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Autore: FallingStar    21/12/2011    2 recensioni
Piccola One-Shot natalizia sulla mia coppia preferita di questo fantastico anime/manga: la SebaXCiel!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CHRISTMA’S GIFTS
 
                                                               CAPITOLO UNICO
 
Era ormai Dicembre inoltrato e faceva già parecchio freddo. Ciel Phantomhive era riuscito a superare incolume il suo compleanno (dove per incolume lui intendeva senza essere morto soffocato dagli abbracci di amici e parenti), e adesso si trovava in un momento cruciale. Stava andando al tavolo dove erano seduti i suoi amici (anche se lui si ostinava ad usare le parole conoscenti o compagni di scuola per riferirsi a loro) che comprendevano persone della sua classe e sempai. Era riuscito ad effettuare la prima parte del suo piano con successo ed ora era arrivato il momento di mettere in atto la seconda parte. Si sedette al tavolo fra Elizabeth e Soma, e cominciò a mangiare il suo pranzo cercando di sembrare naturale come al solito, ma un lieve rossore sulle sue guance stava rischiando di tradirlo.
C:- “Ora che siamo tutti qui posso procedere. Devo solo aspettare il momento giusto.”-
Dopo qualche secondo, ci fu un minuto di silenzio in cui tutti si concentrarono sul loro cibo, e quello era il momento che Ciel stava aspettando.
C:- “Ecco, adesso è il momento giusto! Coraggio, dì quello che devi dire e cerca di essere il più naturale possibile.” C-Ce-Certo che il t-tempo passa davvero in fretta.-
Tutti:- ???-
C:- “Non balbettare!” V-Vo-Voglio dire, sembra solo ieri che era il mio compleanno e adesso siamo quasi alla v-vigilia di N-Natale. “Faccio veramente pena…”-
E:- E’ vero! Io passerò sia la vigilia che il giorno di Natale in un bellissimo cottage sulla neve con tutta la famiglia. Tu e gli zii ci raggiungerete per la cena di Natale, vero Ciel?-
C:- Eh? Ah, si, sicuro.-
So:- Io e Agni invece andremo a sciare sulle montagne! Vero Agni?-
A:- Certamente, ho già prenotato l’albergo. Tu invece che cosa farai, Sebastian-san?-
Ciel guardò con un misto di imbarazzo e decisione il sempai dai capelli corvini seduto davanti a se. Come aveva previsto, era bastato fare un accenno al fatto che il Natale si stava avvicinando e tutti avevano cominciato a parlare di ciò che avrebbero fatto, così lui avrebbe saputo ciò che faceva per quei giorni Sebastian senza doverglielo chiedere direttamente.
S:- Per Natale? Beh, la mia non è una famiglia religiosa, ma di solito usiamo il Natale per fare una rimpatriata.-
A:- Quindi andrai dai tuoi per entrambi i giorni?-
S:- Solo Natale. La vigilia la passerò qui.-
C:- “Si!”-
A:- E la passerai con qualcuno in particolare?-
S:- No.-
C:- “Si!”-
E:- Non vorrai mica passare la vigilia da solo?-
S:- Non esattamente. Sapete che ho un lavoro part-time in un bar, no? Beh, farò gli straordinari per la vigilia e lavorerò da mattina fino al tardo pomeriggio, quindi sarò impegnato tutto il giorno.-
C:- “S- Cos-?! No!”-
So:- Come mai fai gli straordinari in un giorno simile?-
S:- Beh perché ho trovato il regalo di Natale perfetto per una persona che considero molto speciale, ma non ho abbastanza soldi per comprarglielo. Ma con i soldi degli straordinari della vigilia dovrei riuscire a farcela.-
C:- “Il regalo perfetto per una persona speciale?”-
E:- Davvero? Che cosa carina! Spero che tu ce la faccia!-
S:- Grazie.-
C:- ……-
Qualche ora più tardi, Ciel stava camminando da solo per i corridoi della scuola perso nei suoi pensieri.
