-Ben tornata cara!!-
la voce di mia sorella risuona per il corridoio.
Avrà sentito
girare la chiave nella toppa… non ho voglia di parlare ho passato una
giornata di merda.
-Ma mi senti?-
continua a chiedere alzando la voce.
-Fanculo!- le dico
entrando nella mia camera e sbattendo la porta.
Siamo sole in casa
ormai da un paio di giorni, i miei sono partiti per Londra.
-Che delicatezza,
vado a chiamarla…-.
Accendo lo stereo al
massimo volume, Wecome to my life inizia ad uscire.
-Marta vuoi
scendere!- Simona apre la porta.
-Non rompere!- le
rispondo.
-C’è
una persona per te…- mi dice.
La voce di Pierre
echeggia per tutta la stanza, la batteria di Chuck si unisce ai battiti del mio
cuore.
Chuck… da
tanto che non lo vedo, da quando ha fondato i Simple Plan non ci siamo
più potuti vedere… sembrava un sogno, il mio migliore amico che
fonda una band, che per giunta diventa la mia preferita… peccato che il
sogno si trasforma in incubo quando lui inizia a non farsi più
sentire… dovrei odiarla questo gruppo, invece la loro musica è
l’unica cosa che mi tira su di morale.
-Non me ne
fotte… ti prego non ho voglia di vedere nessuno…- la supplico
mettendomi quasi a piangere.
-Ma cos’hai?-
mi chiede… sorrido fievolmente la sorella più piccola che da
conforto a quella maggiore.
-Niente…
giornata pessima…- le rispondo.
-Dai, sono sicura
che ti farà piacere vedere questa persona- mi sussurra.
Io annuisco poco
convinta.
Simona intanto si
alza e si avvicina alla porta.
-Non chiudi lo
stereo?- mi chiede.
-No, lascialo
…- rispondo socchiudendo la porta, sapendo che comunque la musica
imperverserà per tutta la casa.
Ad un tratto il
cellulare squilla, mentre scendo le scale che mi stanno portando
all’ospite misterioso.
Faccio segno a mia
sorella di scendere. Intanto apro lo schermetto, ormai segnato dal tempo e
dalle caduto, e leggo.
2 messaggi da parte
di Matteo e 4 da parte di Dany, Daniela.
Scuoto la testa
facendo scendere altre lacrime, e con tutta la forza lancio il cellulare a
terra, che scontrandosi con il pavimento va in mille pezzi.
-Marta…?- dice
mia sorella.
-Tutto ok…
arrivo…- la tranquillizzo.
Passa accanto ai
pezzi del telefono e prendo a calci lo schermo rimasto intanto.
Sono incazzata, con
tutti! Chi me l’ha fatto fare di scendere le scale ed incontrare
questo… voglio tornare nel mio letto, con la mia musica e la mia
rabbia…
Ho raggiunto la
maturità da qualche mese e ancora mi comporto da bambina, anche se avrei
tutte le buone ragioni.
Entro in cucina.
Mi giro e seduto su
un divanetto lo vedo…
-Chuck!!!-
urlò correndogli intorno e saltandogli al collo.
-Marta, mi stai
stritolando…- mi dice lui continuandomi però ad abbracciare.
Inizio a piangere,
piango piango..
-Che fai puffa?- mi
chiede asciugandomi quelle gocce.
-Niente… sono
solo felice di vederti…-
mento, non voglio angosciarlo.
-Ci mancava solo!- ride lui.
-Mi sei mancato!-
gli dico tornando ad abbracciarlo.
-Anche tu…- mi
risponde.
-Bella
musica…- dice una voce alle mie spalle.
Mi volto e li
vedo… i quattro Simple Plan rimasti seduti sull’altro divano.
-Beh sono decenti
come cantanti…- scherzo spalancando gli occhi alla loro vista.
-Piacere io
sono…- inizia uno.
-Pierre… lo so
chi sei… tu sei Jeff… Dave… e Seb…- dico sorridendo per
poi voltarmi verso Chuck.
