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Autore: Morwen_    18/12/2011    4 recensioni
Sapeva che sarebbe potuto succedere, la madre l'aveva messa in guardia, ma lei non le aveva dato ascolto perchè credeva in loro. Sperava non andasse a finire in quel modo. Aveva riposto forse troppa fiducia in Eugene.
[Rapunzel/Eugene]
Genere: Malinconico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel sogno di un inutile ragazzina
 

Il freddo della sera sembra entrarle dentro e aumentare la paura e l’angoscia che Eugene non tornasse più.
Ora che aveva avuto quello che voleva da tutto quel viaggio, non ci sarebbe stato più nessun motivo per tornare da lei. Un brivido le corre lungo la schiena, e preoccupata, negli occhi uno sguardo stralunato, si volta verso il suo amico Pascal come se lui potesse dargli tutte le risposte di cui ha bisogno; come se potesse confortarla in quel momento d’angoscia.
Un rumore la distrae, e la figura di un uomo che si sta avvicinando le fa tirare un sospiro di sollievo.
“Ah, cominciavo a credere che fossi scappato con la corona abbandonando a me.” Commenta con la sua solita ingenua e innocente sincerità, che solamente una ragazza che non ha ancora affrontato tutte le difficoltà e il dolore che la vita ti pone davanti può possedere.
La piccola luce di speranza che s’è accesa dentro di lei però si spegne all’istante quando le figure diventano due; entrambe troppo grandi e possenti per essere Eugene. Un tuffo al cuore la colpisce, e l’unica cosa che riesce a pensare è che quello che sta vedendo non può essere la verità. Lui non può davvero averla abbandonata, non dopo tutto quello che hanno passato, non dopo quello sguardo rivoltole qualche minuto prima sulla barca.
“L’ha fatto.” La voce bassa e roca di uno dei due uomini le conferma i suoi sospetti; dentro si sé però non può ancora crederci.
“Cosa? No. E’ impossibile.” La sua testardaggine, o meglio dire la sua speranza, è dura a morire anche quando ormai ti rendi conto che tutto porta ad un'unica e semplice risposta.
Se n’è andato.
“Guarda tu stessa.” La invita l’uomo. Rapunzel si avvicina alla riva del lago, lo sguardo perso a fissare la figura di un imbarcazione in lontananza, ma non troppo lontana per evitare che lei riconosca quel suo profilo inconfondibile. Quel suo ciuffo sbarazzino di capelli davanti gli occhi, quella sua figura dalle spalle larghe, quel naso che nessuno era mai riuscito a ritrarre in maniera esatta. Non può essere che Eugene.
Il sentimento che colpisce la giovane ragazza appena giunge a quella conclusione è talmente forte, e le procura un dolore al petto così grande che l’unica cosa che può fare è liberarlo, dargli sfogo. Trattenerlo le è troppo difficile.
“Eugene!” Gride. “Eugene!” La sua voce è piena di speranze perdute, di paura, di supplica. Una semplice richiesta, l’ultimo flebile tentativo inutile di riportarlo da sé.
Aveva sempre sospettato per potesse accadere, dentro di se sentiva la paura che prima o poi lui l’abbandonasse, sua madre l’aveva anche messa in guardia, ma lei non aveva voluto darle ascolto perché credeva in loro. Credeva in Eugene e credeva in se stessa.
Credeva all’aiuto che lui era da sempre stato disposto a darle.
Credeva nel suo sorriso, nel suo comportamento da cattivo ragazzo che in fondo non era.
Credeva nella sua storia, credeva anche in Flynn.
Credeva nel tono canzonatorio e caldo con il quale la chiamava biondina.
Credeva nelle risate che riusciva a toglierle.
Credeva nel suo estremo egocentrismo, e alla sua estrema sicurezza di se stesso.
Credeva che lui l’avesse capita; avesse compreso la sua vita.
Credeva che avessero qualcosa, quel legame fatto di fiducia e sincerità.
Credeva che lui si fosse reso conto che per lei ora era molto più di una semplice guida.
Credeva nella sua presenza costante al suo fianco.
Credeva alla delicatezza, che rasentava quasi la venerazione, con il quale lui l’aveva toccata quando avevano ballato al villaggio.
Credeva alla loro semplice e pura complicità.
Credeva nei suoi sguardi, nelle sue parole, credeva di essere davvero il suo nuovo sogno.
Ma era stata tutta un enorme illusione. Che cosa pensava di ottenere da lui? In cosa avevo sperato?
Nel sogno di un inutile ragazzina, ecco in cosa aveva creduto.  Un inutile ragazzina che ancora non sapeva distinguere un inganno mascherato per stupenda verità.
Aveva sperato che i gesti di lui avessero come fine un qualcosa di più, ma evidentemente non era così.
Ancora una volta, Flynn era riuscito a prevalere su Eugene.

 


Premetto che è la prima volta che scrivo su di loro, perciò siate clementi.
Era da un po’ che avevo questo scritto in una cartella del pc e non mi ero mai decisa a postarlo. Almeno fino ad ora. Sinceramente ho amato questo cartone, è uno dei tanti della Disney che mi ha davvero colpito e ringrazierò sempre mia sorella per avermi costretto a guardarlo con lei.
Diciamo che questo è una specie di excursus sui pensieri di Rapunzel di quando si accorge che Eugene se n’è  andato, o meglio quando l’hanno costretto ad andarsene  legandolo alla barca. Appena l’ho visto quel momento mi è rimasto davvero impresso e ho deciso di scriverci qualcosa; questo è quello che secondo me lei potrebbe essersi ritrovata a pensare. Spero di non aver fatto un pasticcio e che sia quanto meno passabile. Mi piacerebbe sentire il vostro parere *-*
Un abbraccio, Morwen 

 

  
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