C:- “Accidenti, questa non ci voleva! Se sia la mattina che il pomeriggio della vigilia sarà impegnato, non potrò effettuare la terza ed ultima parte del piano. La sera non posso agire perché ho la cena con i miei e non posso spostare tutto a Natale visto che lui sarà dai suoi e io dagli zii. Chissà chi è questa persona speciale di cui parlava a pranzo? Un parente? Un amico? O forse…”-
??:- Ciel!-
C:- “Questa voce… oh, no!”-
Appena Ciel si girò, una persona bionda gli si fiondò addosso, strusciandosi su di lui senza ritegno.
C:- ALOIS TRANCY, HAI CINQUE SECONDI PER STACCARTI DI DOSSO PRIMA CHE DECIDA DI CASTRARTI CON DELLE CESOIE!!!-
Dopo un secondo esatto, Alois si staccò da Ciel, mettendo su una finta aria triste.
Al:- Ciel, è così che tratti un amico che ti mostra un po’ di affetto?-
C:- Punto primo: noi due non siamo amici. Punto secondo: quella non era una dimostrazione di affetto, ma un tentativo di stupro!-
Al:- Il solito esagerato! Comunque, mi sembri po’ nervoso, e anche un po’ triste. E’ successo qualcosa fra te e Sebastian?-
C:- Cosa? Perché dovrebbe centrare Sebastian?-
Al:- Beh, di solito quando stai così, vuol dire che è successo qualcosa fra voi due.-
C:- Ma che sciocchezza! “Anche se non ha tutti i torti…”-
Alois riprese la sua solita espressione vivace, gli mise un braccio intorno al collo e disse:- Sai che ti dico? Dimentica quel punk è pensa a divertirti! La mattina della vigilia farò un party a casa mia con tutti i miei amici, e tu sei invitato!-
C:- Con tutti i tuoi amici intendi quel gruppo di sempai strambi?-
Al:- (mollando la presa e mettendo su un’espressione offesa) Claude e il suo seguito non sono strambi!-
C:- Ceeerto. Comunque, il giorno della vigilia sono occupato, quindi la risposta è no.-
Alois cominciò a lamentarsi, ma Ciel si limitò a girarsi e a riprendere a camminare. In realtà, la mattina della vigilia era libero, però aveva preferito trovare una scusa per rifiutare. Non voleva ancora lasciar perdere il suo piano, voleva vedere se c’era qualche speranza per salvarlo. E poi, essendo un party fatto da Alois, per di più a casa sua, non osava immaginare che cosa sarebbe potuto succedere! Diciamo che aveva mentito per la sua sicurezza personale. Durante la via, mentre tornava a casa, stava ancora ripensando al suo piano, quando ebbe un lampo di genio. Passarono alcuni giorni, finché arrivò la vigilia di Natale. Era ormai tardo pomeriggio e Ciel si trovava davanti al bar dove Sebastian lavorava.
C:- “D’accordo Ciel, stai calmo e comportati normalmente. E ricordati, non avevi niente da fare così sei sceso per dare un’occhiata ad una libreria e sei casualmente arrivato qui davanti. Sei qui per puro caso. Ma perché diamine ci sta mettendo tanto ad uscire? Il bar è stato chiuso un’ora fa eppure non è ancora uscito! Mi congelerò a furia di aspettare qui fuori e tra un’ora devo essere a casa!”-
Proprio in quel momento, neanche l’avesse invocato con la forza del pensiero, Sebastian uscì dal bar. I due si fissarono per qualche secondo guardandosi senza sapere che cosa dire, almeno finché Sebastian non sorrise e disse:- Oh Ciel. Come mai qui?-
C:- Eh? Ah! I-Io casualmente non avevo niente da fare e così sono casualmente passato di qui… “Fai frasi che abbiano senso stupido!”-
S:- (ridacchiando) Ah, capisco. E come mai sei casualmente passato di qui?-
C:- “Bastardo! Ci prova gusto a vedermi in questo stato!”-
Ciel fece un respiro profondo e cercò di coprirsi il viso il più possibile con la frangetta per non far notare all’altro che era arrossito. Ora non poteva più tornare indietro.
