Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Malika    17/12/2011    1 recensioni
Storia in onore alla memoria del campione di moto Marco Simoncelli.
Abbiamo sempre saputo quanto Sirius amasse le moto, giusto? Beh, questa storia non mi è venuta in mente in un momento lieto, ma direi che è abbastanza azzeccata con il personaggio.
Dalla storia: Comincio a mangiare e intanto lui mi spiega che siamo in ritardo sulla tabella di marcia, che dobbiamo ancora cambiare le gomme e decidere quali usare sul percorso. Mi urla contro dicendomi che mi sarei dovuto svegliare un’ora fa per le prove.
Alzo un sopracciglio: prove? E per cosa? Io mica recito.
Mi fa vestire con un paio di jeans e una camicia scolorita che non valorizzano il mio fisico perfetto, quindi guardo l’uomo con una faccia che deve essere buffa visto che scoppia a ridere.

Storia classificata prima al Dream and Nightmare contest indetto da Francy_Xemnas e partecipante alla Prompts Challenge – 23 Stories, Your Choice! di Honey_Fra.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gara Autore: Malika(EFP); _Malika_(forum)
Titolo:
Gara
Personaggio, sogno/incubo (Contest):
9.
Sirius Black, sogno
Prompts (della challenge): Foto – Euforia – Urlare
Altri personaggi: I Malandrini
Genere:
Generale, Commedia
Rating:
Verde
Avvertimenti:
One-Shot
Introduzione:
Storia in onore alla memoria del campione di moto Marco Simoncelli.

Abbiamo sempre saputo quanto Sirius amasse le moto, giusto? Beh, questa storia non mi è venuta in mente in un momento lieto, ma direi che è abbastanza azzeccata con il personaggio.
Dalla storia: Comincio a mangiare e intanto lui mi spiega che siamo in ritardo sulla tabella di marcia, che dobbiamo ancora cambiare le gomme e decidere quali usare sul percorso. Mi urla contro dicendomi che mi sarei dovuto svegliare un’ora fa per le prove.
Alzo un sopracciglio: prove? E per cosa? Io mica recito.
Mi fa vestire con un paio di jeans e una camicia scolorita che non valorizzano il mio fisico perfetto, quindi guardo l’uomo con una faccia che deve essere buffa visto che scoppia a ridere.
Storia classificata prima al Dream and Nightmare contest indetto da Francy_Xemnas e alla Prompts Challenge – 23 Stories, Your Choice! di Honey_Fra.
NdA: in fondo.

Photobucket



Gara
 
Questa storia è dedicata a Marco Simoncelli. Un grande campione.
 
«Ragazzi, sto morendo di sonno» sbadigliò un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi sempre castani coperti da una montatura rotonda.
«Andiamo, Ramoso, la notte è ancora giovane!» esclamò un altro ragazzo, seduto sul divano affianco al primo.
«Giovane? È quasi mezzanotte, Sirius, e Pet è già mezzo addormentato sulla poltrona! Dovremmo andare a letto, domani abbiamo il test di incantesimi» disse un terzo giovane, dai capelli biondo cenere e gli occhi scuri.
«Uff! E va bene, andiamo!» si arrese Sirius alzandosi in piedi, subito seguito da James e Remus, il quale svegliò il quarto giovane; poi tutti assieme salirono le scale e andarono in dormitorio.
Sirius fu l’ultimo  cambiarsi, proprio perché non aveva sonno, così decise di stendersi semplicemente sul letto, ripensando a tutte le scoperte fatte quell’estate girando per Londra.
Era entrato in un’edicola Babbana e subito era stato attirato da vari giornali pieni di fotografie che però, purtroppo, non si muovevano. Fortunatamente, avendo come amici un Nato Babbano e un Mezzosangue1 non aveva fatto figuracce chiedendo perché quei poveracci erano immobili ed era riuscito, grazie a degli spiccioli, a comprare un paio di quelle riviste.
Una volta tornato a casa Potter si era subito rifugiato in camera sua a sfogliarli e si era soffermato sulle foto delle ragazze e di… “Com’è che si chiamano? Modo? No, moto!”
Sirius si chinò sul suo baule, posizionato ai piedi del suo letto, e ne tirò fuori un grosso poster, trovato in una di quelle riviste.
Era la sua foto preferita, una bellissima moto nera Ducati, ma non si intendeva di tutti quei nomi, sapeva solo che era semplicemente fantastica.

