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Autore: Lady of the Night    18/12/2011    1 recensioni
Se Cassandra prima che i poemi cominciassero a parlare del suo mondo si fosse recata in viaggio con il padre per visitare un tempio e lì avesse conosciuto Clitemnestra e attraverso lei Apollo, il dio che fece innamorare si sé?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, 
sono L.
É la mia prima fic, anche se sono anni che ne leggo avidamente.
Premetto di conoscere molto bene i miti e che so che questa è una storia che si distacca molto dalle fonti che noi abbiamo. È frutto della mia immaginazione ed è stata scritta di getto.
Spero che qualcuno la legga e la commenti, le critiche sono più che ben accette perché so che ne ho bisogno. Mi scuso per gli errori che  potrebbero esserci (specie di sintassi).
Aspetto il vostro parere
L.
 
 
 
É notte, il vento porta da lontano il profumo del mare e dei falò sulle colline che tengono lontani i forti lupi. Ogni tanto una brezza porta alle orecchie delle giovani vestali un motivo suonato con un rudimentale flauto. Il tempio domina tutta la città,  tra le colonne si intravedono le luci della città e la luna che scintilla sul mare. Una ragazza è arrivata quella mattina all'alba per cominciare gli studi e che la porteranno a divenire una possibile sacerdotessa, se invece deciderà di sposarsi e rinunciare al suo status di vergine la famiglia le troverà un marito. 
La giovane guarda la sua vicina, ha le labbra rosse e i denti lievemente affilati, li ha notati quando si sono scambiate il saluto formale.  Anche lei è la figlia di un sovrano. Tiene i capelli neri legati con dei nastri di oro puro, la sua pelle è abbronzata e sapientemente unta, il suo corpo è longilineo e forte: pratica la lotta con i suoi fratelli e i giovani della reggia in pochi sono in grado di batterla, questa è la voce che le è giunta dalle sue ancelle.
Si deve sposare tra pochi anni e è qui per porgere la sua offerta a Era. La sua voce roca e cantilenante la raggiunge come un sospiro: “Cassandra principessa barbara, benvenuta nella dimora della dea alla quale noi tutte siamo devote, Era la signora della casa.”  La perfora con i suoi enigmatici occhi grigi, Cassandra non riesce a trattenere un brivido al contatto con la mano di Clitemnestra, è fredda anche se sono in estate. È famosa anche fuori dalla sua reggia, dicono che la sua mente sia più fine di quella di un uomo e per questo il padre le permette di assistere alle discussioni e ne consulta il parere al pari dei due fratelli gemelli.
Le porge una coppa di vino delicato, Cassandra è ammaliata dalle sue movenze aggraziate. Nessuno  può stupirsi se Agamennone l'abbia scelta come sua moglie, dicono che lui sarà un potente comandante in grado di muovere eserciti immensi con il suono della voce. Di lui le ha parlato il fratello, Eleno. Sono molto vicini sia per età che per carattere, anche se Cassandra è solo una delle tante figlie di Priamo Eleno le è sempre stato vicino e anche ora nelle rare occasioni di incontro ha per lei attenzioni che nessuno le degna.
Intanto Clitemnestra ha sollevato la veste e ha cominciato a bagnarsi con dell'acqua fresca. Cassandra la guarda ammirata, le goccioline le scivolano sulle braccia lasciando tracce umide che la luce lunare fa brillare, in breve la giovane principessa sembra una nereide. Luccicante d'acqua e luna. La raggiungono altre fanciulle come lei belle e leggiadre e assieme lasciano il maestoso tempio per inoltrarsi tra gli ulivi e le betulle. La principessa barbara non sa cosa fare ma poi le segue e nascosta tra gli alberi le vede ballare alla luce della luna e delle stelle brillanti. L'innocente figura guarda la figlia di Leda che si muove tra le fronde con le sue compagne i loro corpi si sfiorano in un modo che affascina la principessa barbara.
Dopo poco dalle fonde emergono dei giovani prestanti che baciano le fanciulle e ne sfiorano le vesti candide. Cassandra capisce che non tutti sono umani, alcuni sprigionano una forza oscura e misteriosa. Una figura le si avvicina e la principessa si ritira e torna al tempio non prima di aver visto il volto dell'uomo, capelli ramati legati con lacci di cuoio e occhi azzurri, la sua pelle manteneva la sua tonalità dorata anche sotto i raggi delle stelle.
Lei sa che lui l'ha vista e sa che a delle vergini è proibito avere certi contatti con gli uomini, anche se s tratta di dei.
Mentre dorme sogna le giovani che ballano e il giovane divino è con lei e le sfiora delicatamente il viso con la mano prima di portarla via con sé.
Cassandra è giunta al tempio già da due giorni, ma non si è più addentrata nella foresta anche se ha sentito le compagne tornare a notte fonda. Tra pochi giorni farà ritorno a casa, ma prima accompagnerà il padre e i fratelli in un viaggio a rendere onore ai re vicini, sa che ricedrà la principessa figlia di Leda e parteciperà al suo fidanzamento.
