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Autore: betacchi    17/12/2011    5 recensioni
Era strano, insomma, lui non poteva essersi innamorato proprio di lei. Lei non era perfetta, anzi. Era totalmente asimmetrica. E lui odiava le cose asimmetriche. Non se ne capacitava. Non capiva. Non riusciva a comprendere cosa provava nei suoi confronti. L'unica cosa che sapeva era che, quando c'era lei, tutto il mondo sembrava girare intorno alla sua figura.
No, non è possibile. Non può essere davvero ciò che penso. Che sia amore?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Death the Kid, Maka Albarn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda serata, a Death City. Tutti i meister erano ormai tornati nelle loro abitazioni, per prepararsi al grande evento che si sarebbe tenuto quella sera nella dimora del più importante tra i giovani della città: Dead The Kid, il figlio del Sommo Shinigami.

- Kid, sei pronto? Ormai manca poco, arriveranno tutti tra breve. - disse Liz aprendo la porta. Aveva addosso un semplice vestitino azzurro, che poco copriva il sinuoso corpo della buki.
Kid rimase impassibile. Non poteva di certo stupirlo una come lei, così asimmetrica.
- Si, ho capito. - si sistemò per un'ultima volta la cravatta ed uscì dalla camera per seguire una delle sue buki. L'altra, Patty, si stava divertendo con un toast.
- Eheheeh, guarda sorellona, il toast sembra un elefante! - dissi entusiasta del suo lavoro.
- Si, complimenti. Davvero. - Liz non sembrava molto interessata. Si sedette su di una sedia a sistemarsi le unghie.
Kid sbuffò. Mancavano pochi minuti all'arrivo dei suoi ospiti, e tutto era perfetto. Maniacalmente perfetto.
Si guardò ad uno degli specchi che c'erano in giro per l'enorme villa. Era praticamente simmetrico, e ciò lo fece sentire al settimo cielo. Pian piano spostò il suo sguardo dalle scarpe fino al busto, per poi alzare definitivamente la testa. Non avrebbe dovuto farlo.
Lì, impassibili, c'erano quelle inutili strisce bianche.
Erano lì, senza sapere quante crisi provocassero al giovane shinigami. Perchè il suo taglio perfetto doveva essere rovinato da quelle inutili strisce?
Per un po' aveva pensato di tingersi direttamente i capelli di bianco. Ma non c'era riuscito. Duravano poco, e poi ci stava male. Ed era molto noioso doversi fare la tinta insieme a Liz.
Un'espressione di disgusto si dipinse sul suo volto a quel solo pensiero. Ma essa sparì immediatamente. Era arrivata. Lei. Finalmente.
- Ehilà, Kid! Quanta roba! - Balck Star. Logicamente, la prima cosa che fece fu iniziare a mangiare tutto ciò che gli fosse capitato a tiro.
- Black Star, su, non fare così! - la povera Tsubaki. Come faceva a sopportarlo? Kid sorrise. Erano una strana coppia, ma efficace, dopotutto.
- Oh, Kid. -
Soul Eater Evans. Non che gli stesse antipatico. Ma provava un senso di repulsione nei suoi confronti.
- Ciao, Soul. -
Si allontanò subito dopo quel saluto. Non voleva passare molto tempo con lui. Passò a salutare tutti: Kirikou, con Pot of Fire e Pot of Thunder, i quali si misero subito a giocare senza sosta con Patty; Ox e Harvard, insieme a Kim e Jacque.
Era strano come si fossero sistemati. Kirkou chiacchierava con Liz e Harvard, mentre Kim e Ox si erano appartati per un po'. Soul stava divorando tutto insieme a Black Star, mentre Tsubaki cercava di fermarli.
In pochi minuti, la sala si riempì di gente. Meister e buki di tutti i generi stavano mangiando e chiacchierando animatamente.
Ma Kid non l'aveva ancora salutata.
Si affrettò nel balcone, dov'era sicuro di trovarla. E, infatti, lei era lì.
Aveva un semplice vestito beige, che metteva in risalto i suoi capelli chiari, che quella sera ricadevano sciolti sulle sue piccole spalle.
- Ehi. - La voce di Kid era tremante. Non si era mai sentito così.
- Ehi, Kid! - la voce allegra di Maka lo fece sorridere. Stava bene quando era con lei, era come se nulla importasse se lei c'era.
La ragazza sorrise.
- Quant'è bella. -
Quel pensiero rimbombava ovunque nella sua testa. Sembrava si potesse udire in ogni angolo del terrazzo. Forse, anche dentro sentivano ciò che stava pensando.
- Ehm...come va? Ho sentito mio padre e Stein che parlavano di un allenamento speciale per te e per Soul. - non sapeva che dire. Ed era uscita la cosa più stupida tra tutte.
Maka sembrava delusa. Si aspettava forse qualche altro tipo di domanda?
- Be', si, è una cosa particolare. - sorrise. Ma era un sorriso deluso. forse davvero si aspettava qualcos'altro.
- Be', vi divertirete di certo, tu e Soul. - pronunciò quel nome con un po' di amarezza nella voce.
Maka annui. Sembrava la fine della loro conversazione.
- E', è incredibile. Come può essere che con lei, proprio con lei, non riesca a comportarmi come vorrei? E' come se il mio cervello si bloccasse.-
Kid ormai non sapeva più che dire. Quasi non riusciva a mantenere quel suo aspetto impassibile e senza emozioni che aveva di solito.
- Senti, Kid. - Maka stava osservando Death City illuminata a giorno da varie luci.
Kid rimase in ascolto, senza dire nulla, lasciando che Maka continuasse da sola.