C:- Ecco, vedi, il fatto e che dopo la mia festa di compleanno, quando sono andato a dormire in camera mia, ho ripensato a quella giornata e anche alla tua stupida trovata di farmi da maggiordomo per un giorno come regalo di compleanno.-
S:- Troppo buono.-
C:- Però… si insomma, ho dovuto ammettere che la tua era stata un’idea… simpatica. Poi però mi sono reso conto che tu ti comporti con me in quel modo spesso. Voglio dire, quando avevo bisogno di qualcosa, sbucavi tu con quella cosa. Quando trovavo delle difficoltà a fare qualcosa, mi davi una mano. Quando dei bulli mi maltrattavano, arrivavi tu a salvarmi. E, nonostante tutto questo, io non ti ho mai realmente ringraziato. Così ho pensato che, visto che siamo a Natale, ho pensato di, di darti-
???:- Sebastian!-
Insieme alla voce, che aveva interrotto Ciel, arrivò anche una ragazza che si buttò su Sebastian incollandosi al suo braccio.
S:- Misti… non dovresti essere ancora dentro al bar a festeggiare con tuo padre e gli altri?-
M:- Vedo quel vecchio tutti i giorni e degli altri non mi importa niente. Preferisco stare con te. E poi ti stavi scordando il mio regalo!-
Detto questo, prese una sciarpa e gliela allacciò stretta al collo. Forse un po’ troppo stretta, perché della sua espressione, sembrava che Sebastian stesse soffocando. Ciel analizzò la tipa. Corti capelli azzurro chiaro, trucco pesante, un cappotto nero (che ad una prima occhiata Ciel poteva affermare che doveva costare un occhio della testa) aperto che lasciava intravedere degli abiti piuttosto corti per l’inverno. In quel momento, Misti si accorse di lui. Lo guardò come se avesse davanti uno scarafaggio e disse in tono acido:- E questo bambinetto chi è?-
C:- “Bambinetto?!”-
M:- Sciò! Tornatene a casa, mammina starà in pensiero.-
C:- “IO LA UCCIDO!!!”-
S:- Misti, guarda che lui viene a scuola con me.-
M:- Davvero?-
S:- Si, io sono un suo sempai. E credo che sia venuto qui per darmi qualcosa.-
M:- Ah, però, non sapevo che facessi anche volontariato per i mocciosi. Pietà immagino.-
C:- “Cos-?!”-
S:- Misti, guarda che non-
M:- Qui fuori fa freddo! Perché non rientriamo dentro?-
C:- E’ normale che tu abbia tanto freddo visto che siamo a dicembre e vai in giro vestita come una prostituta.-
M:- COS’HAI DETTO?!-
S:- Misti, se hai freddo perché non ritorni alla festa?-
M:- Solo se vieni anche tu.-
S:- Mi dispiace, ma non posso. Devo andare a comprare una cosa importante.-
C:- Ti riferisci al regalo per la persona speciale?-
Sebastian annuì. Misti gli lasciò il braccio per gettargli le braccia al collo, così che adesso Sebastian stava realmente soffocando, e disse:- AW! Un regalo per me? Sebastian non dovevi!-
C:- Tu sei la sua persona speciale?-
M:- Certamente! Se proprio vuoi saperlo, io sono la sua ragazza! E adesso vedi di sparire! Qualsiasi cosa tu voglia dargli, lui non ne ha bisogno!-
Ciel abbasso la testa. Sebastian avrebbe voluto dire qualcosa, ma poiché stava soffocando……
C:- Immagino che sia così…-
S:- C-Ciel… a-aspet-
C:- (alzando la testa con un ghigno) Comunque, immagino di essere un bambino, in confronto a te.-
Detto questo girò i tacchi e corse via. Qualche secondo dopo, Misti realizzò che Ciel le aveva dato della vecchia e cercò di inseguirlo per dargli una lezione, ma non ci riuscì solo perché Sebastian riuscì a bloccarla. Ciel continuò a correre e si fermò solo quando arrivò al centro di un parchetto per bambini che si trovava proprio a metà strada fra il bar dove lavorava Sebastian e casa sua. Mentre cercava di riprendere fiato, mise una mano in tasca e ne tirò fuori un pacchetto rettangolare.