-Ti voglio bene
Chuckuzzo!!!- gli urlò.
-Chuckuzzo…?
Lo sai vero che ti prenderemo in giro per tutta la vita…- sorride Pierre.
Chuck alza il dito
medio verso l’amico e sì sedie.
-Oddio…- dico
imbarazzata.
-Che
c’è?- chiese Seb sorridendo.
Eccolo, Seb…
è molto più bello dal vivo che alla TV anche gli altri sono bellissimi…
ma lui è sempre stato il mio
preferito.
-Niente… sono
con i Simple Plan a casa mia… adesso arriveranno i Good Charlotte dalla
finestra?- chiedo sarcastica.
-A meno che tu fossi
anche amica di Joel mi sa che un po’ impossibile…- risponde David.
-Ma cosa ci fate
qua?- domando ancora su di giri.
Jeff apre bocca per parlare,
ma l’urlo di mia sorella lo sovrasta.
-Marta…?
Daniela al telefono.!!!- urla.
Io non rispondo.
-Marta…?-
continua lei.
-Simona… dille
che non c’è!- dice
Chuck, per poi sussurrarmi –Dopo mi spieghi tutto…-. Io sorrido e
continuo a guardare Jeff che inizia.
-Eravamo in zona, e
Chuck ci ha costret…- Seb gli tira una gomitata. -…invitato a
passare da te…- finisce massaggiandosi il braccio.
-Cosa farei senza di
te?- chiedo al mio migliore amico che sorride.
-Che ne dici di
chiudere lo stereo…- mi propone.
-Ma ti da tanto
fastidio…?- domando.
-Marta!!!!!!!!! Io
vado che è arrivato il papà di Chiara…. Tienili fino a
cena!!!- mi dice mia sorella sbattendo la porta.
-E chi vi faceva
andar via…- aggiungo io.
-Comunque per lo
stereo… per favore… la voce di Pierre e diventata
insopportabile…- mi prega Seb.
-Tutta
invidia…- ride il cantante.
-Ma solo
perché me lo chiedi tu…- dico e vado in camera.
Salgo le scale e mi
fermo a metà respirando profondamente.
Sembra un
sogno… il mio amico è tornato con i 4 al seguito… almeno
hanno migliorato questa giornata iniziata di merda.
Spengo la musica.
-Eccomi!- dico
tornado, ma non vedendo nessuno sui divanetti mi allontano.
-Chuck???-lo chiamo.
-Qui…- mi risponde
lui.
Lui e Pierre sono in
cucina ad aprire le numerose credenze, Seb e Jeff invece stanno giocando con
il mio amato flipper.
-Uno…
due… tre e quattro…-
dico. –Ne manca uno… bassista…?- urlò. David mi appare
alle spalle.
-Stavo raccogliendo
i resti di un cellulare… l’hai buttato tu?- mi chiede mostrandomi
alcuni tasti nella sua mano.
-Si…- rispondo
imbarazzata e senza dare spiegazioni mi allontano.
-Chuck fai come a
casa tua eh…- dico sarcastica.
-È colpa di
Pierre aveva fame…- si difende lui.
-Ok… se
è Pierre che ha fame può prendere tutto quello che vuole…-
vedo Pierre che fa una smorfia all’amico.
-Eh certo…- si
lamenta il batterista, mentre io mi avvicino agli ultimi due rimasti.
-Che bello!- dico.
-Grazie!- risponde
Jeff facendomi ridere.
-Non dicevo a
te… cioè tu sei bellissimo non mi fraintendere ma alludevo al
fatto che ho i miei chitarristi preferiti di fronte a me…- finisco.
-Non mi fare
arrossire…- dice scherzoso Seb, facendo, con il suo sorriso, diventare
rossa me.
-Anche tu bandana al polso?- mi chiede
notando il fazzoletto legato alla mano destra.
Io sorrido e
annuisco.