- Vedi, mi chiedevo.. - il volto della ragazza si fece tutto rosso, d'un tratto.
Possibile che lei fosse in imbarazzo quanto lo era lo Shinigami? No, non era possibile. Sarà stata un illusione.
- Cosa? - ormai la voce di Kid era come un lieve sussurro. Non sapeva come comportarsi.
Maka si voltò verso di lui. - Lo so che non ti piace, Soul. Ma io gli voglio bene, e voglio bene anche a te. Non mi piace vedervi così. All'inizio, quando combattevamo per salvare le vite di tutti, non eravate così. Eravate buoni amici. Io…io non capisco. Perché? - la sua voce si fece tremante, e delle lacrime iniziarono a rigare il suo bel viso.
Kid le si avvicinò. Non sopportava di vederla piangere. Era anche disposto a stare con Soul, a trattarlo come un amico, purché lei fosse felice. Era disposto a tutto per lei, anche a vivere in un mondo imperfetto. L'unica cosa che gli interessava era lei, il suo sorriso che poteva illuminare anche la più nera delle notti.
- Noi non siamo amici, Maka. Non possiamo esserlo, perché siamo, come dire, rivali. - Kid marcò bene quest'ultima parola. Non voleva essere duro (il suo sguardo era più dolce del solito) ma doveva farle capire cosa provava. Questa era l'occasione giusta per farlo.
Maka non rispose subito. Non aveva ben capito. - E' perché non riuscite a sintonizzare le vostre anime sulla stessa onda? E' per questo? -
Kid sorrise. Maka era davvero ingenua, a volte. - No, non è per quello. Diciamo, forse, una questione di cuore. - non sapeva come porla, se non in quel modo.
Lui e Soul non si odiavano, ma non potevano essere amici. Non potevano, perché sapevano perfettamente cosa provavano entrambi per Maka.
La ragazza arrossi. Aveva forse capito? - Di..di cuore? Per..per una ragazza? -
- Si. -
- Quindi…io, io.. - si indicò mentre cercava di balbettare qualcosa.
Kid si limitò ad annuire, arrossendo vistosamente.
Maka lo guardò esterrefatta. Non ci credeva. Non era possibile. Non lei. Ma era certa di ciò che provava Soul. Lo sapeva, e per questo ormai non riusciva più ad usarlo come una volta. - E voi per questo non vi parlate?! - gridò. Fu un miracolo che non la sentirono anche dentro. Kid sgranò gli occhi. - Che? - non capiva che reazione aveva suscitato nella ragazza.
- Siete stupidi! Non capite che non mi interessate? Io voglio soltanto esservi amica. Siete importanti, e non voglio rovinare tutto con simili scemenze. - Maka chinò la testa. Stava per piangere; non riusciva più a trattenere le lacrime. Delle lacrime vere, stavolta, di quelle che non si limitano a scivolarti sul viso, ma che ti segnano a vita.
Kid l'abbracciò, mentre lei scoppiava definitivamente a piangere. Iniziò ad accarezzarle i capelli. Era strano come andavano a finire le cose.
Mentre le toccava i suoi soffici capelli, si rese subito conto di quanto fossero imperfetti. C'erano doppie punte e ciocche più lunghe di altre. Ma non gli importava. Non se era lei.
- Stai calma. Nessuno dei due può smettere di provare ciò che sente per te. E tu devi decidere. Non puoi non fare una scelta, in questo caso. - le sussurrò dolcemente. Non voleva metterla in ansia. Voleva solo che lei fosse felice.
- Io non so che fare, Kid. Non lo so davvero. Io…io voglio bene sia a te che a Soul. - Maka era distrutta. Sapeva benissimo che con Soul era diverso. Lo vedeva come un fratello minore, come un migliore amico, ma non come un possibile ragazzo.
Kid annui. Continuò ad abbracciarla, ma aveva paura di aver perso, ormai.
Maka continuò a singhiozzare. Ma perché lo faceva? Sapeva perfettamente che con Kid si sentiva bene. Era al sicuro, con lui, ed era felice. Poteva ridere e scherzare sul suo modo di fare, poteva rassicurarlo quando aveva i suoi attacchi e la faceva sentir bene aiutarlo nella sua mania di perfezione. Lei voleva stare con lui, e non le importava se era esagerato. Non le importava se era mille volte più bravo e bello di lei; non le importava se la gente avrebbe riso di loro o se avessero detto che non andavano bene insieme. A lei importava solo lui.
La ragazza si staccò dal giovane Shinigami. Si asciugò le lacrime e lo baciò.
Lo fece con decisione, ma senza troppa fretta. Voleva assaporare quel momento; voleva che non finisse mai, che fosse eterno.
Kid fu sorpreso. Ma solo per poco. Quindi aveva scelto lui! Anche se era un semplice rifiuto, lei aveva scelto lui!
Lo Shingami abbracciò la giovane Meister, continuando a baciarla. Voleva che quel piccolo momento durasse per sempre.
Dopo attimi che sembrarono secoli, i sue smisero di baciarsi, e si limitarono a guardarsi negli occhi.
- Ti sto affidando la cosa a me più cara, Shinigami. Vedi di non rovinarla. - la ragazza sorrise. Finalmente era felice, dopo tanto tempo. Kid le diede un bacio. A stampo, semplice, ma pieno d'amore. Si, perché ormai il giovane non sapeva come altro descrivere ciò che provava se non usando quella parola.
Amore.
- Stai tranquilla, lo tratterò come se fosse la cosa più preziosa che esista a questo mondo. -
   
 
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