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Autore: Elle Sinclaire    21/12/2011    11 recensioni
-Tombola!
-Malfoy, questo è il mercante in fiera, non la tombola.
-Zitto, Potter, sei solo invidioso.
Draco amava il Natale, ma un po’ meno i giochi da tavola; Weasley si era comprato la nuova divisa di Quidditch con i galeoni che lui aveva perso.
Ogni volta che se ne lamentava, Hermione gli diceva fortunato al gioco, fortunato in amore.
Draco non capiva a cosa si riferisse.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il Natale secondo Draco Malfoy.

 

A tutti i grassoni di rosso vestiti, nella speranza che sotto l'albero, quest'anno, ci sia un Draco per ognuna di noi.
E a chi mi minaccia, almeno una volta al giorno.

 

Draco amava il Natale e, la prima volta che lo aveva detto, Hermione non ci aveva creduto.
In realtà, Draco non sapeva cosa fosse esattamente il Natale; sicuramente, però, gli piacevano le luci che impreziosivano le strade della Londra babbana e tanto gli bastava.
L’equazione Natale-regali, poi, lo affascinava ancora di più.

-Tombola!
-Malfoy, questo è il mercante in fiera, non la tombola.
-Zitto, Potter, sei solo invidioso.

Draco amava il Natale, ma un po’ meno i giochi da tavola; Weasley si era comprato la nuova divisa di Quidditch con i galeoni che lui aveva perso.
Ogni volta che se ne lamentava, Hermione gli diceva sfortunato al gioco, fortunato in amore.
Draco non capiva a cosa si riferisse.

Hermione si era innamorata di Draco quando, l’anno prima, era entrato a far parte degli Auror: ogni volta che tornava da una missione, era ferito e malconcio, ma non perdeva mai la sua  eleganza.
Hermione sarebbe voluta andare a vivere con lui in una casetta di pan di zenzero al profumo di caldarroste, per fargli capire cosa fosse esattamente il Natale.
Peccato che lei, invece, al gioco vincesse sempre.

Dopo la guerra, Draco non aveva voluto avere niente a che fare con il Trio dei Miracoli.
Ma quando si era reso conto che Hermione era l’unica al dipartimento a parlargli, aveva deciso di essere così magnanimo da onorarla della propria amicizia.
È il mio regalo di Natale, Granger, aveva scandito e Hermione lo aveva schiantato.

Hermione non capiva proprio come avesse fatto a innamorarsi di Ron, anni prima. Gli voleva senza dubbio bene, ma non era il suo tipo e non sapevano mai di cosa parlare.
Ora, Hermione si era innamorata di Draco e, a volte, Ron gli sembrava l’uomo migliore del mondo.
Un giorno lo aveva detto al rosso: lui aveva continuato a mangiare cioccorane e aveva, con tono solenne, detto la sua. Quando non potrò più giocare a Quidditch, farò l’ammaestratore di renne volanti.
Hermione aveva capito e si era ripromessa che a Natale sarebbe stata più buona.

Quell’anno, Draco le aveva chiesto di accompagnarlo a comprare il regalo per la sua fantomatica fidanzata. Hermione avrebbe rifiutato, se lui non l’avesse presa per un braccio e trascinata con sé a Londra; quando la riccia gli aveva chiesto perché voleva andare nel mondo babbano, lui aveva alzato le spalle.
Li hanno i grassoni vestiti di rosso, aveva risposto euforico.

Draco amava il Natale.
Hermione se n’era accorta mentre giravano insieme tra le vie illuminate e le vetrine colorate e da come i suoi occhi brillavano di gioia fanciullesca.
Come funziona l’ettelitricità, Granger era stata la domanda più gettonata.
Hermione aveva risposto, paziente, una decina di volte. Aveva amato il Natale con lui e con il suo sorriso euforico; avrebbe voluto esserne la causa e la destinataria, ma si accontentava di riscoprirlo, forse per la prima volta, luccicante tra le strade addobbate.

Draco, senza stancarsi di sorridere, era entrato in un negozio di biancheria femminile ed Hermione era impallidita.
Dover scegliere il regalo per la fantomatica fidanzata era un conto, dover scegliere per lei della biancheria sexy, non rientrava in alcun modo nei suoi desideri.
Draco doveva essere suo.
Per questo, mentre uscivano, dopo aver acquistato un corpetto verde dai laccetti argento e il perizoma abbinato, aveva impugnato la bacchetta di nascosto e cambiato i colori del regalo in rosso e oro.
Hermione, quel Natale, dal grassone vestito di rosso, avrebbe ricevuto del carbone ma, a lei, lo zucchero nero era sempre piaciuto.

La sera della Vigilia, Draco aveva aiutato Hermione, Ginny e Harry a decorare l’albero. Il bambino sopravvissuto-svariate-volte aveva lanciato contro il biondo cinque palline colorate che si erano poi infrante al suolo e Ginny gli aveva dato un pugno.
Draco aveva borbottato, infastidito, per l’atmosfera rovinata e aveva preteso di attaccare all’albero anche gli angeli di pan di spagna che la signora Weasley aveva preparato per loro.

