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Autore: MagicaAlessiuccia    06/08/2006    3 recensioni
"Oh, andiamo, Lilian! Non guardarmi con quegli occhi perchè non riuscirai ad incantarmi!"
La donna puntò l'indice di fronte al suo interlocutore, guardandolo con severità. Da bambine succedeva sempre che, se Lilian subiva un torto da parte sua, la guardasse con quegli occhi dolci che, alla fine, la mettevano talmente a disagio che chiedeva scusa per il tono usato o il gesto fatto. Ma questa volta aveva superato ogni limite e non cascò nella sua trappola.
All'improvviso il pianto di un neonato la riportò alla realtà e allora cominciò a cullare il malridotto passeggino che teneva con una mano, forse un pò troppo violentemente.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Oh, andiamo, Lilian! Non guardarmi con quegli occhi perchè non riuscirai ad incantarmi!"
La donna puntò l'indice di fronte al suo interlocutore, guardandolo con severità. Da bambine
succedeva sempre che, se Lilian subiva un torto da parte sua, la guardasse con quegli occhi dolci che,
alla fine, la mettevano talmente a disagio che chiedeva scusa per il tono usato o il gesto fatto. Ma
questa volta aveva superato ogni limite e non cascò nella sua trappola.
All'improvviso il pianto di un neonato la riportò alla realtà e allora cominciò a cullare il malridotto
passeggino che teneva con una mano, forse un pò troppo violentemente.

"Che cos'è questo?"Disse ancora, indicando il piccolo bambino che stava ancora singhiozzando.
"Perchè non me ne hai mai parlato? Lo so che tra noi ci sono sempre state molte divergenze, ma
per Dio, Lilian! Volevi tenermi nascosto un figlio!"

Petunia Dursley attirò l'attenzione di ogni persona che si trovava nelle sue vicinanze. Quasi scocciata,
si scusò con un gesto di mano, tornando a parlare con sua sorella.
"Proprio l'altra settimana è stata una lettera ad informarmi. E se non ti fosse successo niente, quella
sera, sono sicura che avresti continuato a tacere! Come pensi che mi senta ad avere a carico un nipote
di cui non sapevo nemmeno l'esistenza!? .. Qualcuno mi ha lasciato il tuo bambino davanti alla porta
di casa con una lettera che, ancora, ritengo senza senso! Ti sembra il modo di agire?! Prima ti fai
ammazzare insieme a quel dannato Potter, e poi mi fai catapultare il bambino tra le braccia.. Non mi
sembra molto corretto!"

Il vento le scompigliò i capelli d'apprima ordinati, facendo ondeggiare i merletti della gonna. Petunia
non ricevette alcun tipo di risposta. Non che la stesse aspettando naturalmente. Sua sorella era stata
barbaricamente uccisa da un Mago Oscuro, così diceva la lettera.
Quella mattina l'aveva raggiunta, all'insaputa di tutti, al cimitero in cui era stata sepolta insieme al
marito solo per mostrarle la sua rabbia.
Tra loro c'era sempre stato un buon rapporto: i disaccordi c'erano continuamente, tuttavia tra loro
aleggiava rispetto ed affettuosità. Insomma, si volevano bene. Poi, il giorno in cui Lily ricevette la
lettera di ammissione nella scuola di Magia e Stregoneria di Howarts, tutto era cambiato. Nella casa, i
pochi giorni in cui stavano insieme durante le vacanze, aleggiava un'atmosfera del tutto diversa.
Vi era il profumo dell'ostilità, dell'indifferenza, della gelosia e dell'invidia. Il loro rapporto fu andato
perso, come la sabbia che scivola velocemente tra i potenti venti. Nessuna delle sorelle
aveva cercato di rinconciliarsi all'altra, bloccate ognuna da motivazioni diverse. E dopo alcuni anni arrivarono al
punto di cancellarsi a vicenda, trattandosi come perfette sconosciute.

"Anche se il nostro rapporto lasciava a desiderare, sono comunque venuta al tuo matrimonio, e
nemmeno lì hai cercato un qualsiasi consiglio da me. Quel Potter non mi piaceva, non mi piaceva
affatto. Ma a te del mio parere non importava niente. Ero quasi arrivata alla conclusione che tu lo
avessi sposato per ripicca nei mie confronti! E adesso hai visto chi aveva ragione! Ti ha trascinato
nella tomba con sé, Lilian! .. Dovevi darmi ascolto!"