-Ti dona…- mi
dice allontanandosi.
-Non quanto sta bene
a te…- continuo io seguendolo.
-Dave mi passi quel
pacco di patatine!- entro in cucina e vedo il finimondo.
-Ma che cazzo state
facendo?- chiedo.
-Non mi ricordavo
fossi così fine…- mi deride Chuck.
Io gli faccio una
smorfia e continuo.
-Avete trovato
quello che dovete mangiare o dovete distruggere altro?- domando.
-No, siamo a
posto…- risponde calmissimo Pierre.
-Ma quelle sono le
mie patatine!- dico lanciandomi addosso e prendendogli il pacco dalle mani.
-Ma piacciono pure a
me…- dice il cantante.
-Si, ma a me
piacciono solo queste, sono la proprietaria di casa e sono una ragazza… sì
cavalleresco..- gli dico.
-Va bene…- si
arrende lui prendendo un altro pacco dalle mani di Jeff.
Il telefono inizia a
squillare.
No, ancora… so
benissimo chi è… Matteo.
-Non rispondi?- mi
chiede David.
-No…
lasciatelo squillare- do risposta sedendomi sul divano ed iniziando a mangiare
le mie patatine.
Il telefono continua
a squillare.
Non ce la faccio
più. Non mi può rovinare anche questo bellissimo momento! Io lo
odio! Non può rovinare questo bellissimo sogno… alcune lacrime mi
iniziano ad uscire.
Le blocco
immediatamente, chi sa cosa penserebbero se mi vedessero piangere da un momento
all’altro.
Ma con la fortuna
che mi ritrovo qualcuno si accorge del mio movimento.
-Cos’hai?-
chiede Seb.
No, proprio lui.
-Niente…
mangia… mi entrata una cosa nell’occhio…- si vede che non
sono riuscita a convincerlo, ma lui notando la mia espressione decide di
lasciar perdere.
-Marta il telefono
continua a squillare…- mi fa notare Jeff, come se non lo sapessi.
-Lascialo
squillare…allora ditemi, passavate di qua? Beh Roma non è proprio
vicinissima a Montreal… o sbaglio?- cambio discorso.
-No, ma volevamo
farci una bella vacanza e siamo venuti in Italia…- rispose Chuck
prendendo l’amica e abbracciandola.
-Chuck, non ci hai
detto come vi conoscete…- disse Pierre.
-Allora…-
iniziamo contemporaneamente io ed il batterista, poi ci fissiamo sorridiamo e
lui con lo sguardo cede la palla a me.
-Qualche hanno fa..
prima che voi creasse la vostra band…. Io vivevo a Montreal … tu
Pierre non ti ricordi proprio di me…? Eppure quando facevi parte dei
Reset io già conoscevo Chuck…-
-No…
aspetta… si ora ricordo! Alla faccia come sei cresciuta! Ti sei fatta
davvero molto bella…- risponde lui facendomi arrossire, sicuramente si
ricorda di me più piccola.
-Comunque poi, un
po’ perché io mi sono trasferita dall’altra parte del mondo,
un po’ perché lui è diventato famoso e non ne ha più
voluto sapere di me… ci siamo separati…- finisco con un grosso
sorriso.
-Ma smettila scema!
Io ho sempre voluto vederti… solo che ero troppo impegnato…- si
difende lui.
-Io, avrei trovato
del tempo per un’amica così carina…- ride Seb… che
bello che è… quegli occhi sono stupendi.
-Grazie per la
solidarietà…- dice Chuck.
-Dai Chuckuzzo!!!!
Io ti voglio comunque bene!- gli dico sorridendo.
-Ok, ma adesso che
siamo qui… mi devi parlare di te….- propone lui.
Cazzo, no… non
ho voglia di parlare.
-Beh…to feel lost to be left out in the dark
to be kicked when you're down
you feel like you've been pushed around to be
on the edge of breaking down and no one's there
to save you no you don't know what its like
welcome to my life!!!!
