Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: mamie    24/12/2011    2 recensioni
Un'altra scenetta natalizia per Kuro e Fay, questa volta alle prese con l'impacchettamento dei regali.
Anche questa scritta per la Gift Boxes Challenge di Fanword.it
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Natale in salsa manga'
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CARTA DA REGALO

- Kuro-bau?
Un “Che vuoi!” sgarbatissimo fu la sola risposta, ma dato che Fay non si aspettava niente di diverso continuò a sorridere.
- Ho finito la carta da regalo. Non è che scenderesti nella cartoleria qui all’angolo a prenderne ancora? Mi è rimasto un pacchetto da fare.
- Ma nevica!
In effetti una nevicata abbondante aveva completamente ricoperto case, strade, negozi, marciapiedi e qualsiasi altro punto di riferimento.
- Vuoi dire che ti fa paura un po’ di neve?
Kurogane chiuse gli occhi. Quell’essere subdolo riusciva sempre a rigirarselo in modo che facesse quello che voleva lui. Per un attimo fu indeciso se sguainare la katana o prenderlo direttamente a schiaffi, poi si infilò il cappotto e sbatté la porta con un ringhio.
 
Nevicava davvero forte, non si vedeva quasi niente tranne un muro compatto di fiocchi vorticanti. In effetti, pensò Kurogane, se l’idiota fosse uscito con quel tempo come minimo si sarebbe perso, oppure rotto una gamba.
Sbuffò. Lui e la sua mania dei regali di Natale! Erano giorni che la casa era invasa di pacchetti, fiocchi, carte colorate, lustrini, bigliettini. Forse un po’ d’aria gli avrebbe fatto bene.
Faceva veramente freddo e il disagio di dover camminare in mezzo a tutta quella neve gli fece venire in mente Celes. Quel mondo dove si erano consumate le ultime battute della tragedia di Fay, quel mondo in cui si erano quasi persi l’uno per l’altro. Chissà se ci sarebbero mai tornati. Kurogane sperava ardentemente di no, anche se ormai era solo un mondo morto, senza più abitanti, senza più maledizioni, senza più nulla. Non era sicuro che avrebbe sopportato vederlo di nuovo soffrire a quel modo. Lo sguardo che gli aveva lanciato quando lui, il guerriero, accecato dalla rabbia e dal dolore, aveva finalmente trafitto quel re impazzito che lo stava uccidendo, quello sguardo non se lo poteva dimenticare. L’aveva salvato ancora quando lui non voleva, aveva dato una parte del suo corpo in cambio della possibilità di tirarlo fuori, ma si era sempre chiesto, e a volte se lo chiedeva ancora, se aveva proprio il diritto di fare una cosa del genere. E come ogni volta che se lo chiedeva si rispondeva “Sì”, ne aveva il diritto, perché Fay meritava di vivere.
 
Senza accorgersene era arrivato alla porta della cartoleria, semisommersa dalla neve anche quella. Quando entrò facendo suonare il campanello il tepore gli fece formicolare tutta la faccia ghiacciata.
- Vorrei della carta da regalo – disse decisamente alla commessa carina che se ne stava rintanata dietro il banco come un topolino spaurito (e forse all’atteggiamento non era estranea la vista di un ninja di quasi due metri, tutto infarinato di neve, con uno sguardo che avrebbe sciolto una stalattite).
 
Il ritorno fu complicato dal fatto che Kurogane doveva stare attento a non bagnare la carta. Ci riuscì solo bagnandosi lui molto più del previsto. Quando rientrò stropicciando i piedi si limitò a sbattere di malagrazia il rotolo sul tavolo e andarsi ad asciugare in bagno.
Al ritorno trovò il mago che esaminava la carta da tutte le angolazioni con un’aria veramente perplessa.
- Non credo che ci debba essere disegnato sopra il coniglio pasquale – disse.
- Era l’unica che gli era rimasta – sbuffò il ninja indispettito.
Fay sorrise di nuovo.
-Va bene Kuro-rin, vuol dire che la userò per impacchettare il tuo regalo.
- Coooooosa?
- Ma giuro che non lo dirò a nessuno! – la malizia negli occhi di Fay era veramente troppa per credergli. Kurogane vide orrendamente chiara la scena di se stesso che scartava un pacchetto pieno di coniglietti coccolosi di fronte a tutti i loro conoscenti.
Per un attimo pensò di nuovo di tirare fuori la katana, poi guardò le iridi azzurre luccicanti di piacere e pensò che, va be’, andava bene così. Andava decisamente bene così.
 
- Buon Natale Kuro-pon.
-Tsk!
  
  
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