Fanfic su artisti musicali > Versailles
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Autore: Distress_And_Coma    17/12/2011    4 recensioni
Kamijo.
Un palazzo.
Una bimba.
Il tenero.
Genere: Fluff, Generale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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雨子

Era tardo pomeriggio, quando decisi di lasciare il castello per andare a fare un giro nel borgo (e magari, al di fuori).
Così indossai il mio kimono da passeggio. Era blu, lungo e in stoffa pregiata (come tutto, del resto la mia famiglia era nobile da generazioni, ed essendosi arricchita col lavoro, conosceva il valore di più o meno tutti gli oggetti in circolazione).
Mi assicurai che la mia katana fosse ben inserita nel suo fodero ed assicurata all'obi.
Solo poi mi incamminai.
Camminai e camminai e camminai fino a raggiungere il borgo del villaggio.
Ormai si era fatta sera, quando poco lontano da me udii uno stridere di katana e sentii odore di sangue.
Quindi corsi, fino a giungere ad una piccola radura. C'era un corpicino li per terra. Era il corpicino di una bimba.
E c'erano dei demoni li intorno che evidentemente volevano nutrirsene.
 Io li uccisi, uno dopo l'altro li uccisi.
Ci misi pochissimo, ero estremamente potente e ben allenato; inoltre ero il signore di quei territori, nessuno si sarebbe mai messo contro di me, quindi quella bambina doveva venire da fuori.
Presi quel piccolo corpicino e lo avvolsi nel mantello che ho sempre con me, era ancora molto caldo.
Ritornai a correre velocemente fino al mio castello e quando ivi giunsi, diedi ordine a Teru di preparare subito un tatami caldo.
Lui sparì immediatamente e lo preparò nel giro di poco.
Quindi chiesi di essere lasciato solo con la bambina ancora svenuta tra le mie braccia. La poggiai sul letto e la ricoprii.
Le ripulii le ferite, e la lasciai a riposare dopo averle dato dell'acqua.
Ordinai a Yuki di prepararmi un tatami nella stanza vicina a quella della bimba.

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Quando il giorno dopo  andai a vederla, la trovai nella stanza, esattamente dove l'avevo lasciata. Era sveglia, stava dritta sulla schiena e si guardava intorno.
Mi avvicinai piano a lei per non spaventarla, effettivamente mi guardò con occhi enormi.
Poi le guardai i vestiti: erano gli stessi che aveva addosso quando l'avevo salvata da quel branco di demoni.
Ed erano poveri. Probabilmente non era ricca, anzi, pareva molto meravigliata di tutta la semplice ricchezza che avevo al castello.
Magari era figlia di qualche contadino.
"Come ti chiami?" chiesi io.
Non rispose, ma si mise a tremare un po'.
"Io sono Kamijo, il signore di questo castello." dissi per rasserenarla un po'.
"Ameko." non disse altro. Quindi si chiamava Ameko.
"Figlia della pioggia. Un bel nome." dissi. Chissà quante cose brutte aveva vissuto, povera piccola, mi faceva pena.

"Mio signore" era Hizaki.
La bambina sussultò, e si nascose subito dietro di me.
Lui guardava la bambina.
"Non devi temerci, siamo buoni."

"Ameko 
  
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