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Autore: Francibella    23/12/2011    3 recensioni
sei stata tradita e tradirai. È il destino non scritto dei Gaunt. È la storia scritta di Salazar Serpeverde. Perché, Merope, lo sai bene anche tu, dal noto avo non avete ereditato solo il sangue puro o antichi cimeli di famiglia. Avete acquisito anche la tendenza a tradire. È così, Merope, tu tradisci. Come ti hanno tradita. E chissà se anche tuo figlio tradirà.
Questa storia si è classificata seconda al contest "Quando Harry Potter incontra il sommo poeta" indetto da Lalani sul forum.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merope Gaunt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il destino non scritto dei Gaunt



Sei solo una sciocca, Merope. Davvero credevi che Orfin avrebbe capito? Non è umano, non prova sentimenti come te. E pensare che gli hai sempre voluto bene. Hai un modo tutto tuo per dimostrare affetto, ma, in fondo, eri legata a tuo fratello. Ora ti ha tradita. Cosa si prova? Cosa si prova, Merope, ad essere tradita dall’unica persona in cui avevi riposto un po’ di fiducia? Dolore, ecco cosa si prova. È peggio di quando tuo padre ti insulta, ti picchia o ti tratta come una babbana qualunque. È molto peggio. È un dolore profondo, che entra fin dentro al cuore e non ti lascia più. Cerchi i suoi occhi, vuoi che legga nei tuoi il dolore, il disprezzo e la tristezza che provi. Invece Orfin ti guarda, tranquillo, come se non fosse accaduto nulla. Come se non avesse detto davanti a vostro padre – e ad uno sconosciuto Mezzosangue – che sei innamorata di Tom e che lo osservi sempre dalla finestra. Pensare a Tom è anche peggio. Lo sai bene, non si innamorerà mai di te. Non è solo perché ti crede una stracciona, che certamente non potrebbe attirare l’attenzione del figlio del signorotto locale. È qualcosa di molto più invalicabile. Appartenete a mondi diversi. Tu sei una strega fallita; picchiata fin dalla più tenera infanzia. Sei triste e sola, non hai nulla a questo mondo. Tom Riddle ha tutto. Tu, Merope Gaunt, non gli servi. Non gli interessi. Non interessi a nessuno. Nemmeno a tuo fratello. Ti ha tradita. Ti ha venduta per un piccolo momento di soddisfazione. Non l’ha fatto solo per il puro desiderio di metterti in imbarazzo. Voleva dimostrare a tuo padre di essere meglio di te. Gli ha sbattuto in faccia il tuo essere sbagliata per dimostrargli che è colpa sua – di tuo padre – se tu sei un fallimento. Con una sola frase, ha distrutto sia te che vostro padre. E ora non ci sono solo i cocci delle pentole distrutte da rimettere insieme. C’è un’intera famiglia, che probabilmente non si riunirà mai più, c’è la fiducia di una sorella persa per sempre. E allora perché rimani, Merope? Per cosa? O meglio, per chi? Per rispetto verso la tua famiglia, continui a dire. Ma che famiglia? Tuo padre che ti picchia e ti insulta. Tuo fratello che ti tradisce. Tua madre ha solo fatto bene, ad andarsene. Tu sei rimasta, perché ci credevi. Ci credevi sul serio. Speravi che una volta morto tuo padre, per te e Orfin ci sarebbero state nuove possibilità, una vita migliore. Ma non accadrà nulla di tutto ciò. Siete esattamente quello che gli altri credono, una famiglia di pazzi. Pazzo tuo padre, con la sua mania del sangue puro, pazzo tuo fratello, che uccide e scuoia serpenti tutto il giorno e pazza tu, che ti sei fidata di tali persone. Credevi – speravi – che avessero capito.  O che avrebbero capito. Eri solo una sciocca. Una sciocca illusa, Merope. Non osino chiamarlo tradimento, il tuo. Loro per primi ti hanno tradita. Tu avevi riposto in loro quel briciolo di fiducia, di voglia di vivere che ti era rimasta. Ti hanno strappato anche quella. Ti hanno lasciato sola e cosa potevi fare? Due dei tuoi tre punti cardine se ne erano andati, ti sei buttata sull’unico ancora lì. Credevi che ti avrebbe amato, eh? Prima o poi, magari. Invece non ti ha mai amata. Era solo una vana illusione. Se n’è andato anche lui. Oggi, Merope, tu avresti potuto interrompere questa catena di tradimenti. Si trattava soltanto di continuare a vivere. Ma tu, giovane ragazza madre, non lo sai cosa sia la vita. La tua famiglia non te l’ha insegnato e tu non potrai insegnarlo a tuo figlio. Non potrai farlo, perché lo stai lasciando. Lo hai deciso, ormai. Sei viva, è vero, ma solo perché vuoi vedere se assomiglierà a suo padre. Ti basterà vederlo, anche solo un secondo. Non chiedi di più. Non hai mai chiesto di più. Sei una ragazza tradita, Merope. E tradirai. Perché quel bambino – non ancora nato – è già condannato. Forse, meglio senza famiglia, che in quella famiglia. Sei stata tradita, Merope, ma hai tradito anche tu. E non ti importa se questo piccolo essere si fida di te. Perché si fida di te, è cresciuto dentro di te per nove mesi. Si fida di te, questo non cambia nulla? Non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te. Non dimora, forse, fiducioso presso di te, questo piccolo esserino? Non dimoravi, forse, tu, fiduciosa presso quella che chiamavi casa? Eppure sei stata tradita e tradirai. È il destino non scritto dei Gaunt. È la storia scritta di Salazar Serpeverde. Perché, Merope, lo sai bene anche tu, dal noto avo non avete ereditato solo il sangue puro o antichi cimeli di famiglia. Avete acquisito anche la tendenza a tradire. È così, Merope, tu tradisci. Come ti hanno tradita. E chissà se anche tuo figlio tradirà. Forse no, forse ormai i Gaunt – dopotutto è un Gaunt anche lui, sebbene sarebbe un Riddle – hanno imparato a non fidarsi più. È finita, Merope. È finita per sempre. Non piangi nemmeno più, Merope. È andata così, non c’è più nulla da fare. Solo una vana speranza. Caina attende chi a vita ti spense. Chissà se accadrà sul serio, chissà se pagheranno per averti tradita. 
 
