantemente il tuo volto, non è così?
Ebbene, Lils, fattene una ragione. Per ben nove mesi le nostre esistenze saranno separate.
Ricorda: tornerà il sole dopo il temporale. Prima o poi ci ricongiungeremo l’uno con l’altra e quel giorno sprizzerai felicità da tutti i pori, come non mai.
Continua a seguire il mio esempio, da brava, combinando guai a non finire e tormentando il povero Al. Ho fiducia in te, Lils.
Addio,
James
 
“Che razza di sbruffone!” pensò la ragazzina, non appena ebbe terminato di leggere quelle poche righe. “Quante arie che si dava allora… e che si da tutt’ora!”

Quel pensiero, però, non poté non strapparle un sorriso.

Lei e suo fratello maggiore avevano sempre avuto un ottimo rapporto, basato su complicità e affetto. Il tutto a discapito del povero Albus Severus, spesso e volentieri designato come vittima degli scherzi degli altri due.

Una volta l’avevano addirittura legato e imbavagliato, e a mo’ di giustificazione avevano detto di voler giocare agli indiani. Eh sì, lei e James erano stati proprio due piccoli diavoletti. E lo erano ancora, a ben rifletterci.

Dopo aver riposto con cura quel vecchio rotolo di pergamena in un cassetto del suo comodino, ne prese un altro tra le mani. Stavolta la scrittura era ordinata e svolazzante. Lily non aveva alcun dubbio su chi fosse il mittente.
 
Cara Lils,
quanto vorrei condividere con te l’emozione di questi primi giorni a Hogwarts.
Qui è tutto così magico, unico, speciale, incantevole. Quasi perfetto, oserei dire.
Il castello raggiungerebbe la perfezione assoluta solo con la tua presenza.
Mi manchi, cugina, mi manchi terribilmente. Non vedo l’ora di poterti riabbracciare!
Tu, però, non farti contagiare dalla mia malinconia! Trascorri ogni giorno con serenità, gioia e spensieratezza, e magari tieni anche d’occhio mio fratello. 
Pasticcione com’è, non mi stupirei se si cacciasse ogni giorno in un guaio diverso.
Ad ogni modo, ci terrei che fossi la prima a venire a conoscenza del mio malefico piano.
Non allarmarti, Lils, non ho mica bevuto una pozione andata a male!
Insomma, ho intenzione di creare il gruppo delle “Malandrine”. Ispirandosi a tuo nonno e ai suoi amici, intraprenderanno scorribande notturne e vendette nei confronti del povero, vecchio e insopportabile custode, Argus Gazza.
Giuro solennemente di tenerti al corrente di ogni singolo avvenimento.
A presto, cugina. 
Ti voglio bene,
Rosie.
 
Lilian Luna Potter non piangeva.

Lilian Luna Potter non si commuoveva per quattro frasi sdolcinate.

Lilian Luna Potter era forte, determinata, sicura di sé, affatto fragile.

Eppure, Lilian Luna Potter stava disperatamente cercando di asciugare le copiose lacrime sgorgate dai suoi profondi e caldi occhi color nocciola.

Nonostante facesse fatica ad ammetterlo, le parole scritte dalla cugina l’avevano profondamente commossa. Il loro rapporto di amicizia era qualcosa di unico e irripetibile.

Rose era la sua confidente, la sua migliore amica, la sua compagna di giochi, il suo importante punto di riferimento. Rose era… semplicemente Rose!

Impossibile descriverla, impossibile paragonarla a chiunque altro, impossibile starne lontano per più di due giorni. Impossibile.

Poi l’occhio le cadde su una busta colorata con la più appariscente tonalità di rosa.

Il cuore le si strinse in una morsa e, con molto coraggio, si preparò a leggerne il contenuto per la seconda volta.
 
Carissima Lily,
è con grande piacere che ti invitiamo ad assistere alla celebrazione del nostro matrimonio, che avrà luogo alla Tana a mezzogiorno esatto del ventiquattro giugno. 
Seguirà un gustoso rinfresco a base di piatti tradizionali della cucina francese.
E’ richiesto indossare un abito elegante e colorato.
Ti preghiamo di confermare al più presto la tua partecipazione alle nozze.
Grazie in anticipo.
Distinti saluti,
Teddy & Victoire.
 
