21/12/2011
3 recensioni… e Draco si ritrovò a sbottonare l’abito di Hermione!
Non è mai servito dire ti amo
Per dimostrare tutto l’amore
Di questo mondo.
(medea nc)
Non è facile passare dall’amare qualcuno da un tempo infinito senza poterci stare insieme a sposarlo direttamente.
In pratica non erano mai stati fidanzati.
O meglio, lo furono per quarantasei ore; un record, il più breve della storia, magica e forse anche babbana se non si considerano i matrimoni a Las Vegas!
Passato più che altro, senza vedersi quasi, intenti in preparativi per le nozze, più precisamente, intenti a dare la notizia ai loro più cari amici, compagni, conoscenti e via discorrendo senza che a nessuno di loro venisse un infarto fulminante.
A dire il vero, quelli più in pericolo sarebbero stati Ron e Harry, ma dopo quello che avevano passato, si potrebbe quasi azzardare che la presero meglio di quanto sperato; il rosso si strozzò con un osso di pollo (si era strozzato anche quando Hermione lo aveva lasciato, anche se lì era stato perspicace e l’aveva intuito che non sarebbero durati insieme; ma non con lo stesso osso di pollo però, con un altro); ad Harry gli venne una colica renale che durò fino al giorno del matrimonio, forse anche dopo, ma poco importa.
Ginny la mise in guardia perlomeno cinquantamila volte o forse cento, mentre gli amici di scorribande della casa dei serpeverde la presero decisamente meglio, più sul ridere, anzi sullo sfottò gratuito, ma anche questo superabile.
Di certo, tra le compagnie di tutti e due, la più diplomatica fu Luna Lovegood che se ne uscì con una bislacca aria sognante ed esperta:
“Me n’ero accorta. I nargilli di Hogwarts me lo avevano detto che tirava una strana atmosfera tra voi due.”
Quelli la guardarono semplicemente imbambolati; avrebbero gradito che anche la McGranitt e tutto il corpo studentesco avessero reagito come aveva fatto lei, invece di starsene esterrefatti come se gli avessero scagliato addosso una maledizione piuttosto che porgere le partecipazioni.
Ad ogni modo, il matrimonio era andato bene; ognuno se n’era stato per i fatti suoi e che non si dica mai che i Gryffindor si mischiassero, anche in un’occasione unica come questa, con gli Slytherin; aleggiava solo una tregua provvisoria in rispetto degli sposi.
Menomale che gli invitati di Corvonero e Tassorosso sfatarono un po’ l’aria leggermente pesante.
Lucius? non era contento.
Narcissa? Nemmeno.
I genitori di Hermione? Sì, loro sì.
E gli sposi?
Oh, beh, che dire?!a parte che non si erano visti spesso dopo la dichiarazione ad Hogwarts e che Draco scalpitava dal rimanersene solo con lei.
“Se avessimo avuto più tempo, li avremmo preparati meglio!”
Disse impettita mentre si faceva slacciare l’abito dal marito; lui era espertissimo nello slacciare vestiti, anche se maledisse un paio di volte i gusti della madre, con tutti quei bottoni ci avrebbe messo una vita a far uscire la moglie da lì dentro!
“Chi se ne frega! Avranno tempo da adesso in avanti!” le rispose mentre finiva di sganciarla.
“Sì ma, non ti pare che sembrasse di stare nel medioevo? Una comitiva da una parte, chi da un’altra?”
“A parte che non so chi sia sto’ medioevo, comunque non che la cosa mi abbia interessato particolarmente!”
“E a cos’eri interessato?” gli chiese sardonica.
“Alle tette che ti esplodevano dal vestito!” rispose con aria seria mentre sbottonava l’ultimo ostacolo alla visione della ragazza.
Quella sorrise divertita.
“L’ha scelto tua madre, prenditela con lei! Siete convinti che io non abbia gusti raffinati come i vostri, e avete fatto tutto voi!” lo rimbeccò senza malizia.
“Per me puoi vestirti come ti pare! Anche perché se ti mettessi addosso uno degli abiti delle streghe di qui, tipo come quelli di Narcissa, penso che passerei la vita ad alzarti da terra!”
“Ah, grazie!”
“Fatto!” sentenziò soddisfatto.
Era quasi come una vittoria al Quidditch. Si sentiva pure un po’ accaldato.
“Bene.” Rispose Hermione.
Si lasciò scivolare l’abito dalle spalle rimanendo ancora con la schiena verso gli occhi di Draco.
Nessuno dei due fiatò, come se dovesse scoppiare un uragano da un momento all’altro.
