Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Reghina    24/12/2011    7 recensioni
Dedicata a Risa-chan per Natale
“Non fare quella faccia triste, idiota”.
“È la cosa più gentile che tu mi abbia mai detto”.
“Beh, sono comunque qui”.
“Ne sono davvero felice”.
ZoLu
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro | Coppie: Rufy/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Per Natale.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Smile.

Si grattò il capo, spalancò la bocca sbadigliando, si stiracchiò, controllò con una mano che le spade fossero al loro posto, portò l'altra a sfregarsi un occhio.
Guardò a destra, poi a sinistra, notò la nave deserta, sbuffò.
< Saranno scesi a fare rifornimento > pensò.
Il fatto che ormai fossero nel Nuovo Mondo ai suoi Nakama doveva essere passato di mente, quindi erano scesi lasciando solo lui sulla Sunny senza nemmeno avvisarlo.
O più probabilmente Luffy era sceso senza aspettare nessuno e gli altri avevano dovuto seguirlo per evitare che il Capitano combinasse anche solo la metà dei guai che aveva causato all'Isola degli Uomini-Pesce.
Zoro si alzò, sistemò meglio le spade alla cintola rossa che chiudeva il kimono verde che indossava.
Decise che sarebbe salito nella sala degli allenamenti, avrebbe atteso lì il ritorno del resto della ciurma, almeno non sarebbe stato tempo sprecato.
Entrò, girò a destra, salì le scale, guardò a destra, poi a sinistra, si grattò il capo perplesso, alzò le spalle, scese le scale, girò a sinistra, superò l'uscio.
“Cosa?”.
Batté le palpebre perplesso, era di nuovo fuori.
“Questa nave è tutta uguale” si lamentò “Ma sta volta non mi freghi”.
Avanzò nel mezzo del ponte, si arrampicò sull'albero maestro, salì sulla piattaforma dove solitamente stava sempre Usopp.
Guardò verso il basso, cercando la stanza degli allenamenti, davanti a sé solo mare che ondeggiava lievemente.
Abbassò maggiormente lo sguardo, notò la polena occupata.
< Rufy? > pensò perplesso.
Nessun altro si sarebbe azzardato a occupare il prezioso posto preferito del Capitano.
Scese dall'albero, proseguì dritto, silenziosamente.
Rufy era realmente sulla polena, rannicchiato su se stesso, stringeva al petto marchiato dalla cicatrice a 'x' il cappello di paglia.
Zoro batté le palpebre, gli venne improvvisamente in mente Water Seven.
Era l'unica volta in cui aveva visto il giovane Monkey disperato tanto da piangere, senza la forza di fare altro se non tirarsi il cappello sugli occhi cercando di nascondere la sua fragilità.
Anche in quel momento Rufy non stava facendo altro che celare quello che provava, mostrandosi allegro e solare come sempre di fronte agli occhi del mondo.
Lo spadaccino si portò una mano a sistemare la katana bianca.
Aveva promesso a Rufy che non avrebbe mai perso su quella stessa spada, eppure contro Orso non aveva potuto fare nulla e nemmeno alle Sabaody.
Per colpa della sua, della loro, impotenza adesso il giovane Capitano non smetteva più di tormentarsi.
Se Zoro conosceva Rufy – e lo conosceva – poteva dire con sicurezza che quella non era la prima volta che si nascondeva in un angolo convinto di essere solo.
E non andava bene.
Non andava bene perché quello che lui amava di più di Rufy era il suo sorriso.
Quel maledetto ghigno sfrontato di chi ha deciso una cosa e non ha alcuna intenzione di rimangiarsela, di chi pretende di essere seguito, di chi non chiede mai, di chi si rialza sempre.
“Ohi”.
Il Capitano si voltò di scatto, spalancò gli occhi leggermente umidi, si passò velocemente una mano sul viso, infilò il cappello di paglia, sorrise.
“Zoro”.
Lo spadaccino assottigliò le labbra, guardò severamente il più piccolo, che abbassò lo sguardo.
Prese tra le mani il lembo del cappello, abbassandolo un poco come a ripararsi.
“Che c'è?” domandò.
Zoro grugnì, incrociò le braccia, si poggiò con la schiena al parapetto, il capo voltato verso la polena.
Rufy sporse il labbro, piegò il capo, guardando a sua volta il maggiore.
“Non fare quella faccia triste, idiota”.
Il minore gonfiò le guance, rise piano tra sé.
“È la cosa più gentile che tu mi abbia mai detto”.
Lo spadaccino inarcò un sopracciglio, storse la bocca, sbuffò sistemandosi meglio contro il legno.
“Carenze d'affetto?”.
Rufy rise, poggiò le mani sulla polena, rilassando la schiena, le gambe incrociate.
“Non saresti la persona giusta a cui dirlo”.
Zoro sorrise appena, sospirò lievemente, annuì piano, si voltò dall'altro lato.
“Beh, sono comunque qui”.
Il minore sorrise, annuì una sola volta, con foga, il cappello ondeggiò un poco.
“Ne sono davvero felice”.
Zoro si sistemò seduto dietro il minore.
Non avrebbe abbandonato Rufy.
Per questo era diventato forte.
In modo da poter proteggere il sorriso del suo Capitano.

 

Dedicata a Risa-chan per Natale ^.^

Ecco qui la prima delle shot per Natale. Una ZoLu, ovviamente, dovevo pubblicarla per prima per principio <3 Spero davvero che vi piaccia, preparatevi alle altre XD

Buona vigilia! 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Reghina