Le converse su cui Lui aveva scritto “Forever” erano finite in una scatola su in solaio.
Il Suo numero di cellulare era finito nel cestino da ormai qualche mese.
Il braccialetto che le aveva regalato era finito in un portagioie.
Che fine aveva fatto Lui?
Non aveva più la sua camicia, non aveva niente, non aveva LUI.
Amy, quella diciassettenne in crisi, che ormai aveva ritrovato il coraggio di ritrovarsi un ragazzo dopo Lui.
Anche se poi un mese dopo lo ritrovò sulle braccia, anzi, sulle labbra di Chanel, la cheerleader della scuola.
Lui non lo avrebbe mai fatto.
Tutti voi penserete che Amy abbia chiuso la pagina di quel capitolo dolente.
Ma non fu così.
La ragazza però aveva di nuovo ritrovato il coraggio di riprendere la sua Mercedes impolverata, appartenente al fratello ormai morto.
Coraggiosa, Amy. Tutti la ricordavano così.

16 luglio, Starbucks nel centro di Los Angeles.

Lei, lo vedette.
Lui, non se ne accorse.
Lei, coraggiosa, che si avvicinò al banco chiedendo un frappuccino al cioccolato.
Lui, a cui tremarono le gambe e si girò dall’ altro lato.
Lei, che se ne accorse ed ebbe il coraggio di toccargli la spalla e sussurrare: - Ciao, Nicholas.

Quattro anni dopo
No, Amy non dovette chiudere il capitolo, ma riaprirlo.
Nessuno dei due dimenticherà mai quel giorno, il 14 febbraio, quando Nicholas suonò il campanello della casa della ragazza e lei, tutta sorridente, aprì e lo vide nella sua camicia di Burberry, jeans marroni e Vans dello stesso colore, proprio quando si rincontrarono quattro anni fa. Era inginocchiato e aveva una scatoletta azzurra di Tiffany.
Un anello, ecco cosa c’era dentro.
E non solo, ci fu anche l’ amata proposta con il fatidico: - Mi vuoi sposare?
Amy senza pensarci un attimo.
Quella coraggiosa ventunenne che disse di sì.