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Autore: Mailie    17/12/2011    6 recensioni
Bella sta festeggiando l'ultimo giorno dell'anno con la sua migliore amica. Incontra per caso un ragazzo, Edward, che cambierà la sua serata, facendole passare il capodanno più bello della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao, ho scritto questa one-shot un po' di tempo fa, in un momento di noia. Non ho mai pensato di pubblicarla ma rileggendola mi è venuta voglia di postarla qui su EFP. Spero che vi piaccia! Fatemelo sapere. Un bacio e buona lettura!

La magia delle stelle

Era la sera dell’ultimo dell’anno e stavo per entrare con la mia migliore amica, Alice, in una discoteca per festeggiare il Capodanno. Era un locale bellissimo, costruito in mezzo a dei campi per evitare di dare fastidio agli abitanti del posto con la musica forte. Avevo quasi diciassette anni e quella era la prima volta che festeggiavo il Capodanno senza i miei genitori, era stato arduo convincerli a lasciarmi andare ma grazie all’aiuto di Alice c’ero riuscita. Mi sentivo molto eccitata per quella nuova avventura anche se ero un po’ intimidita dal nuovo ambiente. Avevo un paio di jeans neri e stretti e una top rosso che lasciava scoperte le spalle, coperte, per il momento, da un piccolo copri spalle nero. I capelli erano sciolti. Sorrisi ad Alice ed entrammo nel locale. Era tutto buio e le uniche fonti di luce erano dei faretti sul soffitto che emanavano luci colorate e che si muovevano illuminando di vari colori le persone accalcate nella pista. La pista era circolare e intorno ad essa c’erano vari divanetti occupati da coppiette intente a baciarsi. La gente al centro della pista ballava al ritmo della musica spaccatimpani che inondava il locale. Subito una grande dose d’adrenalina si fece spazio dentro di me ed insieme ad Alice mi avviai verso il centro della pista, facendomi spazio tra la massa di corpi che si spingevano l’uno contro l’altro. Cominciammo a ballare cercando di lasciarci completamente andare, ballavo ma mi sentivo ancora un po’ trattenuta da qualcosa.
- Ti stai divertendo, Bella? – urlò Alice, per farsi sentire.
- Si, va tutto bene.- la tranquillizzai, sperando che non avesse visto la rigidità del mio corpo che cercava in tutti i modi di sciogliersi. Quel tipo di posti erano nuovi per me mentre per Alice erano diventati abituali. Sentii delle mani cingermi i fianchi da dietro e un ragazzo cominciare a ballare con me. M’irrigidii e guardai Alice spalancando gli occhi.
- Stai tranquilla, è normale. – sorrise Alice, accennai ad un sorriso. Cominciai a muovermi insieme a lui cercando di non farmi prendere dal panico. Poi, quando si staccò dal mio corpo, guardai Alice e le dissi che andavo a prendere qualcosa da bere.
- D’accordo. Ti aspetto qui. – mi disse, cominciando a strusciarsi contro un ragazzo. Sorrisi, Alice era fatta così. Mi avviai a fatica verso il bancone delle bibite. Mentre camminavo lungo uno spazio libero dalla folla per dirigermi verso il bancone sentii due mani cingermi di nuovo la vita. M’immobilizzai quando sentii il fiato dell’estraneo dietro di me sul mio orecchio.
- Ciao, bellissima. – mi disse una voce profonda e sensuale.
- Oh no, non di nuovo! – esclamai, mi morsi le labbra sperando di averlo solo pensato e di non averlo detto ad alta voce.
- Sono davvero questo disastro? – disse il ragazzo di cui ancora non conoscevo la faccia, ridendo. Mi girai puntando attentamente lo sguardo sul pavimento per non incrociare i suoi occhi.
- Oh … ehm … non … non volevo dire che … -
- Sta’ tranquilla. – disse e lo sentii sorridere. – Mi dispiace averti disturbato. –
Alzai il viso e incontrai gli occhi del ragazzo più bello che avessi mai visto. Gli occhi erano di un verde limpido e luccicante e brillavano anche al buio, i capelli erano una massa scompigliata e di cui non riuscivo a distinguerne il colore e il sorriso era spettacolare.
