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Autore: TheGhostOfYou    23/12/2011    6 recensioni
Narcissa Malfoy era convinta che esistessero due tipi d’amore.
Il primo, quello meno profondo, era l’amore che si provava per la propria metà; aveva sempre amato Lucius, nonostante il loro fosse un matrimonio combinato, e lo aveva sempre stimato profondamente. Era un amore passionale, che era però diventato meno importante quando la donna aveva stretto tra le braccia per la prima volta suo figlio.
Il secondo tipo d’amore, quello più forte, quello davvero indelebile, era l’amore che aveva provato per Draco dal primo momento in cui l’aveva visto. Era un tipo diverso d’amore, un amore che l’aveva resa più dolce, meno rigida, un amore che l’aveva messa in ginocchio, che l’aveva portata a tradire suo marito ed il loro signore.
Narcissa sarebbe anche morta, pur di proteggere suo figlio.
CLASSIFICATA TERZA AL CONTEST: QUELLA PARTE FONDAMENTALE DI ME DI Violet Acquarius e VINCITRICE DEL PREMIO MIGLIOR PERSONAGGIO FEMMINILE
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'One shot <3'
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La storia si è classificata terza al contest: Quella parte fondamentale di me - Love di Violet Acquarius ed ha vinto il premio Miglior Personaggio Femminile

 

Il più potente degli incantesimi.


 
Narcissa Malfoy era convinta che esistessero due tipi d’amore.
Il primo, quello meno profondo, era l’amore che si provava per la propria metà; aveva sempre amato Lucius, nonostante il loro fosse un matrimonio combinato, e lo aveva sempre stimato profondamente. Era un amore passionale, che era però diventato meno importante quando la donna aveva stretto tra le braccia per la prima volta suo figlio.
Il secondo tipo d’amore, quello più forte, quello davvero indelebile, era l’amore che aveva provato  per Draco  dal primo momento in cui l’aveva visto. Era un tipo diverso d’amore, un amore che l’aveva resa più dolce, meno rigida, un amore che l’aveva messa in ginocchio, che l’aveva portata a tradire suo marito ed il loro signore.
 
Narcissa sarebbe anche morta, pur di proteggere suo figlio.
 
Sapeva che Draco non avrebbe avuto una vita facile, sin dal suo primo giorno di vita; prima che cadesse il Signore Oscuro, Lucius e Bellatrix avevano già programmato tutta la sua vita a servizio di Lord Voldemort.
Aveva sperato di vedere suo figlio avere una vita normale quando Lord Voldemort era caduto per mano del piccolo Harry Potter; si era accesa una luce di speranza, dentro di lei, alla prospettiva di non vedere Draco assoggettato da quel parassita che suo marito idolatrava.
La luce di speranza che l’aveva investita in tutti quegli anni si era spenta tredici anni dopo, quando Lucius era rientrato trionfante a Malfoy Manor.
 
- Il Signore Oscuro è risorto, mia cara. La guerra può finalmente ricominciare.-
 
Si era sentita sprofondare in un dolore che non sarebbe mai riuscita a spiegare; era come se al centro esatto del suo petto ci fosse stato un buco. Il suo cuore era stato polverizzato da una semplice frase. Aveva sorriso, leggermente, senza rispondere a suo marito.
Tre anni dopo, aveva assistito impotente alla cerimonia brutale che aveva visto suo figlio marchiato. Una macchia nera, sulla sua pelle candida, che macchiava non solo la sua carnagione ma anche la sua anima, quella che Narcissa aveva tanto cercato di proteggere.
Anche in quell’occasione, non aveva detto nulla. Era semplicemente corsa a vomitare.
Ma da quel giorno, si era ripromessa che avrebbe fatto di tutto pur di salvare Draco, pur di evitare che diventasse come suo padre.
Aveva stretto un patto con Severus, un Voto Infrangibile, ed aveva rischiato il tutto per lui. Se Lucius l’avesse mai saputo, l’avrebbe cruciata sicuramente.
 
