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Autore: division will unite    17/12/2011    2 recensioni
Stava ancora piovendo. Non aveva mai smesso, continuava così dalle prime ore del giorno.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...here comes the rain

Stava ancora piovendo. Non aveva mai smesso, continuava così dalle prime ore del giorno. 
Mi ero svegliato nel bel mezzo della notte, non saprei dire come. Probabilmente a causa della fine di un sogno o di un fulmine che aveva bruscamente messo in moto gli ingranaggi del mio cervello.
Il rumore della pioggia mi attirò immediatamente. Sentivo il veloce ticchettio delle gocce che si susseguivano e il mischiarsi dei diversi rumori prodotti dalle superfici su cui si infrangevano fu come una calamita per me. A parte tutte le spiegazioni scientifiche, attribuivo un valore speciale ai temporali: li consideravo una sorta di cura. Il loro passaggio portava su tutto una calma irreale, la stessa che si impossessa di noi quando finiamo di piangere tutte le nostre lacrime.
Mi alzai dal letto in silenzio, spostando la pesante coperta del letto, abbandonandone il calore, e infilando il primo paio di calzini che trovai sul pavimento, senza spezzare il delicato equilibrio creatosi tra le tenebre. Portai la sedia girevole della scrivania tra le tende che nascondevano le ante del balcone solo per metà. Mi posizionai lì, con le gambe incrociate e i gomiti sulle ginocchia, come un bambino, ad osservare lo spettacolo che avevo davanti. La pioggia che cadeva fitta era illuminata dalla luce balunginante del lampione immediatamente fuori il mio punto d'osservazione. 
Il lampione era scosso da forti raffiche di vento che facevano assumere alle gocce strane angolazioni, e spesso alternare le posizioni di luci e ombre. A causa della luce molto forte riuscivo anche a distinguere le traiettorie percorse dalle gocce che si infrangevano sul vetro della camera.
Sentii le doghe del letto scricchiolare leggermente e un sospiro provenire dalle mie spalle. Avevo messo in conto il fatto che avrebbe potuto svegliarsi anche solo percependo la mia assenza, come mi diceva spesso. Succedeva anche quando mi alzavo solo per andare in bagno. 
Probabilmente decise di essere paziente ed aspettare il mio ritorno con gli occhi ancora chiusi e il braccio steso nella mia parte di letto, a riscaldarlo almeno un pò prima che ritornassi.
Ha sempre avuto poca pazienza, in realtà. Dopo un paio di minuti alzò il busto e aprì gli occhi. Potevo perfettamente figurarmi i suoi movimenti nella mia mente solo dai piccoli rumori soffocati che produceva. Effettivamente non potevo vederlo direttamente, visto che gli davo le spalle.
Sentii di nuovo il rumore del legno che gemeva e qualche istante dopo una mano calda posarmisi sulla nuca. Sorrisi e sollevai lo sguardo, riconoscendo, nella semi oscurità, il volto pallido di Gerard diretto anch'esso al cielo. Conitnuava ad accarezzarmi il collo lentamente, provocandomi brividi caldi lungo la spina dorsale che mi fecero chiudere gli occhi per riflesso incondizionato e poggiare la testa sul suo fianco.
Dopo qualche secondo di stasi, mi districai da quella posizione che era diventata ormai scomoda, mi alzai in piedi e lasciai un bacio leggero sulle sue labbra.
Un bacio casto e umido che sapeva di un'intimità riscoperta nel bel mezzo della notte e risvegliata dalla luce gialla e le sue ombre oblique. Contemporaneamente feci scorrere le mie mani lungo le sue braccia fino a che non arrivai alle mani. Intrecciai le mie dita nelle sue. Pallide e lunghe, da pittore.
Senza rumore e senza interrompere il bacio lo riportai a letto, per scaldarci scambiandoci un pò di quel calore che l'acqua ci aveva tolto e goderci il silenzio caotico della pioggia sull'asfalto.
 
La mattina dopo, quando mi svegliai, lui non c'era. Aveva una riunione ed era uscito presto. 
Ma quando mi alzai trovai un foglietto sulla scrivania. Su di esso c'era un disegno solo abozzato. I contorni delle spalle di un ragazzo che si stagliavano contro la forte luce di un lampione menomata da un forte temporale che le si infrangeva contro, e sotto, in basso a destra una piccola scritta: ...to wash away the past and our names.

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Buonsalve :D
Eccomi con l'ennesima Frerard. Sono fissata, lo so.
Ovviamente i personaggi non mi appartengono, non scrivo a scopo di lucro e non voglio offendere nessuno.
Sia il titolo che la frase finale sono parti di Vox Populi dei 30 Seconds to Mars, che adoro. Sarei molto contenta se mi lasciaste una recensione btw u_u
*sparge amore*
  
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