- Mi … mi dispiace. – dissi, avvampando d’imbarazzo. Lo avevo offeso?
- Figurati, ti va se ti offro qualcosa da bere? – mi chiese, gentile. Annuii impercettibilmente e ci avviammo verso il bancone, io stavo facendo di tutto per non far scontrare una minima parte di pelle del mio corpo con il suo. Ci sedemmo su due sgabelli e lui chiamò il ragazzo dietro al bancone.
- Puoi bere alcolici? – mi chiese, prima di ordinare.
- No, sono troppo piccola. – dissi, sperando di non aver fatto la figura della ragazzina.
- Nessun problema. – mi sorrise ed ordinò due analcolici. Cominciammo a sorseggiarli. Avevo lo sguardo abbassato ma potevo sentire il suo costantemente su di me.
- Comunque, sono Edward. – mi disse, porgendomi la mano. Guardai la mano, poi lui e la strinsi.
- Bella. – dissi, guardandolo negli occhi.
- Bel nome. – mi disse sorridendo.
- Grazie. – risposi, non sapendo cosa dire. Mi stavo vergognando tantissimo.
- Sei qui da sola, Bella? –
- No, sono con una mia amica che in questo momento penso stia ballando. – dissi, guardando verso la folla e cercando di trovare la sua testa. Sforzo inutile, c’era troppa gente. Finimmo di bere il drink. Poi Edward si alzò dallo sgabello e mi guardò.
- Ti va di fare un giro qui fuori? C’è un bellissimo laghetto artificiale. –
- Io … ehm … - Non mi andava di andare da sola fuori con questo sconosciuto. E se mi avesse fatto del male? Maledizione, Bella. Non avresti mai dovuto accettare il suo invito a bere qualcosa. Edward notò la preoccupazione sul mio volto, mi sorrise.
- è tutto illuminato e ci sono i buttafuori sulla porta. Non staremo da soli. È solo una passeggiata. – mi disse. Oh beh … se c’erano i buttafuori …
- D’accordo. – dissi e scesi dallo sgabello. Andammo fuori dal locale, mi guardai indietro sperando che Alice non si preoccupasse per me ma, occupata com’era a strusciarsi su dei ragazzi, sicuramente non si sarebbe accorta della mia assenza. Sorrisi al pensiero. L’esterno era fantastico. C’era un grande cartellone in mezzo al prato con il conto alla rovescia per l’inizio del nuovo anno. Mancava un’ora e mezza. L’aria non era molto fredda e arrivavano dei piacevoli schizzi d’acqua mandati dalla fontana che si gettava nel piccolo laghetto artificiale in mezzo al prato. Io ed Edward cominciammo a parlare del più e del meno, di come stava andando la serata e del nuovo anno. Era molto bravo a farmi sciogliere. Decidemmo di sdraiarci sul prato, a qualche metro dal laghetto. L’erba era morbida e profumata. Mi sdraiai a pancia in su per guardare le stelle ed Edward m’imitò.
- è la tua prima volta in discoteca? – chiese Edward, ad un certo punto.
- Cosa te lo fa pensare? – chiesi, curiosa.
- Beh, ti vedo molto poco rilassata. – sorrise.
- è così evidente? – chiesi.
- Abbastanza. – ridacchiò.
- Oh accidenti!- esclamai, mettendomi seduta e portandomi le ginocchia al petto. Edward alzò il busto e poggio un gomito a terra per tenersi su.
- Dai, non è niente di male, in fondo. C’è una prima volta per tutto. –
- Si, ma le mie prime volte sono sempre disastrose.-
- Ah si? – chiese, ridacchiando. Era incuriosito.
- Si, la prima volta che ho baciato un ragazzo è stato un disastro. Non avevo la minima idea di quello che dovevo fare. –  Sentii Edward ridere.
- è andata meglio, in seguito?  - mi chiese.
- No, perché non ho mai più baciato un ragazzo. –
- Oh, ma è terribile!- esclamò, ironico. Non so perché gli stavo confessando tutte quelle cose ma mi sentivo a mio agio ed in più mi stavo divertendo.