C:- “Io volevo solo ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per me! Io volevo solo, volevo solo… no… La verità e che anch’io volevo fare il regalo perfetto per una persona per me speciale!”-
Ciel lasciò lentamente la presa sul pacchetto che finì sul terreno innevato. Un paio di minuti più tardi, anche Sebastian raggiunse il parchetto dove trovò Ciel piegato sul terreno che pareva intento a fare qualcosa con la neve.
S:- Ciel, meno male ti ho trovato! Ti chiedo scusa per come si è comportata Misti. Che cosa volevi darmi?-
C:- Non ha importanza.-
S:- Certo che ne ha!-
C:- Tanto non ne hai bisogno.-
S:- Perché non lasci che sia io a decidere?-
C:- (girando la testa verso di lui) Sicuro?-
S:- Sicurissimo.-
C:- Va bene. Chiudi gli occhi.-
Sebastian chiuse gli occhi…… per poi ricevere una palla di neve in piena faccia. Sebastian aprì gli occhi scioccato mentre Ciel cercava di guardarlo nel modo più inespressivo possibile.
C:- Buon Natale. Puoi anche smettere di gironzolarmi intorno a scuola, non ho bisogno della tua pietà. Addio!-
Detto questo corse via, ma Sebastian era abbastanza sicuro di aver visto delle lacrime scendere dal volto di Ciel mentre si girava.
S:- Ciel! Aspetta!-
Sebastian fece un passa avanti e…… *Miao*
Si irrigidì di colpo. Guardò sotto di lui. Niente. Alzò un piede e vide una scatolina rettangolare. Ciel doveva aver creato la palla di neve intorno a quella. Sebastian prese in mano la scatolina, l’aprì e vi trovò all’interno un portachiavi a forma di gatto con una zampina alzata. La sfiorò con il pollice sentendo che la parte rosea della zampina era un bottone. Lo schiacciò e…… *Miao*
Sebastian rimase immobile per un minuto buono a fissare l’oggetto felino nelle sue mani, per poi ripetere l’azione per una buona mezz’ora con dei cuoricini che gli uscivano dalla testa. Credo che sia inutile descrivervi come lo fissavano i passanti…… Il giorno dopo, Ciel guardò stancamente sua madre che fissava il termometro con aria seria.
R:- Fortunatamente è solo un raffreddore. Se la tua temperatura scende ancora verso pomeriggio potremo raggiungere gli altri al cottage. Avresti dovuto essere più prudente Ciel! Lo sai che cosa succede quando prendi freddo!-
C:- Hai ragione mamma, scusa.-
R:- L’importante è che tu ora stia bene. Vado a dire a tuo padre di andare a chiamare gli altri per dire loro che arriveremo più tardi. Tu cerca di riposare.-
Detto questo, uscì dalla stanza. Ciel guardò la porta chiusa e sospirò. Di sicuro adesso lo avrebbero costretto a spendere tutto il tempo seduto davanti al camino, ricoperto di coperte con Elizabeth che gli rimbambiva la testa con storielle sul Natale. Fece un altro sospiro e poi si riaddormentò. Ad un tratto, sentì un piacevole tepore avvolgerlo. Aprì lentamente gli occhi e vide Sebastian raggomitolato su di lui come un gatto. Ciel rimase immobile per qualche secondo, per poi lanciare un urlo che doveva essere stato sentito anche dai vicini.
