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Autore: tenten13    20/12/2011    5 recensioni
Tutto aveva avuto inizio con una severa punizione, una scelta per non finire al carcere minorile.
Dopo i casini che aveva combinato era ancora strano il fatto che fosse ancora a piede libero.
Ma quando lei stessa dovrà fare i conti con il suo passato e con una testa rasata alquanto calda, dovrà rendersi contò che fino ad allora, era stato inutile fare la bastarda.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marianella
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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                     Capitolo 1 :

- Quando il gioco si fà duro, i duri se la spassano -
                                                 Prima parte


 

- Prologo

Le avevano insegnato a ballare fin dall'età di tre anni, quando già da allora viveva per la strada insieme ai suoi piccoli compagni d'avventura, Valeria, Ramiro e Luca.
Quante ne avevano passate quei quattro insieme! Ne combinavano di tutti i colori, ma daltronde riuscivano sempre a passarla liscia. Gli anni passavano e loro restavano sempre uniti, avevano giurato di restare amici fino a che la morte non li separasse. E la piccola Valeria aveva aggiunto : << Neanche la morte potrà separarci. Resteremo per sempre amici, lo giurate? >> La parola che seguì dopo la urlarono con quanto fiato avessero nei polmoni. La bambina voleva davvero che restasse così per sempre, se avesse avuto un telecomando magico di sicuro avrebbe premuto il tasto per far sì, che quei sorrisi sulla sua bocca e su quella dei suoi amici durasse per l'eternità.
Peccato che non sempre le cose vanno come si desidera.



3 anni dopo...







 << I giudici e i tuoi tutori non sanno più come prenderti Marianella! Dopo tutto quello che hai combinato con quella banda di teppisti! 7 violazioni di domicilio, 5 furti, espulsa da ben 12 delle scuole più severe di tutto il nostro paese, per non parlare di tutte le cose che hai rotto e che ancora devi risaldarne il debito! >> La ragazza se ne stava lì con i piedi sopra quella scrivania che aveva già visto tante volte in passato. Odiava sentire blaterare quella donna. Una dei giudici minorili che l'avevano seguita sin da quando aveva 14 anni - cioè da quando aveva incominciato a non andare molto daccordo con la legge - si era infuriata per un'altra delle sue spericolate azioni.
<< Mar metti giù quei piedi dal tavolo! Non peggiorare ancora di più la situazione >> le sussurò con dolcezza Cielo, l'unica dei suoi tutori che le volevano almeno un briciolo di bene. Era l'unica che si preoccupava realmente del suo potenziale futuro, mentre per gli altri era come uno dei tanti numeri insignificanti da riordinare in quelle stupide cartelle. Obbedì a quella donna bionda dal viso angelico e ritornò ad ascoltare contro la propria voglia la giudice.
<< Ci hai fatti esasperare! E affinchè facciamo di tutto pur di farti evitare il carcere minorile, questa è l'ultima possibilità che ti diamo, altrimenti andrai a fare compagnia ai tuoi amichetti.>>
Stava per alzarsi ed ad prendere a schiaffi quella faccia da cazzo che si ritrovava, ma poi la donna continuò.
<< Perciò non ti rimane che scegliere tra l'Accademia Militare e la nuova scuola d'arte per giovani talenti a Santa Fè, New Mexico >>
Cielo le rivolse uno sguardo pieno di compresione, capendo che per lei il ballo legato al suo passato erano un argomento taboo a causa di tutto quello che aveva passato nei suoi diciasette anni di vita.
<< L'accademia militare, non c'è dubito vostro onore  >> rispose la ragazza senza esitazione.
<< Bene allora andrai alla scuola d'arte per giovani talenti e lì in più svolgerai anche manutenzioni mensili per saltare i tuoi debiti >> la ragazza rimase a bocca aperta davanti a quella risposta. Non poteva essere. Non poteva ricominciare ad andare tutto storto quando finalmente qualcosa incominciava ad andare per la strada giusta.
<< Vostro onore, questa scelta... >> cercò di riproporre la tutrice ma non fece in teppo a finire la frase che venne interrotta.
<< Niente ma, signorina Enchausti, questa non è solo la mia decisione ma anche del consiglio, e sarebbe un peccato sprecare il talento che ha la ragazza in questione, detto questo : l'udienza è tolta >> Mar rimase lì, ferma. A fissare il vuoto. Non ci voleva credere. Voleva solamente svegliarsi e dirsi che non era altro che un brutto incubo.





Due settimane dopo si trovava in quella che era una comunissima Panda verde metallizata appartenuta a Cielo. Non guadagnava quasi niente facendo l'assistente sociale e la sua tutrice eppure non l'aveva mai abbandonata da quando gliela avevano affidata. E Mar la ringraziava ogni santa volta che poteva per darle un letto dove dormire e due pasti al giorno, nonostante  i casini che poteva combinare. Durante il tragitto non fece altro che ascoltare la musica del suo i-pod e pensare un pò a tutto.
A come sarebbe stata la scuola, a quanti casini avrebbe combinato, a quanto tempo avrebbe impiegato per farsi espellere anche da questa, e pensò anche ai tempi andati, a quando le piaceva ballare insieme ai suoi vecchi amici. Si, vecchi. Perchè l'avevano abbandonata senza darle una spiegazione plausibile. Il giorno in cui di loro non si era avuta più traccia, la ragazza aveva appena compiuto 14 anni. Li aveva odiati così tanto, che per far esplodere la sua rabbia si era ribellata contro tutto e tutti, contro la legge, contro il mondo intero. Aveva iniziato a frequentare compagnie poco raccomandate ed aveva voluto scordare tutto quello che riguardasse il ballo e il suo passato.