- Eh già … -
- Forse dovresti avere più fiducia in te stessa. -  disse, improvvisamente serio.
- Non ne ho molta. – dissi.
- Un ragazzo ti ha mai baciato sul collo? – mi chiese.
- Cosa? –
- Si dice che aiuti molto l’autostima. –
- Mi sembra una grande cavolata. – risposi.
- Si, anche a me. – ridacchiò. Stemmo zitti per un po’ a guardare le stelle ed il cartellone che continuava a mostrare lo scorrere del tempo. Era passata quasi una mezz’ora da quando io ed Edward eravamo usciti dal locale.
- Comunque no. –dissi, interrompendo il silenzio.
- No? – chiese Edward, inarcando un sopracciglio.
- Nessuno mi hai mai baciato sul collo. – risposi, guardando l’erba per non avvampare.
- Oh … capisco. – disse.
- E se fosse vero il fatto dell’autostima? – chiesi, mettendomi di nuovo sdraiata. Edward mi guardò, rimanendo semi sdraiato con un braccio a reggergli la testa.
- Cosa cambierebbe?-
- Non so, magari crescerei un po’ invece di fare sempre la figura della bambina. –
- Non fai la figura della bambina. – mi disse, alzando una mano e sfiorandomi una guancia. Avvampai a quel minimo tocco. – Però possiamo fare un tentativo. – disse, sicuro di sé.
- Un tentativo? – feci per chiedere ma nel momento in cui le mie labbra si aprirono per fare uscire quella domanda, la bocca di Edward  si fiondò sul mio collo. Al momento sgranai gli occhi ma, quando le morbide e calde labbra di Edward cominciarono a baciarmi delicatamente la pelle del collo, chiusi gli occhi e mi rilassai. La sensazione era fantastica. Mille brividi di piacere partivano dal punto in cui la mia pelle incontrava le sue labbra . Il mio respiro si fece più affrettato e mi dimenticai di tutto. Non avevo mai provato niente del genere. Poi Edward scese dal mio collo più giù, mi spostò il copri spalle e diede un piccolo e dolce bacio sulla mia pelle scoperta. Poi rimise a posto l’indumento e alzò il busto per guardarmi negli occhi.
- Allora? – mi chiese, sorridendo.
- è … è … - cercai di dire, il mio cuore pompava il sangue a mille battiti al secondo. – Non ho mai provato niente del genere. – dissi, cercando di non dar a vedere quanto mi costasse dire quella cosa. Ero troppo timida.
- In senso positivo o negativo? – ridacchiò.
- Positivo. – risposi.
- Sai, Bella. Ci sono molti modi per aumentare l’autostima. Non avrei dovuto fare quello che ho fatto contro il tuo volere. Ti chiedo scusa. –
- Non lo hai fatto contro il mio volere. Mi è piaciuto .-
- Forse sei troppo piccola ed io sto facendo un errore. – disse, facendo per alzarsi.
- No! Aspetta. – dissi, tirandolo di nuovo giù per un braccio. – Ascolta io non so niente di te e tu non sai niente di me. Ma manca meno di un’ora alla fine di quest’anno e possiamo viverla come l’unica ora che abbiamo a disposizione per conoscerci. Dopo di che sarà come se non fosse successo niente. –
- Dici sul serio? – mi disse Edward, ritornando sdraiato.  Annuii.
- Per una volta nella mia vita voglio fare una pazzia. Non m’importa niente di quello che sarà dopo .  –
Edward si sporse verso di me e mi accarezzò una guancia.
- Sei una ragazza adorabile. – mi disse. Lentamente, molto lentamente, si portò sopra di me. – Sei bellissima.  –
Abbassai lo sguardo, i suoi occhi verdi m’intimidivano. Mi diede un bacio sulla guancia e ridiscese sul mio collo, cominciando la tortura di prima. La sensazione era sempre più intensa ed io ero sempre più convinta che la notizia che mi aveva detto Edward sull’autostima fosse vera. Mi sentivo benissimo quando mi baciava sulla sottile pelle che rivestiva il mio collo. Chiusi gli occhi. Edward scese verso la scollatura del mio top, alternando un bacio sulla pelle e una carezza con la punta del naso. Alice, oddio mi ero dimentica di Alice!