- canticchio prendendomi da bere… potrebbe sembrare che le parole di
questa canzone mi siano servite solo a tergiversare… invece le ho usate
per parlare realmente della mia vita.
Per fortuna solo
Chuck se ne accorge, e decide di cambiare discorso.
-Potresti far
concorrenza al nostro Pierre…- dice Dave.
-Ci avevo
pensato…- sorrido io.
-Ehi… io me lo
sono sudato il mio posto!- dice Pierre offeso.
-Ok, ok tranquillo…- continuo io.
-Adesso però
perché non ci fai vedere camera tua?- chiede Chuck alzandosi.
-E cosa vorresti
vedere in camera mia?- gli domando.
-I poster su di
me…- risponde lui pavoneggiandosi.
-Mi spiace ma i
poster sono o su tutto il gruppo o su Seb…- rispondo io.
-E perché su
Seb e no su di me? Io sono il tuo migliore amico?- si lamenta lui, mentre anche
Seb si unisce alla discussione.
-Perché Seb
è più carino!- rispondo iniziando a salire la scala seguita da
tutti.
-Ecco il mio
paradiso…- dico aprendo la porta.
-Figa!- dice Pierre
lanciandosi sul letto.
-Grazie…-
rispondo fiera io, se devo essere sincera vado pazza per la mia camera.
Predomina il mio
colore preferito il blu.
-Che bel pc!- dice
David accupandolo.
-Grazie…
comunque fate quello che vi pare…- dico distendendomi sul letto accanto a
Pierre.
-Posso mettere un po’
di musica ?- chiede Seb.
-Certo… se
vuoi vicino al pc ci sono i cd dei Green Day, se metti “Boulevard of
Broken Dreams” mi fai un favore…- gli dico.
-Anche a te
piacciono…?- mi domanda.
-Si, tanto…-.
-Più di noi?-
chiede Chuck, io li lancio un cuscino.
-Non
scherzare…! Voi siete i migliori!- dico facendo sorridere tutti.
-Ok, adesso va
meglio… guarda come sono uscito bene in quella foto…- Pierre sta
indicando una foto accanto alla mia libreria.
-Si, sei troppo figo
là…-.
-Solo là?-
chiede lui inarcando un sopracciglio.
Jeff gli lancia
un’occhiataccia.
-Marta ti hanno
contattato su msn… un certo Matteo ti sta scrivendo:… perché
… non mi … rispondi…- inizia David .
Io però mi
alzo e velocemente spengo lo schermo in modo brusco.
-Scusa…- dice
Dave alzandosi.
-No, scusami
tu… solo che…- la voce mi si rompe in gola, sento gli occhi
bruciare.
-Che… scusate
io vado in bagno…- dico allontanandomi e dirigendomi verso il bagno del
piano e chiudo la porta alle mie spalle.
Mi siedo sulla
tavoletta del water, e inizio a piangere come una fontana.
La voce di Billie
Joe mi raggiunge i timpani.
Non ce la facevo
più… dovevo piangere, più le trattenevo più queste
fottute lacrime premevano per uscire.
Fra i singhiozzi e
la musica riesco comunque a sentire il telefono ricominciare a squillare.
Non lo sopporto
più!!! Basta! Deve smetterla di chiamarmi… non mi sento pronta per
un’altra sfuriata… sono stanca…
Bussano alla porta.
-Marta sono Chuck mi
fai entrare…-.
-Sono in
bagno… non puoi entrare…- rispondo, ma un singhiozzo mi tradisce.
-Marta, non fare la
bambina…- no Chuck non mi dire anche tu così.
Mi alzo e contro
voglia gli apro, con le lacrime che continuano a sgorgare.
-Marta!- dice lui
entrando e abbracciandomi.
-Ti prego non mi
lasciare…- gli dico bagnandogli la maglia.
-Marta, spiegami
cos’hai… ti giuro che non ti lascio…-.
-Ti prego, almeno
tu…- gli dico, non smettendo di stringerlo.
