Su queste note foglie ingiallite,
su questi deboli cieli d’autunno,
cadono i pianti e rimpiangi i momenti,
vissuti nella brezza d’estate ora andata.
Oltre la siepe del canto di ieri
Ed il momento di un odore violento,
il richiamo della nostra innocenza,
riecheggia tra le nostre gesta.
Un’illusione perduta ed ora svanita,
una colpa inanimata ed ora rapita.
Com’è portata a questo ogni cosa?
Dov’è l’errore che mai prima ho pianto?
Dove sono le lacrime del tempo che ora
Vorrei distogliere dalla coscienza di allora?
Come posso impedirti di andare e lasciare
Ogni canzone che non potrai mai amare?
E’ una notte d’inverno che qui ci divide,
è un sipario che cala sulle fredde scalfite
memorie di vite che son note di un vento,
trascina il mio canto oltre il triste momento.
Ma su queste note, illusione gioisci!
Richiama dall’alto i pensieri di vita,
i ricordi sereni in questo mio cielo,
nuovo, ora chiaro, azzurro e mai nero!
Su queste ali, colpi di speranza!
Su questi mali, scandisci una danza!
Fiorisci e ritorna nella tua primavera,
sulla ormai già futura brezza d’estate.
continua i versi che non hai mai creato,
ma vivi e ritorna in ciò che hai amato!
Corri con gioia che batte nel cuore,
supera i colpi di un anziano dolore e
non ti curare di ciò che giù muore.
Così effimera e così vivace,
così il mio corpo qui caldo giace,
pieno di te che mi hai ricreato,
sopra a Zefiro che insieme ha cantato.