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Autore: Ambrina777    17/12/2011    1 recensioni
Ripensò in un attimo a tutto quello che aveva scoperto negli ultimi due giorni, la rabbia che provava nei confronti di quel padre che era stato sempre assente e pieno di scuse era forte e poi subentrava di nuovo la voglia di piangere e quell’immenso dolore che sentiva nel suo cuore, che gli faceva così male da desiderare di strapparlo via dal petto.
Storia ambientata nella quarta stagione dopo "Jump the Shark", un Dean confuso e arrabbiato cerca conforto nella sua Alex.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'On American Roads'
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“Dove sei?”
La voce era roca, cupa, lo sguardo era fisso sulla strada.
“Dean?..”
Alex era perplessa erano passate un paio di settimane dall’ultima volta che l’aveva visto e anche quella volta aveva finito con discutere
“… sono nell’Iowa.. perchè?”
La voce era piuttosto preoccupata, negli ultimi mesi lui e Sam avevano grossi problemi, che non riuscivano a risolvere.
“Dove di preciso?!”
“... Eagle Grove... Dean hai litigato di nuovo con Sam?”
“.. no! … ho solo bisogno di parlarti.. tra un paio di ore sono da te!”

Dean chiuse la telefonata in modo brusco, senza salutare, solo con quelle ultime parole.
Conosceva bene Dean, quello significava solo una cosa, doveva sfogarsi e ultimamente lei era diventata la sua valvola di sfogo preferita.
Si erano sentiti un’altra volta prima di vedersi, per indicargli dove alloggiava, un motel in centro chiamato Black Rose.
Il rombo dell’Impala le indicò che Dean era arrivato, ricordava ancora quando sentire quel suono la emozionava.
Ogni volta che sentiva quell’auto arrivare il cuore le batteva sempre più forte, ma adesso le cose erano cambiate, si angosciava quando la sentiva, perchè sapeva che Dean dopo tutto se ne sarebbe andato via di nuovo, magari dopo una violenta discussione.
In quel periodo le cose si erano fatte sempre più complicate, non come dopo il ritorno di Dean dall’inferno, le prime settimane a parte un accentuato attaccamento all’alcool non aveva notato niente di strano, ma d’altra parte era comprensibile, era stato all’inferno, era normale che qualsiasi cosa ricordasse.. volesse dimenticarlo, ma dopo poco anche Alex iniziò a vedere in Dean un forte cambiamento le litigate erano più frequenti e più violente, si alzava la mattina bevendo come una spugna, dormiva si e no due o tre ore per notte, non erano solo i ricordi dell’inferno che lo tormentavano.

Il cacciatore bussò alla porta, lei con passo lento gli aprì.
Si guardarono un attimo, si sarebbe aspettata di tutto, urla, dimostrazioni di rabbia, ma non quello che ne seguì.
Dean con sguardo perso e angosciato l’abbracciò.
Un abbraccio stretto, di quelli che chiedono, aiutami!
Alex rimase impalata, nell’attesa che succedesse il peggio, ma quando vide che Dean voleva solo conforto si lasciò andare e contraccambiò quell’abbraccio.

