17/12/2011
4 recensioniThe red wire
Freddo. Alle gambe.
Ecco come mi sono svegliata.
Apro gli occhi. Dovevo essere caduta da molto in alto, perchè sono distesa a terra. Vedo le mie gambe color moka nude , i miei piedi, e nebbia. Tanta nebbia. Ovunque.
Mi sono alzata.
Sono circondata da nebbia, eppure sembra che io sia su un piano solido.
Dove sono?
Sono sola?
E, soprattutto, come sono finita lì?
Troppe domande in meno di un minuto. "Concentrati, Court! Vediamo di sistemare la faccenda. Pensa ai tuoi ultimi ricordi e forse capirai dove sei!". Dunque. I miei ultimi ricordi.
Total Drama. Duncan. Io e Duncan.
No, troppo indietro.
"Concentrati!"
Mi sto concentrando! Dunque .. ah sì! Le Hawaii! Doveva vedere chi vinceva la terza stagione, ma poi quel vulcano è eruttato e noi siamo corsi in acqua. Sì. Ora ricordo! Ero in acqua. Davanti a me Duncan e Gwen. Li stavo inseguendo, volevo superarlo e mostrare loro come sto bene adesso che sono sola. ma poi ho visto un ombra avvicinarsi sempre di più all'acqua, ed era sopra di me. E poi più nulla.
Ma allora ... se ero in acqua, e il masso mi ha colpito, vuol dire che sono morta e sono sul fondo del mare, no? Oh, ma certo che no! Non ho i vestiti bagnati.
E allora .. possibile che io sia morta e che questo sia "l'aldilà"? Me lo immaginavo diverso. Le suore ci dicevano sempre che l'aldilà era un posto favoloso, pieno di gioia, amore, luce, ma questo posto è pieno di tristezza, angoscia e nebbia.
E se fossi finita ... dall'altra parte? Oh Dio, lo sapevo, lo sapevo!
Mi scosto i capelli dal viso. E lo vedo.
Un filo. Un filo, sì, come quelli che si usano per cucire.
Un filo rosso, legato al mignolo della mia mano sinistra. Che ci fa un filo lì? E che abbia un legame al fatto che mi trovo in questo posto sconosciuto, dimenticato da Dio e dagli uomini?
Tocco il filo. Sì, è vero.
Con lo sguardo lo seguo. Cade giù, sulle mie gambe nude infreddolite, e sparisce nella nebbia.
Non so cosa, ma qualcosa dentro di me mi dice che lo devo seguire. Così, inizio a seguire il filo.
Entro dentro la nebbia. Che fredda. Accidenti a me e alla mia voglia di mettermi il vestito svolazzante! Le mie gambe sono congelate.
Esco dalla nebbia. Ci rientro di nuovo. Ci riesco di nuovo.
Eppure sento come un presentimento dentro di me. Ho il presentimento che all'altro capo del filo troverò qualcuno. Ma chi?
Entro in un ulteriore banco di nebbia. Mi fermo, e osservo il filo : sottile, rosso fuoco, al tatto quasi invisibile. Mi ricorda qualcosa ... qualcosa che ho sempre saputo, fin dal primo momento che ho visto il filo, ma che ho deliberatamente ignorato. Qualcosa che ho letto tanto tempo fa. "Secondo una tradizione popolare giapponese, quando due persone sono destinate l'una all'altra, sono legate insieme da un filo rosso."
No. Ti prego, fa che mi ricordi male io, che quando lessi questa frase, la lessi male.
Non voglio muovermi. Non voglio sapere chi ci sarà oltre questo banco di nebbia. Perchè so che sarà l'ultimo. Me lo sento.
Ma, non so come, riesco a rimettermi a seguire il filo rosso. Tengo lo sguardo basso, sui miei piedi scalzi, e sul filo.
E poi ... poi vedo delle scarpe. Converse nere, quelle un po’ in stile rock-punk.
Non c'è bisogno che io alzi la testa per sapere chi si trova davanti a me.
« Courtney ..» fa Duncan, con una voce tra il confuso, lo spaventato e lo scioccato « sai che cosa vuol dire questo filo? e dove siamo? »
Sento le lacrime scendermi. Lo so, Sono felice, vuol dire che Duncan non è di quella darkettona. Ma .. non mi sembra vero. Come direbbe Rebecca Logan, il finale felice non è per me.
«E' una lunga storia. Non credo ti piacerà»