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Autore: FrancyF    24/12/2011    9 recensioni
Famiglia Malfoy. Famiglia Potter. Famiglia Weasley.
Il loro Natale 2011.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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 Natale 2011.
Un’ improvvisa bufera di neve investe l’Inghilterra e, costringe la maggior parte dei suoi abitanti, a rintanarsi in casa.
 Le case di Londra e Godric’s Hallow sono sotterrate da quasi due metri di neve.
Così anche le famiglie Malfoy, Potter e Weasley sono costrette a passare il 25 dicembre ognuno nelle proprie abitazioni.
 
§ Famiglia Malfoy §
 
-Papà perché il nonno non mi vuole bene?- Scorpius, di cinque anni, guardava serio il padre. La bufera di neve non aveva rovinato i piani dei Malfoy che, da sempre, passavano il Natale a Villa Malfoy, dove abitavano tutti quanti.
Narcissa, Draco e Scorpius erano accoccolati sul grande divano in pelle di drago del soggiorno, e stavano osservando il paesaggio sommerso dalla tormenta. La domanda del bambino aveva mandato in paranoia l’uomo.
-Il nonno ti vuole bene Scorpius- rispose risoluto Draco. Non li piaceva parlare di suo padre. Era insopportabile guardare il figlio negli occhi, quindi spostò lo sguardo e fissò la neve che scendeva fuori dalla finestra.
-Ma allora perché non è mai venuto a Natale?- continuò il bambino.
Draco si morse il labbro inferiore. Sapeva benissimo perché suo padre non si era presentato a quel Natale. Non che fosse una grossa una novità certo: suo padre non si era mia presentato da Natale del 1998.
-Non poteva-. Draco fece molta attenzione a non incrociare lo sguardo di sua madre, sapeva benissimo che, da un momento all’altro, sarebbe scoppiata a piangere.
Lo Sfregiato aveva cercato di trattare con il Wizengamot, ma quegli idioti aveva mandato in cella quell’idiota di suo padre. Lucius Malfoy sarebbe uscito appena in tempo per vedere il nipotino andare a Hogwarts, fra sei anni. Draco si nascose la cicatrice con la manica del maglione.
Il bambino continuava fissarlo con i suoi grandi occhi cerulei. Pareva confuso.
Fortunatamente, Astoria entrò in soggiorno con tre tazze fumanti di cioccolata calda e Draco declinò facilmente l’argomento.
Il Principe delle Serpi prese la sua tazza. Poi un gesto inaspettato. Scorpius saltò in braccio al padre e lo strinse in un abbraccio, quasi commosso.
-Ti voglio bene papino- disse il piccolo –Sono felice che tu a Natale stai sempre con me-.
 E Draco Malfoy, sentì un calore nascergli dentro e invadere ogni fibra del suo corpo. Non sapeva se era dovuto alla cioccolata calda o a qualcos’altro…
Ma non gli importava, in quel momento voleva solo stringere suo figlio e dimostragli che, per lui, ci sarebbe sempre stato. Draco Malfoy, in quel Natale 2011, aveva avuto la conferma più importante della sua vita: era migliore di suo padre.
-Da bravo amore- disse Astoria, rivolta al figlioletto –Vai ad aprire i regali. Sono sicura che hai ricevuto il kit completo de “I Tiri Vispi Weasley” che volevi tanto- la donna e Draco di scambiarono uno sguardo complice.
Pochi minuti dopo Scorpius ricomparve in soggiorno, stringendo al petto, un modellino di un campo di Quidditch, interamente fornito di giocatori. –Papà vuoi giocare con me?- chiese, titubante il bimbo.
Draco sorrise. Adorava quel bambino.
-Ma certo campione viene qua- e, mettendosi il figlio in braccio, il Principe delle Serpi svolse egregiamente il suo ruolo paterno. Scorpius rise di cuore. –Aspetta- disse. –Deve giocare anche mamma però-. Astoria rise e si unì ai due uomini della sua vita, prendendo in mano un battitore e, mettendosi sul divano con loro.
Narcissa guardava incantata la scena, sinceramente commossa.
Quello fu il Natale 2011 della famiglia Malfoy.
 