-Non potrei
lasciarti… sono il tuo migliore amico… dai dimmi!-.
Tiro un grosso
respiro e inizio a raccontargli tutto, di Matteo… lo stronzo che continua
a chiamarmi per chiedermi scusa… perché mi ha tradito con la mia
migliore amica, Daniela… una troia…
Finito di
raccontargli tutto, usciamo, sono riuscita a calmarmi.
-Ehi come va?- mi
chiede Seb avvicinandosi, che dolce che è… anche se ci conosciamo
da neanche un paio d’ore… già lo sento molto vicino.
Muovo la testa, come
per dire niente e mi vado a sdraiare sul letto.
Pierre intanto aveva
cambiato musica , adesso lo stereo stava facendo girare la canzone Thank you.
Una delle mie
preferite.
Seb si siede accanto
a me, senza farlo apposta appoggia una mano sulla mia coscia.
Io essendo coricata
non lo vedo, me percepisco il calore.
Appena se ne accorge
la sposta immediatamente e si corica accanto a me.
Siamo faccia a
faccia. I nostri nasi si scontrano.
-Hai dei bellissimi
occhi…- gli dico.
-Grazie… anche
i tuoi non sono male…-.
-Si… un
marrone banalissimo…- rispondo.
Lui mi sposta una
ciocca dal viso e continua.
-Gli occhi non
devono essere per forza blu o verdi per essere stupendi…-.
Io sorrido. Intanto
arriva il pezzo della canzone che preferisco, dove Seb lavora con due plettri.
-Sai…- inizia
–Non avevo notato che la tua stanza è piena di foto della mia
chitarra-.
-È
bellissima!- gli rispondo, io adoro la sua chitarra, quella piena d’adesivi….
-Ho sempre sognato
di rubartela…- dico facendolo ridere.
-Se vuoi più
tardi te la faccio vedere è sotto…-.
-Davvero?- chiedo
sorridendo.
-Certo!- ci sediamo
sul letto.
-Piccioncini
scendete che la cena e pronta!- urla Jeff dal fondo delle scale.
Non mi ero resa
conto che eravamo rimasti solo noi due in camera.
-Andiamo, altrimenti
quelle menti malate iniziano a sospettare…- dico prendendolo per mano e
trascinandolo sotto.
Arrivati troviamo la
tavola apparecchiata.
-Oddio… ma
come avete fatto?- chiedo incredula.
-Io, non sono solo
il bassista più figo e più bravo al mondo…- si vanta David.
-Ok… non
voglio sapere cosa avete cucinato, l’importante è che sia
commestibile…- dice Seb facendomi l’occhiolino.
-Signorino Lefebvre
sta dubitando della nostra bravura ai fornelli?- chiede Pierre che indossa il
mio grembiulino.
-No, mai…
comunque sei troppo sexy con quel grembiule…- risponde l’amico.
Pierre muove il capo
con far da prima donna e torna in cucina.
Il telefono squilla.
“Marta non
devi piangere per uno stronzo..” le parole di Chuck mi fanno coraggio e
mi avvicino al cordless e rispondo.
-Pronto…?-
-Marta, sono
Simo… rimango a dormire qui… trattienili fino a domani.. non posso
perdermi il mio Daviduccio!!!!- mi dice mia sorella dall’altra parte
della cornetta.
-Ok… ragazzi
volete dormire qui?- chiedo.
Loro non rispondo e
mi fissano.
-Dormono qua a
domani…- riaggancio e mi siedo.
-Quindi noi rimaniamo
qua?- mi chiede Jeff.
-Si, sempre se non
vi vergognate…- dico, Pierre sorride seguito a ruota dagli altri.
-Ok, lo prendo per un “ no Marta
è un onore passare la notte con te…-.
-Davvero
un’ottima cena!- dice Jeff stiracchiandosi.
-Lo so… ho
detto d’essere bravo…- risponde Dave.