Durante le ultime notti ha sognato lo sconosciuto principe divino e tutte le volte ballava con lui.
Ne è ossessionata e lo pensa sempre, non ha avuto il coraggio di chiedere di lui a Clitemnestra, è sicura che l'altra giovane sappia chi sia.
Il suo ultimo giorno al tempio è scesa fino al mare dove ha trovato una conchiglia di un bianco cangiante, l'ha posta su un cordoncino e se l'è legata al collo. 
Ha pettinato i capelli e ha cambiato la veste, imitando il drappeggio delle compagne. La giovane che ha dorme con lei le ha donato un fiore che ha legato vicino all'orecchio.
Perché quella sera ha deciso di recarsi con loro nel bosco e in qualche modo Clitemnestra lo ha capito, dopo aver pregato la Dea e averne adornato la statua con corone di fiori la figlia di Leda le si avvicina e con la sua voce suadente le sussurra poche parole: ”Ha chiesto di te, principessa barbara, non deluderlo.” 
Cassandra segue le giovani nel bosco, ora la luna è completamente piena. Non ha bisogno di guardarsi intorno per sapere che lui è lì e la sta aspettando.
Due fanciulle la trascinano e assieme danzano muovendosi poco e lasciando che la brezza notturna muova i loro capelli. A occhi socchiusi vede Clitemnestra che le si avvicina e la vede chinarsi su di lei e baciarla sulla bocca, quando si staccano Cassandra ha le guance imporporate e gli occhi spalancati, altre giovani le si avvicinano e  le loro mani la sfiorano tracciando con la punta delle dita segni con acqua che la fa risplendere. Nuovamente viene baciata e sente dentro di sé emozioni che si scontrano, quando riapre gli occhi vede di fronte sé il Dio che comincia a suonare per lei un'arpa e le giovani cominciano a girare sempre più velocemente, ma Cassandra ha occhi solo per lui, per Apollo. Egli la guarda negli occhi mentre la melodia cresce in un delirio che sembra senza fine mentre l'innocenza scompare e lascia posto a qualcosa di nuovo e meno puro. Apollo le si avvicina e lei sente le sue labbra sul collo che lentamente si muovono. Istintivamente getta indietro il capo donandosi a lui mentre attorno a loro la melodia cresce di intensità superando ogni limite umano. Sa che le mani di Clitemnestra la principessa crudele le stanno stringendo i seni mentre il Dio la bacia sino a quando lei non sente più nulla. Una parte di lei è consapevole di quello che le sta accadendo, delle sue mani che timide cercano un contatto con il corpo solido di Apollo, delle labbra di Clitemnestra sulla sua spalla, di quelle sul suo collo del Dio e  della musica che li circonda, una melodia ancestrale.
Tutto si mischia e cresce di intensità e di colpo smette, Apollo e i suoi seguaci spariscono e le giovani fanno ritorno al tempio. Clitemnestra le pettina i lunghi capelli biondi fino a quando non brillano, quando Cassandra sta per addormentarsi si china su di lei e la bacia a lungo.
Un mese dopo le giovani si rivedono, ma mostrano una delicata freddezza, Cassandra ricorda poco se non le labbra del suo Dio protettore mentre la figlia di Leda celebra il suo fidanzamento con il Re dei Re, Clitemnestra si stanca in fretta e ora avrà una nuova casa da amministrare con il marito, il capriccio di legarsi alla principessa barbara è sparito.
Cassandra le fa dono di un pendaglio color del sangue che viene apprezzato dalla principessa Sparta.
Sono presenti i maggiori re e principi, accanto a lei prende posto la regina di una piccola isola, Itaca. Porta i capelli scuri raccolti sulla nuca e un bimbo nella pancia. Cassandra ne vede la rotondità e sorride, ricambiata.
Ci sono anche i gemelli Castore e Polluce, due gocce d'acqua dai magnetici occhi grigi. 
Achille che possessivamente stringe il braccio del suo vicino, Patroclo. C'è il fratello di Agamennone, Menelao e la sua futura sposa: Elena, la sorella di Clitemnestra. Mai donna fu o sarà così bella, i delicati tratti del viso sono incorniciati da folti capelli bianchi e lucenti. Gli occhi blu profondi e le labbra rosse. 
Hanno avuto modo di parlare lei e la fanciulla che supera in bellezza persino le dee, hanno parlato a lungo prima di dormire e sono divenute amiche.
Le ha raccontato che ogni notte sogna il suo Dio e che dal loro incontro quella notte riesce prevedere fatti del futuro. Elena le ha consigliato di tacerne a Clitemnestra e a chiunque. Di dimenticarsi di Apollo, ma come può fare una mortale a negarsi a ciò che più desidera?
Elena teme la sorella e Cassandra comincia a pensare che non abbia torto. Si è accorta delle attenzioni che Agamennone le concede, di come non riesca a distogliere lo sguardo dalla piccola barbara anche se accanto a lui siede la più affascinante e carismatica donna dell'intera Grecia. 
Clitemnestra le ha rivolto uno sguardo di ghiaccio e uno dei suoi lupi ha ringhiato contro a Cassandra che ha capito che farsi affascinare dal potente re non porterà nulla di buono. Né ora, né mai.
  
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