[510 parole]
 
§ Famiglia Potter §
 
James Sirius Potter, di sei anni, era avvilito. Quel Natale si era preso una brutta influenza ed era stato costretto a stare sul divano. Per di più la tormenta di neve aveva cancellato, definitivamente, ogni possibilità di andare alla Tana a trovare i nonni e i cuginetti.
L’unica consolazione era che almeno neanche i suoi fratelli minori si stavano divertendo più di lui. Albus, di cinque anni, stava tentando di giocare con le sue nuove Gobbiglie, ma quelle continuavano a rimanere intatte; mentre Lily, di tre anni, guardava annoiata la neve che cadeva, stringendo al petto la sua nuova bambola.
-Ancora trentanove e sette- sbuffò Ginny togliendo il termometro al figlio.
-Oh andiamo sta bene!- disse Harry, sedendosi accanto a James e tastandoli la fronte.
La moglie lo guardò torva –Non sta bene! Se solo tu, ieri, non l’avessi portato fuori per giocare a Quidditch a quest’ora starebbe bene!-.
-Facciamo qualcosa!- esclamò James, interrompendo la discussione dei genitori. Odiava stare fermo, soprattutto quando era giorno di festa.
-Giochiamo al thè delle cinque!- propose Lily entusiasta.
Al fece una smorfia –Ma sono le dieci del mattino! Nessun prende il thè delle cinque, alle dieci-.
-Non possiamo  usare la Polvere Volante per andare dai nonni?- chiese Albus. Il padre scosse la testa –Il Ministero ha sconsigliato di farlo. La neve ha intasato completamente gran parte dei camini Al-.
Dalla radio, in sottofondo, proveniva l’inconfondibile voce di Celestina Warbeck.
-Oh Merlino! Anche questo Natale no!- esclamò Ginny e, con un colpo di bacchetta, cambiò stazione. Dall’apparecchio provenì l’inconfondibile voce di Lee Jordan: -Ok gente. Anche il sottoscritto, come la maggior parte di voi del resto, è bloccato a casa sua sotto strati di neve. Ma niente panico. Ecco pronta qui per i nati babbani all’ascolto una canzoncina natalizia-.
I bambini parvero calmarsi, rapiti della melodia della canzone, ma la piccola Lily propose un’idea che mandò il padre un tantino in paranoia: –Papà, mamma? Ballate assieme?-.
Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo di intesa, la donna sapeva bene che suo marito era negato a ballare.
Albus incoraggiò il padre con una spinta e James si rizzò seduto per non perdersi la scena. A quel punto Harry e Ginny sapevano di essere stati incastrati e, per evitare una zuffa generale, era meglio accontentare i pargoli.
Harry appoggiò le mani sulla spalla e sul fianco di sua moglie e Ginny fece altrettanto, appoggiando la testa sulle spalle del marito. Cullati dalla musica i due presero a ballare lentamente, dimenticandosi del resto. Harry ispirò il profumo di fiori di Ginny e li sembrò di ritornare al giorno del loro matrimonio. Ginny chiuse gli occhi e si lasciò guidare dal marito, sopportando qualche pestata ai piedi.
Le risate dei figli riportarono entrambi alla realtà.
-Papà ma balli da schifo!- lo canzonò James. Ginny si limitò a scoccare uno sguardo ammonitore al figlio –Tuo padre ha altri pregi James, credimi- disse staccandosi dal marito e andandosi a sedere sul divano. Harry sorrise compiaciuto.
-Se vuoi ti insegno io a ballare papà!- esclamò Lily entusiasta e, senza aspettare l’invito, andò dal padre e si posizionò sopra i suoi piedi come per guidarlo. A quel gesto così spontaneo della sua unica figlia, Harry non seppe nascondere una lacrima.
-Guarda il papà si è commosso!- rise Albus.
-Ma che dici?- lo criticò James –Papà non piange mai. Lui è sempre contento!-.
Ginny rise, intromettendosi fra i figli che avevano già iniziato ad azzuffarsi, felice di non aver passato un altro Natale in compagnia di Celestina.
Quello fu il Natale 2011 della famiglia Potter.
 