Narcissa amava Lucius, ma amava di più suo figlio.
 
Ed era per l’amore di suo figlio che quella notte mentì al Signore Oscuro.
La battaglia  di Hogwarts era cominciata da qualche ora quando Harry Potter si era presentato nella Foresta Oscura, con la sua bacchetta in mano e il coraggio ereditato dai suoi genitori.
Lord Voldemort l’aveva ucciso senza nemmeno esitare, ed Harry non si era difeso. Era toccato a Narcissa sentire se fosse vivo o meno.  Durante quei pochi passi che la separavano dal corpo di Harry, la donna pensò che il sacrificio di Lily Evans non era servito a nulla. Il Signore Oscuro aveva ucciso senza pietà Harry, e avrebbe fatto lo stesso anche con Draco, se lo sentiva dentro.
Narcissa posò una mano affusolata sul collo di Harry, e si sorprese nel sentire che il suo cuore batteva ancora.
 
Com’era possibile? Il sacrificio di Lily aveva permesso al ragazzo di sopravvivere ancora una volta?
 
- Draco è vivo? È nel castello?- aveva sussurrato impercettibilmente.
- Si.- la risposta di Harry era arrivata altrettanto silenziosa ed impercettibile. La donna tirò un sospiro di sollievo e si sedette per terra, volgendo lo sguardo verso i Mangiamorte.
- E’ morto.- disse, cercando di non far trapelare nessuna emozione.
Tra le fila dei Mangiamorte si udiriono grida di giubilo. Narcissa vide Bellatrix sorridere ed avvicinarsi al Signore Oscuro, che prontamente levò la bacchetta in alto e scagliò un Incantesimo Cruciatus sul corpo di Harry.
- Visto?- strillò Voldemort sopra il tumulto. – Harry Potter è morto per mano mia e ora nessun uomo vivente può minacciarmi!-
Narcissa fu disgustata da quella scena; un’orda di uomini – a dire il vero, assomigliavano di più a bestie – che festeggiava sopra il cadavere di un ragazzino.
Mentre i Mangiamorte si preparavano a portare il corpo di Harry a scuola, lei scivolò silenziosa nella notte. Conosceva bene la Foresta Proibita, e in pochi minuti si ritrovò a camminare tra le macerie di quella che una volta era stata la sua casa.
Hogwarts era irriconoscibile,  piena di cocci e corpi disseminati un po’ ovunque. La donna si mise a correre, mentre i sopravvissuti la guardavano con apprensione.
In quel momento non le importava più da che parte stare, cosa fosse giusto o cosa fosse sbagliato. L’amore che provava per suo figlio era più importante di qualsiasi guerra, di qualsiasi ideale.
 
Desiderava solo trovarlo e portarlo al sicuro.
 
Lo vide, seduto su una scalinata con la testa bionda tra le mani; sembrava indifeso, come quel bambino di undici anni che lei aveva rassicurato di nascosto, appena prima di salire sul treno per Hogwarts. Lo raggiunse, inginocchiandosi davanti a lui e prendendolo tra le sue braccia.
- Draco, è finita.- gli sussurrò dolcemente in un orecchio. Non aveva potuto essere una madre affettuosa con lui per diciassette anni, ma avrebbe cominciato da quel momento.
- Tiger è morto, mamma. È colpa mia.-
Era la prima volta che sentiva suo figlio incolparsi; aveva fatto tanti errori nella vita, ma quella volta, non era colpa sua. Era colpa di chi aveva seguito il Signore Oscuro credendo che fosse la strada giusta, era colpa di chi aveva desiderato il potere più di ogni altra cosa.
 
Era anche colpa sua, che aveva permesso che suo figlio fosse marchiato.
 