Il vestito finì a terra, indosso alla moglie adesso c’era solo una leggerissima sottoveste in seta e nient’altro.
Gli occhi chiari si sgranarono quando notarono la forma morbida del suo fondoschiena.
Poi lei si girò e lo guardò con aria piatta; non voleva fare troppo la sdolcinata con gli occhietti languidi, non lo sapeva manco fare per dirla tra noi!
Lui sorrise. Era bello quando lo faceva senza ghigni maliziosi; anzi no, era bello anche quando faceva i ghigni maliziosi!
“Questa di sicuro non l’ha scelta mia madre!” disse.
“No! Decisamente no!” rispose allegra.
“Questa l’ho scelta io.”
“Che fai, grifona? Provochi?”
“Esatto! Sono certa che la famiglia Malfoy, compreso il loro pargolo prezioso abbia sempre pensato che una babbana, anzi no, la babbana Hermione J. Granger non avesse gusto. Ebbene?”
“Ebbene cosa?” le domandò.
Voleva far finta di niente, ma provateci voi maschi a rimanere lucidi di fronte alla donna che amate, quasi del tutto nuda davanti a voi che si mette a parlare di bon ton e biancheria?!
“Apprezzi le mie scelte sull’intimo da indossare, o preferiresti qualcosa di più casto?”
Ora era ammiccante. E l’era pure riuscito bene per essere la prima volta!
“Mm …” si mise una mano dietro al collo per massaggiarlo nervoso.
Forse poteva fare i gesti più assurdi, anche quello di portarsi una gamba dietro alla schiena, lei gli avrebbe dato sempre 10 e lode per la sensualità, per la virilità, per un machismo che non la infastidiva affatto.
Draco non aveva paragoni, davvero non aveva paragoni, che fosse nel mondo della magia o in quello babbano.
“Grifona, non credo che per i prossimi anni entrerà o uscirà qualcosa di casto da questa stanza.”
Lei sorrise avvicinando le sue mani a quelle di lui.
“Tranne che dalla tua … Ma questa è una cosa alla quale ci dobbiamo ancora lavorare!” continuò il biondo.
“Io ho da studiare per entrare nel Ministero della Magia.”
“Ed io dovrò occuparmi degli affari Malfoy, e allora? I miei e i tuoi a che servono altrimenti?”
“Ma non potranno accudire i nostri figli!”
“Sì che potranno, non hai detto tu che presto andranno in quella cosa dove non si fa un emerito cacchio da mattina a sera?”
“In pensione?”
“Esatto! Possono venire qua di tanto in tanto …”
“Certo, così tuo padre li prende a bacchettate!”
“Ma no, al massimo può invocare mio nonno Abraxas per dare la colpa a lui di qualche cruciatus, tanto è morto?!”
“Non è divertente!” lo rimbeccò.
“E dai! Ma che sarà? Che potrà succedere peggio di così!!!”
“Beh, Confortante!”
“E comunque …”
Prendendola in braccio e portandola a letto.
“ … non abbiamo pensato alla cosa più importante.”
“Cioè?” accoccolandosi meglio tra le braccia del marito.
“Che li dobbiamo prima mettere al mondo i figli, e dopo pensare a chi li crescerà!”
Baciò il sorriso della ragazza appena stava spuntando.
“Senti un po’ Casanova?! Ma noi non avevamo una litigata in sospeso?”
“Davvero?”
“Sì sì, ricordo bene che tu proponesti di discuterne in questo preciso momento!”
“E non è quello che sto facendo?” la baciò ancora, completamente catturato dal corpo della moglie.
“Hermione?” la baciò.
“Mm?” lo baciò.
“Casanova è un tuo parente?” la baciò.
“Non esattamente, … ma facciamo così … te lo spiegherò domani!” lo baciò.
“Abbiamo da fare una guerra!” lo baciò ancora.
“Sì, tanto finirà in pareggio, già lo so!” le disse e la baciò.
Poi le permise di armeggiare con i suoi indumenti come lui aveva fatto con lei.
Aveva mani inesperte e delicate.
Andavano bene così.
Andavano benissimo così.
Nota: Questa ff la dedico a quanti hanno apprezzato "Quando Astoria se ne andò a ..."
E' per chi l'ha seguita, preferita, ricordata, recensita e soprattutto per chi mi
ha chiesto un seguito! :) un bacio ad ognuna di voi!!!
... ovviamente personaggi e ambientazione sono della signora J.K. Rowling, io li ho presi solo in prestito per questa ff senza scopo di lucro. Leggimi:
