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Autore: Recorded Butterflies    20/12/2011    4 recensioni
Nyaa: Buon salve! E' sempre la vostra Nyaa che vi parla.
Questa storia comico/demenziale non sarà altro che, come dice il titolo, la parodia del celebre racconto di Dickens in chiave DN.
Spero che leggerete, mi fareste molto piacere ^^".
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nyaa: Benvenuti/e alla mia nuova fanfic ^W^
La mia prima a capitoli *W*
Cooomunque, come al solito ci vediamo infondo (e per favore leggete perché c’è un piccolo avviso).
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Oggi è Natale e io, Nyaa, mi sto dirigendo ad un orfanatrofio chiamato “Wammy’s House” per raccontare ai bambini una storia.
Spalanco le porte e li trovo intenti a fare le cose più disparate: giocano a scacchi, fanno puzzle di novecento pezzi, risolvono cubi di rubik mentre giocano a scopa e… è uno spinello quello?!
Ah, no, era solo un pezzo di carta a scissione atomica, come mi spiega uno dei bambini.
- Buonsalve Popolo.- comincio io, in attesa che i bambini mi degnino di un po’ di attenzione.

Ovviamente nessuno mi caga, se non fosse per un bimbetto di sette anni circa che mi invita gentilmente a chiudere la porta.
- Dai ragazzi, ascoltatemi…- tento un approccio più dolce.
Dopotutto io sono qui solo per leggere una storia.

- Maledetti mocciosi CAGATEMI!!!!- urlo facendoli sobbalzare.
- Ascoltatemi bene! Adesso voi andate TUTTI nella sala grande, davanti al camino, così che io possa leggervi ‘sta storia del cacchio!- uno dei bambini prova a ribattere, ma un mio sguardo gelido basta a farlo desistere.

Dopo circa dieci minuti sono tutti radunati attorno ad una poltrona in velluto rosso, il fuoco è acceso nel caminetto e tutto è a posto.
Mi siedo sulla poltrona, un libro in una mano e una spatola di legno nell’altra (sia mai che qualcuno osi interrompermi)

- Allora- comincio io - oggi vi racconterò la storia di Light.-
-Parli di Kira? Guarda che la sappiamo già.- mi interrompe un bambino dai capelli marroncino chiaro.
- Ascolta tesoro mio, la vedi questa spatola? Se non taci avrà una collisione pari a cento Km orari contro il tuo sederino, ci siamo spiegati?- domando con un sorrisino sadico stampato sul volto.
- Allora, questa è una storia a tema natalizio e…-
- Ma non siamo ancora a Nat...-
SBANG!
La spatola ha centrato in piena fronte un moccioso occhialuto che aveva provato ad interrompermi.
- Dicevo? Ah si. La storia parla di Ebenezer Scrooge, Light per gli amici, e della sua “conversione al buonismo”.-
Vedendo le facce perplessi dei miei giovani compagni capisco che è il momento di cominciare la storia.

“Allora, tanto tempo fa c’era un vecchio di nome Scrooge.
Ma tutti lo chiamavano Light, perché chiunque lo vedesse veniva “accecato” dalla sua immensa bellezza.” Reprimo un conato.
“ Questo vecchio dimostrava appena vent’anni, come non c’è dato sapere, ed era ricchissimo.
Così ricco che poteva permettersi un mini televisore da cinque mila euro e poi buttarlo via come se niente fosse.
Tanto paga papà.
Comunque, mancava solo un giorno a Natale e il lurido vecchiaccio, pardon, l’amabile signore, stava tornando a casa sua, in un ricco sobborgo del Kanto.”

- Ma la storia non era ambientata a Londra?- mi chiede un ragazzino di circa dieci anni.
- In teoria sì, ma noi SIAMO effettivamente a Londra, e l’idea di camminare dove aveva camminato quel tizio mi fa letteralmente schifo, quindi diciamo che si svolge in Giappone.- rispondo pazientemente io.
 

“ Insomma, era quasi Natale e un po’ di gente gli faceva anche gli auguri:
- Auguri zio Light, ti auguro un buon Natale, che ne diresti di passare questa festività con me e la mia famiglia.- disse senza molto entusiasmo un ragazzo biondo, dagl’occhi azzurro ghiaccio e una tavoletta di cioccolato alla mano.
Questi era Fred, il nipote di Light, ma tutti lo chiamavano Mello.”

- E perché lo chiamavano Mello zietta Nyaa?-
mi chiede un undicenne dai capelli color ebano.
- Ehm… perché- “presto Nyaa, inventa qualcosa!!” - perché era ghiotto di cioccolato al caramello!- rispondo annuendo.
- Mh. Sarà.- risponde dubbioso il ragazzino.
-Mi stai dando della bugiarda?!- grido indignata.
- N-no, ovvio.- si affretta a correggersi lui.
- Bene, riprendiamo.-

“- Natale? Tsk, scempiaggini! A cosa serve il Natale quando si ha il potere di diventare il Dio di questo mondo corrotto?- chiese ironico il castano.
- Ma che ne so io! Mi avevano proposto di fare Wlly Wonka ma no! Matt voleva che facessi canto di Natale! E scemo io che gli ho dato retta!!- borbottò il biondino andandosene via.
Scrooge guardò perplesso lo strano ragazzino che se ne andava, per poi riprendere a camminare verso casa.
Dopo essere slittato sul ghiaccio ed aver dato una formidabile “culata” sul marciapiede, il nostro protagonista giunse a casa.
- Eh adesso dove ho messo le chiavi? Ma porco Ruyk! Possibile che quando le cerchi non le trovi mai?!- imprecò lui.
In quel momento venne a fargli visita il suo dipendente, tale Matsuda Cratchit.
- Ehm, s-signor Light- cominciò l’uomo - volevo chiederle se potessi…ecco… avere il Natale libero?- domandò balbettando.
- Natale? Natale?! Questa festa è un’idiozia! Non vedo perché dovrei concederti un giorno di riposo!- si adirò il castano.
- M-ma signore, è tanto che non vedo la mia famiglia.- tentò nuovamente lui.
- Ma se l’hai vista appena sei mesi fa! Dovresti ringraziarmi, pensa ai minatori che non la vedono anche per un anno intero!- sbraitò furioso Light.
- Ha ragione signore, mi scusi.- mormorò il moro a capo chino.
- E cosa si dice al proprio capo?- chiese Scrooge con un sorrisetto.
- G-grazie.- disse infine Matsuda.
- Bravo ragazzo. E ora lasciami stare, che devo cercare le chiavi!- concluse Light.
- Ha controllato nella tasca del giubbotto?- domandò Cratchit.
Effettivamente le chiavi erano proprio in tasca, ma Light, orgoglioso com’era, spedì Matsuda lontano a calci nel sedere.”

- Ma Scrooge è cattivo!- strilla una bimbetta di cinque anni.
Me la carico sulle gambe e sorrido.
- Si piccolina, è proprio “cattivo”.- dico reprimendo certi improperi non consoni alla situazione.
- Vai avanti con la storia, zietta Nyaa.- chiede lei con voce dolce.
- Certo, ma al massimo chiamami “sorellona”, sono troppo giovane per fare la zia. - ribatto scompigliandole i capelli biondo scuro.
- Perché con lei sei così gentile?!- urla un moccioso, probabilmente quello che prima avevo centrato con la spatola.

- Perché le ragazze non vanno toccate neanche con un fiore.- rispondo calma.
- E ora tacete che vado avanti.-

“Light vide d’un tratto il volto del suo ex-socio Mikami nel battiporta.
- Tsk, dannato Matsuda non pulisce neanche bene!- e lo pulì con un fazzoletto.
Light decise di andarsene a dormire come se niente fosse.
Ma solo dopo, nell’ordine:

- Aver visto “Il Grande Fratello”,
- Aver contato i soldi,
- Aver preso un paio di pillole “giorno e notte”,
- Aver contato i soldi
- Aver scritto una ventina di nomi sul Death note.

Finalmente si coricò sul grande letto a baldacchino con le lenzuola di Hello Kitty e si decise a prendere sonno.”

- Ma non esistevano Il Grande Fratello, Hello Kitty etc…
Nell’ epoca del romanzo.- obbiettò il solito moccioso.
- Ascolta Arcibaldo, o come caspio ti chiami, la storia è mia e IO decido.- rispondo assottigliando lo sguardo.
- Veramente la storia è di Charles Dickens.- dice lui sapientemente.
- Dettagli, ora andiamo avanti.-

“ Si sentì come un rumore di catene e altri suoni lugubri: qualcuno che inciampava, il miagolio del probabile gatto su cui l’essere era inciampato ed un” SAKUJO!!”, rivolto al povero gatto.

- Kaaami! Kaaaami! Si svegli Kami!- ululò con voce lugubre un fantasma.
- Mh… cinque minuti mamma.- mugolò il ragazzo/vecchio.
- Svegliati razza di idiota! Mi sono pure suicidato per te, quindi adesso alza il culo!- urlò l’ectoplasma.
Con un urlo Light rotolò giù dal letto, impigliandosi pure tra le lenzuola rosa pallido.
- Argh! Chi diavolo sei tu?- chiese il castano all’essere incatenato.
- Ma come, non mi riconosci? Sono Mikami!- borbottò irritato lui, facendo cigolare le catene che lo legavano al suolo.
- M-Mikami? Ma tu sei morto!- disse Light terrorizzato.
- Ma và? Dimmi, ti sembro vivo?- chiese con tono retorico il moro.
- Effettivamente hai un po’ una brutta cera…- fece Light sovrappensiero.
- Ugh… e io che una volta ti credevo una divinità…- borbottò sconsolato lo spettro.
- Ehi! Io SONO un Dio, il Dio del Nuovo Mondo!!!- urlò il castano, senza rendersi conto di quanto sembrasse ridicolo con il pijamino a fiori rosa che indossava.
-… Seeeee. Comunque, sono qui per avvertirti Light Scrooge!- continuò Mikami riprendendo un po’ di compostezza.
-  Avvertirmi di cosa? Non dirmi che cadranno le sterline, vero? Non posso permettermi un passaggio all’euro!- gridò terrorizzato il “Dio del nuovo mondo e blah blah blah…”.

- Ascolta, punto primo siamo nel 1850 circa e l’UE e l’euro nasceranno tra circa un secolo. Punto secondo: NON MI INTERROMPERE!!!- strillò il magistrato/giudice/qualunque cosa facesse Mikami in vita.
- Dicevo, sono qui per punirti…-
- In nome della Giustizia!- completò Light.
-… Non siamo in Sailor Moon, e comunque sono qui per punirti dai crimini da te commessi.- continuò Mikami, con un preoccupante tick all’occhio destro.

- C-cosa? Ma io sono stato buono quest’anno!- obbiettò l’altro.
- Uff… io non sono Babbo Natale, non mi frega se sei stato buono, e poi la popolazione ti chiama “Kira”! Non mi sembra che tu sia stato molto buono…
Comunque, ti sei comportato male e sei stato avido! Non voglio che tu finisca come me, quindi convertiti!- continuò il moro agitando le mani in modo “fantasmesco”.
Light ci pensò su, e poi rispose con tutto l’acume di cui era capace:
- Ma anche no. Ti pare che rinuncerò ai miei soldini?- chiese inarcando un sopracciglio e stringendo a sé delle monete, in pieno stile Mr Krab di SpongeBob.

- Tu… io ti… argh!- sclerò il fantasma mettendosi le mani fra i capelli.
- Ascoltami bene Scrooge, per tre notti ti appariranno tre spiriti! E tu li seguirai!- gridò Mikami con gli occhi fiammeggianti.
- Tsk, non puoi dirmi cosa fare.- ribatté Light incrociando le braccia e girando la testa di lato.
- Sì che posso: io sono morto e non puoi farmi niente, mentre io posso infestare casa tua per i secoli avvenire pappapero!- ridacchiò Mikami, facendo anche una linguaccia al futuro Dio.
- Pff… la morte ti ha reso più impertinente, Marley.- fece Light.
- E comunque posso sempre chiamare i Ghostbusters!- esultò vittorioso il castano.
- Che arriveranno fra mezzo secolo.- completò Mikami.
E così, con un “D’oh!” soffocato, Light si arrese, rimettendosi a letto e ordinando a Mikami di rimboccargli le coperte.”

- E Mikami ha accettato?- mi chiede un bimbetto di quattro anni.
Resistendo stoicamente alla tentazione di abbracciarlo e spupazzarlo scuoto la testa.
- Non proprio, gli ha fatto il gesto del’ombrello.- rispondo io.
- E che cos’è il gesto dell’ombrello?- mi chiede ancor il piccolino.
- Ehm…- “se Near sa che gli ho insegnato queste cose poi mi ammazza!”- praticamente gli ha rotto un ombrello in testa.- dico con delle goccioline di sudore sulla fronte.

-Bene, allora se è tutto io passerei alla lettura del secondo capitolo e…- vengo interrotta dallo sbattere del portone d’ingresso.
- UN MOMENTO!!- urla qualcuno con tono isterico.
Una figura si staglia sulla porta; i capelli a caschetto mossi dal vento invernale e gli occhi azzurro ghiaccio lo rendono simile ad una principessa della Disney.
- Mello?!- domando scandalizzata: cosa ci fa la brutta copia di Raffaella Carrà qui?
- Come hai osato nominare la mia persona in quella storia da strapazzo?!- gracchia lui.
Sospiro pesantemente.
- Anzitutto vai a metterti dei vestiti normali, non voglio che questi bambini crescano con tendenze sadomaso.- dico indicando con un cenno i suoi vestiti di pelle.
Lui sbuffa e se ne va; poco dopo dalla porta entra Mikami.
- Hola.- saluto io.
- Ehm…ciao. Senti, sai per caso se Mello è qui?- mi chiede guardandosi intorno.
- Sì, è andato a cambiarsi… Ma cosa ci fate voi qui?- rispondo io.
- Ah… bhe, chi ha finito con la storia viene qui, è un problema?- domanda piegando la testa di lato.
- No, ma dimmi, c’è anche Matsu?- spero di sì, io stimo quell’uomo (se non sapete perché o siete fan di Light, o non avete ancora visto l’ultimo episodio dell’anime).
- Non è potuto venire, ha detto che passava le vacanze con Sayu.-
- Uh uh uh! E a fare cosa?- chiedo maliziosamente.
Mikami si stringe nelle spalle, e nel frattempo Melluccio è tornato; indossa dei jeans scuri e una maglietta nera a maniche lunghe.
- Bella! Ben tornato cavo, dimmi, che piffero vuoi?- chiedo cercando di modulare il linguaggio: ci sono dei bambini qui!
- Adesso io sto qui.- dice ignorando completamente la mia domanda - e controllo che non mi citi più senza permesso.- termina con tono incazzoso.
- D’accordo!- rispondo sorridendo: oggi mi sento di buon umore.
Mikami si è messo in un angolo a giocare alla PSP con Matt, che non so quando è entrato, e borbotta qualcosa come:
“ Vedo la durata vitale del tuo personaggio, ha pochi secondi di vita.” e Matt che si infuria perché è stato appena fatto fuori da un nemico.
- Mettiti qui, e “don’t crash the ball”!- dico in un inglese un po’ maccheronico.
Mello si siede sul bracciolo della poltrona e comincia a sgranocchiare una tavoletta di cioccolato.
- Ah, e per la cronaca, io ODIO il cioccolato al caramello.- puntualizza lui.
- Ceeerto. Bene, passiamo al secondo capitolo.-
“ Light stava dormendo pacificamente, quando…”
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Nyaa: Oh oh oh! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Posterò ogni giorno da oggi fino al 24.Spero in qualche recenzione *W*
Una cosa: provate ad indovinare l’identità del primo spirito.
E ricordate: solo perché Matt è qui con me, non vuol dire che lo spirito non possa essere lui.
Gli unici fuori sono Mikami e Mello.
Salutoni!

Nyaa <3

 
  
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