Tre ore dopo si ritrovò davanti un tabellone verde con su scritto :

" Benvenuti a Taos, New Mexico.
Dove i sogni si realizzano "


Mar pensò che se dovesse essere davvero così, allora aveva un sacco di sogni arretrati da compiere. Cielo seguì la piccola stradina non asfaltata - che era solita trovare nella grande città dove vivevano - ma piena di breccia e sassolini che fecero ballare la macchina. Dopo un pò di inutili scorrazzamenti per di quà e di là, Cielo posteggiò la macchina in un grande spiazzale completamente pieno, così per cercare un postò libero ruotarono intorno l'intero edificio. Fù allora che dalla parte posteriore dell'edificio notò un campo da calcietto, da dove proveniva della musica. Musica che piaceva a lei.  Spostò lo sguardo su delle ragazze e dei ragazzi che stavano ballando.
<< Vai Thiago! >> girdò a un certo punto una bionda e un ragazzo si fece largo tra gli altri,e iniciò a fare rovesciate, scivolate e girare su se stesso. E bisognava ammetterlo era veramente bravo. Ma lei non rimase colpita solo dalla sua bravura, ma anche dalla sua incredibile. Appena il ragazzo finì e la musica con lui, la bionda che poco prima aveva gridato gli saltò adosso e lo abbracciò talmente forte che il ragazzo stranamente la allontanò seccato. Come se non gli importasse affatto di lei e delle sue lodi.
<< Ti manca ballare cosi? >> le chiese Cielo fermando all'impprovviso la macchina.
<< Niente affatto! >> rispose sicura la ragazza.
Cielo sapeva che le stava mentendo, ma decise di non indugiare oltre. Sapeva che Mar si fidava di lei, e per nulla al mondo l'avrebbe far soffrire ancora.
<< Daccordo. Senti io vado un attimo dalla preside a far vedere tutte le carte, tu aspettami qui >> Disse la donna aprendo lo sportello, e fece per scendere ma poi appena si girò in direzione della ragazza le disse : << Ah, e mi raccomando >> disse puntandole l'indice contro, << Non incendiare la macchina come l'ultima volta! >> lo disse in una maniera talmene buffa che Mar fece un piccolo sorriso, facendo a sua volta sorridere la sua tutrice e la ragazza rispose con un semplice " Ok " e una faccia complice da furbetta.
Infatti appena la donna entrò nell'edificio la ragazza uscì dalla portiera e si appoggiò al cofano della macchina. Ringraziò il cielo il fatto che si fosse vestita così maledettamente sexy. Faceva troppo caldo e i suoi mini-shorts di jeans a cui era legato un fazzoletto fucsia e nero e i suoi gambali stile converse solo alti fino a metà polpaccio e i calzettoni bianchi con due righe nere poco più alti, ma con quel top minuscolo, che girava davanti al seno e poi andava a triangolo verso l'ombelico e il tutto a completare con due cerchioni grandi color oro e un mare di braccialetti ai polsi. Gliel'aveva insegnato la sua vecchia crew, prima di tutto una vera donna bastrda come lei doveva essere sexy.
Quando quei ragazzi che poco prima aveva visto ballare andarono verso di lei, sogghignò.
Le si avvicinò un ragazzo più o meno della sua stessa altezza se non due centimentri più alto. E lei era bassa, ma questo non l'aveva mai fermata.
<< Ahi, Mamita! Sos una diosa total! >> quel ragazzo dai capelli e gli occhi neri, tutto sudato come gli altri, parlava spagnolo perchè era sicuro che non lo avrebbe capito. Si vedeva lontano un miglio che non era del posto. Ma lui, si sbagliava.
<< Andàte, tarado! >> le rispose di tutto proposito lei.
<< Sai parlare spagnolo? >> non era stato lo stesso ragazzo che le aveva detto che era una dea a rivolgerle questa volta la domanda. Ma qualcun'altro. Quella voce era così bella e profonda che Mar era certa non avrebbe mai dimenticato. Il ragazzo dalla testa rasata, gli addominali scolpiti e due occhi nocciola così profondi, che fino a poco tempo prima aveva ballato con tutta l'adrenalina che possedeva in corpo, la stava ammirando e le aveva chiesto una domanda semplice, eppure a Mar sembrava così difficile rispondere.
<< Oh, credimi non sò fare solamente quello bene! >> gli rispose con una certa malizia sia nello sguardo che nella voce. Poi così come era solita fare, da brava bastarda che era li lasciò lì a interpretare quella sua risposta. Non curandosi delle occhiate di fuoco che le lanciava la ragazza bionda e le occhiate allusive che il ragazzo rasato insieme agli altri maschi del gruppo lanciavano al suo fondoschiena.


Fine prima parte





Angolo autrice : Ebbene lo sò si questa storia è un orore, ma vedrete che con il passare del tempo si farà più carina e più travolgente. Questa è solo la prima parte del capitolo ( che a dire tutta la verità era già da un pò che questa idea mi gironzolava per la testa ) quindi è chiaro che nel prossimo il ruolo dei personaggi salterà meglio fuori. Per chi già mi conosce per le mie vecchie storie dico solo, " eh già, Eli è ancora in vita " e invece per chi non mi conosce affatto spero solo che gli piaccia come scrivo e ovviamente sarei onorata di sapere se la storia posso interessare! Quindi dopo questa marea di parole che nella copia originale dovevano essere solo quattro righe ( -.-' ) spero di non aver annoiato nessuno con questa stramba storia e vi aspetto per la seconda parte del capitolo!
Un bacione,
_Eli
  
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