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Autore: the princess    08/08/2006    9 recensioni
una piccola one-shot... usata come sfogo... parla dei mitici simple plan e della rabbia di una ragazza... leggete e fatemi sapere...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ben tornata cara

-Ben tornata cara!!- la voce di mia sorella risuona per il corridoio.

Avrà sentito girare la chiave nella toppa… non ho voglia di parlare ho passato una giornata di merda.

-Ma mi senti?- continua a chiedere alzando la voce.

-Fanculo!- le dico entrando nella mia camera e sbattendo la porta.

Siamo sole in casa ormai da un paio di giorni, i miei sono partiti per Londra.

-Che delicatezza, vado a chiamarla…-.

Accendo lo stereo al massimo volume, Wecome to my life inizia ad uscire.

-Marta vuoi scendere!- Simona apre la porta.

-Non rompere!- le rispondo.

-C’è una persona per te…- mi dice.

La voce di Pierre echeggia per tutta la stanza, la batteria di Chuck si unisce ai battiti del mio cuore.

Chuck… da tanto che non lo vedo, da quando ha fondato i Simple Plan non ci siamo più potuti vedere… sembrava un sogno, il mio migliore amico che fonda una band, che per giunta diventa la mia preferita… peccato che il sogno si trasforma in incubo quando lui inizia a non farsi più sentire… dovrei odiarla questo gruppo, invece la loro musica è l’unica cosa che mi tira su di morale.

-Non me ne fotte… ti prego non ho voglia di vedere nessuno…- la supplico mettendomi quasi a piangere.

-Ma cos’hai?- mi chiede… sorrido fievolmente la sorella più piccola che da conforto a quella maggiore.

-Niente… giornata pessima…- le rispondo.

-Dai, sono sicura che ti farà piacere vedere questa persona- mi sussurra.

Io annuisco poco convinta.

Simona intanto si alza e si avvicina alla porta.

-Non chiudi lo stereo?- mi chiede.

-No, lascialo …- rispondo socchiudendo la porta, sapendo che comunque la musica imperverserà per tutta la casa.

Ad un tratto il cellulare squilla, mentre scendo le scale che mi stanno portando all’ospite misterioso.

Faccio segno a mia sorella di scendere. Intanto apro lo schermetto, ormai segnato dal tempo e dalle caduto,  e leggo.

2 messaggi da parte di Matteo e 4 da parte di Dany, Daniela.

Scuoto la testa facendo scendere altre lacrime, e con tutta la forza lancio il cellulare a terra, che scontrandosi con il pavimento va in mille pezzi.

-Marta…?- dice mia sorella.

-Tutto ok… arrivo…- la tranquillizzo.

Passa accanto ai pezzi del telefono e prendo a calci lo schermo rimasto intanto.

Sono incazzata, con tutti! Chi me l’ha fatto fare di scendere le scale ed incontrare questo… voglio tornare nel mio letto, con la mia musica e la mia rabbia…

Ho raggiunto la maturità da qualche mese e ancora mi comporto da bambina, anche se avrei tutte le buone ragioni.

Entro in cucina.

Mi giro e seduto su un divanetto lo vedo…

-Chuck!!!- urlò correndogli intorno e saltandogli al collo.

-Marta, mi stai stritolando…- mi dice lui continuandomi però ad abbracciare.

Inizio a piangere, piango piango..

-Che fai puffa?- mi chiede asciugandomi quelle gocce.

-Niente… sono solo felice di vederti…-  mento, non voglio angosciarlo.

  -Ci mancava solo!- ride lui.

-Mi sei mancato!- gli dico tornando ad abbracciarlo.

-Anche tu…- mi risponde.

-Bella musica…- dice una voce alle mie spalle.

Mi volto e li vedo… i quattro Simple Plan rimasti seduti sull’altro divano.

-Beh sono decenti come cantanti…- scherzo spalancando gli occhi alla loro vista.

-Piacere io sono…- inizia uno.

-Pierre… lo so chi sei… tu sei Jeff… Dave… e Seb…- dico sorridendo per poi voltarmi verso Chuck.

-Ti voglio bene Chuckuzzo!!!- gli urlò.

-Chuckuzzo…? Lo sai vero che ti prenderemo in giro per tutta la vita…- sorride Pierre.

Chuck alza il dito medio verso l’amico e sì sedie.

-Oddio…- dico imbarazzata.

