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Autore: IamChimera    23/12/2011    5 recensioni
Un normale pomeriggio. O forse non proprio così normale. La solita giovane innamorata, il solito ragazzo disposto a dare ripetizioni, giocoso al punto giusto, ma non troppo malizioso. Un libro che non ne vuole sapere di starsene al suo posto, un foglio che si riempie di raffinati cuoricini. Clara, che lo guarda, e non sa più a cosa pensare.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RIPETIZIONI DI CHIMICA

 



La materia, questa rivoluzionaria entità dell'universo,

che si aggrega e si disgrega a piacimento senza mai

chiedere il permesso di nessuno, creando invece un

mucchio di problemi a tutti!
Carl William Brown

 

 

L'aveva capito subito, non appena aveva posato gli occhi su quella figura piegata sul libro.

Lui era diverso. Da come sfogliava le pagine, da come guardava con espressione sognante le parole di quel volume che a lei faceva semplicemente orrore, da come si passava la bella mano fra i capelli morbidi e apparentemente soffici.

E adesso -le pareva impossibile- era stravaccato proprio sul suo divano.

Le gambe accavallate, lo sguardo di un uomo che non sapeva che farsene del telecomando che si rigirava fra le mani, la televisione accesa su un canale qualsiasi.

Una pubblicità anonima e senza alcuna importanza.

Clara non aveva la minima voglia di alzare lo sguardo sul televisore chiassoso, ma era terrorizzata anche dall'idea che lui potesse scoprirla a guardarlo.

Perciò, il suo sguardo era fisso su un punto indefinito, fra le sue scarpe e il pavimento.

Maledizione. La tentazione di accarezzargli la coscia o di sorridergli era forte.

Ma Vanessa -la sua migliore amica, di vitale importanza per le norme di comportamento in quelle occasioni- le aveva espressamente vietato di fare il primo passo.

Erano gli uomini a cercare la donna.

Erano gli uomini a dover attirare la sua attenzione.

Se doveva essere proprio sincera, quelle regole potevano anche andare a farsi fottere.

Strinse le labbra, rimuginando sul fatto che Jared non era lì -a casa sua- per una gita di piacere.

No, lui era lì per ...

<< Cominciamo ? >>.

La sua voce la distrasse dai suoi macabri pensieri, e Clara alzò il viso.

<< Cosa ? >> chiese sognante, persa nelle sue fantasie.

<< Cominciamo ? >> ripeté Jared, sorridendo per nulla spazientito.

Se Clara conosceva qualcosa di quel ragazzo -oltre a tutto il resto, era chiaro- era che non perdeva il lume della ragione facilmente.

Ovviamente, si era premurosamente occupata di scoprire altri dettagli su di lui, attraverso fonti secondarie e segretissime.

Annuì controvoglia, cedendo alla tentazione di abbracciarsi le ginocchia e dondolarsi sul divano.

All'improvviso, non aveva più voglia di alzarsi.

Non da sola, ben inteso. Se lui le avesse dato una mano, forse...

Jared la fissò a tratti incuriosito, a tratti quasi beffardo, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina. Guardò il libro, lo prese fra le mani, lo sfogliò con cura.

Quel libro che solente aveva lanciato contro il muro, presa da una forza distruttiva.

Ora era sotto le amorevoli cure di quel ragazzo.

Era coccolato da lui.

Jared la squadrò nuovamente.

<< So che non ne sei entusiasta, Clara >> le fece notare, regalandole un sorriso luminoso << Ma è importante, davvero >>.

Importante ? Importante ?!?

Quanto poteva essere importante un maledetto libro di chimica, confrontato con le sue sensazioni ?

<< Mh >> mugugnò, pettinandosi distrattamente i capelli.

Jared sospirò, posando il diabolico volume e avvicinandosi nuovamente.

<< Su, da brava, non fare la bambina >> la riprese, accucciandolesi davanti.

Prese il telecomando che la giovane stringeva debolmente e premette il pulsante rosso.

La pubblicità insulsa scomparve così come era comparsa.

Non c'era più alcun muro dietro cui nascondersi.

Solamente i suoi occhi dolci e profondi, che la sondavano in cerca di ... vita.

Si rese conto solo in quel momento di aver retto il suo sguardo penetrante, e le sue guance si imporporarono deliziosamente.