-Mister
modestia… prendi due magliette per dormire in bagno…- dico
alzandomi e andandomi a buttare sul divano.
-Ma non è
casa mia…- si lamenta lui.
-Si, ma … per
favore!- lo guardo con occhi da cucciolo e lui s’incammina per il
corridoio cercando il bagno.
-Allora come
dormiamo?-chiede Chuck.
-Io di solito mi
corico e chiudo gli occhi…- dico ironicamente.
-Puffa sì
seria…- mi rimprovera.
-Ok, comunque io
potrei dormire con chiunque non mi faccio problemi, l’importane è
che non russi…-.
-Io, non
russo…- dice Seb. Magari dormire con lui, butto un occhio su Chuck che
non è molto convinto della situazione.
-Se vuoi dormo io
con lei?- chiese Pierre.
-Ma siamo scemi! Tu
me la violi…- urla Chuck.
-Chuck non ho sei
anni…- dico io ridendo sotto i baffi, per l’espressione impaurita
del cantante.
-Si, ma Pierre è
Pierre… quello si scopa qualunque cosa si muova o respiri…-.
-Ehi!- .
-Sembra che non
è vero…-ride David, facendo abbandonare la partita al povero
cantante che si ritira sconfitto.
-Ok, allora Seb
aggiudicato!- dico sedendomi accanto al chitarrista.
-Seb se fai qualcosa
ti strappo le mani!-.
Il ragazzo annuisce
e poi si gira verso di me per sorridermi.
Io sbadiglio. Ho
passato un pomeriggio, anzi una giornata pesantissima. Quanto vorrei coricarmi.
-Non dirmi che hai
sonno?- mi chiede Jeff.
-Io…
no…- rispondo appoggiandomi a Seb, che mi passa una mano tra i capelli.
Che bella
sensazione. L’ultima volta che ho provato la stessa cosa è stato con
Matteo…
-Dai, ti sveglio
io!- Pierre mi prende da un braccio e mi alza.
-Si…
perché Seb non mi mostri la tua chitarra?- chiedo.
Lui annuisce e
scendiamo.
Andiamo in garage.
-Che puzza…-
mi lamento.
-Credo sia
muffa…- esclama Chuck, io annuisco.
-Dove ce l’ha
messi gli strumenti tua sorella…?-chiede Jeff.
-Sicuro il basso di
Dave è finito sotto il suo letto…- rido, David mi guarda
preoccupatissimo.
-No, eccoli…-
dice Seb avvicinandosi alla saracinesca.
Io gli corro dietro
lo scanso e prendo la sua chitarra, la caccio dal fodero come fosse un pezzo
d’antiquariato.
-Oddio…
oddio…- sospiro. Seb si avvicina alle mie spalle e passandomi una mano
intorno alla vita mi fa indossare la fascia. Divento rossa, lui se n’accorge
e si unisce all’imbarazzo senza allontanarsi.
-Suoni qualcosa?- mi
sussurra all’orecchio.
-No, sono
l’elemento spurio della famiglia… tutti suonano la chitarra a parte
me…- rispondo.
-Se vuoi ti potrei
insegnare io…- propone Seb spostando una ciocca di capelli lasciando il
mio collo nudo.
-Ne sarei felice ed
onorata…- rispondo voltandomi e rimanendo a pochissimi centimetri dal suo
viso, e dai suoi occhi stupendi.
Ho una voglia
impellente di baciarlo. Sono sicura che allo scontrarsi delle nostre labbra,
tutti i miei problemi si dissolveranno.
-Marta
vieni…-urla Chuck dall’altra stanza.
No! Lui mi sorride e
sbuffa, mi tocca la guancia e m’invita con lo sguardo ad andare di
là.
Rimango con la sua
chitarra, mi prende per mano ed entriamo nell’altra stanza.
Chuck indica con il
dito la porta, dietro alla quale si sentono delle voci.
-Marta…?-
dicono, anzi dice.
Mi giro verso i
ragazzi.
-Da tanto che vanno
avanti…?- domando scocciata.
