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Autore: LeftEye    04/08/2006    31 recensioni
Ho preso l'ispirazione per questa fic da una puntata di Un medico in famiglia che ho visto l'altro giorno. Ho avuto un'illuminazione e non ho resistito, l'ho scritta subito.
Bussò alla porta con le ginocchia che tremavano e le mani sudaticce.
“Forza, ce la puoi fare. Se la ami veramente, ci riuscirai” pensò per farsi forza.
«Sono venuto per parlare con il signor Vegeta.»
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussò alla porta con le ginocchia che tremavano e le mani sudaticce.
“Forza, ce la puoi fare. Se la ami veramente, ci riuscirai” pensò per farsi forza.
Venne ad aprirgli la dolce e gentile signora Briefs.
«Ciao Jimmy, come stai?» chiese sorridendogli cordialmente.
Lei era sempre molto buona con lui.
«Molto bene, grazie signora» rispose Jimmy riacquistando un po’ di sicurezza.
«Vieni, entra pure» disse Bulma, facendogli strada lungo l’enorme edificio. «Bra è in camera sua, sarà molto felice di vederti.»
«Veramente signora, non sono qui per Bra oggi» spiegò Jimmy. «Sono venuto per parlare con il signor Vegeta.»
Bulma sgranò gli occhi, non credendo alle proprie orecchie; poi si accorse dell’inusuale abbigliamento del ragazzo.
Quel giorno era vestito in modo molto elegante, quasi fosse un giorno speciale: portava un completo di giacca e cravatta, aveva i capelli perfettamente pettinati e lisciati all’indietro con il gel, e doveva aver usato del dopobarba… parecchio dopobarba.
Sul suo volto non c’era la solita espressione raggiante, ma uno sguardo tetro e spaventato denotava il suo terrore e la sua incertezza.
Sembrava pronto per il suo funerale.
«Ne sei sicuro?» gli chiese Bulma, massaggiandosi le mani, segno evidente della sua agitazione.
Jimmy fece un respiro profondo.
“Ormai sono qua.”
«Sì, ne sono sicuro. E’ una questione molto importante. Il signor Vegeta è in casa?»
“Fa che sia fuori fa che sia fuori fa che…”
«Sì, è in salotto» rispose la signora Briefs. «Ti accompagno» disse appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo e guidandolo lungo i corridoi della casa.
Si fermarono davanti ad una porta; Bulma l’aprì ed entrò facendo segno a Jimmy di aspettarla fuori.
«Vegeta, c’è Jimmy.»
«E che cavolo me ne dovrebbe importare?»
Al suono di quella voce bassa e impetuosa, dal tono irritato, Jimmy iniziò nuovamente a sudare.
«Vuole parlare con te.»
«Con me?»
«Esatto. Lo faccio entrare. Mi raccomando, Vegeta…»
Come risposta, Bulma ricevette un basso grugnito.
La donna fece segno a Jimmy di entrare, e poi se ne andò, rimanendo però nelle vicinanze nel caso ci fosse stato bisogno del suo intervento.
Non che non si fidasse di Vegeta, ma quando si trattava di Bra sapeva essere molto protettivo nei suoi confronti.
Sperava solo che Jimmy non gli dicesse nulla che potesse farlo arrabbiare.
In fondo, a quella giovane età si fanno spesso cose stupide e troppo azzardate.