Mai guardare negli occhi un uomo.

Altra regola di Vanessa. Altra saggia regola.

Che lei aveva miseramente dimenticato !

Abbassò il viso precipitosamente, celandosi dietro quei bei capelli castani.

Jared si accorse del suo turbamento, agrottando le sopracciglia nere.

Sospirò, adocchiando con fare troppo curioso il suo diario appoggiato sul tavolino basso.

<< Posso darci un'occhiata ? >> chiese, spiazzandola. Darci ... un'occhiata ?

Cioè, ispezionare quelle pagine che di casto avevano poco, se non niente ?

<< Sì >>. Sei una stupida.

Ed eccola, la sua maledetta coscenza. Purtroppo doveva ammettere che stavolta aveva ragione.

<< Ma non andare in fondo ! >> lo riprese, quasi urlando per la foga.

Jared la fissò sorpreso, con un sorrisetto furbo e malizioso.

<< Innamorati segreti ? >> chiese, ghignando.

<< Ehm ... sì ... >> sussurrò la giovane, scrollando le spalle.

<< E perchè non vuoi che io lo sappia ? >> le mormorò Jared, gli occhi che scintillavano << Prometto che non lo dirò ad anima viva >>.

Clara arrossì vistosamente, riprendendosi quel prezioso oggetto pieno di verità celate.

<< È meglio di no >> sussurrò, tormendandosi le mani dalle unghie curate.

Il ragazzo sorrise come a scusarsi, e riprese quel suo solito comportamento giocoso.

<< Chimica >> le ordinò, indicando il tavolo in cucina << Subito >> aggiunse, cacciando la lingua.

Una simpatica smorfia che Clara aveva imparato ad amare e a temere al tempo stesso.

Perchè significava che era assolutamente pronto a tutto.

<< Altrimenti ? >> chiese la giovane, non riuscendo a resistere.

Jared sorrise di nuovo, una luce fosca e divertita nelle iridi tremendamente scure.

<< Ti ci porto là io >> la avvertì, soppesandola con lo sguardo.

Si sentì quasi offesa da quell'analisi.

Dannazione, si vedeva anche da lontano che non portava un chilo di troppo.

Oltre ad essere abbastanza bassa per natura -ma non troppo, grazie al cielo !-, era pure mingherlina e proporzionata al punto giusto.

Non si mosse. Ormai che il dado era tratto, la posta in gioco rimaneva.

Jared la sfidò con lo sguardo, un'ultima volta. Un'ultima possibilità.

<< Quindi vuoi le maniere forti >> mormorò, allungandosi e prendendola per la vita.

Un colpo al cuore, un battito mancato, un caldo improvviso alle gote.

Si sentì sollevare dal divano, ed emise uno di quegli urletti tipicamente femminili, che lei odiava.

<< Mettimi giù ! >> strillò, mentre Jared se la caricava sulla spalla.

In realtà voleva dire: ti prego, non farlo mai.

D'altronde, si sa da tempo che le donne nascondono messaggi secondari, se non completamente contrari a ciò che dicono. Una cosa che ogni uomo sa, ma che finge miseramente di ignorare.

Clara gli battè dei pugni sulla schiena, ridendo.

<< Mettimi subito giù ! >> riprovò, colpendolo alla base della schiena.

Jared finse un ansimo di dolore, e il cuore della giovane andò in iperventilazione.

Non poteva farle questo. Non poteva fingere in quel modo, Cristo !

La scaricò direttamente sulla sedia, davanti ad un bellissimo foglio bianco e ad un libro chiuso.

<< Martedì hai pure compito >> mormorò il ragazzo, il fiato corto, nonostante tutto.

Clara mugugnò qualcosa, nascondendogli ancora una volta le guance.

<< Hai sete ? >> chiese poi allegramente, alzandosi di nuovo come una molla.

<< No ... >>.

<< Hai fame ? >> ritentò, aprendo l'anta della dispensa, dove certo non sperava di trovare chissà quale prelibatezza, contando che di dolci non ce n'erano più ... oh, aspetta !

Un barattolo di crema al cioccolato.

<< No ... >>.

<< Beh, io sì >> trillò Clara, allungandosi verso l'alto -non senza una certa fatica-.

