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Autore: JaneA    19/12/2011    3 recensioni
''Improvvisamente quel corpo e quelle mani erano l’unico posto sicuro, fatto su misura per lei.''
Buona lettura, recensite in tanti.
Grazie come sempre. :)
Un abbraccio,
JaneA
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Lost and insecure
You found me, you found me
Lying on the floor
Surrounded, surrounded
Why'd you have to wait?
Where were you? Where were you?
Just a little late
You found me, you found me

You found me – The Fray

 

 

 

 

 

Percorreva a passi decisi il corridoio del Ministero. Le mani sotto il tessuto dei pantaloni neri. Il cuore che batteva rapido, forse troppo.

Si fermò dinanzi alla porta del suo officio. Del loro ufficio.

‘Draco Malfoy – Hermione Granger ‘ recitava la targhetta esposta sulla porta in legno massiccio.

Era socchiusa. Lei era ancora lì.

Passò una mano tra i biondissimi capelli e poi sospinse la stessa verso la superficie ruvida.

La porta senza far alcun rumore si mosse lasciando visibile l’interno dell’ufficio.

Seduta comodamente sul divanetto in pelle vi era lei, in tutta la sua bellezza, Hermione Granger.

Una matita tra le labbra. La vide scostare una ciocca di capelli dal suo viso e portarla dietro l’orecchio.

Poi, quasi avesse avvertito degli occhi osservarla, sollevò lo sguardo dalle pratiche, per scontrarsi con quegli occhi grigi.

Gli sorrise, facendo poi scivolare le gambe lungo il divano.

“Ciao.” Enunciò lui portandosi all’interno della stanza.

“Ciao.” Rispose lei osservandolo.

“Volevo passare stamattina, ma ho dovuto aiutare Blaise con un caso.” Cominciò lui riportando le mani all’interno delle tasche.

“Sì, Elaiza mi ha avvertita. Siete riusciti a risolverlo?”

“E’ più complicato del previsto. Domani devo andare ad interrogare l’accusato ad Azkaban. Vedremo un po’ come si mette la situazione.”

“Già..” concluse lei riponendo nuovamente una ciocca dietro l’orecchio. Lo guardò in attesa di qualcosa. lui le sorrise, ricambiò attendendo, ancora.

Un attimo di silenzio. I loro occhi si scrutavano. Una distanza tra loro, non destinata a durare.

“Questo cosa significa, Draco? Perché sei qui, a quest’ora?” cominciò lei.

“Significa che devi scegliere. Ma devi farlo con calma. Non voglio che tu prenda una decisione prima di sentirti pronta. Stamattina volevo passare perché volevo dirti, quello che volevo dirti..tutto quello che volevo dirti è..che sono innamorato di te. –strinse i pugni sotto il tessuto dei pantaloni e sorrise- Sono innamorato di te da sempre. Lo so, sono in ritardo, in terribile ritardo. Per questo devi prenderti tutto il tempo che vuoi, tutto il tempo di cui hai bisogno. Perché hai una scelta da fare.”

La osservò. Aveva un sopracciglio alzato, segno della sua confusione e concentrazione.

“Bene, buonanotte allora.” Concluse per poi voltarsi.

“Dove credi di andare Malfoy.”

Si voltò verso la ragazza.

Si era sollevata lasciando scivolare sul pavimento le pratiche che sino a qualche attimo prima tratteneva sul grembo.

“Dove credi di andare?” domandò nuovamente.

“A casa.”

“Beh, mi dispiace per te. Ma tu ora resti qui. Come osi? Prima ti dichiari, mi poni dinanzi una scelta. Come osi?”

La vide stringere i pugni lungo i fianchi. Il petto che si sollevava frenetico. Boccoli incorniciavano il suo viso arrossato rendendola ancora più bella.

Le si avvicinò, sino a sfiorarle il viso. Sino a farle sentire il respiro sul suo collo. Lei si ritrasse.

“Come osi?” domandò ancora mentre con i pugni aveva iniziato a colpirlo in pieno petto. “Vieni qui e non immagini cosa hai fatto. Come puoi chiedermi di scegliere quando già sai quale sarebbe la mia scelta?”

Lui le bloccò i polsi spiazzato da quella risposta. Le sollevò il mento.

“Sceglierai lui, vero?”

La voce tremante. Il suo petto agitato. Il viso paonazzo.

“Sei un cretino Malfoy. Io la mia scelta l’ho fatta mesi fa. Innamorandomi di te, perdutamente.” Disse liberandosi della stretta del ragazzo.

La osservava ancora, sempre. Senza scostare il suo sguardo da quello della sua fiera Grifondoro.

Le si avvicinò, prendendola e stringendola tra le sue braccia.

S’impossessò delle sue labbra, del suo sapore.

Stringendola ancora a sé, le domandò

“Perché hai aspettato così tanto, Granger?”

“Cosa intendi?” soffiò lei contro il suo petto.

“Intendo dire, perché non mi hai detto cosa provavi per me all’inizio?”

“Perché avevo paura Malfoy. Avevo una fottuta paura. Ho ancora paura. Paura che tu possa lasciarmi. Paura dei nostri limiti e dei nostri caratteri. Non siamo mai andati d’accordo. Non siamo perfetti assieme.” Strinse un lembo della sua camicia tra le dita.

“Ti sbagli, Granger.” Berciò lui. L’osservò.

Lui le prese una mano e la racchiuse nella sua.

“Vedi, siamo perfetti nella nostra imperfezione. E tu sei perfetta per star con me. Tu sei il mio io, Granger.”

Lei si strinse a lui, sorridendo.

Improvvisamente quel corpo e quelle mani erano l’unico posto sicuro, fatto su misura per lei.

  
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