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Autore: _res_    18/12/2011    1 recensioni
-...io per Natale non ho mai visto un paesaggio come questo, con la neve intendo, e la tv non conta. Tu invece, vieni dall’Italia e ogni volta che torni da lì mi racconti sempre di questa coltre di acqua ghiacciata che ricopre tutto e di quanto vi divertite! Questa pallina non ha fatto altro che ricordarmi questo e…-
Il Natale in California non ha certo la neve, ma la magia di questa festa non manca! Ecco cosa succede durante la sua preparazione.
Una piccola one-shot ispirata a 'Huntington Beach:quando il vento porta via le parole'
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 Dicembre

- Dai Bry! Sbrigati a portare giù quegli scatoloni!-
La voce forte di Aris gli arrivò mentre stava tentando con tutte le sue forze di vedere dove stava mettendo i piedi, per non cadere dalle scale.
- Ehi! Vedi di non rompere! Non vedo nemmeno dove sto andando, visto che mi hai caricato così tanto che faccio fatica persino a portare tut… oh! Cazzo! –
Tutto ciò che si sentì dopo fu il rumore di un tonfo spaventoso, che fece precipitare Aris nell’entrata di casa dove si trovava la rampa di scale. Uno degli scatoloni era caduto per terra mezzo aperto e alcune palline, per fortuna illese, rotolavano per terra formando disegni misteriosi, come stelle nel cielo. L’altro scatolone si trovava qualche gradino più in su assieme insieme ad altre due scatole più piccole. Una delle due conteneva del muschio, che era fuoriuscito spargendosi per gli scalini, mentre l’altra conteneva le statuine nuove che la madre di Aris si era fatta spedire qualche giorno prima dall’Italia. La ragazza spostò lo sguardo più in alto e lì vi trovò l’amico seduto per terra.
- Bry! Stai bene? –
Aris fece i gradini a due a due, ben attenta a non petare nulla che l’avrebbe potuta fa cadere, e si accovacciò accanto a Brian, intento a massaggiarsi il sedere.
- Secondo te? Ahia! Cazzo che botta! Giuro che la prossima volta te li porti giù poi tu quei fottutissimi scatoloni! Ah!-
Si lamentò il ragazzo continuando a maledire i pacchi, l’amica e le scale. Aris sorrise nel constatare che alla fine non era successo nulla di grave e ancora di più quando fece caso, per la prima volta da quando Brian era arrivato, alla sua maglia.
“Il Natale fa male”, certo che non poteva sceglierne una migliore! Chissà se pure lui ci è arrivato…
Probabilmente non era così, però, visto che Bry continuava solamente a lamentarsi.
- Dai, su che non è nulla! Pensa che avresti potuto benissimo stortarti una caviglia o sbattere la testa. Adesso alzati piano e vai giù in sala. Ci penso io qui a tirare su tutto –
Aiutò l’amico ad alzarsi mettendogli un braccio attorno alla vita e tirandolo a sé, cosa non molto facile data la sua stazza, e poi si mise a raccogliere tutte le decorazioni sparse per la stanza.
Era felice, nonostante quello che era appena successo, di avere accanto a sé Brian per preparare l’albero e il presepe. Se fosse stato come tutti gli anni non ne avrebbe avuto bisogno. Ci sarebbero stati Alessio e Paolo a darle una mano, ma loro quel Natale avevano deciso di tornare in Italia ed erano già partiti due giorni prima. Era la vigilia e sua madre non aveva voluto sentir ragioni: se avesse voluto fare l’albero avrebbe dovuto farlo da sola, lei non avrebbe toccato nemmeno un addobbo come faceva da qualche anno a quella parte. Lorenzo, il padre, era ancora al lavoro nonostante fosse sabato e per di più il 24 dicembre.
Alla fine l’unica situazione che le era sembrata adatta era stata quella di chiamare Bry e per sua somma felicità il ragazzo non aveva rifiutato, ma anzi, si era presentato con quella ridicola maglietta.