-Che c’è?- chiese Seb sorridendo.

Eccolo, Seb… è molto più bello dal vivo che alla TV anche gli altri sono bellissimi… ma lui  è sempre stato il mio preferito.

-Niente… sono con i Simple Plan a casa mia… adesso arriveranno i Good Charlotte dalla finestra?- chiedo sarcastica.

-A meno che tu fossi anche amica di Joel mi sa che un po’ impossibile…- risponde David.

-Ma cosa ci fate qua?- domando ancora su di giri.

Jeff apre bocca per parlare, ma l’urlo di mia sorella lo sovrasta.

-Marta…? Daniela al telefono.!!!- urla.

Io non rispondo.

-Marta…?- continua lei.

-Simona… dille che non c’è!-  dice Chuck, per poi sussurrarmi –Dopo mi spieghi tutto…-. Io sorrido e continuo a guardare Jeff che inizia.

-Eravamo in zona, e Chuck ci ha costret…- Seb gli tira una gomitata. -…invitato a passare da te…- finisce massaggiandosi il braccio.

-Cosa farei senza di te?- chiedo al mio migliore amico che sorride.

-Che ne dici di chiudere lo stereo…- mi propone.

-Ma ti da tanto fastidio…?- domando.

-Marta!!!!!!!!! Io vado che è arrivato il papà di Chiara…. Tienili fino a cena!!!- mi dice mia sorella sbattendo la porta.

-E chi vi faceva andar via…- aggiungo io.

-Comunque per lo stereo… per favore… la voce di Pierre e diventata insopportabile…- mi prega Seb.

-Tutta invidia…- ride il cantante.

-Ma solo perché me lo chiedi tu…- dico e vado in camera.

Salgo le scale e mi fermo a metà respirando profondamente.

Sembra un sogno… il mio amico è tornato con i 4 al seguito… almeno hanno migliorato questa giornata iniziata di merda.

Spengo la musica.

-Eccomi!- dico tornado, ma non vedendo nessuno sui divanetti mi allontano.

-Chuck???-lo chiamo.

-Qui…- mi risponde lui.

Lui e Pierre sono in cucina ad aprire le numerose credenze, Seb e Jeff invece stanno giocando con il  mio amato flipper.

-Uno… due… tre e  quattro…- dico. –Ne manca uno… bassista…?- urlò. David mi appare alle spalle.

-Stavo raccogliendo i resti di un cellulare… l’hai buttato tu?- mi chiede mostrandomi alcuni tasti nella sua mano.

-Si…- rispondo imbarazzata e senza dare spiegazioni mi allontano.

-Chuck fai come a casa tua eh…- dico sarcastica.

-È colpa di Pierre aveva fame…- si difende lui.

-Ok… se è Pierre che ha fame può prendere tutto quello che vuole…- vedo Pierre che fa una smorfia all’amico.

-Eh certo…- si lamenta il batterista, mentre io mi avvicino agli ultimi due rimasti.

-Che bello!- dico.

-Grazie!- risponde Jeff facendomi ridere.

-Non dicevo a te… cioè tu sei bellissimo non mi fraintendere ma alludevo al fatto che ho i miei chitarristi preferiti di fronte a me…- finisco.

-Non mi fare arrossire…- dice scherzoso Seb, facendo, con il suo sorriso, diventare rossa me.

 -Anche tu bandana al polso?- mi chiede notando il fazzoletto legato alla mano destra.

Io sorrido e annuisco.

-Ti dona…- mi dice allontanandosi.

-Non quanto sta bene a te…- continuo io seguendolo.

-Dave mi passi quel pacco di patatine!- entro in cucina e vedo il finimondo.

-Ma che cazzo state facendo?- chiedo.

-Non mi ricordavo fossi così fine…- mi deride Chuck.

Io gli faccio una smorfia e continuo.

-Avete trovato quello che dovete mangiare o dovete distruggere altro?- domando.

-No, siamo a posto…- risponde calmissimo Pierre.

-Ma quelle sono le mie patatine!- dico lanciandomi addosso e prendendogli il pacco dalle mani.

-Ma piacciono pure a me…- dice il cantante.

-Si, ma a me piacciono solo queste, sono la proprietaria di casa e sono una ragazza… sì cavalleresco..- gli dico.

-Va bene…- si arrende lui prendendo un altro pacco dalle mani di Jeff.

Il telefono inizia a squillare.

