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Autore: Gwen Chan    19/12/2011    1 recensioni
Il piedistallo della statua fornisce un accogliente sedile nei pomeriggi d’estate, nonché un’ottima posizione di osservazione sulla città circostante.
In lontananza Ilde corre via, facendo sberleffi in direzione di Russia. Ogni tanto sorride verso di lui. Insomma a Kaliningrad è una normale giornata.
[Die Nation und Der Philosoph con presenza di special guests]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Die Nation und der Philosoph'
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Fotografia

Il piedistallo della statua fornisce un accogliente sedile nei pomeriggi d’estate, nonché un’ottima posizione di osservazione sulla città circostante.
In lontananza Ilde corre via, facendo sberleffi in direzione di Russia. Ogni tanto sorride verso di lui. Insomma a Kaliningrad è una normale giornata.
Prussia alzò lo sguardo verso la sommità della statua. “Certo che eri strano!” commenta.
“Signore, ci fa una foto?”. Una coppietta lo chiama dalla strada, agitando una macchina fotografica.
“Certo! Vedrete che magnifiche foto vi farò!”  si vanta. Quando la coppia se ne va, Prussia torna a conversare con la statua.
“Ora fai da scenario agli sposini!”
 

Perfezionismo

Non erano solo le interminabili lezioni di Immanuel a essere così incomprensibili da fargli venire voglia di avere sabbia al posto del cervello.
No, quello era il minimo.
La parte dura arrivava prima.
Perché Gilbert aveva scoperto e quasi si era strozzato dal ridere che il filosofo, maniaco della perfezione, diventava incapace di enunciare una frase di senso compiuto se vedeva un bottone fuori posto.
Abbottonati la camicia, sistemati la giacca, lucida gli stivali, siediti composto…  tali erano gli imperativi che Prussia si sentiva ripetere sempre.
Solo quando era tirato a lucido come un “damerino austriaco” Immanuel iniziava a spiegare.
 

Capacità di sintesi

Andava molto fiero delle sue dodici categorie. Tutte belle simmetriche, tutte così ordinate, si stagliavano nere sul bianco della pagina, ognuna accomodata nella sua brava casellina.
Prussia, che nel frattempo soffiava per far asciugare l’inchiostro, non era altrettanto convinto. Spinse via con una mano una pila di libri. “Non ti sembrano troppe?”
Kant ci pensò e stabilì che dodici era il numero esatto; ma il Magnifico lui non sbagliava mai. Ne ebbe la prova quando di quelle dodici ne restò una .
“Questa sì che è capacità di sintesi, Arthur!”
Era una sua impressione o qualcuno nell’aria gli stava tirando l’orecchio?
 
 
Note: credevate di esservi liberati di me e della mia follia? Errore: sono tornata * musichetta inquietante in sottofondo* . Sarà anche il fatto che dopo una giornata passata a studiare fisica il mio cervello sta fumando. E ti sfoghi così? Esatto, avevo voglia di aggiornare la raccolta e quindi ecco tre drabbles nuove fiammanti.
Almeno apprezzate lo sforzo.
L’Arthur a cui si rivolge Prussia è Schopenhauer. Ilde è il mio OC di Koenigsberg/Kaliningrad. 
   
 
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