Quando dieci minuti dopo rientro in sala con gli scatoloni, trovò Brian disteso sul divano col telecomando in mano e la tv accesa.
 - Ehi! Si può sapere che cavolo stai facendo?-
Gli chiese acida Aris, ficcandosi davanti allo schermo e fissandolo con sguardo truce.
- Guardo la televisione…-
Le rispose con un tono che voleva esprimere ovvietà, mentre spostando la testa di qua e di là, cercava disperatamente di vedere il cartone animato che stavano dando in quel momento.
- Ti sposti? Ehi! Non guardarmi così, sei tu che mi hai detto di venire qui, o no?-
- Sì, ti ho detto di venire qui, ma non certo per lasciarti fare i tuoi comodi mentre io lavoro! Quindi, adesso tu ti alzi in piedi e mi aiuti –
Detto ciò, Aris tirò Brian per un braccio portandolo verso l’albero finto, già sistemato vicino alla porta della stanza, e spegnendo la televisione. Naturalmente, non senza suscitare sommessi brontolii da parte del ragazzo.
- Sentiamo, cosa dovrei fare io?-
- Aiutarmi a fare l’albero prima di tutto e poi ci dedicheremo al resto-
Rispose Aris, chinata a verso una delle enormi scatole che conteneva le palline colorate. Bry si mise a fissare l’amica. Stava tentando di trovare con foga qualcosa, probabilmente una pallina in particolare, facendo strane facce ogni volta che ne scartava una.
- Mi dici cosa stai cercando?-
Fece Brian sospirando e traendo dalla scatola una pallina particolarmente strana. Era una semisfera cava con dentro rappresentato il disegno di un paesaggio innevato.
- Mmm…-
- Eccola! Ehi, B! Guarda!-
Aris si voltò verso il ragazzo con un sorriso enorme, reggendo fra le mani un’enorme stella argentata che sarebbe dovuta servire da punta.
- B? Bry? Brian? Ehi cretino, mi senti?-
Solo a quell’ennesimo richiamo la faccia dell’amico si voltò verso di lei con un’espressione interrogativa. Non riusciva a capire cosa volesse.
- L’ho trovata! La punta per il nostro albero –
Fece Aris sorridendo e mostrandogli l’oggetto che aveva in mano. Brian la degnò di un solo sguardo per poi ritornare sulla pallina azzurra.
Perché sta è così interessato a quella palla di natale? Se gli piace gliela regalo, tanto ne ho un’altra uguale…
Aris stava per chiedergli il motivo di quello che stava facendo, ma il ragazzo fu più veloce di lei.
- Sai a cosa stavo pensando?-
- Mmm… Ti sorprenderesti se ti dicessi di no?-
Brian la fulminò nel medesimo istante in cui lei finì di dire quelle parole. Possibile che fosse sempre così? Ok, se non lo fosse mi divertirei meno, pensò il ragazzo scuotendo la testa e sospirando.
- Ah! Ah! Ah! Molto divertente, no sul serio stavo pensando che io per Natale non ho mai visto un paesaggio come questo, con la neve intendo, e la tv non conta. Tu invece, vieni dall’Italia e ogni volta che torni da lì mi racconti sempre di questa coltre di acqua ghiacciata che ricopre tutto e di quanto vi divertite! Questa pallina non ha fatto altro che ricordarmi questo e…-
- e…-
Lo incalzò Aris, pensando al fatto che Brian aveva pienamente ragione. I media non facevano altro che mostrare che il natale perfetto doveva avere la neve, mentre in California era ben raro questo fenomeno.