Lo aiutò ad alzarsi, lasciando che si appoggiasse alla sua spalla. Lo sostenne, perché era quello che doveva fare una madre per amore del figlio.
Lo comprese in quel momento: l’amore materno era l’incantesimo più potente; aveva permesso a Lily Evans di salvare innumerevoli volte suo figlio, e avrebbe permesso a Narcissa di cambiare il destino del suo.
 
Era quel tipo di amore che dettava le leggi dell’universo, ed era proprio quell’amore che avrebbe sconfitto definitivamente Lord Voldemort.
Per una volta, si sentì vicina a Lily Evans più che mai.
 
Fu quando sentì il boato della folla intorno a loro che capì davvero che erano liberi. Non vide la scena della morte di Lord Voldemort, ma se lo sentì dentro. Strinse più forte suo figlio, consapevole del fatto che da quel momento avrebbe potuto davvero amarlo come meritava.
- Ti voglio bene, Draco.- mormorò.
 
Non ci fu bisogno di una risposta. Narcissa sapeva che Draco la amava altrettanto.
 
*****
 
Nove anni dopo.
 
Draco Malfoy camminava velocemente tra le fila di tombe monumentali che si erigevano in quel cimitero. Odiava andare in quel posto, perché odiava con tutto se stesso la morte, di cui una volta era stato quasi alleato. Odiava la morte perché le aveva portato via una delle persone più care: Narcissa.
Era morta un anno prima, spazzata via da una malattia terribile, che nemmeno le sue pozioni avevano potuto fermare. Draco si era chiuso in camera per giorni, senza parlare con nessuno, nemmeno con sua moglie Astoria. Avrebbe voluto avere la forza per piangere, ma non ci riuscì. Era innato in lui, essere glaciale in qualsiasi occasione. In realtà, era distrutto dentro.
Ed in quel momento aveva bisogno di lei, come mai prima d’ora; in quel momento era spaventato, perché al San Mungo Astoria stava per far nascere il loro primo figlio, e lui era attanagliato da dubbi e paure.
 
E se non fosse stato un buon padre?
Se si fosse comportato come Lucius Malfoy?
 
Arrivò alla tomba più bella; un’antica statua greca adornava il rifugio eterno di Narcissa Malfoy. Quella statua ne ricordava i tratti: era bella e fredda, come lo era stata la donna nei suoi giorni migliori. Draco depositò il mazzo di fiori lilla sulla pietra fredda e si sedette accanto alla fotografia animata di sua madre.
Era buffo che credesse in certe cose: sapeva benissimo che sua madre non avrebbe potuto sentirlo. Eppure, si era ricordato una cosa che gli aveva detto San Potter il giorno del funerale di sua madre, al quale lui e tutta la combriccola dei santi erano intervenuti, per dimostrare di essere migliori di loro.
“Credi davvero che le persone che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credi che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà?”
Sentendosi un idiota, chiuse gli occhi per un momento. Se la immaginò, nei suoi anni migliori, con un lungo vestito verde scuro e i capelli finemente acconciati in uno chignon. Era lì, davanti a lui, e gli sorrideva.
- Sarai un ottimo padre, Draco.-
L’uomo sussultò; l’aveva sentita davvero, con quella voce calda e coinvolgente che aveva lei, con il suo modo delicato di rivolgersi ad una persona.
Sentì la presenza di sua madre più forte che mai, come un incantesimo potente su di lui.
 
Sarò un buon padre.
 
Con la mano pallida accarezzò il freddo marmo e si alzò da quel posto, sentendosi pieno di nuove prospettive.
 
L’amore di sua madre, ancora una  volta, era stato il più potente degli incantesimi.

 *****
Come già annunciato nella pagina Facebook, eccola qui! ;) Era da tanto tempo che cercavo l'occasione di scrivere una Shot su Narcissa, e l'occasione mi si è presentata con il contest a cui mi sono iscritta. Ho scelto un pacchetto e... Eccola qui! ;) Spero vi piaccia!
Ringrazio la giudicia per avermi fatto arrivare terza e per il premio speciale!
Un bacione.

Ghost.
 
   
 
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