No, ancora… so benissimo chi è… Matteo.

-Non rispondi?- mi chiede David.

-No… lasciatelo squillare- do risposta sedendomi sul divano ed iniziando a mangiare le mie patatine.

Il telefono continua a squillare.

Non ce la faccio più. Non mi può rovinare anche questo bellissimo momento! Io lo odio! Non può rovinare questo bellissimo sogno… alcune lacrime mi iniziano ad uscire.

Le blocco immediatamente, chi sa cosa penserebbero se mi vedessero piangere da un momento all’altro.

Ma con la fortuna che mi ritrovo qualcuno si accorge del mio movimento.

-Cos’hai?- chiede Seb.

No, proprio lui.

-Niente… mangia… mi entrata una cosa nell’occhio…- si vede che non sono riuscita a convincerlo, ma lui notando la mia espressione decide di lasciar perdere.

-Marta il telefono continua a squillare…- mi fa notare Jeff, come se non lo sapessi.

-Lascialo squillare…allora ditemi, passavate di qua? Beh Roma non è proprio vicinissima a Montreal… o sbaglio?- cambio discorso.

-No, ma volevamo farci una bella vacanza e siamo venuti in Italia…- rispose Chuck prendendo l’amica e abbracciandola.

-Chuck, non ci hai detto come vi conoscete…- disse Pierre.

-Allora…- iniziamo contemporaneamente io ed il batterista, poi ci fissiamo sorridiamo e lui con lo sguardo cede la palla a me.

-Qualche hanno fa.. prima che voi creasse la vostra band…. Io vivevo a Montreal … tu Pierre non ti ricordi proprio di me…? Eppure quando facevi parte dei Reset io già conoscevo Chuck…-

-No… aspetta… si ora ricordo! Alla faccia come sei cresciuta! Ti sei fatta davvero molto bella…- risponde lui facendomi arrossire, sicuramente si ricorda di me più piccola.

-Comunque poi, un po’ perché io mi sono trasferita dall’altra parte del mondo, un po’ perché lui è diventato famoso e non ne ha più voluto sapere di me… ci siamo separati…- finisco con un grosso sorriso.

-Ma smettila scema! Io ho sempre voluto vederti… solo che ero troppo impegnato…- si difende lui.

-Io, avrei trovato del tempo per un’amica così carina…- ride Seb… che bello che è… quegli occhi sono stupendi.

-Grazie per la solidarietà…- dice Chuck.

-Dai Chuckuzzo!!!! Io ti voglio comunque bene!- gli dico sorridendo.

-Ok, ma adesso che siamo qui… mi devi parlare di te….- propone lui.

Cazzo, no… non ho voglia di parlare.

-Beh…to feel lost to be left out in the dark

to be kicked when you're down

you feel like you've been pushed around to be

on the edge of breaking down and no one's there

to save you no you don't know what its like

welcome to my life!!!! - canticchio prendendomi da bere… potrebbe sembrare che le parole di questa canzone mi siano servite solo a tergiversare… invece le ho usate per parlare realmente della mia vita.

Per fortuna solo Chuck se ne accorge, e decide di cambiare discorso.

-Potresti far concorrenza al nostro Pierre…- dice Dave.

-Ci avevo pensato…- sorrido io.

-Ehi… io me lo sono sudato il mio posto!- dice Pierre offeso.

 -Ok, ok tranquillo…- continuo io.

-Adesso però perché non ci fai vedere camera tua?- chiede Chuck alzandosi.

-E cosa vorresti vedere in camera mia?- gli domando.

-I poster su di me…- risponde lui pavoneggiandosi.

-Mi spiace ma i poster sono o su tutto il gruppo o su Seb…- rispondo io.

-E perché su Seb e no su di me? Io sono il tuo migliore amico?- si lamenta lui, mentre anche Seb si unisce alla discussione.

-Perché Seb è più carino!- rispondo iniziando a salire la scala seguita da tutti.

-Ecco il mio paradiso…- dico aprendo la porta.

-Figa!- dice Pierre lanciandosi  sul letto.

-Grazie…- rispondo fiera io, se devo essere sincera vado pazza per la mia camera.

Predomina il mio colore preferito il blu.

-Che bel pc!- dice David accupandolo.

-Grazie… comunque fate quello che vi pare…- dico distendendomi sul letto accanto a Pierre.

-Posso mettere un po’ di musica ?- chiede Seb.

