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Autore: Seiko    19/12/2011    2 recensioni
Yukio era il suo gemello. Se suo fratello aveva un problema alla vista era possibile, se non una certezza, che anche lui soffrisse di qualche strano tipo di miopia.
Sarebbe sicuramente stata la soluzione più semplice per una questione che si preannunciava assai spinosa.
[Accenno Mephisto/Rin]
Storia partecipante al The One Hundred Prompt Project.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mephisto Pheles, Rin Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It’s Just a Sight Defect!

# Prompt 11 - Vista

 

 

Rin era fiero di sé. Per una volta, la prima volta, era riuscito a mantenere il controllo e usare il cervello. Non aveva perso la testa, non si era arrabbiato, no; lui aveva preso un bel respiro e aveva ragionato a mente fredda, così come amava ripetergli sempre, con quel suo tono da “mamma”, suo fratello Yukio. E sorpresa delle sorprese aveva trovato la soluzione con una semplice deduzione.

La spiegazione era quella, ne era più che certo, la stringeva orgogliosamente tra le mani mentre camminava per le strade dell’accademia True Cross alla ricerca dell’unica persona in grado di confermare la sua tesi.

Rigirò l’oggetto fra le dita mentre con lo sguardo seguiva le linee della strada, i movimenti delle ombre, gli alberi, alla ricerca di una figura piuttosto piccola ma decisamente appariscente. Rosa, rosa, rosa, doveva solo intravedere quell’inequivocabile fiocco rosa, non era così difficile no?

Aveva la fantomatica certezza che l’avrebbe trovato da quelle parti, se lo sentiva che era lì, l’unico problema era trovare il punto esatto in cui gli sarebbe apparso di fronte agli occhi.

- Cerchi qualcuno? -

L’udì chiaramente alle sue spalle, già solo nella voce poteva sentire la vaga intonazione del ghigno che gli piegava le labbra. Non fu una sorpresa vedere l’espressione quasi divertita dell’altro una volta voltato.

Ed eccolo lì il clown, seduto sul lampione che lo guardava dall’alto; se non fosse consapevole che quel demone aveva dei progetti su di lui, la sua presenza avrebbe potuto anche sembrargli inquietante, soprattutto per quell’innata capacità che aveva di apparire sempre senza farsi notare.

Ci fu il suono leggero dei suoi piedi toccare terra, o forse se l’era solo immaginato, una correlazione logica tra il vederlo cadere dall’alto e l’effetto che avrebbe dovuto provocare il suo eventuale atterraggio.

Mephisto era ora di fronte a lui e lo guardava con quel sorrisetto divertito con cui l’aveva conosciuto la prima volta. Per un attimo sentì chiaramente un brivido freddo strisciare lungo la schiena. Decise perciò di giocare d’anticipo e attaccare per primo prima che l’altro riuscisse nuovamente ad aprire bocca.

- Si! Cercavo proprio te dannato clown! - disse indicandolo con fare deciso, guadagnandosi quella che a prima vista poteva apparire uno sguardo curioso. - Trasformati in cane! -

Il demone sembrò avere un momento di incertezza, in cui si concesse il tempo per osservare meglio la figura che gli si stagliava di fronte, soffermandosi con particolare interesse sulla mano stretta a pugno. Ghignò, scuotendo lievemente la testa in segno di dissenso.

- Che modi, ti sembra il modo di chiedere un favore? -

- Trasformati e basta! - ripeté prima che l’altro potesse trovare un altro modo per prolungare la questione.

Forse fu per i modi e l’impazienza, o più probabilmente fu per lo sguardo deciso che mise su in quel momento, ma il demone cedette senza ulteriori prediche o lamenti. Forse aveva solo percepito qualcosa di divertente nell’aria.

- Eins Zwei Drei... -

Fu quando dalla nuvola di fumo apparve l’inconfondibile fiocco rosa che la mano si strinse intorno agli occhiali da vista con un leggero fremito di impazienza. Ora avrebbe finalmente risolto quel dannato mistero, perché ne era certo, la sua soluzione era quella giusta.

Con un gesto veloce aprì la montatura, preparandosi ad indossarla impaziente di vedere finalmente la situazione dalla giusta prospettiva. Un respiro profondo, i pensieri vorticavano ripetendosi “è solo un problema di vista” guadagnandosi nel mentre un perplesso chinare del capo da parte dell’animaletto a terra; ed infine il leggero peso delle lenti sul naso.
Sbatté le palpebre un paio di volte, cercando di abituarsi a quella nuova vista, prima di voltarsi verso il basso alla ricerca di una palla di pelo bianca.  Era lì, di fronte a lui, lo vedeva attraverso le lenti che rendevano il mondo più incerto e opaco, ora sarebbe tornato tutto come prima. Lo fissò per alcuni, lunghi, istanti, prima di sentire chiaramente qualcosa rompersi al livello del suo ego.

Non importava se era con o senza occhiali, con o senza un eventuale problema di vista, quel dannato cane era, in ogni caso, irrimediabilmente “carino”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Note d’autrice:

Ehm... salve a tutti, anche se ho qualche dubbio di avere un tutti a cui rivolgermi, ho come l’impressione che nessuno leggerà questa storia... e come biasimarvi in fondo?
Tornando a noi, che dire, è la prima storia che scrivo in questo fandom e spero di non aver scritto castronerie, o cose che non stanno né in cielo né in terra, vi prego non linciatemi troppo!

Comunque prima di concludere vorrei specificare una cosa riguardo alla storia, più che altro l’idea da cui l’ho tirata fuori, perché si non è tirata fuori dal nulla o dal cappello di Mephisto. L’idea mi è venuta leggendo le scans del manga in inglese, di preciso la pagina 15 del secondo capitolo, dove Mephisto si trasforma per l’appunto in cane, e mentre gli porge la chiave c’è un sorpreso Rin che pensa “This dog is kinda cute.” Quindi per concludere se volete prendervela con qualcuno... è colpa di Rin! * corre via *

Che altro dire se non grazie a tutti coloro che passeranno di quindi, anche se per sbaglio e grazie davvero di cuore a chi avrà voglia di leggerla, grazie.

 

Storia partecipante all’iniziativa di BlackIceCrystal, The One Hundred Prompt Project.

 

   
 
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