Il treno viaggiava veloce attraverso la nebbia. Non si vedeva a un palmo di naso. Si intravedevano solo le sagome di qualche albero. Avevo la testa appoggiata al finestrino vicino alla mia poltroncina. Davanti a me c'erano mio padre Charlie e mia madre Renè. Erano divorziati da quando avevo 10 anni, ma avevano deciso di accompagnarmi insieme nella città dove avrei frequentato l'Università. Stavo fantasticando dentro di me su cosa avrei potuto fare dopo la Laurea. «Oh,Bella!Ma non sei eccitata?Studierai in una città bellissima!» La voce euforica di Renè mi riportò alla realtà. «Sì,mamma. Sono felicissima di studiare in un'Università così prestigiosa,ma mi preoccupo un pò per le spese. Insomma,voi dovete riuscire a vivere e il prezzo dell'Università è un pò alto. Magari potrei trovarmi un piccolo lavoretto.» Charlie intervenne subito:«Bella non ti devi affatto preoccupare di questo. Tu pensa a studiare e a renderci felici e orgogliosi di te.» A quelle parole mi tranquillizzai. Poi sentii un tepore sulla guancia sinistra: era spuntato il sole e mi stava illuminando parte del viso. I miei occhi verdi luccicavano e si intravedevano­ delle sfumature di rosso nei miei lunghi capelli castani. Renè e Charlie mi guardavano con viso amorevole. Poi sentimmo un annuncio del treno: eravamo quasi arrivati. Quando il treno si fermò e scendemmo sentii un brivido lungo la schiena:faceva davvero freddo! Davanti a noi si stagliava un grosso cartellone con scritto: Benvenuti a Venezia. Venezia,una delle più belle e romantiche città del mondo. Sarebbe stata quella la città dove avrei trascorso gli ultimi cinque anni. Poi sentii una voce che mi chiamava:era Alice,la mia migliore amica,insieme ai suoi genitori. L'amica con cui avrei condiviso un piccolo appartamentino per gli ultimi cinque anni. Insieme ai miei genitori mi diressi verso di lei,trascinandomi dietro l'ingombrante valigia.