-Certo… se vuoi vicino al pc ci sono i cd dei Green Day, se metti “Boulevard of Broken Dreams” mi fai un favore…- gli dico.

-Anche a te piacciono…?- mi domanda.

-Si, tanto…-.

-Più di noi?- chiede Chuck, io li lancio un cuscino.

-Non scherzare…! Voi siete i migliori!- dico facendo sorridere tutti.

-Ok, adesso va meglio… guarda come sono uscito bene in quella foto…- Pierre sta indicando una foto accanto alla mia libreria.

-Si, sei troppo figo là…-.

-Solo là?- chiede lui inarcando un sopracciglio.

Jeff gli lancia un’occhiataccia.

-Marta ti hanno contattato su msn… un certo Matteo ti sta scrivendo:… perché … non mi … rispondi…- inizia David .

Io però mi alzo e velocemente spengo lo schermo in modo brusco.

-Scusa…- dice Dave alzandosi.

-No, scusami tu… solo che…- la voce mi si rompe in gola, sento gli occhi bruciare.

-Che… scusate io vado in bagno…- dico allontanandomi e dirigendomi verso il bagno del piano e chiudo la porta alle mie spalle.

Mi siedo sulla tavoletta del water, e inizio a piangere come una fontana.

La voce di Billie Joe mi raggiunge i timpani.

Non ce la facevo più… dovevo piangere, più le trattenevo più queste fottute lacrime premevano per uscire.

Fra i singhiozzi e la musica riesco comunque a sentire il telefono ricominciare a squillare.

Non lo sopporto più!!! Basta! Deve smetterla di chiamarmi… non mi sento pronta per un’altra sfuriata… sono stanca…

Bussano alla porta.

-Marta sono Chuck mi fai entrare…-.

-Sono in bagno… non puoi entrare…- rispondo, ma un singhiozzo mi tradisce.

-Marta, non fare la bambina…- no Chuck non mi dire anche tu così.

Mi alzo e contro voglia gli apro, con le lacrime che continuano a sgorgare.

-Marta!- dice lui entrando e abbracciandomi.

-Ti prego non mi lasciare…- gli dico bagnandogli la maglia.

-Marta, spiegami cos’hai… ti giuro che non ti lascio…-.

-Ti prego, almeno tu…- gli dico, non smettendo di stringerlo.

-Non potrei lasciarti… sono il tuo migliore amico… dai dimmi!-.

Tiro un grosso respiro e inizio a raccontargli tutto, di Matteo… lo stronzo che continua a chiamarmi per chiedermi scusa… perché mi ha tradito con la mia migliore amica, Daniela… una troia…

 

Finito di raccontargli tutto, usciamo, sono riuscita a calmarmi.

-Ehi come va?- mi chiede Seb avvicinandosi, che dolce che è… anche se ci conosciamo da neanche un paio d’ore… già lo sento molto vicino.

Muovo la testa, come per dire niente e mi vado a sdraiare sul letto.

Pierre intanto aveva cambiato musica , adesso lo stereo stava facendo girare la canzone Thank you.

Una delle mie preferite.

Seb si siede accanto a me, senza farlo apposta appoggia una mano sulla mia coscia.

Io essendo coricata non lo vedo, me percepisco il calore.

Appena se ne accorge la sposta immediatamente e si corica accanto a me.

Siamo faccia a faccia. I nostri nasi si scontrano.

-Hai dei bellissimi occhi…- gli dico.

-Grazie… anche i tuoi non sono male…-.

-Si… un marrone banalissimo…- rispondo.

Lui mi sposta una ciocca dal viso e continua.

-Gli occhi non devono essere per forza blu o verdi per essere stupendi…-.

Io sorrido. Intanto arriva il pezzo della canzone che preferisco, dove Seb lavora con due plettri.

-Sai…- inizia –Non avevo notato che la tua stanza è piena di foto della mia chitarra-.

-È bellissima!- gli rispondo, io adoro la sua chitarra, quella piena d’adesivi….

-Ho sempre sognato di rubartela…- dico facendolo ridere.

-Se vuoi più tardi te la faccio vedere è sotto…-.

-Davvero?- chiedo sorridendo.

-Certo!- ci sediamo sul letto.

-Piccioncini scendete che la cena e pronta!- urla Jeff dal fondo delle scale.

Non mi ero resa conto che eravamo rimasti solo noi due in camera.