Leggendo quelle poche righe, Lily sentì come se dentro di lei si fosse aperto uno squarcio, profondo e immensamente doloroso. Perché aveva riaperto vecchie ferite di sua spontanea volontà? Perché? Era proprio una sciocca ragazzina di tredici anni.

Ebbene sì, aveva amato Teddy fin dalla notte dei tempi e progettato sin da piccola di sposarlo non appena fosse diventata maggiorenne. E invece… il suo sogno si era infranto.

Era stato distrutto in tanti piccoli pezzettini. Era stato pesantemente annientato.

Che senso aveva rimuginarci ancora su? Meglio concentrare l’imponente flusso dei suoi pensieri su qualcosa di più piacevole. Qualcosa di più divertente ed esilarante come… la prima Strillettera ricevuta nel corso dei suoi studi a Hogwarts.

Non rammentava con esattezza cosa avesse combinato in quell’occasione, ma il ricordo delle urla della madre era ancora scolpito nella sua mente.
 
Lilian Luna Potter, ho un demonio per figlia!
Era proprio necessario che anche tu vestissi il ruolo del diavoletto di casa?
Non bastava quello scellerato di tuo fratello James, eh?
Non sono arrabbiata, Lilian, sono infuriata!
Non mi sarei mai aspettata certi comportamenti da una ragazzina come te!
Da chi mai puoi avere preso? Né io né tuo padre ci siamo mai comportati in modo così vergognoso e indegno. Forse nel sangue hai geni provenienti da James Potter, ma spero proprio di no! Non ho la necessità di avere in casa un’altra Malandrina, intesi?!
Cerca di comportarti bene o sarà peggio per te!
Con la speranza di non ricevere più notizie sulla tua cattiva condotta a Hogwarts,
Mamma.
 
In quell’occasione ricordava di essere arrossita fino alla punta delle orecchie, caratteristica tipicamente Weasley. Insomma, tutti avevano gli occhi puntati su di lei e sembravano compatirla con amarezza. Nessuno di loro avrebbe mai desiderato di fare la sua stessa fine!

Durante le vacanze di Natale, lo zio Ron l’aveva presa in disparte, raccontandole di essersi trovato in una situazione analoga durante il suo secondo anno a Hogwarts.

Dopotutto Ginny aveva molte cose in comune con la madre e sicuramente era da lei che aveva ereditato quel carattere così forte e determinato.

Lily era molto legata alla madre e la riteneva un importante punto di riferimento. Sapeva che avrebbe potuto contare su di lei in qualunque momento della sua vita.

Dopo che ebbe fatto quell’altra importante considerazione, ripose con cura i rotoli di pergamena ingialliti all’interno del cassetto del suo comodino.

“Ricordi sbiaditi,rotoli di pergamena ingialliti...” mormorò Lily quasi in automatico.

Eh sì, quelle lettere avevano portato a galla tanti ricordi degli anni passati, che stavano per scomparire per sempre dalla memoria della ragazzina.

Quel pomeriggio, trascorso a fare ordine nella sua stanza, non era stato affatto inutile, anzi!

Le aveva fatto capire quanto fosse legata ad ogni singolo membro della sua famiglia.

Amava James e il suo egocentrismo.

Amava Rose e la sua dolcezza.

Amava Teddy e la sua tenerezza.

Amava Victoire e… no, non amava affatto quella smorfiosa!

Amava sua madre e il suo carattere forte.

Li amava tutti, dal primo all’ultimo, ognuno per qualcosa in particolare.

Erano la sua famiglia.

Erano tutto quello di cui aveva bisogno per vivere…

Erano la sua ragione di vita…


Note: Bene, spero che questa storia vi abbia strappato almeno un minuscolo sorriso. Come ben sapete, io adoro scrivere sulla Nuova Generazione, tanto bisfrattata da alcuni autori di Efp. Così, dopo la mia ultima storia su Roxanne, riguardante un episodio della sua infanzia, eccone qui una sulla fantastica Lily Luna Potter! ^^
Qualche recensioncina mi farebbe davvero piacere, in quanto tengo molto a questa storia. Baci, Gra Gra 96.
  
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