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Autore: Je91    07/08/2006    3 recensioni
Storia d'amore, una Follia improvvisa, una risata che grida aiuto, i suoi occhi privi di vita...
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oddio cosa ho fatto? Cos’è questo sangue che ho addosso, e Lui che ci fa a terra senza vita? Questo coltello che tengo in mano. Io non ho fatto niente, io non c’entro niente. Non date la colpa a me.
Sento una musica provenire da fuori, ma questa canzone la conosco. Era la Nostra canzone. Perché l’ ho fatto? La colpa non era solo sua, era di tutti. Siamo tutti Colpevoli. Colpevoli di vivere in questo mondo crudele di odio, ove non c’è spazio per l’amore.
Ho ucciso per passione, l’ ho fatto per Amore. Non sono Colpevole. Cos’è quel ghigno che adesso compare sul mio volto? Sto provando soddisfazione. E queste lacrime? Piango perché ho perso l’unico che dava Amore a questo Mondo d’Odio.
Perché rido e piango? Ti bacio un’ultima volta sulle labbra, sanno di sangue.
Continuo a ridere e piangere. Sono il viso della Disperazione e della Morte. Cos’è questo istinto quasi folle di uccidere coloro che amano? No, non voglio saperlo. Non ci credo, sono un’aiutante dell’Odio di questo Mondo. Lo sento, mi sta chiamando.
Sarò l’assassina Romanticamente Folle. “Ahahahaha!” una risata dal cuore…ma io ho un cuore? No, non penso. Con quale coraggio altrimenti l’avrei ucciso. Risata folle, una risata che invoca aiuto. Di nuovo quella Musica mi ossessiona, forse sto veramente morendo anch’io? No nulla mi duole, ma sento un vuoto strano dentro. Manca qualcosa. Cosa mi manca?
“Ti ho detto di stare lontana da me e da chi amo” aveva detto Lui “Ed io non ho diritto di amare? Solo tu puoi farlo? Non mi sembra giusto” avevo risposto ridendo “Sei pazza, esci da casa mia e dalla mia vita” mi avvicino tenendo quel coltello in mano “Peccato che fino a pochi giorni fa io ero la tua Vita!” lui lo vedo spaventato che cerca di fuggire ma è in trappola “Tu hai bisogno di essere aiutata, tu sei malata..” ansimava io un po’ mi intenerisco a vederlo così “Sì lo so…Sono malata di Te” lui continua a scappare ma niente, trova il muro. Io mi avvicino sorridendo beffarda e folle come lui mi ha appena detto di essere. Il coltello è d’innanzi a me come protezione. Protezione da cosa? E’ lui che ha bisogno di protezione. “Ti prego parliamone… Non fare qualcosa di cui potrai pentirtene per sempre!” Mi fermo un attimo forse le sue parole hanno avuto l’effetto desiderato. No, devo andare avanti, sono oramai schiava della Follia non posso fermarmi davanti le parole di questo essere che Ama, che ingenuo nel credere che esista ancora Amore in questo mondo. Siamo vicini, i miei occhi brillano e guardano un attimo i suoi, come sono belli. Affondo il coltello nella pancia di quest’ultimo, sento il sangue bagnarmi le mani. Ora dunque lo lascio cadere a terra. Dapprima terrorizzata alla sua figura sto in un angolo poi fredda e vuota vado verso lui e riprendo il coltello tra le mie mani.
Ecco ora ricordo cosa ho perso quando l’ ho accoltellato. Ho perso quella cosa che molti usano per vivere, ma io che sono Romanticamente Folle non ne ho bisogno.
Sì, parlo dell’Anima.
  
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