Anime & Manga > Vocaloid
Ricorda la storia  |       
Autore: Sophie Isabella Nikolaevna    16/12/2011    6 recensioni
N.B.: questa è la ri-pubblicazione di una storia che ho già pubblicato e che per errore si è cancellata!
"Attirerò le persone a me. E allora... allora saranno loro a creare il mio mondo!".
Un piccolo sogno e il suo innocente desiderio di vivere. Ma cosa si intende con "saranno loro a creare il mio mondo?". Qual è il mistero legato alla voce del piccolo sogno? Quale strada macchiata di rosso (ma anche di blu, verde e giallo) stanno per percorrere cinque amici?
E soprattutto, saranno ancora amici o si volteranno le spalle a vicenda?
Troverete queste risposte nelle stanza di una vecchia casa, tra carte da gioco, rose e castelli reali, nella più nera delle notti.
Genere: Dark, Mistero, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaito Shion, Len Kagamine, Meiko Sakine, Miku Hatsune, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia. AHS
.:Alice Human Sacrifice:.
Image and video hosting by TinyPic
.:Prologo - C'era una volta un piccolo sogno:.



"Bene, bambini, ora lasciate che vi legga una storia", disse la nonna dall'unico angolo illuminato della stanza in penombra.


I cinque piccoli si allontanarono dai loro giochi e si sedettero intorno alla vecchia signora seduta sulla sedia a dondolo, gli occhi spalancati dalla curiosità. Il fuoco del caminetto lanciava bagliori tremolanti tutt'intorno a loro, che si riflettevano nei vari specchi appesi alle pareti e illuminavano gli sguardi dei signori ritratti nei numerosi quadri.
"Che cos'è quel libro, nonnina?", chiese la piccola Meiko, appena undici anni, fissando il grosso volume dalle pagine ingiallite che la vecchia signora teneva sulle ginocchia. Il titolo era in grosse lettere scarlatte, proprio come il vestito della bambina. La nonna la guardò da dietro le lenti degli occhiali:
"Vedrai, vedrai. Sono sicura che vi piacerà".
La piccola Meiko si sistemò meglio vicino al caminetto, pronta ad ascoltare la storia.

"C'era una volta... un piccolo sogno". La voce della nonna si fece improvvisamente estranea, fredda... quasi nemica. "Nessuno sa chi lo sognò".
"Un... sogno?", disse il piccolo Kaito, tredici anni appena compiuti, un velo di paura negli occhi blu.
"Così, il piccolo sogno pensò...", continuò la nonna senza badare al bambino, "Io non voglio scomparire. Come posso fare perché le persone mi sognino?".
L'anziana donna fece una pausa ad effetto, durante la quale i bambini la fissarono con il fiato sospeso, un po' perché curiosi, un po' perché spaventati da ciò che avrebbero potuto sentire. L'unico rumore che si udiva era il lieve crepitare del fuoco nel camino.
"E poi?", chiese timidamente Miku, la più gracile e carina del gruppetto, nove anni, guardando la nonna da sotto la frangia color verde acqua.
"Il piccolo sogno pensò e pensò... e alla fine ebbe un'idea. Attirerò le persone a me. E allora...". La nonna sorrise, e nei suoi occhi si accese una luce quasi malvagia, "Allora saranno loro a creare il mio mondo!".
"Non mi piace questa storia!", gridò Len, il più piccolo dei due gemelli biondi di sette anni, e strinse la mano a sua sorella Rin.
"Nemmeno a me", disse questa, la più coraggiosa dei due, "c'è qualcosa di strano".
"Non vi piace? Pazienza...". La nonna chiuse il libro. "Preferite andare a dormire?". I cinque piccoli si scambiarono un'occhiata impaurita e annuirono. "Come volete".
La nonna li accompagnò su per le scale fino alla loro stanza da letto. In questa non c'era nessun caminetto, solo un grande letto a baldacchino che doveva essere appartenuto ad una nobile famiglia del passato, magari una di quelle famiglie che nascondono segreti e intrighi di ogni genere. Forse, la stessa di cui erano ritratti i componenti nei numerosi quadri del piano di sotto.
I cinque amici si sistemarono nel letto, irrequieti. La nonna appoggiò il libro sul comodino e uscì dalla stanza.
"Buonanotte", disse prima di chiudersi la porta alle spalle, "e...
sogni d'oro".
Chiuse la porta.
I bambini restarono immobili per qualche secondo.
"Ha detto... sogni?", chiese la voce della piccola Meiko nell'oscurità.

Poi, nessuno disse più una parola.



SPAZIO SOPHIE

PER PRIMA COSA!
Sono disperata!
Stavo pubblicando l'ultimo capitolo di questa storia e si è CANCELLATA TUTTA per sbaglio!
Me misera me tapina -_-
Ma non c'è un momento da perdere, devo ripubblicarla tutta al più presto!
Comunque...
La prima volta che ho sentito la canzone "Alice Human Sacrifice" e ho visto il video sono rimasta totalmente stregata. So che già in millemila hanno scritto una song fic su questa canzone, ma dovevo farlo. Nei prossimi capitoli la storia potrebbe avere qualcosa di leggermente diverso dal testo della canzone: ho preso ispirazione da questo, ma ciò non significa che non possa lavorare di fantasia.
Aspetto commenti, anche critiche :)
(e dire che quando l'avevo pubblicata la prima volta aveva avuto anche un discreto successo! siiiigh)

SophIsabella

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: Sophie Isabella Nikolaevna