-Andiamo, altrimenti quelle menti malate iniziano a sospettare…- dico prendendolo per mano e trascinandolo sotto.

Arrivati troviamo la tavola apparecchiata.

-Oddio… ma come avete fatto?- chiedo incredula.

-Io, non sono solo il bassista più figo e più bravo al mondo…- si vanta David.

-Ok… non voglio sapere cosa avete cucinato, l’importante è che sia commestibile…- dice Seb facendomi l’occhiolino.

-Signorino Lefebvre sta dubitando della nostra bravura ai fornelli?- chiede Pierre che indossa il mio grembiulino.

-No, mai… comunque sei troppo sexy con quel grembiule…- risponde l’amico.

Pierre muove il capo con far da prima donna e torna in cucina.

Il telefono squilla.

“Marta non devi piangere per uno stronzo..” le parole di Chuck mi fanno coraggio e mi avvicino al cordless e rispondo.

-Pronto…?-

-Marta, sono Simo… rimango a dormire qui… trattienili fino a domani.. non posso perdermi il mio Daviduccio!!!!- mi dice mia sorella dall’altra parte della cornetta.

-Ok… ragazzi volete dormire qui?- chiedo.

Loro non rispondo e mi fissano.

-Dormono qua a domani…- riaggancio e mi siedo.

-Quindi noi rimaniamo qua?- mi chiede Jeff.

-Si, sempre se non vi vergognate…- dico, Pierre sorride seguito a ruota dagli altri.

-Ok,  lo prendo per un “ no Marta è un onore passare la notte con te…-.

 

-Davvero un’ottima cena!- dice Jeff stiracchiandosi.

-Lo so… ho detto d’essere bravo…- risponde Dave.

-Mister modestia… prendi due magliette per dormire in bagno…- dico alzandomi e andandomi a buttare sul divano.

-Ma non è casa mia…- si lamenta lui.

-Si, ma … per favore!- lo guardo con occhi da cucciolo e lui s’incammina per il corridoio cercando il bagno.

-Allora come dormiamo?-chiede Chuck.

-Io di solito mi corico e chiudo gli occhi…- dico ironicamente.

-Puffa sì seria…- mi rimprovera.

-Ok, comunque io potrei dormire con chiunque non mi faccio problemi, l’importane è che non russi…-.

-Io, non russo…- dice Seb. Magari dormire con lui, butto un occhio su Chuck che non è molto convinto della situazione.

-Se vuoi dormo io con lei?- chiese Pierre.

-Ma siamo scemi! Tu me la violi…- urla Chuck.

-Chuck non ho sei anni…- dico io ridendo sotto i baffi, per l’espressione impaurita del cantante.

-Si, ma Pierre è Pierre… quello si scopa qualunque cosa si muova o respiri…-.

-Ehi!- .

-Sembra che non è vero…-ride David, facendo abbandonare la partita al povero cantante che si ritira sconfitto.

-Ok, allora Seb aggiudicato!- dico sedendomi accanto al chitarrista.

-Seb se fai qualcosa ti strappo le mani!-.

Il ragazzo annuisce e poi si gira verso di me per sorridermi.

Io sbadiglio. Ho passato un pomeriggio, anzi una giornata pesantissima. Quanto vorrei coricarmi.

-Non dirmi che hai sonno?- mi chiede Jeff.

-Io… no…- rispondo appoggiandomi a Seb, che mi passa una mano tra i capelli.

Che bella sensazione. L’ultima volta che ho provato la stessa cosa è stato con Matteo…

-Dai, ti sveglio io!- Pierre mi prende da un braccio e mi alza.

-Si… perché Seb non mi mostri la tua chitarra?- chiedo.

Lui annuisce e scendiamo.

Andiamo in garage.

-Che puzza…- mi lamento.

-Credo sia muffa…- esclama Chuck, io annuisco.

-Dove ce l’ha messi gli strumenti tua sorella…?-chiede Jeff.

-Sicuro il basso di Dave è finito sotto il suo letto…- rido, David mi guarda preoccupatissimo.

-No, eccoli…- dice Seb avvicinandosi alla saracinesca.

Io gli corro dietro lo scanso e prendo la sua chitarra, la caccio dal fodero come fosse un pezzo d’antiquariato.

-Oddio… oddio…- sospiro. Seb si avvicina alle mie spalle e passandomi una mano intorno alla vita mi fa indossare la fascia. Divento rossa, lui se n’accorge e si unisce all’imbarazzo senza allontanarsi.