-Tombola!
-Santo cielo, Malfoy, è di nuovo il mercante in fiera!
-Zitto, Potter, io sono fortunato in amore.
Si era girato verso Hermione e aveva ammiccato, insinuante. Hermione, per la prima volta, aveva perso dieci galeoni.

Draco amava il Natale ma il tempo non l’aveva aiutato a smettere di odiare Potter.
Lo so che ormai è più per abitudine che per vera antipatia, gli diceva Hermione di solito. Lui le dava ragione, ma la verità era che non ne aveva affatto.
Draco odiava Potter tanto quanto amava il Natale e le sciarpe fatte a mano da Andromeda Tonks.
Amava le decorazioni incantate dalla Granger, le canzoni natalizie che cantava sempre la Granger e i pacchi di Natale sotto l’albero, sistemati dalla Granger.

-Granger, dove sono finiti i regali?
-Li ho nascosti.
-E perché mai?
-Ti ho visto prima che cercavi di aprire quello per Teddy, Malfoy.
Draco, accucciato sotto l’albero, aveva sbuffato.
-Volevo solo sapere perché il suo fosse più grande dei miei!
 Hermione se n’era andata e i regali non erano riapparsi.

Draco era consapevole che tutto quell’amore per il Natale altro non era che la brutta copia di quello per Hermione.

-Granger, voglio i regali.

Probabilmente Voldemort lo stava maledicendo dall’oltretomba: non c’erano altre spiegazioni, per l’essersi innamorato della ragazza che aveva odiato di più negli anni passati.

-Granger, non ignorarmi!

Amava il Natale perché amava gli occhi di Hermione nei quali si riflettevano le luci dell’albero, perché adorava sentirla stonare Jingle Bell e perché era l’unica occasione che aveva per vederla vestita di verde.

-Granger, perché non posso…
-Merlino, sei peggio di un bambino! A mezzanotte, Malfoy! E il regalo di Teddy è più grande dei tuoi perché lui è un bambino. Non tu, lui.

Amava esasperarla e farsi schiantare.

-Granger, ascolta…
-Ho detto di no, Malfoy!

Draco l’aveva seguita fino alla sua stanza ed era entrato con lei; Hermione aveva sbuffato ma poi aveva indicato i regali stipati tutti sopra il letto.
Draco aveva sorriso, aveva afferrato un misterioso pacchetto di Victoria Secret e glielo aveva porto. Hermione era arrossita e lo aveva scartato.
Dentro c’era del carbone.

Quest’anno sei stata cattiva, aveva detto Draco. Hermione lo guardava, perplessa, senza sapere cosa pensare.

-Questa è la prima parte del regalo per la mia fidanzata.
-Cosa?
-Questa è la prima parte del reg…
-Ho capito, Malfoy. Mi chiedevo da quando fossi la tua fidanzata.
-Oggi, hai perso a carte. Sei fortunata in amore.
Hermione lo aveva schiantato.

-Dovresti fare qualcosa per il tuo senso dell’umorismo.
-E tu per la tua modestia.

Stavano mangiando il carbone, seduti sul letto, tra i regali; gli occhi luminosi.
Era Natale.
Vorrei fosse Natale tutto l’anno, aveva sussurrato Hermione.
Con me lo sarà, era stata la risposta ed Hermione lo avrebbe schiantato di nuovo se Draco non l’avesse baciata.
Un bacio dolce, al sapore di zucchero nero, prima di far apparire una casetta di pan di zenzero e un cartoccio di caldarroste.

 

-Mamma, mamma, perché il nostro Babbo Natale si veste di verde?
-Perché è Serpeverde come te e papà, tesoro. Se fosse un grifondoro non porterebbe carbone.
Né regalerebbe biancheria sexy, pensò Hermione, ma non lo disse.

 

...Nel tempo molte cose erano cambiate ma una era rimasta sempre uguale: Hermione, a Natale, ancora vinceva a carte.

 

*
 Ebbene sì, sono tornata prima di Natale, con una one-shot OOC e un po' delirante.
Credo che la stupidità delle mie storie sia inversamente proporzionale al numero di ore che dormo.
Quindi niente, questa è veramente l'ultimo augurio di buone feste prima della frenesia dei pranzi e delle cene e dei regali.
Mi piace un sacco fare dediche a inizio capitolo, sappiatelo. Per me sono la parte più bella :)
Un grazie ad Agnes (♥) che mi ha quasi costretto ad aprire word ieri sera e un immensissimo grazie alle Blue Ladies che mi hanno riempito fino al midollo di ispirazione.
Un bacio
e, stavolta-veramente-l'ultimo,
buon Natale,
Elle. 


"Caro Babbo Natale,
quest'anno vorrei la Barbie Raperonzolo,
la pace nel mondo,
il nuovo game boy
e una serpe platinata, pronta a soddisfare ogni mio desiderio.
Grazie e buon Natale." 

   
 
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