[586 parole]
 
 § Famiglia Weasley §
 
Hermione aveva supplicato in tutti i modi suo marito, ma non c’era stato niente da fare: Ron doveva, e voleva, uscire per andare da sua madre a prendere l’arrosto.
Hermione sapeva perché suo marito lo stava facendo, per i figli e per Molly. Ron aveva ceduto agli occhioni di Rose e, Hugo aveva pianto per tre quarti d’ora perché “Natale non è Natale senza l’arrosto di nonna!”, in più il Rosso non voleva deludere la sua cara mammina che aveva preparato un sontuoso e abbondante pranzo e che ora non sapeva come finire gli avanzi.  Poco importava che Hermione avesse passato ore e ore ai fornelli: quando si trattava di cucina, sebbene brava, la strega riconosceva il primato alla suocera.
-Quando arriva papà? Quando arriva papà? Quando arriva papà? Quando arriva pa…- il piccolo Hugo, di tre anni, stava appostato sui gradini più bassi delle scale, fissando la porta e ripentendo all’infinito quella che sembrava essere diventata la sua canzone del giorno. La sorella maggiore Rose, lo guardava con superiorità e compostezza, dall’alto dei suoi cinque anni. Anche lei, però, sembrava impaziente del rientro del padre.
-Ragazzi per favore sembrate dei trovatelli davanti alla porta!-, Hermione cercò di attirare i figlioletti davanti al camino, offrendo loro dei biscotti al cioccolato. Il trucco sembrò funzionare.
 –Quando arriva papi?- chiese Rose, impaziente.
-Non prima di un paio d’ore temo- rispose la strega.
-Così tanto!-
-Amore, il papà è andato con la macchina babbana di nonno Sam, ci vuole circa un’ora da qui fino a Ottery St Catchpole-.
Rose e Hugo misero su il tipico cipiglio alla Weasley e incrociarono le braccia.
Hermione si morse le labbra, doveva fare qualcosa per evitare una scenata alla Weasley. Poi le venne in mente una magnifica idea. Corse in soffitta a prendere tutto il necessario e chiamò i bambini in cucina. Il tavolo era strapieno di una quantità abnorme di oggetti di cancelleria: cartoncini colorati, pennarelli, tempere.
-Che cosa facciamo mamma?- chiese Rose curiosa.
-Stavo pensando che potremmo disegnare qualcosa- le spiegò la donna, cercando di sembrare allettante.
Hugo e Rose, sembravano soddisfatti e si arrampicarono sulle sedie, prendendo i pennarelli in mano.
-Che cosa disegniamo?- chiese il piccolo Hugo, grattandosi il mento con aria pensierosa.
-Ho trovato!- esclamò la sorella –Perché non facciamo dei biglietti per papà? Per ringraziarlo di aver affrontato la neve per prenderci l’arrosto!-.
Hugo annuì e in men che non di dica i biglietti erano pronti.
I tre erano così presi dal loro compito che non si accorsero neanche che un infagottato Ron era rientrato a casa e reclamava attenzione.
-Eh Mione! Bambini! Sono stato via per voi e ho l’arrosto miseriaccia!- si lagnò il Rosso.
Hugo e Rose li porsero i loro lavori: entrambi avevano disegnato la loro famiglia e sotto, con l’aiuto della madre, avevano scritto dei messaggi speciali per il loro papà.
“Buon Natale Papà. Ti voglio tanto bene Rose.”
“Sei il papà migliore del mondo. Hugo”.
Ron non se lo aspettava. –Grazie bambini- disse attonito, immensamente stupito. Era uscito di casa appena due ore fa’ con tutte e due i suoi pargoli in lacrime e ora le due piccole pesti lo avevano incoronato come “il padre migliore del mondo”.
Ispirata da quel momento di dolcezza famigliare, Hermione propose di sfogliare i vecchi album dei tempi di Hogwarts.
E fu così che, signori Weasley, con pargoli al seguito, si accoccolarono sul divano, con una ciotola di pop-corn; completamente immersi nei ricordi.
Quella sera, nessuno toccò il tanto smaniato arrosto.
Quello fu il Natale 2011 della famiglia Weasley.
 
[589 parole]
 
 
Qui si conclude la nostra storia. Avete visto tre famiglie differenti con tradizioni differenti, ma uniti dalla magia del Natale. Cullati dall’atmosfera natalizia che ricorda quell’atmosfera vissuta di tanti Natali fa’.
Buon Natale e felice Anno Nuovo.
 
 
La canzone che ballano Harry e Ginny è questa: http://www.youtube.com/watch?v=zSKKamK8kpI&feature=related

Ed ecco la mia one-shot natalizia (è un po' lunghina), ma spero d non aver deluso le aspettative.  Consideratela come il mio regalo di Natale da parte della mia famiglia alle vostre. Perchè cosa è il Natale senza i propri cari?
Buona Natale gente, questa è una festa magica, godetevela.
Francesca.

 
   
 
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