-Suoni qualcosa?- mi sussurra all’orecchio.

-No, sono l’elemento spurio della famiglia… tutti suonano la chitarra a parte me…- rispondo.

-Se vuoi ti potrei insegnare io…- propone Seb spostando una ciocca di capelli lasciando il mio collo nudo.

-Ne sarei felice ed onorata…- rispondo voltandomi e rimanendo a pochissimi centimetri dal suo viso, e dai suoi occhi stupendi.

Ho una voglia impellente di baciarlo. Sono sicura che allo scontrarsi delle nostre labbra, tutti i miei problemi si dissolveranno.

-Marta vieni…-urla Chuck dall’altra stanza.

No! Lui mi sorride e sbuffa, mi tocca la guancia e m’invita con lo sguardo ad andare di là.

Rimango con la sua chitarra, mi prende per mano ed entriamo nell’altra stanza.

Chuck indica con il dito la porta, dietro alla quale si sentono delle voci.

-Marta…?- dicono, anzi dice.

Mi giro verso i ragazzi.

-Da tanto che vanno avanti…?- domando scocciata.

Pierre annuisce.

-Marta, cazzo apri?- urla un ragazzo bussando con insistenza.

-Fanculo, sparisci!- sbraito contro, sedendomi sul divano, mi caccio la chitarra e l’appoggio accanto a me.

-Non comportarti da bambina… apri, dobbiamo chiarirci…- metto un cuscino sul mio volto e respiro. Inizio a piangere.

-Marta!- Matteo non la smette di urlare.

-Cazzo vai via!!!-

-Senti smettila di rompere e lasciala in pace…- dice Seb avvicinandosi alla porta e spalancandola.

-E tu chi cazz…- inizia  Matteo  ma dopo essersi conto a cui si stava rivolgendo serra la bocca.

-Devo parlare con Marta…- dice cercando di spostare Seb che rimane impassibile.

-Beh Marta non vuole parlare con te…- risponde il chitarrista.

Matteo gli prende il braccio e lo sposta.

-Fammi entrare…-. Seb però non ne ha la minima intenzione.

-Ti prego, non farmi rovinare il tuo bel faccino…- gli dice il ragazzo con tono da sbruffone.

-Senti…- inizia Pierre, ma io lo blocco, dopo essermi alzata mi dirigo accanto a Seb, lo smuovo e mi colloco davanti a Matteo. Lui mi fissa.

-Ti metti pure a fare il manesco…- gli dico.

-Volevo solo parlarti…- inizia lui.

-Io non ti voglio parlare, come te lo devo far capire…- mi asciugo alcune lacrime.

-Perché ti comporti così…-.

-Così, così come? Stai parlando del fatto che sono incazzata perché mi hai tradito?? Mi spiace la prossima volta cercherò di prenderla con filosofia…- dico sarcastica iniziando però a piangere più intensamente.

-Ma non possiamo far finta che non sia successo nulla?-

Lo fisso interrogativa, poi rido.

-Scherzi…? Ti prego dimmi che scherzi! Che io non ho sprecato un anno della mia vita con una persona così idiota!- urlo scuotendo il capo, tiro sul col naso. Basta piangere, è solo uno stronzo…

-Dai andiamo…- dice una voce alle sue spalle.

-Sei venuto con lei… ciao Dany! Non la saluti alla tua ex-migliore amica?- chiedo, Daniela appare dall’ombra.

-Marta… non so cosa mi è preso…- si discolpa iniziando a singhiozzare.

-Io lo so… sei una troia… non so cosa mi sia preso a me quando ho deciso di diventare tua amica…- all’udire di quelle parole, il pianto di lei si fa ancora più forte.

-Piangi…? Piangi?? Ed io cosa ci dovrei fare con quelle lacrime?? Sei una stronza… io ti ho voluto bene e tu mi ripaghi con questa moneta…- mi giro per guardare Matteo che fissa il terreno.

-Non voglio più vedervi… vi odio… siete due stronzi… l’unica cosa di cui sono certa è che vi meritate a vicenda…- chiudo la porta e mi volto.

I ragazzi sono tutti lì a fissarmi, non riesco a capire che sguardi sono.

Cerco di sorridere, di far finta che vada bene, ma non ho tutta questa forza. Corro via su per le scale.

Arrivo in camera e mi butto sul letto, dopo aver sbattuto la porta dietro di me.