- …e mi dispiace! Perché sembra quasi che non sia Natale senza neve –
Il dispiacere che mostrava la fece sentire quasi in colpa per come le erano andate le cose nella sua infanzia. Un sentimento di protezione le fece stringere il cuore, facendola sentire in dovere di aiutarlo con tutti i mezzi possibili. Un sorriso caldo le si dipinse in viso mentre allungava una mano verso la spalla di Brian e gli rispondeva, cercando di rassicurarlo.
- Ma tu sai che non è così! Mpf… Bry, facciamo in questo modo: l’anno prossimo verrai in Italia con me a Natale, così potrai vedere la neve! Cosa ne dici? Intanto, se vuoi, ti la regalo quella pallina-
Tutti e due scoppiarono a ridere e il ragazzo attirò a sé Aris, scompigliandole poi i capelli con una mano, mentre con l’altra la teneva per la vita.
- Grazie… Dai, cominciamo ad addobbare l’albero o va a finire che domani siamo ancora qui!-
Brain la lasciò andare alzandosi in piedi e cominciando ad attaccare all’albero alcune pallina, che aveva preso con la mano sinistra dallo scatolone. Aris non se lo fece ripetere due volte e seguì l’amico a ruota.
Si dedicarono per ben un’ora al lavoro e alla fine il risultato che ne uscì fuori fu una bellissimo albero di Natale, alto circa un metro e ottanta, completamente decorato di palline rosse e blu, con festoni argento e luci colorate. Fu Brian a posizionare la stella in cima, essendo il più alto fra i due. L’effetto creato non poté che farli restare a bocca aperta.
- Wow!-
- Sì, Aris, hai pienamente ragione! Comunque diciamolo, se non ci fossi stato io…-
Disse il ragazzo, voltando lo sguardo dall’albero all’amica, come per indicare l’evidenza dei fatti e prendersi gli elogi di Ris. Tutto quello che ricevette, però, fu la faccia sconcertata dell’amica, che continuava a guardarlo come se fosse un povero cretino.
- Ma smettila! Ok, mi hai aiutato, ma non prenderti tutto il merito!-
- Perché, vorresti prendertelo tu?-
 Rispose Brian guardandola storto e indicandola con una mano, mentre Aris continuava a chiedersi dove fosse finito il suo cervello.
- No ma…-
Proprio in quel momento furono interrotti dal suono del campanello di casa. Nessuno dei due aveva la più pallida idea di chi potesse essere, dato che Aris era sicura di non stare aspettando nessuna visita.
Ris andò alla porta e quando l’aprì si ritrovò davanti d’avanti un ragazzo altissimo e i capelli scompigliati. Gli occhi azzurri di Jimmy erano luminosi e accompagnavano il sorriso che gli si apriva in volto.
- Ehi Jim! Non ti aspettavo! Cosa ci fai qui?-
Urlò Aris incredula nel trovarsi l’amico d’avanti. Non gli aveva detto nulla sui piani che avevano fatto lei e Brian per il pomeriggio e in quel momento si sentì un po’ meschina per ciò che aveva fatto.
-Bry mi aveva accennato al fatto che oggi dovevate creare un po’ di atmosfera natalizia in questa casa buia e fredda… e così eccomi qui a dare una mano! –
Il sollievo si impadronì di Ris, sciogliendole il groppo alla gola. Per fortuna Jim sembrava non esserci rimasto male per la situazione. Le sarebbe dispiaciuto davvero veder incrinata la loro amicizia per quello.
- Beh, una mano in più è sempre accetta. Entra pure e dammi la giacca. Bry è in sala –
- Ok, grazie-
Aris prese la giacca del ragazzo e la mise a posto alle altre e quando entrò nella stanza non poté fare altro che mettersi a ridere quando vide i due amici intenti a commentare l’albero e a decidere quale fosse la pallina più bella.
Maschi…
- Dai ragazzi! C’è rimasto da fare il presepe! Aiutatemi a tirare fuori le statuine e a sistemarle –
Fece Aris prendendo in mano la situazione e avvicinandosi all’ultimo scatolone rimasto, con dentro le statuine. Brian, invece, si mise a frugare nelle due scatole accanto a quella più grossa, traendone fuori un barattolo pieno di farina gialla e un altro pieno di sassolini.
