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Autore: Juls    05/08/2006    11 recensioni
In una fresca notte d’autunno, con la luna piena che si staglia nitida nell’intenso blu delle tenebre, può accadere che due cuori solitari e confusi, si incrocino lungo il cammino e comincino ad attrarsi dolcemente l’un l’altro, per poi scoprire che, insieme, sono magicamente completi. Non deve necessariamente essere un processo lento e ragionato, tutto può accadere in una piccola frazione di secondo…
Genere: Romantico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NELLE NOTTI DI LUNA PIENA, NIENTE è IMPOSSIBILE

 

In una fresca notte d’autunno, con la luna piena che si staglia nitida nell’intenso blu delle tenebre, può accadere che due cuori solitari e confusi, si incrocino lungo il cammino e comincino ad attrarsi dolcemente l’un l’altro, per poi scoprire che, insieme, sono magicamente completi.

Non deve necessariamente essere un processo lento e ragionato, tutto può accadere in una piccola frazione di secondo. ..

 

“ Era ormai passata la mezzanotte e la sala comune di Grifondoro era deserta, ma ancora invasa dalla soffice e delicata luce delle ultime fiamme che ancora vacillavano nel caminetto di pietra. Fuori, oltre le mura del castello, si stendeva un’atmosfera quieta e misteriosa; sua complice era una candida luna piena che si rifletteva sulla superficie scura del lago ricoprendola di uno scintillio morbido ed evanescente. Era, dunque, una di quelle notti che incantano offrendo un panorama così perfetto da sembrare surreale, come quei fili d’erba che la luce lunare colorava di argento. Quest’incanto si rivelava discreto all’imponente castello di Hogwarts, che dall’alto di mille rocce scoscese, assisteva come un silenzioso spettatore senza lasciarsi sfuggire nessun suono o rumore dal suo interno, per la paura di interrompere la magia dell’atmosfera. Soltanto ad una piccola civetta bianca era concesso di  far sentire il suo grido labile di tanto in tanto; era la stessa civetta che all’improvviso si levò dalla cima di un albero per poi planare piano in direzione di una figura esile, leggera, che si scorgeva appena dietro il vetro di una grande finestra del dormitorio delle grifondoro del sesto anno. Era una ragazza molto bella, dai capelli di un rosso intenso a metà fra il colore del rame e quello del fuoco; gli occhi, poi, erano di un verde intenso, indefinibile. Il suo nome era Lily.

Da un po’ di tempo stava immobile, con la fronte premuta contro il vetro freddo, ad osservare quello splendido panorama, che le conferiva una sensazione di tranquillità e speranza, permettendole di considerare tutto da un nuovo punto di vista. I problemi che durante la giornata le erano parsi troppo complicati, ora stavano acquistando le giuste dimensioni, come se in quel momento non esistesse nulla di impossibile. Passarono ancora pochi minuti silenziosi, poi non riuscì a resistere, afferrò il mantello, attraversò cauta il castello e uscì nel parco.

C’era una brezza leggera e piacevole, che rendeva frizzante l’aria e le scompigliava i lunghi capelli lisci. Camminò per un po’ lungo la riva del lago, pensando soltanto a quanto fosse ancora più bella Hogwarts quella notte, poi si sedette sull’erba fresca fissando il cielo. C’erano molte stelle, alcune più piccole altre più grandi, ma tutte splendenti intono alla luna. Tutto era immobile e silenzioso. D’un tratto Lily si ritrovò a fissare un punto in movimento in quel mare di blu, e si alzò di colpo quando il puntino iniziò a scendere velocissimo, diventando sempre più grande. Non sapendo cos’altro fare, Lily si nascose dietro il tronco robusto di un faggio e attese. La figura stava assumendo forme ben delineate e conosciute. Era di sicuro un ragazzo, e per giunta pazzo vista la velocità con cui stava raggiungendo il suolo.

“Adesso si schianta…” pensò Lily spaventata. Invece il ragazzo fermò la sua scopa con una prontezza sorprendente e toccò il prato con leggerezza. Si passò una mano fra i capelli nerissimi e già abbastanza scomposti per natura e poi si voltò verso Lily, che ormai aveva abbandonato il suo nascondiglio e si stava facendo aventi a poco a poco, cosciente del fatto che “il puntino”era un essere umano, non un drago, un ippopotamo volante o un extraterrestre.

Si ritrovarono poco distanti l’uno dall’altro e, nonostante il buio che calava veloce, si guardarono negli occhi e questo bastò a riconoscersi.  Si avvicinarono ancora un po’ e si sorrisero, sempre senza dire una parola. Ad un tratto James disse: “La luna. Guarda, è esattamente sopra di noi.”

“Si”

“Lo sai che nelle notti di luna piena si dice possa succedere di tutto? Niente è impossibile”

“Davvero? Quindi bisogna stare attenti a quello che si desidera..” rispose Lily con un sorriso timido.

“Già, perché potrebbe realizzarsi. Puoi fare quello che vuoi”

“Tutto quello che voglio?”

“Tutto”

Lily si avvicinò lentamente a James, senza smettere di guardarlo negli occhi, mise le braccia intorno al suo collo e in una frazione di secondo toccò le sue labbra con le proprie.

Forse allora è vero, nelle notti di luna piena niente è impossibile”.

  
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