-Non puoi uccidere Macchiato!- disse
il ragazzo con gli occhi lucidi mentre teneva il pollo che aveva appena
sottratto all’affilato coltello di Misha, il capocuoco
-Non rompere- ringhiò lo chef per
niente impietosito –è da un mese che abbiamo
deciso che quel pollo oggi sarebbe
diventato il nostro pranzo e tu ti sei detto d’accordo-
-No, non è vero!-
-Jo, molla quel pollastro- sibilò, coltello
in mano
-No, non puoi uccidere Macchiato! L’ho
visto uscire dall’uovo, l’ho cresciuto… -
-E ora è vecchio e pronto per
diventare un fantastico brodo- concluse l’altro
-No!- urlò il ragazzo scappando con
l’animale.
Misha sospirò e guardò il proprietario, Giorgino,
in cerca di aiuto. L’uomo
sospirò e sorridendo andò da suo figlio che si
era barricato nell’aia
-Jonathan- lo chiamò
-Non può davvero voler uccidere
Macchiato!- piagnucolò il ragazzo
-Jo… - sospirò l’uomo
–quel pollo
ormai è vecchio, lo sai… se anche Misha non lo
uccidesse morirebbe comunque di
vecchiaia fra non molto tempo-
-Anche tu sei vecchio papà ma mica
ti ammazziamo per questo!-
-Quello è un animale-
-No, è Macchiato! Gli voglio bene!-
-Jonathan lo sai che se non è Misha
ad ucciderlo sarà tua madre, sai che se decide che si deve
fare una cosa non ci
sono alternative e l’idea di mangiare pollo per il pranzo di
Natale è stata sua…
- il ragazzo guardò l’animale delle piume
screziate di color caffellatte e,
sospirando, tornò in cucina dove lo chef era intento a
trafficare ai fornelli per
dirgli di non farlo soffrire più del dovuto ma Misha non lo
lasciò parlare
-Porta fuori quell’animale dalla mia
cucina, è pieno di germi!- gli disse versando il contenuto
di una pentola in
una più grande e mescolando
-Ma lo volevi cucinare- disse
perplesso il ragazzo. Misha si voltò e tirò fuori
dal frigo un pollo già spennato
-Userò questo, così smetterai di
piagnucolare come una… - Jo gli saltò addosso
abbracciandolo contento
-Grazie, grazie, grazie!- rise il
ragazzo e poi si allungò a sussurrargli
all’orecchio –dopo il servizio saprò
ricompensarti- Misha lo guardò stupito prima di capire cosa
intendesse, sorrise
e gli lasciò un morsetto sul collo. Jo si staccò
ridendo proprio mentre sua
madre Catherine entrava irritata in cucina
-Si può sapere perché diavolo
c’è un
pollo che scorrazza nella sala da pranzo?- chiese con un forte accento
inglese
che ricompariva quando era molto arrabbiata
-Ops!- disse Jo accorgendosi di non
aver più Macchiato in braccio –adesso lo vado a
rimettere nell’aia!- corse in
sala ma non prima di aver dato di nascosto una palpata al sedere di
Misha che
si irrigidì stupito
-Esci dalla mia cucina ragazzino!-
gli disse il cuoco –esci e in fretta- Jo rise e
andò a riprendersi il pollo che
razzolava sotto un tavolo.