Un uomo si avvicinò lentamente a Petunia, posandole poi una mano sulla spalla. Lei sussultò,
visibilmente spavantata da un contatto così improvviso. Da quanto era arrabbiata con sua sorella si era
completamente dimenticata del luogo in cui si trovava, alzando più volte la voce.
"Signora, cara.. Non deve conservare tutto questo rancore per questa donna"Disse uomo, con una voce
stranamente più giovanile della sua apparente età. "Lilian Evans adesso sta riposando in pace, e non
credo che dovremmo aggredire i nostri cari quando sono in questa situazione. Soprattutto quando la
Morte rimane spiazzata di fronte a quanto successo: nemmeno Lei era pronta a portarseli via, eppure
Qualcuno ha scelto al suo posto, portando via Lily e James Potter da questo mondo"

Petunia guardò l'uomo quasi con paura e timore. Era molto alto, di esile coroporatura ed indossava
degli occhiali a mezzaluna. Il lungo abito blu notte ricopriva del tutto il suo corpo, mettendo in risalto
la lunga barba bianca.
Come faceva a sapere quell'uomo come era morta sua sorella? Perchè, da come parlava, sembrava
conoscere ogni cosa. Ma quando la donna si ricordò il suo rimprovero, assunse un'espressione offesa e
severa e si voltò verso di lui:
"Credo di avere tutto il diritto di essere arrabbiata con mia sorella. E se ha ascoltato tutte le mie
parole, come suppongo, ne capirà certo il motivo"

Petunia pensava che l'uomo si sarebbe allontanato alle sue dure parole, invece rimase accanto a lei. I
suoi occhi azzurri erano dolci e caldi, mentre andava ad accarezzare il bambino dentro la carrozzella.
Non appena sfiorò la sua guancia il bambino si voltò verso di lui, regalandogli un sorriso.
"Chi è lei?"Chiese, un pò troppo bruscamente, Petunia.

"Che bel giovanotto, complimenti"Commentò l'uomo, ridendo leggermente. Lo vide allontanarsi dal
bambino che, una volta smesso di attirare le sue attenzioni, aveva ripreso a piangere. La donna non si
curò di farlo smettere e riprese ad osservare l'anziano mentre metteva dei fiori nel vaso vuoto, davanti
al viso ancora sorridente si sua sorella.
"Come si chiama? Conosceva Lilian?"Ripeté Petunia, leggermente infastidita.

"Anche suo marito, Signora Dursley"Rispose lui, lasciando la donna senza fiato.

"Senta, io voglio sapere il suo nom-"

"Sono Albus Percival Wulfric Brian Silente e sono sicuro che avremo occasione di rivederci"Disse l'uomo, interrompendo
le parole di Petunia. Era sicura di aver già sentito un nome del genere, ma non si ricordò dove.
E mentre pensava di identificarlo, l'uomo riprese a parlare:
"Conoscevo bene Lily James, davvero due brave persone che hanno dato la loro vita per quella del
figlio. E quindi spero che anche lei continui questo sacrificio, accogliendo il bambino nella sua
famiglia. Se venisse trattato come uno sconosciuto la morte di queste due persone non sarebbe servita
a niente"

"Ma come si permette?"Strillò Petunia, arrossendo visibilmente. "Io non continuerò nessun sacrificio!
Lilian è morta perchè si è sposata uno che si mette sempre nei guai!"

"Sì, questo lo so"Commentò l'uomo, ridendo a certi ricordi. "Ma questa volta James non ha fatto
niente. Qualcosa di troppo grande ha influito sulla loro morte.."L'anziano si mise le mani in tasca e,
sorridendo, guardò negli occhi la donna:
"Meglio che me ne vada. E si ricordi che, per quanti problemi avete avuto in passato, Lily Potter è
sempre sua sorella. E adesso si trova in un cimitero"
E così quell'anziano e misterioso uomo, solo dopo averle fatto un sorriso ed un cenno di mano, si
allontanò lentamente, guardando le altre lapidi che incontrava. Mentre Petunia lo osservava, un gatto
soriano passò elegantemente davanti a lei, sfiorandole le gambe. La donna fece un salto all'indietro,
enormemente spaventata. Fece per darle un calcio, ma il gatto fu più veloce e corse lontano. Poi
lo vide sedersi in una posa particolarmente rigida su un muretto. Sentì l'uomo parlare con quel felino,
mentre continuava a camminare:

"Andiamo, Minerva. Adesso possiamo tornare a casa"Fu allora che Petunia lasciò perdere il gatto e il signore e
si mise ad osservare la foto della sorella:

"E naturalmente chi poteva conoscere un uomo così strano ed invadente? Tu, Lilian.. Ma che razza di
nome è Albus Percival Wulfric Brian Silente? .. Comunque, tornando al discorso precedente, ti avverto già in partenza che
io e Vernon non abbiamo nessuna intenzione di parlare a tuo figlio delle sue stranezze, visto che ha
già cominciato a manifestarle! Nemmeno tu ti sei ammalata così in fretta"

Petunia si guardò un attimo intorno per vedere se aveva di nuovo attirato l'attenzione di qualche
signora pettegola, ma ormai era rimasta da sola nel cimitero. L'ora di chiusura si stava avvicinando e
la donna era sicura di essersi arrabbiata abbastanza.
"Ovviamente.. Sono venuta quì con tuo figlio anche per fartelo vedere.. Beh, è questo, forse puoi
ancora ricordartelo"Disse lei, prendendo il bambino in braccio e allungandolo verso il volto sorridente
di Lily Potter. Il moretto parve smettere di singhiozzare e i lineamenti del viso si fecero più dolci
mentre sorrideva alla foto.

"Adesso me ne vado.. Magari un giorno, se avrò tempo, tornerò a trovarti. E ricordati che è colpa tua
se non accetterò tuo figlio in famiglia!"Petunia mise il bambino nella carrozzella e si voltò per
andarsene. Percorse alcuni metri, indecisa se fermarsi o meno, quando un dolce soffio di vento
le accarezzò il viso e i capelli. Immediatamente si fermò in mezzo alla stradina.
"Non può essere.."Mormorò a se stessa, tremando. Dopo qualche secondo di esitazione, si voltò
lentamente verso la lapide della sorella, spalancando gli occhi. Nonostante si fosse allontanata poteva
chiaramente vedere che la foto di Lilian non sorrideva più, come per.. magia. Il suo sguardo era dolce
e severo allo stesso tempo, e sembrava volesse dirti: Devi dirmi ancora qualcosa, o sbaglio?

Lasciando il passeggino dov'era, Petunia tornò indietro, raggiungendo la bianca lapide:
"Io ti ho perdonata, adesso tocca a te.. E.. Harry è un nome carino.. Hai sempre avuto gusto in fatto di
nomi quando giocavamo con le bambole.. "
Cercò di non piangere, ma una lacrima riuscì a sfuggire ai suoi occhi. Percorse velocemente la
guancia fredda della donna e, dopo qualche secondo, cadde dal mento e andò dolcemente a posarsi su
una foglia dei fiori nel vaso. In quel momento un altro soffio di vento la investì, dandole la forza
di andare via. Si allontanò a passo deciso verso l'uscita, ricordandosi di portate via la carozzella.
Diede velocemente un'ultima occhiata dietro di sé e poté vedere uno splendido sorriso sulle labbra di
Lily.

Nonostante il rapporto di due sorelle sia oscurato da invidia e gelosia, c'è sempre quell'affetto che lega
indissolubilmente entrambe le persone. Petunia naturlamente lo sapeva, altrimenti, se se ne fosse
fregata di Lilian, non sarebbe andata al cimitero. Apparentemente odiava sua sorella, ma nel suo
cuore non poteva negare di soffrire per la sua morte. Col tempo le cose avrebbero potuto migliorare, il
loro rapporto avrebbe potuto tornare quello di quando erano bambine.. Ma Qualcuno che non aveva il
permesso l'aveva tolta dal mondo, togliendo la luce ai giorni di quel bambino
che Petunia doveva crescere.

Non sempre la giustizia vince.

E mai l'amore tra due sorelle svanisce.





Grazie a chiunque abbia letto questa FF, ed un ringraziamento speciale a tutti quelli che recensiscono!
Rileggendo il primo libro della mia cara J.K.Rowling mi è venuta questa idea in testa, dovrebbe essere
originale..! Premetto che, se vi ricordate, Petunia pensa che il nome Harry sia molto volgare e, a
differenza di questa FF, sa della sua esistenza anche se non l'ha mai visto.
Spero che vi sia piaciuta,
un caldo abbraccio,
MagicaAlessiuccia
  
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