Il ragazzo si avvicinò cautamente al divano sul quale era seduto Vegeta.
Il cuore gli batteva a mille.
Credette di avere un infarto quando Vegeta posò i suoi occhi neri e terrificanti su di lui.
«Buongiorno, signor Vegeta. Io…»
«Vuoi una birra?» lo interruppe l’uomo mostrandogli la bottiglia di vetro che aveva in mano.
«Non sono ancora maggiorenne, non posso bere alcolici» rispose cautamente il ragazzo.
Era giovane ma non scemo!
Vegeta sbuffò divertito.
«Tanto non te l’avrei data comunque» ribatté con un ghigno. «Che cosa vuoi?» chiese poi con fare sbrigativo.
"Non sta facendo niente di importante, cinque minuti me li potrebbe anche concedere senza lamentarsi" pensò Jimmy.
Vegeta si voltò di nuovo a fissarlo torvo e il ragazzo si chiese se quell'uomo per caso leggesse nel pensiero.
Nel dubbio, meglio avere pensieri educati nei suoi confronti.
Deglutì, si schiarì la voce e prese parola:
«Signor Vegeta, sono qui per parlarle da uomo a uomo...»
Venne interrotto da una risata sarcastica.
«Sono venuto a parlarle» proseguì, continuando a sudare freddo, «di sua figlia Bra.»
«Ma va? Non l'avrei mai detto» sbottò ironico Vegeta. «E che cosa vorrai mai da Bra??»
Adesso.
O ora o mai più.
 «Voglio chiedere a lei, signor Vegeta, la mano di sua figlia.»
Vegeta, che in quel momento stava sorseggiando la sua bibita, sputò tutto fuori.
Fissò il vuoto per alcuni istanti, dopodichè si voltò verso Jimmy e scoppiò in una sonora risata.
"Mi sta ridendo in faccia! Ma come si permette?? Beh... almeno non mi ha preso a calci nel sedere..."
«Moccioso» esclamò Vegeta dopo essersi ripreso.  «Devo dire che mi stupisci! Non ti facevo così divertente!»
«Io... io non sto scherzando, signore» ribatté Jimmy, sentendosi un po' offeso.
«Sì, sì, questo l'avevo capito... » gli assicurò Vegeta.
"Adesso mi ammazza" pensò il ragazzo.
Ma quel giorno, evidentemente, il padre di Bra doveva essere di buon umore.
«E così, vuoi sposare mia figlia? Beh, devo ammettere che sei stato molto leale a chiederlo prima a me... ma soprattutto sei stato molto coraggioso. Sì... penso che potrò fare un pensierino su di te per mia figlia... Ma non ora» terminò con voce grave. «Da quanto vi conoscete, tu e Bra?»
«Ehm... da due anni, circa» rispose Jimmy.
«E' troppo poco» decretò Vegeta.
Jimmy, utilizzando tutto il coraggio di cui disponeva, tentò per un'altra via:
«E allora che ne dice se ne frattempo ci fidanziamo?»
«Può essere una buona idea» accordò Vegeta. «Ma, senti, Coso... come ti chiami??»
«Jimmy.»
«Jimmy... non pensare che questo fidanzamento ti permetta di prenderti delle libertà con Bra. Mi sono spiegato?» disse Vegeta avvicinandosi minacciosamente al ragazzo.
«Sìsìsìsìsì certo signore!!» rispose con enfasi Jimmy. Per la paura, in quel momento gli avrebbe promesso anche di diventare suo schiavo a vita.
Poi si rese conto che il suo sogno era stato realizzato.
Era ufficialmente fidanzato con Bra.
E aveva la benedizione di suo padre.
Un gran sorriso si allargò sul suo volto.
«Che hai da sorridere?» gli chiese Vegeta. «Non è mica finita qui! Devi vedere se anche Bra vuole fidanzarsi con te. Ma prima... dobbiamo discutere di alcune cosette.»
«Tutto quello che vuole signore!»
«Ti concederò la mano di mia figlia ad una condizione, anzi diverse condizioni: non ti chiuderai in camera con lei, non guarderai mai al di sotto del suo collo, non la toccherai, non la bacerai finchè non sarete sposati. Chiaro?»
«Chiarissimo!!»
«E, ultima cosa, non la porterai fuori di casa finchè non avrete finito l'asilo. Intesi?»
«Sissignore!»
«Ora vai, moccioso, Bra ti starà aspettando per andare a giocare. Ah, un'ultima cosa: vedi di farla vincere a nascondino.»
«Non si preoccupi signor Vegeta, farei di tutto pur di rendere felice sua figlia!» rispose Jimmy mostrando un sorriso a trentadue denti, anzi, ventinove, dato che gli erano già caduti tre dentini da latte. «Grazie mille signor Vegeta!»
«Sparisci, prima che cambi idea!» esclamò l'uomo, ritornando serio e minaccioso.
Il bambino trotterellò fuori dal soggiorno e andò a raggiungere la piccola Bra.
Bulma, che aveva sentito tutto, entrò in salotto ridendo a crepapelle.
Si sedette accanto al marito e si appoggiò alla sua spalla, con le lacrime agli occhi.
«Sei stato formidabile!! Davvero un padre modello!» esclamò.
Vegeta bevve un altro sorso dalla bottiglia e poi sbuffò:
«Quattro anni. Quel moccioso è fuori di testa.»
«E' innamorato! Qualunque ragazzo andrebbe fuori di testa per la nostra splendida Bra!»
«Speriamo che vadano d'accordo.»
«Bra lo tratterà come uno schiavetto. Spero non se ne approfitti troppo. Forse è meglio se li vado a controllare?»
«No, resta qui. Lasciamo che il moccioso impari com'è la vita matrimoniale» disse Vegeta porgendo alla moglie la bottiglia. «Vuoi un po' di aranciata?»

   
 
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