It’s Just a Sight
Defect!
# Prompt 11 -
Vista
Rin era fiero di
sé. Per una volta, la prima volta, era riuscito a mantenere il controllo e usare
il cervello. Non aveva perso la testa, non si era arrabbiato, no; lui aveva
preso un bel respiro e aveva ragionato a mente fredda, così come amava
ripetergli sempre, con quel suo tono da “mamma”, suo fratello Yukio. E sorpresa
delle sorprese aveva trovato la soluzione con una semplice
deduzione.
La spiegazione
era quella, ne era più che certo, la stringeva orgogliosamente tra le mani
mentre camminava per le strade dell’accademia True Cross alla ricerca dell’unica
persona in grado di confermare la sua tesi.
Rigirò l’oggetto
fra le dita mentre con lo sguardo seguiva le linee della strada, i movimenti
delle ombre, gli alberi, alla ricerca di una figura piuttosto piccola ma
decisamente appariscente. Rosa, rosa, rosa, doveva solo intravedere
quell’inequivocabile fiocco rosa, non era così difficile
no?
Aveva la
fantomatica certezza che l’avrebbe trovato da quelle parti, se lo sentiva che
era lì, l’unico problema era trovare il punto esatto in cui gli sarebbe apparso
di fronte agli occhi.
- Cerchi
qualcuno? -
L’udì
chiaramente alle sue spalle, già solo nella voce poteva sentire la vaga
intonazione del ghigno che gli piegava le labbra. Non fu una sorpresa vedere
l’espressione quasi divertita dell’altro una volta voltato.
Ed eccolo lì il
clown, seduto sul lampione che lo guardava dall’alto; se non fosse consapevole
che quel demone aveva dei progetti su di lui, la sua presenza avrebbe potuto
anche sembrargli inquietante, soprattutto per quell’innata capacità che aveva di
apparire sempre senza farsi notare.
Ci fu il suono
leggero dei suoi piedi toccare terra, o forse se l’era solo immaginato, una
correlazione logica tra il vederlo cadere dall’alto e l’effetto che avrebbe
dovuto provocare il suo eventuale atterraggio.
Mephisto era ora
di fronte a lui e lo guardava con quel sorrisetto divertito con cui l’aveva
conosciuto la prima volta. Per un attimo sentì chiaramente un brivido freddo
strisciare lungo la schiena. Decise perciò di giocare d’anticipo e attaccare per
primo prima che l’altro riuscisse nuovamente ad aprire
bocca.
- Si! Cercavo
proprio te dannato clown! - disse indicandolo con fare deciso, guadagnandosi
quella che a prima vista poteva apparire uno sguardo curioso. - Trasformati in
cane! -
Il demone sembrò
avere un momento di incertezza, in cui si concesse il tempo per osservare meglio
la figura che gli si stagliava di fronte, soffermandosi con particolare
interesse sulla mano stretta a pugno. Ghignò, scuotendo lievemente la testa in
segno di dissenso.
- Che modi, ti
sembra il modo di chiedere un favore? -
- Trasformati e
basta! - ripeté prima che l’altro potesse trovare un altro modo per prolungare
la questione.
Forse fu per i
modi e l’impazienza, o più probabilmente fu per lo sguardo deciso che mise su in
quel momento, ma il demone cedette senza ulteriori prediche o lamenti. Forse
aveva solo percepito qualcosa di divertente nell’aria.
- Eins Zwei
Drei... -
Fu quando dalla
nuvola di fumo apparve l’inconfondibile fiocco rosa che la mano si strinse
intorno agli occhiali da vista con un leggero fremito di impazienza. Ora avrebbe
finalmente risolto quel dannato mistero, perché ne era certo, la sua soluzione
era quella giusta.
Con un gesto
veloce aprì la montatura, preparandosi ad indossarla impaziente di vedere
finalmente la situazione dalla giusta prospettiva. Un respiro profondo, i
pensieri vorticavano ripetendosi “è solo un problema di vista” guadagnandosi nel
mentre un perplesso chinare del capo da parte dell’animaletto a terra; ed infine
il leggero peso delle lenti sul naso.
Sbatté le palpebre un paio di volte,
cercando di abituarsi a quella nuova vista, prima di voltarsi verso il basso
alla ricerca di una palla di pelo bianca.
Era lì, di fronte a lui, lo vedeva attraverso le lenti che rendevano il
mondo più incerto e opaco, ora sarebbe tornato tutto come prima. Lo fissò per
alcuni, lunghi, istanti, prima di sentire chiaramente qualcosa rompersi al
livello del suo ego.
Non importava se
era con o senza occhiali, con o senza un eventuale problema di vista, quel
dannato cane era, in ogni caso, irrimediabilmente “carino”.
Note
d’autrice:
Ehm... salve a tutti,
anche se ho qualche dubbio di avere un tutti a cui rivolgermi, ho come
l’impressione che nessuno leggerà questa storia... e come biasimarvi in fondo?
Tornando a noi, che dire, è la prima storia che scrivo in questo fandom e
spero di non aver scritto castronerie, o cose che non stanno né in cielo né in
terra, vi prego non linciatemi troppo!
Comunque prima di
concludere vorrei specificare una cosa riguardo alla storia, più che altro
l’idea da cui l’ho tirata fuori, perché si non è tirata fuori dal nulla o dal
cappello di Mephisto. L’idea mi è venuta leggendo le scans del manga in inglese,
di preciso la pagina 15 del secondo capitolo, dove Mephisto si trasforma per
l’appunto in cane, e mentre gli porge la chiave c’è un sorpreso Rin che pensa
“This dog is kinda cute.” Quindi per concludere se volete prendervela con
qualcuno... è colpa di Rin! * corre via *
Che altro dire se non
grazie a tutti coloro che passeranno di quindi, anche se per sbaglio e grazie
davvero di cuore a chi avrà voglia di leggerla, grazie.
Storia partecipante
all’iniziativa di BlackIceCrystal, The One Hundred Prompt
Project.