S:- Ahi! Ciel, non sapevo che avessi dei polmoni così forti.-
C:- T-Tu che ci fai qui?! Come hai fatto ad entrare? Non dovresti essere dai tuoi?-
S:- Mi ha fatto entrare tua madre prima che uscisse per andare non so dove.-
C:- “Sempre la stessa storia! Ogni volta che qualcuno fa il mio nome o quello di mio padre, mamma apre le porte di casa come se si trattasse di un albergo! Dovrò farle un discorsetto al riguardo.”-
S:- In quanto al mio treno, partirà fra due ore.-
C:- E perché sei venuto qui? Non dovresti approfittarne per stare con la tua fidanzata?-
S:- Misti non è la mia fidanzata.-
C:- Cosa?! Ma-
S:- Si è finta la mia fidanzata per un giorno, qualche settimana, fa per aiutarmi a sbarazzarmi di Greil, ma da allora non ha più smesso…-
C:- Ah……-
S:- Comunque, sono venuto qui per portarti una cosa.-
Ciel lo guardò interrogativo. Sebastian fece un sorriso degno dello stregato e fece comparire dal nulla un pacchetto. Ciel guardò il pacchetto sorpreso per poi prenderlo in mano e scartarlo. Gli occhi del ragazzo si allargarono per lo stupore quando vide cosa c’era all’interno, ovvero un piccolo soprammobile in cristallo a forma di scacchiera corredato di pedine.
­C:- M-Ma questo è proprio…… Come hai fatto a trovarlo? Credevo che una simile rarità fosse introvabile ormai! Chissà quanto ti sarà costa-
Ciel si bloccò. Una domanda cominciò a rimbombargli nella testa e il sorriso sincero che Sebastian gli stava rivolgendo sembrava la risposta. Il sempai dai capelli corvini prese in mano la scacchiera e la poggiò sul comodino che si trovava affianco al letto.
S:- Perfetto! Ci sta benissimo non trovi?-
C:- (arrossendo vistosamente) Grazie… P-Però se speri che per questo ti perdonerò la figura imbarazzante che mi hai fatto fare imboccandomi a tradimento con la torta davanti a tutti, beh speri male!-
S:- (divertito) Ah si? Allora dovrò provare con qualcos’altro.-
Ciel lo guardò interrogativo, ma prima ancora che potesse realizzarlo, Sebastian aveva chiuso la distanza fra i loro volti baciandolo. Ciel sgranò gli occhi per lo stupore, incapace anche solo di pensare qualcosa. Dopo pochi secondi, la porta della sua camera si aprì ed entrò Rachel, dicendo:- Allora, come stai adesso Ciel?-
Il ragazzo stava già andando nel panico, quando si accorse che l’unica cosa di Sebastian che aveva addosso era la sua mano sulla fronte.
S:- Direi che sta molto meglio. Non scotta neanche.-
R:- Davvero? Meno male.-
C:- “Ma-Ma quando si è mosso?!”-
S:- (alzandosi dal letto) Credo che sia arrivato per me il momento di andare. Ciao Ciel, ci vediamo a scuola dopo le vacanze. (occhiolino) Magari troviamo anche il tempo di finire la nostra discussione di poco fa.-
Detto questo, Sebastian uscì dalla stanza seguito a ruota da Rachel che insisteva per accompagnarlo alla porta. Ciel rimase con lo sguardo vuoto per qualche istante, o almeno finché non comprese quale “discorso” Sebastian voleva continuare, perché a quel punto avvampò e urlo un:- BRUTTO BASTARDO PERVERTITO!!!- che fu udito dai due che stavano ancora nel corridoio. Ma mentre Rachel si limitò a guardare la porta della camera del figlio con sguardo interrogativo, Sebastian ridacchiò fra se e se. Intanto Ciel si era steso sul letto, ancora rosso e ancora girato dal lato della porta, mentre cercava di coprirsi il più possibile con le coperte.
C:- “Quello è un demone! Ecco che cos’è! Brutto demone, bastardo, pervertito (guarda il soprammobile a forma di scacchiera) ……… (chiude gli occhi sorridendo) idiota.”-
 
FINE


Spero che questa piccola storia che mi è stata ispirata da un paio di dou su Lucky Star vi sia piaciuta!^^
Auguri e buone feste!^^
FallingStar
  
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