Ma aveva fatto male i conti, visto che una mano andò a posarsi sull'anta della dispensa, spingendola a chiudersi. Ed ecco che anche l'ultima via di fuga se n'era andata saltellando.

<< No, tu non hai fame >>.

<< Io ho fame >> ritentò debolmente, ma le parole parevano false anche alle sue orecchie.

<< Vorrà dire che mangerai più tardi >> mormorò Jared, giudandola nuovamente verso la sedia.

La fece accomodare -sperando per l'ultima volta- e si chinò dietro di lei, appoggiando le mani ai lati del foglio bianco.

Clara prese la penna con mano tremante, ma quella, antipatica che non era altro, sfuggì alla sua stretta, e venne attratta inesorabilmente dal pavimento. Fisica schifosa.

Un sospiro secco confermò a Clara che Jared si stava stancando davvero.

<< Non l'ho fatto di proposito >> mormorò, nel vano tentativo di non rendersi ridicola.

Il ragazzo la prese al posto suo, controllando personalmente che la stringesse forte.

<< D'accordo >> mormorò, soffiandole involontariamente nei capelli.

Clara si chiese solo per un momento se lui sapesse che cosa le stava facendo.

E per un istante la sua mente rispose che sì, lo sapeva. E ne godeva pure.

<< Hai una soluzione acquosa, con 2 M di HCl >> sussurrò Jared.

La giovane annuì, tentando per una volta di concentrarsi.

Ma solamente per farlo contento.

<< Cosa significa ? >> le mormorò.

Oh, questa la sapeva !

<< Significa che in litro di soluzione ci sono due moli di acido cloridrico >> annunciò, orgogliosa.

<< Giusto ... e da quante molecole o atomi è formata una mole ? >> mormorò Jared.

<< Da 6,022x10²³ atomi o molecole ? >> tentò lei.

<< E come si chiama, questo numero ? >> sussurrò il ragazzo.

<< Numero di Avogadro ... >>.

D'accordo, doveva ammetterlo. Aveva studiato per lui.

Ma era difficile far funzionare i neuroni del cervello, quando era così vicino.

Quasi troppo vicino.

<< Pagina 432 >> annunciò Jared, con un sorrisetto << Problema 4 >>.

<< P-problema 4 ? >> balbettò Clara, prendendo il volume traditore e sfogliandolo.

<< Questo non sai farlo >> le sussurrò il ragazzo, ridacchiando.

La giovane lesse il testo e -dovette ammetterlo- non ne sarebbe stata in grado.

<< E perchè ridi ? >> chiese tremante, seguendo con l'indice i dati del problema.

<< Perchè io non ti aiuterò >> ghignò Jared, crudelmente.

<< Allora non lo faccio >> si impuntò la giovane.

<< E io non ti lascerò alzare da questa sedia finchè non avrai terminato >> replicò lui.

<< Sei un mostro ! >> strillò Clara << Un mostro ! >>.

Il ragazzo rise contento, spronandola a procedere.

Più di ricopiare tutte le informazioni e di guardarle, non avrebbe potuto fare altro.

E fu proprio così che fece, limitandosi a studiare quei numeri che non le dicevano niente.

Poi, ignorandolo, prese a disegnare piccoli cuoricini sui bordi del foglio.

<< Cosa stai facendo ? >> chiese Jared, stupito.

<< Mi dedico ad affinare le mie abilità di disegno >>.

<< Dovresti affinare le tue abilità di chimica, invece >>.

<< Cosa stai insinuando ? >> brontolò la giovane, squadrandolo offesa.

<< Che non sei il massimo >>.

<< E tu saresti il massimo ? >>.

<< Fino a prova contraria... sì >>.

Clara aprì e chiuse la bocca, incredula.

<< Sei alquanto modesto >> sputò, tornando ai suoi cuoricini.

<< Non ho mai dubitato di questo >>.

Jared pescò una matita dal suo astuccio, prendendo a disegnare a sua volta cuoricini, attorno a quelli già finemente tracciati.

Continuarono così fino a riempire completamente il foglio.

<< Sai che se lo faccio vedere a mia madre, ti sbatterà fuori di casa ? >> sussurrò Clara.

<< E io le dirò che sua figlia non ha le capacità e non si applica >> un ghigno divertito.

<< Sei un bugiardo ! >> strillò Clara, battendo frustrata un pugno sul tavolo.

Jared le scompigliò i capelli ridendo, raddrizzandosi dietro di lei.

<< Ho capito che oggi non è il giorno adatto, non è vero ? >> mormorò, guardando di sfuggita il cappotto << Verrò domani, se per te va bene >>.

Clara lo guardò perduta.

<< Vai via ? >> sussurrò, all'improvviso terrorizzata al pensiero di lui che se ne andava.

<< Ehm ... sì ... >>.

<< Perchè ? Sei praticamente appena arrivato ! >> gli fece notare.

<< Sì, ma sono venuto per farti delle ripetizioni >> replicò Jared << Quelle che tu adesso non vuoi fare >>. Oh, giusto. Ripetizioni. Che brutta parola.

Non -Clara-, ma solamente -ripetizioni-.

Probabilmente vide qualcosa nel viso della giovane che lo spinse a correggersi.

<< Non volevo dire che ... insomma ... >> tentò, portandosi una mano alla nuca.

La giovane fece spallucce, tornando al suo problema e rifiutandosi categoricamente di guardarlo.

<< Va bene domani >> mormorò, trattenendo un singulto.

Jared si morse il labbro inferiore, deturpandosi quelle bella bocca.

<< Oh, ti prego >> sospirò, avvicinandosi << Non volevo offenderti >>.

<< Non fa niente, davvero >> mormorò Clara, regalandogli un sorriso malinconico.

<< Stai per piangere >> le fece notare poco cortesemente lui.

<< E allora ? >>.

<< Non voglio che tu pianga >>.

Stupita da quelle stesse parole, alzò il viso, incontrando i suoi occhi.

Jared risistemò sullo schienale della sedia il cappotto che aveva preso, tornando a lei.

<< Dai, facciamo questo problema insieme >> la spronò << Non voglio che la mia allieva preferita prenda sotto, il prossimo compito di chimica >> mormorò, accarezzandole i capelli.

Clara sorrise, baciandogli la guancia, spinta da un istinto che non riconobbe come suo.

<< Grazie >> mormorò, imporporandosi.

Jared si era irrigidito. Poteva avvertire il suo corpo immobile contro la schiena.

Un sospiro secco.

Il ragazzo voltò la sua sedia, prendendole il viso fra le mani.

Guardò con un misto di adorazione i suoi occhi spalancati, color del cioccolato, e si appropiò delle sue labbra dischiuse, inclinando appena il capo.

<< Scusami, non ho resistito >> sussurrò, non appena ebbe la forza di staccarsi.

Clara fissò la sua bocca leggermente arrossata, a pochi centimetri dalla sua.

Le guance ancora strette dalle sue mani delicate.

La lingua che ancora avvertiva l'incredibile dolcezza di lui.

Le sue di braccia ancora abbandonate lungo i fianchi. Ma non era quello il loro posto.

Spinta da un'irrefrenabile senso di possesso, gli circondò le spalle, si alzò in piedi.

Lasciò che Jared la spingesse contro il muro con delicatezza, mentre riprendeva quelle labbra che non sapeva gli appartenessero da tempo.

Era così... giusto.

<< Aspetta >> annaspò il ragazzo, nella voce un sorriso << Il problema >>.

<< Mandalo a farsi fottere, quel problema >> rispose Clara, alzandosi nuovamente sulle punte.

E ripresero da dove avevano terminato.

Per un momento, per sempre, fin quando sarebbe bastato.

Se un ragazzo ti bacia, significa che gli piaci.

Parole sacre di Vanessa. Scontate, in verità.

Clara sorrise contro la bocca di Jared.

Maledizione al mondo, al tempo e allo spazio.

Maledizione ai libri, alle verifiche e ai compiti.

Ma viva la chimica.

Viva l'acido cloridrico e il numero di Avogadro.

 

 

 

Angolo dell'autrice: Il mio piccolo, primo racconto. Niente di speciale, per una principiante. Scusate la mia precedente stesura, essendo una principiante proprio in tutto. Grazie a chi visita questa storia, a chi le riserva solamente una sbirciatina, a chi recensisce per migliorarmi o semplicemente per il gusto di farlo. A presto. Noctis17

   
 
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