Piegò con cura la foto e la mise sotto il cuscino, poi si sdraiò completamente e chiuse gli occhi.
 
«Black! Alzati! Devi sbrigarti, siamo in ritardo!» mi urla una voce nelle orecchie, facendomi scattare seduto.
Che strano, Rem o James non mi avrebbero mai trattato in questo modo, mi chiedo chi sia stato e cosa sta succedendo.
Mi stropiccio gli occhi e sbatto lentamente le palpebre, cominciando a guardarmi intorno e cercando di capire dove mi trovo, ma devo ammettere che non riesco a capirlo; sono in una stanza che è sicuramente di un Babbano, visto che c’è una telefizione e una radio piuttosto strana, per non parlare dei quadri immobili.
Mi volto e noto un uomo che non ho mai visto prima in piedi di fianco al mio letto con in mano un vassoio pieno di leccornie, che mi porge subito.
Comincio a mangiare e intanto lui mi spiega che siamo in ritardo sulla tabella di marcia, che dobbiamo ancora cambiare le gomme e decidere quali usare sul percorso. Mi urla contro dicendomi che mi sarei dovuto svegliare un’ora fa per le prove.
Alzo un sopracciglio: prove? E per cosa? Io mica recito.
Mi fa vestire con un paio di jeans e una camicia scolorita che non valorizzano il mio fisico perfetto, quindi guardo l’uomo con una faccia che deve essere buffa visto che scoppia a ridere.
«Non fare quella faccia! Non saranno firmati, ma tanto ti dovrai cambiare appena saremo arrivati, quindi una cosa vale l’altra!»
«Ma…»
«Niente ma, muoversi! Abbiamo da fare!»
Cerco di far notare a quell’uomo che non sono la persona che sta cercando, ma lui comincia a spingermi fuori dalla stanza, notando che ci troviamo in un albergo di lusso; fuori dalla stanza c’è un sacco di gente, ma nulla è paragonabile alla ressa che c’è fuori dall’albergo. Ci sono anche dei fotografi!
Faccio loro un sorriso e sto per fermarmi a scatenare il mio charm quando l’uomo mi trascina su una di quelle carrozze Babbane e sono costretto a lasciar perdere.
Poco dopo, arriviamo davanti a una costruzione che sembra l’entrata di uno stadio, ma è anche completamente diversa dagli stadi di Quidditch, infatti è formata da una strada tutte curve e rettilinei, piena dei segno delle gomme.
Come faccio a sapere che sono i segni delle gomme?!
Cerco di non pensarci e mi avvio dentro uno spogliatoio, dove l’uomo mi fa indossare una tuta incredibilmente colorata e rigida, tanto che quando la indosso sono goffo come un manico di scopa, ma evito di parlare: sarebbe soltanto fiato sprecato.
«E quella?» chiedo guardando con gli occhi luccicanti una moto da corsa.
«Come sarebbe a dire? E’ la tua moto, no? E ora sbrigati, devi fare un giro di riscaldamento prima dell’inizio della gara!»
A quella frase comincio a saltellare come un idiota: non avrei mai pensato che un giorno avrei gareggiato con una moto, una moto vera!
Inizio a fare il giro del percorso e non mi stupisco di riuscire a guidare perfettamente, è normale.
Accelero moltissimo, senza però arrivare al limite, e assaporo la sensazione di libertà che mi dà. Ancora meglio di una scopa!
Tornato al traguardo, mi posiziono e osservo avvicinarsi le ombrelline – come faccio a sapere che si chiamano così?! Che cosa strana…
Mi tolgo il casco e le guardo con apprezzamento.
«Come ti senti, Sirius? Emozionato?» mi chiese una con un sorriso, che però non notai, troppo impegnato  a osservarle il seno.
«Abbastanza, è come se fosse sempre la prima volta» risposi distogliendo lo sguardo.
«Beh, ma vuoi vincere, no?».
«Certo! Ma l’importante è correre!» sorrisi.
Dopo non so quanto tempo, le ragazze se ne vanno e io mi rimetto il casco.
«Mi raccomando, Black! Mantieni la posizione!»
Sussulto a quelle parole, èa la voce di quell’uomo! Perché è dentro la mia testa?
Non faccio in tempo a rispondermi che scatta il via e allora parto, cercando di guadagnare subito la prima posizione.
Il tempo passa velocemente, mancano pochissimi giri alla fine della corsa e sono terzo.
«Sirius!»
Ignoro l’uomo e continuo a gareggiare, riuscendo a recuperare la seconda posizione.
«Sirius!»
Sono in un testa a testa con il primo, quando all’improvviso comincia a piovere. Non c’era neanche una nuvola, prima, come è possibile?
Chiudo gli occhi.
 