Dopo i soliti convenevoli tipo “Come stai? Stai cacciando qualcosa d’interessante?” e un paio di drinks, Alex gli chiese il motivo per cui l’aveva cercata.
“Dean.. cosa è successo?”
Dean la guardò con noncuranza, era venuto per sfogarsi e come ogni volta faceva fatica a farlo, ma sapeva che dopo si sarebbe sentito meglio.
“Ogni volta che litighi con Sam corri da me.... cosa è successo questa volta?”
La voce di Alex era pacata, quasi stanca, come se fosse stanca di quella situazione che ultimamente si ripeteva fin troppo spesso.
“No... questa volta Sam non c’entra...”
Dean faceva fatica a parlarne, si interruppe la guardò un secondo, poi sedendosi sul bordo del letto si portò il volto tra le mani.
Ripensò in un attimo a tutto quello che aveva scoperto negli ultimi due giorni, la rabbia che provava nei confronti di quel padre che era stato sempre assente e pieno di scuse era forte e poi subentrava di nuovo la voglia di piangere e quell’immenso dolore che sentiva nel suo cuore, che gli faceva così male da desiderare di strapparlo via dal petto.
“... si tratta di mio padre...”
Alex sgranò gli occhi, sapeva benissimo che suo padre era morto, anche quella volta fu lei a confortare Dean.
“Cosa intendi con ‘si tratta di mio padre’... tuo padre è morto!”
Dean la guardò di nuovo, gli occhi erano velati dalle lacrime.
Jhon Winchester era riuscito a deluderlo anche dalla tomba.
“Ieri... ho bruciato il corpo di mio fratello..”
Il cuore di Alex ebbe un sussulto, le ginocchia iniziarono a tremargli, sentiva che avrebbero ceduto, poi quando Dean vide che il volto della donna era sbiancato corresse subito la frase.
“.. del mio fratellastro..”
La reazione cambiò, ma solo di poco, fu solo il sollievo di sapere che Sam era ancora vivo che non la fece cadere a terra svenuta.
“Fratellastro?! Dean di cosa stai parlando?”
Dopo un lungo minuto di silenzio, Dean le raccontò tutto.

“A quanto pare.. mio padre si era fatto una nuova famiglia....”
Con un sorrisetto amaro abbassò di nuovo lo sguardo.
Alex a quel punto si sedette al suo fianco, capiva fin troppo bene come dovesse sentirsi.
“... lo sai qual’è la cosa che mi fa più male?! Non è il fatto che abbia amato un’altra donna e che da questa abbia avuto un altro figlio...”
Il tono di voce di Dean stava iniziando a cambiare da dolore mutava in rabbia.
“... ma è il fatto che ad ogni suo compleanno lo portasse ad una partita di baseball, che a quindici anni gli abbia comprato la sua prima birra e che gli abbia fatto guidare l’Impala!”
Adesso che aveva sfogato la rabbia gli era rimasta solo l’amarezza.
“... ecco quali sono le cose che mi fanno male... con lui si è comportato come un padre... lo sai chi mi portava a giocare a baseball? Bobby!”
Lo sguardo di Dean era arrabbiato ma al tempo stesso deluso, la guardava e scuoteva la testa.
Le lacrime ormai non resistevano più scendevano lente e silenziose sulle guance del cacciatore.
Mille pensieri le attraversarono la mente, lo conosceva fin troppo bene e sapeva quanto avesse ammirato suo padre nonostante le milioni di volte che era stato deluso da lui, ma quella doveva essere stata dura da accettare.
“Dean... forse.... tuo padre voleva per una volta.... solo una volta l’anno credere di avere una vita normale.. senza doversi preoccupare della caccia... lo so non è giusto... non è giusto nei vostri confronti.. ma puoi biasimarlo?... ha cercato di dare a quel figlio l’innocenza che voi non avete mai avuto.....”
Dean la guardò in silenzio, poi altrettanto in silenzio l’abbracciò di nuovo e sfogò tutto il suo dolore.
Rimasero così abbracciati per un lungo tempo, senza bisogno di parole o gesti di conforto.

“Ti ricordi.. quando la nostra unica preoccupazione era la caccia?... niente problemi.... nessun errore... nessuna maledetta Apocalisse...”
La donna ricordava fin troppo bene quel periodo, era il tempo in cui il cuore le batteva fortissimo al solo udire l’Impala.
“Mi manca quel tempo Alex... il tempo che passavo al tuo fianco, cacciando... ridendo... mi manchi...”
La ragazza appoggiata al petto del suo cacciatore non lo guardò rimase semplicemente tra le sue braccia.
“Anche a me..”
  
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