18/12/2011
3 recensioni
Okay, finalmente l'ho scritta. Non sono neppure andata a rileggerla, quindi sarà piena zeppa di errori I guess.
Non importa, sono di fretta e dovevo pubblicarla.
I personaggi non mi appartengono, sono frutto dell'immaginazione di Kishimoto-sensei e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Bene, godetevela :3
Spero vi piaccia pasticcini!
Red Fox
L'ultimo Addio
La pioggia scende incessante sul Paese del Fuoco. Kurenai ha sempre odiato la pioggia, per qualche motivo le trasmette una sensazione d'angoscia. Osserva le goccioline disegnare linee sconnesse e imprevedibili sul vetro freddo da cui sta osservando Konoha.
Konoha.
Il suo Villaggio.
Il luogo in cui spera di far crescere i suoi figli, il posto che vorrebbe rendere complice e partecipe della vita matrimoniale con Asuma, la terra che vorrebbe calpestare ogni un giorno, da vecchia, quando il suo corpo non sarà più in grado di combattere.
Perché Asuma gliel'ha chiesto, nell'ombra della loro camera da letto, tra i loro gemiti sommessi, tra l'eccitazione crescente: mi vuoi sposare? E Kurenai non è mai stata più felice in vita sua di rispondere con un flebile sì, proprio mentre veniva.
Perché: sì. Kurenai Yuhi ama Asuma Sarutobi e vuole sposarlo. Vuole averlo accanto giorno dopo giorno, vuole portare in grembo i suoi bambini, vuole svegliarsi accanto a lui ogni mattina, vuole vederlo sorridere. Un'improvviso fulmine squarcia il cielo, mentre la donna innaffia le sue amate piante. L'innaffiatoio le scivola di mano e cade con un tonfo sordo. La sensazione d'angoscia si fa sempre più largo dentro di lei, la mano sale al cuore, come per cercare di proteggerlo dal dolore che sa proverà. Deglutisce, Kurenai, girando le spalle alla finestra e andando a recuperare uno straccio per asciugare l'acqua che è caduta sul pavimento rovinato del suo appartamentino. Quando afferra lo straccio e lo stinge tra le mani, sente come una fitta attraversare il suo ventre. Le braccia vanno immediatamente a accarezzare la sua pancia ancora piatta, come per rassicurare il piccolo essere non ancora formato, non ancora vivo, non ancora bambino. Lo culla, sussurrandogli parole dolci, stringendo la pelle morbida e profumata del suo ventre, come solo una mamma può fare. -Andrà tutto bene, piccolo mio.- mormora rassicurante, ma la falsità delle sue stesse parole le appare chiara, dolorosa. Chiude gli occhi e si volta, decisa ad non affrontare la verità. Si avvicina alla finestra e si abbassa, sedendosi sul parquet chiaro e asciugando la chiazza d'acqua. Fischietta anche, sperando di riuscire a far svanire quella terribile sensazione che le comprime lo stomaco, la gola, il cuore. Quando si alza, lancia uno sguardo fuori dalla finestra. Il feto del suo bambino si agita nuovamente, e Kurenai non può più ignorare la realtà.
Perché quella pioggia, quel grigiore, quella leggera nebbia stanno cercando di dirle qualcosa. Le stanno inviando un messaggio. E lei non può scappare dalla triste e crudele verità.
Dai suoi occhi cadono mute lacrime, silenziose solcano il profilo del suo volto, cadono sul pavimento freddo, e anche lei vorrebbe lasciarsi cadere, annullarsi per non sentire il dolore.
Ma non può.
Perché Asuma la ama, comunque e nonostante, e lei porta in grembo un piccolo Sarutobi.
Perciò, anche se singhiozzando, anche piangendo, crollando e lasciando morire una parte del suo cuore: -Ti amo.- ammette, lasciando cadere le lacrime sul pavimento freddo. -addio.-
La pioggia continua a scendere, crudele; la vita continua, inesorabile; vede Kakashi allenare i suoi allievi. Sembra tutto normale, ordinario, il solito.
Ma lei non si sposerà. Non avrà Asuma accanto giorno dopo giorno; non si sveglierà affianco a lui ogni mattina; non lo vedrà più sorridere.
Però una cosa le rimane.
Crescerà suo figlio.