- Edward … - provai a dire ma quando lui posò le sue labbra su un parte scoperta del mio seno mi uscì fuori più un gemito che un richiamo. Oh, al diavolo Alice!
Mentre baciava la mia pelle scoperta, mi accarezzava le gambe. Piegai le ginocchia e poggiai i piedi sul prato per far stabilire meglio Edward tra le mie gambe. Timidamente porta tutt’e due le mani alla base della sua nuca e presi a stringergli delicatamente i capelli.
- Posso? – disse, prendendo i bordi della mia maglietta. Annuii, deglutendo. Mi guardai intorno.
- Non ci vede nessuno, tranquilla. – disse, sorridendomi e dandomi un bacio sulla punta del naso. Si abbassò su di me ed alzò il top, prendendo a baciarmi il ventre intorno all’ombelico. Buttai la testa all’indietro e sospirai. Che strana nottata, stavo provando delle sensazioni bellissime in una situazione che non avrei mai pensato di vivere in questo momento. Si alzò fino ad avere il viso davanti al mio reggiseno e si posizionò su di me per evitare di farmi prendere freddo, facendomi scudo con il suo corpo.
- Sei una ragazza bellissima … e dolcissima … - continuava a dire fra un bacio ed un altro. Mi guardò a lungo prima di scostare una coppa del mio reggiseno e prendermi a baciare i seni. Sorrisi, mi stava facendo il solletico. Alzò il viso e mi guardò, sorridendo anch’io.
- Fa freddo. – disse, infine. Mi tirò giù il top e si stese accanto a me, prendendomi tra le sue braccia. Parlammo un po’ così, stretti per ripararci dal freddo. Io con il cuore a mille ascoltavo le sue parole. Era una situazione surreale. Negli ultimi momenti di quell’anno eravamo esattamente chi volevamo essere.
- Cosa farai nel nuovo anno? – gli chiesi. Lo vidi incupirsi. – Ho detto qualcosa di sbagliato? –
- No. – si limitò a dire.
Trascorse qualche minuto in totale silenzio. Mancavano poco meno di dieci minuti al nuovo anno.
- Mi sposo fra due settimane. – disse, infine. Sussultai, non sapevo cosa dire. – Con una ragazza che non amo. –
Non dissi niente, se avesse voluto spiegarmi altre cose me le avrebbe dette lui.
- Mi dispiace. – dissi, infine.
- Quanti anni hai, Bella? – mi chiese. Perché mi faceva quella domanda proprio in quel momento?
- Diciassette fra un mese. – risposi. Edward abbassò lo sguardo.
- Sei fortunata. – disse, cupo. – Lascia che ti dica una cosa. Non permettere a nessuno di organizzare il tuo futuro per paura di sbagliare. Goditi gli anni che hai, non ritorneranno. –
- Quanti anni hai? – gli chiesi.
- Ventiquattro. – sospirò. – Sono un vecchio in confronto a te. – accennò ad un sorriso. La mezzanotte scoccò in un momento di totale silenzio tra noi due. Alzammo gli occhi per guardare i bellissimi fuochi d’artificio sopra di me che c’inondavano di luce colorata. Edward si chinò su di me e fece scontrare dolcemente le sue labbra contro le mie. Alzai il viso e ricambiai il bacio, delicato e dolce.
Nessuno dei due approfondì il bacio.
Non ne avevamo bisogno.
Il mio secondo bacio fu meraviglioso. Poi Edward si alzò, mi porse una mano e mi aiutò ad alzarmi.
- è stato un piacere conoscerti, Bella. – mi sorrise, prendendomi una mano.
- Anche per me. – ricambiai il sorriso. Mi diede un bacio sulla guancia e si mischiò alla folla di gente che stava uscendo dalla discoteca per guardare i fuochi d’artificio.
Alice mi raggiunse.
- Bella, ma dov'eri finita?! Ti sei persa il conto alla rovescia. – disse, agitata.
- Non fa niente, Alice. Non fa niente.- sorrisi alla mia amica, ignara del fatto che avessi passato il capodanno più bello della mia vita. 
   
 
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