Il ticchettio della sveglia è l’unico rumore che riesco a percepire, odio  il silenzio, anche quando sono sola la musica mi fa compagnia.

Sprofondo la testa nel mio cuscino.

E non sento che qualcuno entra nella stanza e si corica accanto a me.

Ad un tratto percepisco delle braccia attorno a me.

Mi volto, e lo vedo.

-Seb…?- chiedo sospirando.

Lui mi mette una mano sulle labbra.

-Shh… adesso riposati… dopo tutte le emozioni d’oggi, ne hai bisogno..- mi dice.

-No, non voglio chiudere gli occhi… se li chiudo mi appare lui…- piango.

-Allora rimani con gli occhi aperti, così io posso continuare ad ammirarli…- scherza facendomi sorridere.

-Che sei dolce…- gli dico.

-Grazie.- mi risponde arricciando il naso... come piace tanto a me.

-Seb, non devi sentirti costretto a rimanere qui… sono abituata a passare questi momenti da sola…-.

-Non pensarlo neanche…-.

Io continuo a fissarlo, sognavo questo momento da sempre… non me lo sarei mai immaginato così.

Forse il mio sguardo si è fatto troppo pesante, perché lui arrossisce.

-Scusa…- gli dico.

-Non è per te… solo che sei davvero bellissima…- inizia.

Io mi avvicino ancora di più a lui, Seb mi stringe con più forza, rimanendo comunque dolce.

Io gli sorrido. Non ce la faccio più, lo voglio baciare.

Mi sporgo con dolcezza, lui passa una mano tra i miei capelli e mi bacia.

Un bacio dolce ma passionale, puro ed eccitante allo stesso tempo.

Avevo ragione, tutti i problemi, le paure sono sparite… adesso ci siamo solo noi due…

 

Abbiamo passato tutta la notte in quella posizione. Non facemmo l’amore, ma fu altrettanto intenso.

Adesso sono le 9.30, io fisso la sveglia. Seb è appoggiato al mio seno. Non riesco a vedere se dorme, anche se sono sicura di si.

-Marta…?- mi chiede facendomi sussultare.

-Allora sei sveglio?-.

-Si, da un po’… ma stavo troppo comodo per alzarmi…- risponde ridendo.

-Ah bravo…- rido io.

Lui alza lo sguardo e mi bacia nuovamente.

-Che sei bella di prima mattina…- dice.

-Tu sei come sempre…- inizio facendogli mettere il broncio. –intendo dire stupendo!- finisco baciandolo.

-Mi spiace che ci siamo dovuti incontrare in una situazione così… beh non felicissima…- dico.

-A me no…- inarco un sopracciglio.

-È stata una fortuna poterti consolare…- conclude.

-Ah si…- rido io prendendolo a cucinate.

-No, nel senso che….- inizia, pur avendo capito che il mio tono era scherzoso. Non finisce la frase e si unisce alla battaglia.

Come due prosciutti cadiamo a terra, io sopra di lui. Inizio a ridere come una scema,  in quel momento entra Chuck.

-Ragazz… Marta?!!- urla vedendomi in quel modo. Io mi siedo a terra, non smettendo di ridere.

Il batterista fissa l’amico in cagnesco che, però sorride.

Chuck mi guarda.

-Se dopo quello che è successo ieri sei riuscito a farla ridere così, vi do la mia benedizione…- dice.

-Grazie Chuckuzzo!- dico abbracciandolo per poi tornare da Seb. Mi siedo in braccio e lo bacio.

-Si, ma adesso scendete…- dice lui con sguardo severo.

-Ok!- dice Seb prendendomi in braccio.

Scendiamo così.

Sotto ci sono tutti, anche mia sorella è arrivata ed adesso sta facendo gli occhioni dolci al suo amato Dave.

-Romeo e Giulietta!- ride Pierre.

-No, Marta e Seb è meglio ti vorrei ricordare la fine che hanno fatto quei due…- dico io, facendolo annuire.

-Ok, comunque vi chiamate venite a fare colazione…- dice Jeff.

Io scendo dalle braccia del mio nuovo fidanzato e mi vado a sedere.

-Allora Marta come stai?- mi chiede Simona.

Io fisso Seb, che mi guarda con quei occhi che mi hanno aiutato e rispondo.

-Benissimo… non potrebbe andare meglio…-.

 

 

fine

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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