- E queste?-
Chiese Brian rivolgendosi ad Aris per cercare di capire a cosa potessero servire.
- Non mi dire che non sai che la farina serve per il deserto e la ghiaia per il sentiero?-
Chiese Jimmy incredulo, cercando di capire perché l’amico avesse fatto una domanda tanto stupida.
- No, insomma, a casa mia si fa solo l’albero…-
Cercò di giustificarsi lui, sentendosi fuori posto, in mezzo a persone più competenti di lui sull’argomento.
- Davvero?-
Chiesero insieme Aris e Jimmy, che poi scoppiarono a ridere per aver detto la stessa cosa nello stesso momento.
-Sì-
Ammise Bry frustrato.
- Allora sarà nostra cura iniziarti agli oscuri segreti della costruzione dei presepi-
Il tono con cui Jimmy disse quella frase fece scoppiare tutti e tre a ridere. Impiegarono circa dieci minuti per chiudere definitivamente quell’eccesso di risa e poi, nell’allegria generale cominciarono i lavori.
Fu particolarmente comico per Aris vedere i due ragazzi concentrati nella risoluzione di un dilemma che li impegnò per circa venti minuti. Infatti, nessuno dei due riusciva a decidersi su come e dove fosse meglio sistemare la capanna per renderla il più visibile possibile. Aris aveva cercato inutilmente di dire la sua, ma quelli avevano preferito non ascoltarla e fare di testa loro. E visto che quella era l’unica cosa che dovevano finire di sistemare, Ris decise di lasciarli perdere e andare a preparare una bella cioccolata per tutti.
Alla fine, però, aveva dovuto ammettere la ragazza, era uscito davvero un capolavoro. Bry e Jimmy l’avevano posizionata su alcuni ciocchi di legna e preparato un sentiero di sassolini per raggiungere la casina.
- Cazzo! E’ stupendo! Davvero! Siete stati fantastici ragazzi!-
Disse Aris a bocca aperta, guardando con occhi luminosi il tutto.
- Ammettilo stavolta Ris, senza di non ce l’avresti mai fatta!-
 Fece Brian guardandola, nella speranza di sentirsi gratificato almeno stavolta.
- Tu vuoi proprio aver ragione! Comunque sì, lo ammetto, senza di voi l’effetto sarebbe stato mediocre! Per ringraziarvi ho preparato queste-
La ragazza con l’ultima frase riuscì ad attirare l’attenzione dei due, che si avventarono sul vassoio con le tre tazze di cioccolata.
- Stupendo! Questa è mia-
 Urlò Brian prendendo la tazza a sinistra, mentre Jimmy si tuffava su quella a sinistra e lasciando ad Aris quella al centro.
- Allora la mia è questa-
I due ragazzi si affrettarono verso il divano e accesero la televisione, mentre Aris rimase a guardarli. Sembravano due bambini, intenti com’erano a guardare i cartoni animati, ma a lei piaceva così. Jimmy vedendola impalata dietro di loro la chiamò accanto a sé. Aris non se lo fece ripetere due volte lanciandosi nella discussione appena cominciata, su quale fosse il miglior cartone del momento.
Certo che Brian si sbaglia! Non serve la neve per rendere il Natale speciale, basta avere accanto le persone e cui si vuole bene…


Questo è il mio piccolo regalo di Natale in attesa del mio prossimo capitolo, che spero di riuscire a postare fra poco. Spero vi possa piacere, nonostante sia stato scritto con tanta fretta per lasciarvi almeno un ricordo di me! Questo capitolo lo dedico a Jimmy, ben sapendo di non riuscire a postare nient'altro prima del 29 di Dicembre!
Buon Natale a  tutti!
Un bacione!
  
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