Pierre annuisce.
-Marta, cazzo apri?-
urla un ragazzo bussando con insistenza.
-Fanculo, sparisci!-
sbraito contro, sedendomi sul divano, mi caccio la chitarra e l’appoggio
accanto a me.
-Non comportarti da
bambina… apri, dobbiamo chiarirci…- metto un cuscino sul mio volto
e respiro. Inizio a piangere.
-Marta!- Matteo non
la smette di urlare.
-Cazzo vai via!!!-
-Senti smettila di
rompere e lasciala in pace…- dice Seb avvicinandosi alla porta e spalancandola.
-E tu chi
cazz…- inizia Matteo ma dopo essersi conto a cui si stava
rivolgendo serra la bocca.
-Devo parlare con
Marta…- dice cercando di spostare Seb che rimane impassibile.
-Beh Marta non vuole
parlare con te…- risponde il chitarrista.
Matteo gli prende il
braccio e lo sposta.
-Fammi
entrare…-. Seb però non ne ha la minima intenzione.
-Ti prego, non farmi
rovinare il tuo bel faccino…- gli dice il ragazzo con tono da sbruffone.
-Senti…-
inizia Pierre, ma io lo blocco, dopo essermi alzata mi dirigo accanto a Seb, lo
smuovo e mi colloco davanti a Matteo. Lui mi fissa.
-Ti metti pure a
fare il manesco…- gli dico.
-Volevo solo
parlarti…- inizia lui.
-Io non ti voglio
parlare, come te lo devo far capire…- mi asciugo alcune lacrime.
-Perché ti
comporti così…-.
-Così,
così come? Stai parlando del fatto che sono incazzata perché mi
hai tradito?? Mi spiace la prossima volta cercherò di prenderla con
filosofia…- dico sarcastica iniziando però a piangere più
intensamente.
-Ma non possiamo far
finta che non sia successo nulla?-
Lo fisso
interrogativa, poi rido.
-Scherzi…? Ti
prego dimmi che scherzi! Che io non ho sprecato un anno della mia vita con una
persona così idiota!- urlo scuotendo il capo, tiro sul col naso. Basta
piangere, è solo uno stronzo…
-Dai andiamo…-
dice una voce alle sue spalle.
-Sei venuto con
lei… ciao Dany! Non la saluti alla tua ex-migliore amica?- chiedo,
Daniela appare dall’ombra.
-Marta… non so
cosa mi è preso…- si discolpa iniziando a singhiozzare.
-Io lo so… sei
una troia… non so cosa mi sia preso a me quando ho deciso di diventare
tua amica…- all’udire di quelle parole, il pianto di lei si fa
ancora più forte.
-Piangi…?
Piangi?? Ed io cosa ci dovrei fare con quelle lacrime?? Sei una stronza…
io ti ho voluto bene e tu mi ripaghi con questa moneta…- mi giro per
guardare Matteo che fissa il terreno.
-Non voglio
più vedervi… vi odio… siete due stronzi… l’unica
cosa di cui sono certa è che vi meritate a vicenda…- chiudo la
porta e mi volto.
I ragazzi sono tutti
lì a fissarmi, non riesco a capire che sguardi sono.
Cerco di sorridere,
di far finta che vada bene, ma non ho tutta questa forza. Corro via su per le
scale.
Arrivo in camera e
mi butto sul letto, dopo aver sbattuto la porta dietro di me.
Il ticchettio della
sveglia è l’unico rumore che riesco a percepire, odio il silenzio, anche quando sono sola la
musica mi fa compagnia.
Sprofondo la testa
nel mio cuscino.
E non sento che
qualcuno entra nella stanza e si corica accanto a me.
Ad un tratto percepisco
delle braccia attorno a me.
Mi volto, e lo vedo.
-Seb…?- chiedo
sospirando.
Lui mi mette una
mano sulle labbra.
-Shh… adesso
riposati… dopo tutte le emozioni d’oggi, ne hai bisogno..- mi dice.