Sirius aprì gli occhi, fradicio e arrabbiato!
«Chi è stato?!» ruggì, guardandosi intorno e notando immediatamente suo fratello e Pet piegati in due per le risate, mentre Rem al suo fianco lo guardava serio con la bacchetta in mano.
«Remus?! Come hai potuto?!» chiese il ragazzo, saltando in piedi e buttandosi addosso all’amico.
«Hai rovinato il mio bellissimo sogno! Adesso tutto…» cominciò a urlare, poi si ricordò della foto e la tirò fuori da sotto il cuscino.
O meglio, tirò fuori quello che ne rimaneva.
Guardò l’amico ancora più arrabbiato: «La mia bambina! L’hai rovinata! Per farti perdonare me ne devi comprare una vera!»
I tre lo guardarono come se fosse impazzito.
«Ti devo regalare una ragazza?» chiese Lunastorta alzandosi in piedi.
Felpato urlò di rabbia: «No! Mi devi comprare una moto!».
 
NdA: Allora, direi di cominciare con le note tecniche.
Il corsivo e la prima persona presente servono per distinguere il sogno dalla realtà; ho pensato che fosse più adatto quel tempo per dare il senso del sogno.
Alla fine del sogno, più o meno, ci sono due “Sirius!” non in corsivo. Questo perché il sogno sta finendo e Remus chiama il suo amico.
 
Direi che sono stata cattivella con Sir, non gli ho fatto finire il sogno, ma è sempre così, no? Per lo meno, a me succede spesso di essere svegliata sul più bello!
La trama mi è venuta in mente appena ho saputo dell’incidente di Marco e questa è una mia dedica a quel ragazzo sempre allegro e solare, che somiglia, secondo me, al Sirius adolescente.
Spero che la storia vi sia piaciuta!
Ecco qui questa storia che, sinceramente, non mi aspettavo arrivasse così in alto!
Un saluto e un grazie alla giudiciA, alle altre  partecipanti e all'ispiratore di questa storia. Ciao Marco!
Bax bax, Malika
Il giudizio della giudiciA:
PRIMA CLASSIFICATA: _Malika_ con "Gara"

GRAMMATICA: 8,8
LESSICO: 9,9
ORIGINALITA': 10
CARATTERIZZAZIONE: 9,8
SOGNO/INCUBO: 9
TOTALE: 46,5
GIUDIZIO: E qui è l'originalità che raggiunge il culmine, perché credo che una fanfiction così non si sia mai vista. Qualche errorino quasi irrilevante accompagnato da altri - anche se pochi - un po' più seri ti ha tolto qualcosa in grammatica, ma per il resto è molto buona come storia. Il fatto che sia un omaggio a Marco Simoncelli, poi: tanto di cappello!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Malika