 
 



Seconda Classificata: Il destino non scritto dei Gaunt di Francibella
 
- da 0 a 10 per la correttezza grammaticale, lessicale e stilistica: 9/10
In questa sezione, come puoi bene vedere, hai raggiunto un punteggio quasi ottimale: ho solo un errorino da segnalarti, e cioè “Voleva dimostrare a tuo padre di essere meglio di te.”: in questo caso avresti dovuto usare il comparativo “migliore”, non l’aggettivo al livello base. Inoltre c’è un’inezia che però non ho neanche contato dal punto di vista grammaticale, ovvero il fatto che tu abbia scritto la parola “Babbana” con la lettera minuscola, quando la Rowling usa sempre la lettera maiuscola. Ma a parte queste due minime imprecisioni, a livello sintattico e grammaticale la tua storia è davvero ottima. Non hai usato un lessico particolarmente alto o curato, ma le frasi che hai adoperato hanno comunque trasmesso potenza e tragicità. Mi è piaciuto molto il tuo stile: il narratore sembra immedesimarsi e provare lo stesso dolore di Merope, la ragazza mai così sola e mai così tradita. L’unico aspetto che mi è un po’ dispiaciuto è il fatto che la tua storia sembra un unico flusso di pensieri, che, per quanto articolato e affascinante, risulta piena di scene descrittive e introspettive ma scarseggia un po’ nelle scene narrative.
- da 0 a 10 per lo sviluppo del pacchetto: 10/10
Anche in questa sezione, sei stata molto originale e precisa. Non c’è solo il tradimento di Orfin e la sua terribile, perversa allegria nel vedere la sorella, colei che era una delle poche certezze della sua miserabile vita, crollare, ma c’è anche Orvoloson, il padre che non l’ha mai fatta sentire una figlia, e persino Tom Riddle e Tom Jr, le sue ultime certezze. Il senso del tradimento e del tradire stesso, infinito e ciclico, sono espressi con eguale potenza ed eguale drammaticità: da una parte è facile immaginare il sentimento di tradimento subito da Merope, ma allo stesso tempo hai reso i risvolti della tua storia anche in modo originale e significativo…si sente l’intensità, si sente il dolore, si sente la perdita. Ho anche apprezzato moltissimo l’inserimento della citazione: è il tradimento più cruento e terribile, quello commesso contro la propria creatura…di conseguenza, questo inserimento da a Merope una caratterizzazione ambivalente: è allo stesso tempo vittima e traditrice.
- da 0 a 10 per la caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Devo farti i miei complimenti, davvero: mai Merope è sembrata così sola e tradita, mai l’ambiente familiare è sembrato più opprimente. È stato molto toccante il fatto che tu abbia descritto Orfin come l’ennesima vittima degli abusi paterni e che fosse l’unico appoggio di Merope, di sua sorella. Sembra quasi che lui l’abbia tradita per pura disperazione, e a Merope questo fatto risulta ancora più velenoso. I suoi genitori appaiono come terribili fantasmi del passato che ancora la perseguitano(curiosa la citazione sulla madre), e Tom Riddle senior come il futuro negato. Ma è suo figlio, colui che verrà tradito, che più cattura l’attenzione del lettore: mostra quanto Merope sia crollata a causa di queste catene di tradimenti. Hai offerto un quadro estremamente realistico, IC e giustamente tragico di una donna sofferente senza più nessun appiglio e nessuna salvezza.
- da 0 a 10 per l'originalità: 8/10
Su questo punto ho dà sottolineare sia qualità che difetti: tra quest’ultimi posso sottolineare il fatto che Merope, tra l’elenco, era il personaggio più semplice da analizzare(era, diciamo, un po’ un appiglio di sicurezza) ed è stato facile e credibile assegnarle il ruolo di donna tradita non solo dal suo stesso sangue, ma anche dall’uomo che amava. Tuttavia, tra le qualità, non posso non citare il fatto che la stessa Merope sia una traditrice, il tuo stile profondo e intenso e il finale originale e drammatico. Comunque, come vedi, hai raggiunto un buon punteggio!
Totale: 37

   
 
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