-No, non voglio
chiudere gli occhi… se li chiudo mi appare lui…- piango.
-Allora rimani con
gli occhi aperti, così io posso continuare ad ammirarli…- scherza
facendomi sorridere.
-Che sei
dolce…- gli dico.
-Grazie.- mi
risponde arricciando il naso... come piace tanto a me.
-Seb, non devi
sentirti costretto a rimanere qui… sono abituata a passare questi momenti
da sola…-.
-Non pensarlo
neanche…-.
Io continuo a
fissarlo, sognavo questo momento da sempre… non me lo sarei mai
immaginato così.
Forse il mio sguardo
si è fatto troppo pesante, perché lui arrossisce.
-Scusa…- gli
dico.
-Non è per
te… solo che sei davvero bellissima…- inizia.
Io mi avvicino
ancora di più a lui, Seb mi stringe con più forza, rimanendo comunque
dolce.
Io gli sorrido. Non
ce la faccio più, lo voglio baciare.
Mi sporgo con
dolcezza, lui passa una mano tra i miei capelli e mi bacia.
Un bacio dolce ma
passionale, puro ed eccitante allo stesso tempo.
Avevo ragione, tutti
i problemi, le paure sono sparite… adesso ci siamo solo noi due…
Abbiamo passato
tutta la notte in quella posizione. Non facemmo l’amore, ma fu
altrettanto intenso.
Adesso sono le 9.30,
io fisso la sveglia. Seb è appoggiato al mio seno. Non riesco a vedere
se dorme, anche se sono sicura di si.
-Marta…?- mi
chiede facendomi sussultare.
-Allora sei
sveglio?-.
-Si, da un
po’… ma stavo troppo comodo per alzarmi…- risponde ridendo.
-Ah bravo…-
rido io.
Lui alza lo sguardo
e mi bacia nuovamente.
-Che sei bella di
prima mattina…- dice.
-Tu sei come
sempre…- inizio facendogli mettere il broncio. –intendo dire
stupendo!- finisco baciandolo.
-Mi spiace che ci
siamo dovuti incontrare in una situazione così… beh non
felicissima…- dico.
-A me no…-
inarco un sopracciglio.
-È stata una
fortuna poterti consolare…- conclude.
-Ah si…- rido
io prendendolo a cucinate.
-No, nel senso
che….- inizia, pur avendo capito che il mio tono era scherzoso. Non
finisce la frase e si unisce alla battaglia.
Come due prosciutti
cadiamo a terra, io sopra di lui. Inizio a ridere come una scema, in quel momento entra Chuck.
-Ragazz…
Marta?!!- urla vedendomi in quel modo. Io mi siedo a terra, non smettendo di
ridere.
Il batterista fissa
l’amico in cagnesco che, però sorride.
Chuck mi guarda.
-Se dopo quello che
è successo ieri sei riuscito a farla ridere così, vi do la mia
benedizione…- dice.
-Grazie Chuckuzzo!-
dico abbracciandolo per poi tornare da Seb. Mi siedo in braccio e lo bacio.
-Si, ma adesso
scendete…- dice lui con sguardo severo.
-Ok!- dice Seb
prendendomi in braccio.
Scendiamo
così.
Sotto ci sono tutti,
anche mia sorella è arrivata ed adesso sta facendo gli occhioni dolci al
suo amato Dave.
-Romeo e Giulietta!-
ride Pierre.
-No, Marta e Seb
è meglio ti vorrei ricordare la fine che hanno fatto quei due…-
dico io, facendolo annuire.
-Ok, comunque vi
chiamate venite a fare colazione…- dice Jeff.
Io scendo dalle
braccia del mio nuovo fidanzato e mi vado a sedere.
-Allora Marta come
stai?- mi chiede Simona.
Io fisso Seb, che mi
guarda con quei occhi che mi hanno aiutato e rispondo.
-Benissimo…
non potrebbe andare meglio…-.
fine